Shadowhand, la nostra Recensione

Dopo aver provato Ancient Enemy, facciamo un passo indietro nel passato e parliamo di un titolo molto simile nelle dinamiche ed al tempo stesso affascinante

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Ci abbiamo preso gusto. Ancient Enemy ci è piaciuto e non abbiamo problemi a dirlo. Ci ha dato l’occasione di conoscere lo sviluppatore Grey Alien Games e, guardando alle produzioni passate di questo team indie, abbiamo trovato un altro titolo che ha catturato la nostra attenzione: Shadowhand.

Incuriositi da questo gioco ambientato nell’Inghilterra del XVIII secolo (con alcune sfumature piratesche), ci siamo diretti senza timore alcuno verso il gioco pubblicato il 7 dicembre del 2017 su Steam per gli utenti Pc Windows e Mac su firma Positech Games.

Lo diciamo fin da subito: non sarà una recensione lunghissima perché questo gioco ha dinamiche simili al già citato Ancient Enemy e si colloca – come periodo di pubblicazione – a metà di una sorta di trilogia di giochi di carte iniziata con Regency Solitaire a maggio del 2015.

Questi tre titoli condividono la maggior parte delle dinamiche del gameplay: uno strategico basato sulle carte con sfumature puzzle ed RPG.

Fatta questa premessa, vi invitiamo a leggere la nostra recensione. Buona letura.

UNA STORIA DI INTRIGHI NEL DICIOTTESIMO SECOLO

Nel gioco seguiremo la tribolata storia di Lady Cornelia Darkmoor, una giovane aristocratica seducente che si maschera dalla famigerata Shadowhand. Fuggendo da una scena del crimine e costretti ad agire sotto la copertura dell’oscurità, la missione della protagonista sarà quella di salvaguardare una donna che tiene a cuore. Ma porta a scoprire una rete di corruzione, contrabbando e ricatti. E ci sono anche i pirati.

Combinando la narrativa delle visual novel con le meccaniche gioco di ruolo basato da carte, la storia di Shadowhand si estende su più di 20 capitoli di luoghi suggestivi tra cui coste tempestose, boschi misteriosi e manieri cupi. Beh, ci sono anche un cimitero e delle prigioni. La longevità è assicurata oltre 150 livelli di azione in single player. Il compito dei giocatori sarà duplice: aggirare la legge (che ci ritiene nemico) e combattere i fuorilegge in combattimenti a turni, acquisendo esperienza per personalizzare il proprio personaggio e raccogliere nuove armi, equipaggiamento e bottino. E di questo ne parleremo subito.

UN GAMEPLAY IMMEDIATO E SEMPRE SEDUCENTE

Dopo aver descritto in poche parole l’ambientazione ed illustrato, rapidamente, i contenuti, passiamo a parlare di uno dei punti forti del titolo: il gameplay.

Del tutto simile a quello di Ancient Enemy ed ovviamente a quello di Regency Solitarie. Cambiano però alcune varianti.

In Shadowhand il nostro personaggio userà due tipi di armi: da fuoco (pistole) e da taglio come coltelli e spade ma dovremo anche equipaggiare il nostro vestiario che ci fornirà sia protezione fisica che dai malus quali debolezza, sanguinamento, capacità di assorbire determinati tipi di danno e di resistere allo stordimento. Più si andrà avanti, più, armi, vestiario ed oggetti interessanti, potenti e particolari, troveremo. Questo grazie al loot di ogni capitolo che, in base alla valutazione (espressa in stelle), elargirà oggetti più o meno utili.

Anche qui avremo tre (o più) spazi nella cintura per oggetti extra che possono servire a fare danni ai nemici o a velocizzare la ricarica delle carte di attacco o ancora ad eliminare gli effetti negativi di danni quali il sanguinamento o l’avvelenamento, o di apportare danni o, non ultimo, di far saltare il turno all’avversario.

Se in Ancient Enemy i duelli con i nemici rappresentavano il tipo di missione più frequente, in Shadowhand le missioni in solitario si alternano molto più frequentemente. E danno una dimensione puzzle al gioco che non ci dispiace affatto. Giusto anche ricordare che esistono anche delle missioni di allenamento che ci introducono alla possibilità di utilizzare nuove armi o abilità.
Inoltre, al termine di ogni capitolo, avremo due punti da spendere tra diverse caratteristiche che si trovano in una qualsiasi scheda personaggio di un RPG (o GDR se preferite).

