Alder’s Blood, Recensione versione Pc
Tetro, buio, difficile ma artisticamente mirabile e con una storia interessante: Alder’s Blood è anche questo
Definire con parole semplici la complessiva influenza in tutti gli ambiti dei lavori di Lovecraft è, per certi versi, opera ardua ed Alder’s Blood fa parte di questo oscuro cerchio. Il “tetro” novelist è riuscito, un po’ tramite la sua fervida immaginazione, un po’ grazie alla sua avida passione per il folklore occulto, a creare un universo cupo, brutale seppur sempre illuminato, in un angolino, dalla luce del bene che, spesso, risultava poi esser la chiave di volta dell’esperienza complessiva meta-letteraria. In ambito videoludico, lo “Cthulhu Mythos”, il mondo fittizio derivato proprio dall’esperienza letteraria di Lovecraft, è stato il motore di tanti videogames, tra cui Bloodborne e, appunto, Alders’s Blood, il titolo che analizzeremo.
Sviluppato da Shockwork Games e pubblicato dall’editore No Gravity Games, il gioco è buio, difficile e sanguinario, e si abbevera all’oscura fonte del “creatore d’amore”, rifacendosi al celebre gioco da tavolo Edlritch Horror, di cui è visibile e ispirata concretizzazione videoludica.
Ecco la nostra recensione della versione Pc che abbiamo avuto di provare in precedenza già due volte: a settembre 2019 con la demo ed a dicembre scorso nella versione early access. Buona lettura.
DIO È MORTO IN ALDER’S BLOOD
Alders’s Blood è un gioco di ruolo meccanicamente fondato su combattimenti a turni, incentrato essenzialmente sull’esplorazione di un vasto e buio mondo in cui controlleremo una squadra di Cacciatori, esseri meta-umani che vagano sulla Terra con lo scopo di annientare l’oscurità.
Il titolo ci mette nei panni di un capo-clan dei succitati Cacciatori: il nostro compito non sarà propriamente semplice. Dio è morto, come nei versi di Guccini: ma il suo corpo senza vita è la fonte del male che pervade l’intero mondo di gioco.
Ma la sua morte, al contempo, è anche ciò che ha originato i Cacciatori, unico baluardo contro il male dilagante, che hanno la capacità di percepire i mostri nelle vicinanze, e un’innata resistenza all’oscurità. Ma, come scopriremo poco dopo, qualcosa di ben peggiore sembrerebbe essere in agguato. In sostanza, il gameplay complessivo di Alder’s Blood, si spaccherà in due: da un lato, faremo i conti con una mappa piuttosto vasta composita di svariati punti di interesse che, una volta raggiunti, attiveranno sezioni varie ed eventuali di gioco concreto, tra dialoghi e combattimenti. Nell’altra, appunto, gestiremo i difficili combattimenti a turni del gioco.
Passato il tutorial iniziale, dove conosceremo il vagabondo Duke anch’egli alla ricerca del divino, ci accorgeremo velocemente come Alders’s Blood sia un gioco difficile e complicato: le missioni che avvieremo cliccando sui punti di interesse nella mappa generale, sono sempre tendenzialmente complesse e comportano spesso decisioni rischiose da intraprendere e rischi improvvisi da calcolare a priori.
Nel più classico dei canoni dei moderni strategici a turni, muoversi per la mappa consumerà risorse di vario tipo, che dovremo ristockare rifornendoci da vari vendor sparsi per la mappa di gioco o semplicemente attendere che aumentino naturalmente. È bene sottolineare che, tendenzialmente, affrontare a viso aperto gli stage di combattimento e concreta esplorazione, sarà 9 volte su 10 una scelta errata: Alders’s Blood punta moltissimo sull’esplorazione in stealth.
Infatti, mentre faremo le nostre mosse, sempre “imbrigliati” nelle meccaniche a turni in cui avremo un quantitativo di “energia” che costituirà sostanzialmente le nostre possibilità massime di movimento e azione, saremo tendenzialmente chiamati ad agire “nell’ombra”, sfruttando camuffamenti e nascondigli per sorprendere i nemici, spesso formidabili o in soprannumero, alle spalle.
In Alder’s Blood, ad esempio, i nostri bestiali avversari avranno la capacità di avvertire il nostro odore e, per evitare ciò, sullo schermo sarà presente un indicatore che ci sottolineerà la direzione in cui soffia il vento. Un’aggiunta, quella dello stealth, di sicuro rilievo, peccato che forse un po’ troppe volte si rivelerà ingiustamente squilibrata o ci costringerà, per improvvisi capricci di Eolo o per la “mostruosa” (è il caso di dirlo) capacità di taluni avversari di vederci sempre e comunque, a dover affrontare a muso duro nemici che, un attimo prima, avevamo accuratamente evitato.
OSCURE LANDE DI MORTE
Viaggiando per il mondo di gioco, incontreremo diversi figuri sinistri, molti dei quali saranno rappresentanti di fazioni più o meno umane che dovremo gestire come in un classico strategico, i quali avranno un ruolo narrativo notevole in una complessiva storyline che è intrigante e ben concepita, per certi versi sorprendentemente profonda, con tanto di scelte morali e intrighi “politici”.
