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Operencia: The Stolen Sun, Recensione

Prepariamo l’equipaggiamento per esplorare angusti dungeon e il regno mitologico magiaro con la recensione di Operencia: The Stolen Sun per Pc

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Quando si parla di dungeon crawler, il pensiero corre alla serie di The Bard’s Tale, ai Might and Magic, agli Eye of the Beholder, i due Legend of Grimrock. Come saprete questa nicchia è densamente popolata da esponenti di ottimo livello, ed è quindi con grande piacere chi ci apprestiamo a proporvi le sensazioni che abbiamo provato giocando ad Operencia: the Stolen Sun. Sviluppato dall’eclettico team ungherese Zen Studios, questo RPG è disponibile su Steam e GOG per Pc, su PS4 ed Xbox One, a partire dallo scorso 31 marzo, ovvero da martedì di questa settimana.

Vi lasciamo alla nostra recensione della versione Pc. Buona lettura.

EROI, PRINCIPESSE, E NIENTE DI TUTTO QUESTO

Una bella storia, con personaggi credibili e interessanti, rappresenta solo una delle caratteristiche per un buon gioco di ruolo, sia esso un rpg on dungeon crawler. Per la storia, non contano solo le vicende narrate ma anche il setting. Non è tanto la questione dei cliché, che se ben riproposti funzionano, quanto l’ambientazione stessa a fornire un giusto appeal per il giocatore. Zen Studios ha portato sui nostri schermi flipper, mini golf, tower defense, e si dimostra tanto poliedrica quanto intelligente.

Per evitare di cadere nella trappola del “già visto”, lo sviluppatore ungherese ha deciso di sfruttare per il proprio gioco le leggende “di casa”, quelle magiare, innestandole in una terra inventata: Operencia.
Poco rimane ad oggi di testimonianze scritte sulla mitologia del popolo ungherese, dalla ricerca e ricostruzione effettuata soprattutto durante il ventesimo secolo si è appreso che il mondo veniva rappresentato su tre livelli (Mondo Superiore, Mondo Medio e Mondo Sotterraneo) e che la religione di carattere sciamanico adorava un pantheon di dei tra cui svettava Isten (Dio), creatore del mondo e supervisore delle vicende umane. Di questo immenso patrimonio, sono state raccolte molte fiabe, vi basti pensare che l’elenco dei titoli è in grado di riempire interi volumi. Tra gli eroi più famosi, ricordiamo Garabonciás il mago, lo sciamano Göncöl, e il famoso Attila.

E non abbiamo citato a caso il Signore della Guerra. Il tutorial infatti, ripercorrerà le vicende che hanno dato vita a questa figura mitologica, ripercorrendo le gesta che lo hanno visto ricacciare insieme al suo gruppo di compagni le forze degli Inferi dal Medio Mondo. Ammettiamo che impersonare il guerriero unno è stato divertente, anche grazie ad una buona scrittura, che alterna vicende a battute davvero azzeccate, ci hanno strappato più di una risata.

Alla morte di Attila, i poteri oscuri faranno nuovamente capolino sul continente. Spetterà a noi, un semplice contadino, abbandonare la nostra fattoria per ricacciare ancora una volta le forze del caos negli inferi, e diventare il nuovo eroe di Operencia.

SCRIVERE DI NOI STESSI

Il nostro personaggio è discretamente personalizzabile. Oltre al genere e alla classe, potremo decidere anche il ritratto, e possiamo già dirvi che il lato artistico del gioco non delude affatto, un peccato ce ne siano solo una manciata.

Le classi disponibili rispettano i canoni del genere, e in questo caso abbiamo il guerriero, il mago, e il cacciatore. Quest’ultima figura è una versione “ranger” del ladro. La scelta successiva riguarderà le origini e le caratteristiche quali ad esempio forza, intelligenza e così via.

Ogni classe ha le sue affinità, pertanto per la classe del mago puntare su saggezza e intelligenza si rivelerà una scelta quasi obbligata. Non potremo agire sul resto del party, ha già background e classe definiti. Quello su cui potremo intervenire sono le abilità, che potremo personalizzare al passaggio di livello.

A conti fatti, condividiamo appena la scelta del team ungherese, perché gli altri eroi sono davvero approfonditi e ben caratterizzati. Ogni elemento del party gode inoltre di un set di battute e linee di dialogo che si espandono durante le esplorazioni, garantendo una buona immedesimazione nel contesto di gioco. Durante le scene di intermezzo, la maggior parte delle conversazioni si snoderà attraverso disegni statici dei ritratti durante le sessioni dialogate, e una gradevolissima animazione che ricorda da lontano un libro pop-up per le fasi relative alla storia.

SOLCANDO TERRE PERICOLOSE

Le meccaniche di gioco combinano i dogmi classici e alcune variazioni sul tema. Il movimento è garantito dalla combinazione di mouse e tastiera, ma la possibilità di usare il mouse per guardare liberamente è apprezzabile, soprattutto perché i dungeon sono davvero ben sviluppati. Gli enigmi in cui spesso ci imbatteremo sono molto vari e generalmente intuitivi, ma non mancano situazioni in cui spetterà al giocatore usare quella materia grigia che troppo spesso è lasciata in soffitta.

Nella maggior parte dei casi, ci troveremo a premere pulsanti e trovare oggetti da incastonare in ingranaggi, quindi sarà molto importante esplorare la mappa, perché spesso l’oggetto di cui abbiamo bisogno ce lo siamo lasciati indietro in qualche angolo sparuto cui non avevamo prestato particolare attenzione. La gestione della mappa presenta le classiche due modalità: mappatura automatica e mappatura manuale, entrambe a portata di vari tipi di giocatore.