Abbiamo trovato più varie le missioni in Shadowhand se non altro dal punto di vista descrittivo: ad esempio dovremo raccogliere gli avvisi con la nostra immagine da ricercato. Ma anche far pratica di tiro contro manichini facendo un determinato numero di danni nel minor numero di turni possibile. O ancora, una fuga dalla prigione cercando prima le chiavi per uscire e poi le nostre armi che ci erano state requisite.

Il cuore del gamplay è ovviamente legato alla fase puzzle ed alla gestione delle carte. Anche qui dovremo liberare il tavolo mettendo in pila le carte seguendo il loro numero. Se avremo il due potremo decidere se prendere dal tabellone il tre o l’uno. Tutto, chiaramente, dipenderà dallo schieramento delle carte a terra che ci ritroveremo. Combo più lunghe sbloccano l’utilizzo delle armi a nostra disposizione. Sequenze ripetute aumentano i danni potenziali.


A facilitare il nostro compito anche i jolly (ed è facile intuire il loro utilizzo) e le carte Spare, ovvero con un numero sul dorso ma che può essere utilizzato liberamente a prescindere dal fatto che sia consecutivo o meno. Esempio pratico: abbiamo un 4 ma non possiamo continuare ed abbiamo in serbo uno Spare di 7 che possiamo sfruttare perché sul tavolo c’è un 6. Bene, possiamo calare questa carta speciale e continuare la nostra combo in sequenza pescando il 6 ed andando avanti.

Sono presenti anche le abilità attive e passive che agiscono sulla possibilità di scartare carte più o meno favorevoli o di intervenire direttamente modificando il valore di una determinata carta, o eliminandone una per – magari – scoprirne alcune coperte o arrivare a quella che interessa e molto altro.

Nei duelli ce la vedremo con nemici interessanti e, più avanti andremo, sempre più carismatici anche per le loro peculiarità.

Ogni capitolo sarà suddiviso in segmenti diversi, ognuno intervallato da dialoghi che ci narreranno la storia. Insomma, un gameplay consolidato.

SHADOWHAND, ARTISTICAMENTE GRADEVOLE

Shadowhand: RPG Card Game (questo il titolo completo), si basa su un aspetto grafico affascinante. Sia gli sfondi che le carte sono molto ben disegnati. E visto che l’occhio vuole la sua parte, possiamo dire che rappresentano anche un aspetto vincente di questa produzione indipendente.

Le varie ambientazioni, i personaggi ed i tanti (e fantasiosi nelle disposizioni) schemi di carte che vedremo sono molto gradevoli. Menu ed interfaccia sono classici ma va benissimo così. Ridotte all’osso, invece, le animazioni. L’aspetto e l’atmosfera, globalmente, ci ricordano tanto le avventure grafiche dell’epoca d’oro dei 16 bit.

La musica ed il comparto sonoro fanno la loro parte accompagnandoci molto bene anche nei momenti clou come gli scontri decisivi o alcuni “colpi di scena”.

COMMENTO FINALE

Non c’è molto da aggiungere a Shadowhand. L’ambientazione a tratti piratesca, fa da sfondo ad un titolo molto profondo. Questo grazie ad un gameplay che non esitiamo a definire di prim’ordine ed in grado di essere sempre fresco. In parte anche più vario rispetto a quanto visto nel più recente Ancient Enemy che pur è molto interessante.

L’ambientazione incastonata nel Diciottesimo secolo fa il resto. Ci è sembrato, a dirla tutta, un misto tra Lady Oscar e Sid Meier’s Pirates pur portando l’azione in Inghilterra. La trama fa il resto. Il gameplay, come accennato, ha diverse varianti ed alterna maggiormente le fasi puzzle in solitario ai duelli.

La longevità è assicurata da oltre 20 capitoli di storia e più di 150 sfide. Può durare tutto dalle 12 alle 15 ore e più. Dipende anche da quante volte ripeterete un determinato passaggio.

Insomma, troviamo pochi punti deboli in questa produzione. E c’è anche un minimo di rigiocabilità visto che la gestione del personaggio può essere diversificata dal fatto che ad ogni livello guadagnato potremo aggiungere due punti a qualsiasi delle sue caratteristiche. In sostanza, c’è una sfumatura in più di RPG che permette di diversificare il nostro eroe.

Pregi

Gameplay sapiente che mischia in modo egregio la fase puzzle, la strategia, l’rpg e la gestione del personaggio. Artisticamente ci è sembrato ispirato. Narrazione interessante. Varietà delle missioni. Longevo.

Difetti

Forse qualche animazione in più. Probabilmente una modalità alternativa alla storia avrebbe giovato. Astenersi amanti dell’azione.

Voto

8,5