Wartile, la Recensione per PS4
Si può giocare con un gioco da tavolo su console?
Giocando con la versione per console PS4 di Wartile, non sapevamo se scrivere una recensione per un videogioco o un gioco da tavolo. Non la prendete come una critica bensì è l’esatto opposto. È la stessa sensazione di circa due anni fa, quando provammo la versione per Pc all’indomani della sua prima apparizione. Il videogioco di Deck13 Spotlight e Playwood Project riesce ad approdare anche su console, dimenticando il suo turbolento passato fatto di due infruttuose campagne Kickstarter.
Vincendo le diffidenze iniziali, le impressioni riscosse a fronte della sua prima uscita furono molto positive. Gli sviluppatori, galvanizzati dal risultato, decisero di credere nel progetto e realizzare un porting per PS4 e Xbox One.
Ed eccoci qui a provare questa inedita versione di Wartile su console Sony, cercando di capire se vi sono delle differenze e miglioramenti rispetto a quanto visto due fa. Sicuramente l’aver un gamepad al posto di mouse e tastiera è un fattore da non sottovalutare nella risultante esperienza di gioco. Sotto questo punto di vista il gioco si comporta egregiamente, non viziando in alcun modo il gameplay. Dal punto di vista grafico e sonoro non si notano visibili upgrade e downgrade. I dialoghi ancora presentano delle traduzioni piuttosto approssimative ma la comprensione della storia, in generale, non ne viene penalizzata.
Esaurito il breve cappello introduttivo, entriamo nel vivo della nostra recensione della versione per console PS4 di Wartile.
GIOCARE IN UN PRESEPE VICHINGO
Wartile ci trasporta all’interno di un diorama, dove in un paesaggio fermo e immutabile si muovono delle pedine, come nel gioco degli scacchi. Al posto dei pedoni abbiamo dei vichinghi con delle loro regole di movimento e ingaggio. Il contesto narrativo di questa originale trasposizione di un classico gioco da tavolo è qualcosa di già visto se provenite dai mondi D&D e Forgotten Realms.
Una mortale epidemia sta decimando gli abitanti di una cittadina norrena. Il saggio del villaggio, per investigare sull’origine di questa piaga e trovarne una soluzione, invia in avanscoperta due valorosi guerrieri. Questi, attraversando varie ambientazioni dioramiche, affronteranno banditi e non morti, facendosi strada verso la verità.
Sottolineiamo la dovizia grafica e la cura nella costruzione del diorama. Vi sono numerosi dettagli che lo caratterizzano sia in estensione che in profondità. Sebbene i vostri movimenti siano limitati, in vostro aiuto vi è la telecamera dinamica, che alterna visioni panoramiche a zoom dettagliati. Il gameplay è piuttosto essenziale, anche perché tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo cimentati in un gioco da tavolo.
Vi sono delle regole da rispettare che decidono l’ampiezza del movimento e le abilità e gli oggetti da utilizzare. Apriamo una piccola parentesi sulle regole di ingaggio. In Wartile si utilizza il meccanismo della prossimità: si attacca automaticamente il nemico più vicino. È la tipologia di arma a decidere quanto dobbiamo essere vicini, ed eventualmente lontani, per attaccare.
Il terreno di gioco è suddiviso in caselle con colori e icone diversi. A titolo esemplificativo, vi sono quelle di colore azzurro che indica l’ampiezza dei movimenti eseguibile, quelle arancioni le aree di “aggro” (quelle che attirano i nemici) e quelle con un puntino arancione al centro che sono le vostre zone in cui siete autorizzati ad attaccare.
DAL TAVOLO ALLA CONSOLE
Il meta e il gameplay di Wartile seguono delle logiche tipiche di un gioco di ruolo in stile RTS (Real Time Strategy). Il nostro personaggio indosserà una classica build fatta di armi, oggetti, abilità e armatura che ne determina la specializzazione. Questi potranno essere ottenuti come classici bottini oppure recuperati aprendo le casse posizionate nei vari punti della mappa.
Oggetti e abilità saranno disponibili sotto forma di carte di gioco, in modo del tutto simile a quello che succede in un tabletop di ruolo. In pratica, si pescano dal mazzo quelle che fanno più al caso nostro e le si inseriscono nella dotazione di battaglia.
Sul campo da gioco l’utilizzo delle abilità non è infinito. Sebbene gli attacchi fisici viaggiano in automatico, con oggetti e incantesimi dobbiamo attendere un intervallo di cooldown per ricaricarle. Gli sviluppatori, inserendo questo limite, hanno voluto inserire delle logiche di eredità JRPG, veicolando una parte del combattimento “a turni”.
Oltre agli oggetti e alle abilità, il vostro personaggio sarà dotato di armi e armatura. Come in un classico gioco di ruolo che si rispetti, non bisogna commettere l’errore di essere perfetti in tutto. Man mano che andrete avanti nel gioco e nella storia, i vostri personaggi cresceranno in termini di stat e il gruppo di guerrieri utilizzabili sul campo aumenterà. Questo significa che il vostro team dovrà, per forza di cose, specializzarsi in diversi ruoli.