Alder’s Blood è un gioco difficile e punitivo in ogni aspetto: persino l’accamparsi nella mappa – fondamentale nell’economia del gioco poiché ci consentirà di recuperare punti ferita – creare nuovo equipaggiamento ed ottenere cibo, potrebbe risultare nel complessivo game over. Ad esempio, essere assaliti da mostri mentre si è accampati, è una ricorrenza piuttosto frequente. Oppure, viaggiando nel mondo di gioco e, quindi, consumando l’indicatore di resistenza che governerà sostanzialmente le nostre possibilità di movimento per la mappa, spesso spunteranno incontri “casuali” che però occorreranno altrettanto spesso in modo strategicamente e regolarmente intempestivo.
Naturalmente, la complessiva gestione del nostro party, composto da quattro cacciatori, avverrà anche nella scelta dell’equipaggiamento: ogni cacciatore porterà con sé sia un’arma di grosso calibro che una leggera. Le pistole infliggono un sacco di danni ma fanno molto rumore e potrebbero attirare attenzioni indesiderate. Di contro, un pugnale può essere silenzioso e letale ma molti nemici sono resistenti alle armi bianche e da taglio. Abbattere con successo un nemico concederà anche la possibilità di “bandire” quel nemico dalla cupa realtà del gioco, uccidendolo all’istante.
Ma scacciarlo dal mondo degli umani significherà, al contempo, rinvigorire anche l’oscurità: in soldoni, bandire un nemico renderà i mostri ancora presenti nello stage più potenti e il gioco decisamente più difficile. Completare missioni ci consentirà di accumulare esperienza e potenziare i nostri personaggi, con abilità attive e passive, che concederanno in verità una sorprendente possibilità di personalizzazione.
C’è un altro fattore da considerare: i nostri Cacciatori, in quanto per metà creature oscure, saranno suscettibili alla corruzione emanata appunto dall’oscurità che avviluppa le lande desolate del gioco. In termini più semplici, dovremo costantemente badare ad un indicatore che, una volta colmo, vedrà i nostri beniamini trasformarsi in bestie brutali e senza volontà. In una meccanica discutibile, che va ad aumentare esponenzialmente il già alto livello di sfida del gioco, non potremo evitare la trasformazione dei nostri Cacciatori: ciò che potremo fare è “sacrificare” uno dei nostri hunter veterani, sull’orlo della follia oscura, per potenziare un cacciatore di più basso livello.
Una meccanica interessante ma che innesca un ingranaggio infinito di investimento di risorse e soldi (che non abbonderanno affatto, nel gioco) per poi veder “svanire” il nostro protetto, in modo inevitabile. In sostanza, Alder’s Blood è una sorta di “roguelike” forzato che, però, potrebbe tradursi in frustrazione: nonostante gli sforzi, e saranno tanti, tutto quello che facciamo dovrà per forza di cose finire nel peggiore dei modi. In generale, tanta carne al fuoco e tante possibilità, tra cui anche i classici crismi ruolistici relativi al crafting e all’equipaggiamento, con un’esperienza di gioco composta da più di 70 missioni e più di 40 ore di gioco considerando le missioni secondarie, ma che spesso darà l’impressione di volerne mettere troppa a cuocere, rendendo per certi versi artificiosamente difficile il gameplay.
TECNICA OSCURA, MAGNIFICA OPERA
Da un punto di vista squisitamente tecnico, Alders’s Blood è un’opera magnifica: in uno stile azzeccatissimo, ordito attorno una palette cromatiche pesante e spessa, il lavoro stilistico operato dagli sviluppatori è senza dubbio di prim’ordine.
Un tratto pulito e tormentato, unito ad animazioni in 2d di altissimo spessore intrecciate in un complessivo style design personale ed evocativo. Dai mostri ai Cacciatori sino ai personaggi con cui dialogheremo, tutto sembra esser stato intelligentemente ed elaborato con dovizia di particolari, in modo da poter lasciare un segno evidente e riconoscibile, senza però staccarsi mai troppo dai concept che sembrano muovere la complessiva movenza artistica del titolo: essere Lovecraft, ma in modo personale.
Da un punto di vista più squisitamente tecnico, Alder’s Blood è pulito e ben realizzato: nell’esperienza complessiva di gioco, non sono stati riscontrati bug in grado di inficiare in modo netto il gioco. Anche il comparto sonoro, nonostante non brilli per originalità, farà il suo dovere e renderà giustizia all’oscurità visiva ben elucubrata del titolo.
COMMENTO FINALE
Alder’s Blood è un’opera interessante e pregevole, soprattutto da un punto di vista artistico. Il lavoro instancabile degli sviluppatori ha fatto confluire nel gioco diverse caratteristiche ludiche: per questo, il titolo ci consente di esplorare e combattere in un modo buio e difficile.
Nonostante il vasto mondo e le tante possibilità meccaniche offerte, il titolo risulta alle volte un po’ frustrante e artificiosamente complicato. Ergo, in parole povere, non adatto a tutti i palati.
Pregi
Lato artistico semplicemente... mostruoso. Tecnicamente interessante. Unisce tanti generi diversi in modo quasi ottimale. Elementi stealth interessanti...
Difetti
... seppur implementati in modo non equilibrato. Alle volte artificiosamente difficile. Meccanica di "consumo" dei personaggi frustrante.
Voto
8