Gli incontri non sono casuali, e i nemici sono visibili sul piano di gioco. Appena entreremo in contatto con un mostro, partirà il combattimento.

Come in molti dungeon crawler moderni, attaccare da dietro i nemici garantirà un bonus in termini di ordine d’attacco. Il sistema di gioco per ogni battaglia è a turni, e l’ordine di partenza è deciso in base al valore di iniziativa di ogni personaggio. I nemici si posizioneranno su tre file, e i danni riportati varieranno in base al tipo di attacco o di abilità. Ogni eroe ha a disposizione attacchi normali, abilità speciali che hanno un costo in termini di mana e di stanchezza, più varie abilità passive in grado di garantire svariati bonus.

In Operencia: The Stolen Sun è molto interessante il concetto di stanchezza. In pratica, oltre al mana, determinate abilità potranno essere usate solo un numero determinato di volte durante lo scontro. Questo elemento fa sì che le scelte strategiche e “lungo termine” per gli scontri duraturi, siano fondamentali. È un vero peccato che gli sviluppatori non abbiano implementato la possibilità di posizionare il proprio party come avviene ad esempio in The Bard’s Tales IV, perché avrebbe aumentato ancora il valore strategico di una produzione alquanto meritevole.

Le magie sono di vario tipo, e si vanno dalla classica magia offensiva “alla palla di fuoco”, ad altre che possono creare alterazioni di stato o colpiscono i nemici in una determinata area. Alla fine di ogni scontro, potremo ricevere oggetti ed equipaggiamenti, e i punti esperienza verranno distribuiti anche per gli eroi che non hanno preso parte alla battaglia. Dovremo prestare particolare attenzione anche alle risorse in nostro possesso. Ad esempio, per riposare all’interno di un dungeon avremo bisogno di legna da ardere, e le pozioni garantite sono tutto meno che infinite. Questo fattore, alza il livello di sfida del gioco, anche se generalmente la difficoltà si attesta su standard piuttosto “leggeri”, anche a livello normale.

GRAFICA E SONORO

Abbiamo già parlato del comparto artistico e di quanto ci sia piaciuto, e possiamo dire lo stesso del mondo di gioco basato sull’Unreal Engine 4. Il lavoro di Zen Studios è pregevole e sia i dungeon che aree aperte godono di un buon livello di dettagli risultando vari e mai scontati. Ognuno dei territori di Operencia: The Stolen Sun in cui viaggeremo mostra caratteristiche estetiche uniche, in linea con la propria “finestra” mitologica. Durante la nostra esplorazione, abbiamo notato che molti oggetti, pur particolareggiati, risultano statici. E stona un drappo che non si muove all’aperto.

Ovviamente parliamo di meri orpelli, ed è chiaro che lo sviluppatore ungherese abbia preferito focalizzarsi sulla direzione artistica, sul mondo di gioco, e anche sui modelli dei nemici. Ci sono molte creature, caratterizzate davvero in profondità, e con un buon numero di animazioni che risultano anche fluide.

L’accompagnamento dal compositore ungherese Arthur Grósz è incalzante, orecchiabile e vario. Sicuramente degno di nota. È in linea con l’intero comparto ludico e potrà trovare spazio nella vostra chiavetta usb per godervela in mobilità, durante le passeggiate o guidando. C’è anche la possibilità di acquistarla attraverso un dlc che comprende una serie di sfondi, e la raccolta delle mappe per tutti i livelli di gioco.

FERITI DA UNA PAROLA

Normalmente, è consuetudine che questo tipo di giochi rimanga ancorato alla sola lingua inglese. Pensare che un piccolo studio indie punti su altre lingue che non siano cinese, russo, e altre lingue “maggiori” è praticamente una chimera.

Eppure, Zen Studios ha deciso di tradurre questo gioco di ruolo anche nella lingua della penisola più famosa d’Europa, la nostra. Per giudicare la qualità della traduzione, abbiamo provato Operencia: The Stolen Sun sia in italiano che in inglese. Il risultato è davvero di buon livello, e godersi le avventure senza “tradurle” mentre giochiamo, non ha prezzo. Complimenti quindi al team ungherese, e ai curatori della traduzione.

COMMENTO FINALE

Operencia: The Stolen Sun, è un gioco molto ben sviluppato. Riesce ad unire meccaniche consolidate nel genere e qualche variazione sul tema, propone una storia semplice che si sviluppa pian piano, e personaggi piuttosto approfonditi grazie anche ad una scrittura di ottimo livello. Non presenta bug di particolare rilevanza, è visivamente accattivante, e il livello di sfida proposto è di sicuro interesse anche per i neofiti, che non vogliono perdere troppo tempo in scontri particolarmente difficili.

Peccato solo ci siano 13 livelli, e non sia possibile posizionare i propri eroi in griglia come i nemici. Nulla di tutto questo va ad intaccare un prodotto appagante e apprezzabile, che garantirà ore di gioco. Complimenti a Zen Studios, capaci di proporre un’avventura a tutto tondo, che speriamo continuerà in un secondo capitolo.

Pregi

Folclore magiaro colto in pieno. Vario, divertente e appagante. Buona colonna sonora. Ottimo sia per giocatori hardcore che per neofiti. Visivamente accattivante. Tutto in italiano.

Difetti

Solo 13 ambientazioni (ne avremmo volute di più visto la loro bellezza). Non è possibile posizionare il party in combattimento. Un po' facile.

Voto

8,5

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