Ci sarà il classico tank con il compito di fare “aggro” su di lui, il mago con il compito di lanciare incantesimi a lungo raggio, l’esploratore esperto arciere e maestro di trappole e così via. Sotto questo punto di vista, Wartile offre una varietà di combinazioni niente male.
L’armatura è composta da varie “parti” che riescono a incrementare le diverse stat del personaggio come ad esempio la salute massima, il danno minimo e massimo, il livello di difesa ecc… Le statistiche, inoltre, possono essere incrementate anche dalle mod che in Wartile vengono chiamati gettoni.
UN RIUSCITO ESPERIMENTO CROSS-MEDIALE
Non è facile accettare l’elemento di novità in qualcosa che si è sempre abituati a fare in un modo del tutto diverso. Non è facile giocare a Dungeons & Dragons senza avere un master che ci parli davanti e vi lancia un dado, non è facile immaginare un’ambientazione di Forgotten Realms senza avere uno script di partenza e non è facile digitalizzare un’esperienza principalmente tattile. Toccare una pedina, spiegare il mazzo di carte e lanciare un dado sono gesti che, se fatti in un modo diverso e anacronistico, rischiano di essere “spammati” dal nostro cervello.
Eppure l’esperimento cross-mediale realizzato con Wartile è interessante e originale, ma nasconde delle lacune ideologiche non indifferenti. Innanzitutto un gioco da tavolo non si gioca da soli ma almeno in due, altrimenti “te la canti e te la suoni”. Deck13 Spotlight e Playwood Project per questa loro IP, stranamente non hanno deciso di inserire una componente multigiocatore, perfetta per questa tipologia di gioco. Il tempo lo hanno avuto visto che la versione PC è uscita più di due anni fa.
Sebbene il gioco è localizzato anche in italiano (menu e sottotitoli), la traduzione presenta delle defezioni non indifferenti. Non vogliamo certo dire che gli script siano stati tradotti con “google translate”, anche se sarebbe molto facile pensarlo. La comprensione della storia, però, non è in alcun modo viziata anche perché l’audio in inglese è di facile ascolto. Dispiace solo vedere che questa sbavatura, già da noi segnalata nella nostra recensione per Pc, non sia stata migliorata nella versione PS4 di Wartile.
Graficamente il gioco è ben realizzato. I diorami sono composti in maniera eccellente, sia per dettagli che originalità. Non esistono delle ambientazioni riciclate e la scena non si sviluppa solo in maniera circolare rispetto alla mappa di gioco. Come detto nella parte iniziale della nostra recensione della versione PS4 di Wartile, il videogioco si sviluppa in estensione e in profondità.
Vi sono molti dislivelli in altezza, caverne in cui entrare e numerosi segreti e tesori da scoprire. La telecamera vi aiuta in questo, riuscendo a cogliere sia la totalità della mappa (con visioni panoramiche) che la scena da vicino (con zoom molto stretti).
Gli esperimenti cross mediali non sono facili da realizzare ma Wartile, alla sua prima uscita sul mondo console, ha fatto una bella figura.
COMMENTO FINALE
Siamo arrivati alla conclusione del nostro percorso di gioco con la versione per PS4 di Wartile, giungendo alle battute finali della nostra recensione. Non era la prima volta per noi, visto che avevamo già avuto modo di giocare alla versione Pc dell’IP di Deck13 Spotlight e Playwood Project. Le buone impressioni, come allora, ci sono anche oggi, ma lasciano delle note amare alla fine della nostra esperienza di gioco.
La critica più grande che possiamo muovere nei confronti di Wartile è che non ha saputo investire il tempo a disposizione per migliorarsi. A livello contenutistico è rimasto quello di allora, ed escludendo del DLC in arrivo, la musica è la stessa. La localizzazione in italiano della versione console presenta, purtroppo, la stessa approssimazione di quella uscita per Pc.
Graficamente è stata dedicata un’attenzione particolare ai dettagli dei personaggi e alla costruzione dei diorami, vero punto di forza di questo gioco. La declinazione di logiche e meccaniche tipicamente dedicate “al tavolo” è riuscita egregiamente anche su console. Avremmo solo preferito giocarlo in compagnia e non in solitaria. Un tavolo con delle sedie vuote è sempre triste.
Pregi
Dopo più di due anni arriva il porting su PS4 di Wartile, trasportando la bellezza di un gioco da tavolo su console. L'esperimento riesce anche qui, mostrando dei diorami graficamente impeccabili. Il meta e il gameplay, con forti accenti RPG e RTS, divertono senza essere mai ripetitivi...
Difetti
... ma rispetto alla versione Pc ci aspettavamo qualche nuovo upgrade. In generale, il videogioco è lo stesso di due anni fa, con una traduzione in italiano un po' troppo approssimativa e poche modalità gioco. Sarebbe stato bello giocarlo in multigiocatore, in compagnia di qualche amante dei giochi da tavolo.
Voto
7,5