Come certamente saprete, Sony ha svelato nel pomeriggio le specifiche tecniche della PlayStation 5, la ventura console casalinga che uscirà nel periodo delle festività di natale. Se tutto dovesse andare bene, escludendo il fatto che il particolare periodo che sta mettendo in ansia il mondo per ben altri motivi potrebbe essere foriero di ritardi, la nuova PlayStation 5 arriverà prima di fine anno e sostanzialmente in un periodo vicino alla Xbox Series X (che non uscirà a novembre come si era vociferato in giornata).
Bene, Sony con questo evento ha voluto rispondere velocissimamente a Microsoft che lunedì aveva presentato tutto quello (o quasi) che c’era da sapere sulla sua console. Senza però mostrarla e lasciando alcuni punti in sospeso. In sostanza aspettiamo ancora novità.
A nostro avviso, infatti, è stata una risposta forzata, quasi a dire: “Ora diciamo la nostra ma non più di tanto”.
Se da un lato, grazie a Mark Cerny, il capo ingegnere del team di sviluppo di PS5, ha svelato le caratteristiche parlando tantissimo delle peculiarità e sul come la ventura console sia stata concepita per venire incontro alle esigenze degli sviluppatori, dall’altro lato ci si è persi in una presentazione prolissa, lunghissima, eccezionalmente tecnica e poco adatta al pubblico. Al grande pubblico.
Qualcuno dirà che era un “atto dovuto” visto che la conferenza con gli sviluppatori era saltata causa emergenza sanitaria mondiale. Bene, benissimo, ma è nessuno può vietarci di dire che sia stata di una noia mortale. I dati poi li abbiamo dovuti prendere ben bene da Digital Foundry perché la comunicazione di Sony non si è degnata di mandare uno straccio di schemino, di numeri. Alla fine chiedevamo questo.
Evidentemente la stessa Sony non credeva troppo a questa presentazione preferendo giocare sull’hype nella giornata di ieri quando annunciava che sarebbero state presentate le caratteristiche della PS5.
Quando nel febbraio del 2013 fu presentata la PS4, sempre da Cerny, l’vento fu nettamente diverso. Oltre a qualche caratteristica vedemmo un po’ di “azione”, qualche tech demo e l’annuncio di alcuni giochi. Insomma fu più entusiasmante di ora grazie anche al fatto che qualche titolo lo vedemmo così come il DualShock 4. Complice magari il periodo non propizio perché diciamocelo pure, il mondo probabilmente pensa ad altro, a ben altro, ci siamo sorbiti una lezione di ingegneria. Lezione di cui probabilmente avremmo fatto a meno.
Per carità, Cerny garbatissimo, elegante, pertinente (e vorremmo ben dire) ha fatto il suo. Ma a volte è stato stucchevole perché il pubblico, ed erano centinaia di migliaia collegati da tutto il mondo per assistere in diretta streaming su YouTube alla presentazione, si è annoiato. Ed è stato disperso tra i benefici – già conclamati – dell’unità SSD che dovrebbe ridurre a zero i tempi di caricamento dei giochi grazie ad un flusso di dati enormemente superiore a quello delle unità hard disk tradizionali presenti in PS4. Per non parlare dell’audio 3d. Nel frattempo Cerny spiegava che la svolta su PS4 sarà estremizzata su PS5 sempre per favorire gli sviluppatori che saranno in grado di conoscere in tempi brevi la macchina. E quindi anche di realizzare giochi.
Ci ha fatto addormentare con i confronti tra PS4 e PS5. Un po’ come se parlassimo del C64 e dell’Amiga. Non c’è stato troppo approfondimento sulla retrocompatibilità con PS4 ma se non altro ci sarà anche se non completa all’inizio. Ed anche se speravamo che la retrocompatibilità fosse estesa anche alle console precedenti.
No, signori, a nostro avviso non è questo il modo di comunicare in diretta streaming col pubblico. Le lezioni le faccia altrove e Sony – per favore – torni a fare comunicazione con tutti senza privilegiare i soliti “ignoti”. Aspettiamo fiduciosi ulteriori novità su tutto e di vedere un po’ di movimento, oltre che il design ancora sconosciuto. Ma vogliamo essere fiduciosi sulla ventura PlayStation 5 confidando che Sony si svegli.