DCL – The Game, Recensione Pc
Per la prima volta la Drone Champions League arriva sotto forma di videogioco in licenza ufficiale; vediamo come è andata
DCL – The Game è venuto alla luce in un panorama fatto di (e)sport emergenti: in questo caso, quello delle corse dei droni. Impiegati nondimeno in contesti di vario genere, anche culturali, per riprese aeree e affini, gli apparecchi stanno conoscendo negli ultimi anni un boom di popolarità legato a una connotazione competitiva. Attiva da tempo è infatti la Drone Champions League, che porta ufficialmente in giro per il mondo (l’anno scorso ci fu anche una tappa a Torino) le corse professionistiche di droni.
Distribuito da THQ Nordic e sviluppato da Climax Studios (in collaborazione con Drone Champions AG), DCL – The Game è il primo titolo dietro licenza ufficiale dedicato proprio a tali corse. Un titolo che viene incontro in egual misura sia agli appassionati del settore, già capaci di manovrare un drone autentico, sia ai principianti e ai curiosi in procinto di avvicinarsi, anche solo virtualmente, a questo mondo. Il gioco, del quale è disponibile un’edizione da collezione veramente unica, è presente su Pc, PS4 e Xbox One. Di seguito la recensione della versione Steam: vi auguriamo una piacevole lettura.
DRONI PER TUTTI
Il lavoro congiunto di Climax Studios e Drone Champions AG non bada molto ai convenevoli. Dopo un roboante filmato introduttivo a metà tra spezzoni di gameplay e immagini reali delle corse professionistiche della Drone Champions League, il giocatore viene trasportato al menu principale, al cospetto delle (non tante) scelte disponibili. Prima però DCL – The Game si propone di individuare il livello di esperienza/abilità del giocatore, attraverso un tutorial che spiega anche i quattro differenti sistemi di volo, dai quali si potrà scegliere per iniziare a volare:
- Arcade – Il sistema di controllo dedicato ai principianti, dove la stabilità e l’altitudine del drone vengono controllate in automatico dal gioco. L’utente non dovrà fare altro che gestire l’accelerazione e gli spostamenti in orizzontale, seguendo inoltre la linea guida sul tracciato per andare nella direzione giusta. Il modo più facile e veloce per gettarsi subito a capofitto nelle corse di droni.
- GPS – Il sistema di volo fatto su misura per gli amanti delle riprese tramite drone: una simulazione quasi perfetta per chi, desideroso di far pratica, ci tiene ad allenarsi senza mettere a rischio gli autentici e costosi apparecchi. Sebbene sia possibile gareggiare con tale sistema, il gioco stesso lo sconsiglia per via delle limitazioni sulla velocità e sulla visuale. Il consiglio è quello di sbizzarrirsi nella modalità Volo Libero, accessibile dal menu di gioco.
- Angle – Sistema popolare nei micro-droni, consente di esercitarsi sul controllo dell’altitudine, con il drone che tuttavia verrà stabilizzato in automatico non appena si cesserà di far pressione sui tasti (o sulle levette). Di fatto si propone come un livello di gestione intermedio del velivolo, un passo deciso in avanti rispetto alla tranquilla modalità Arcade prima del professionismo, almeno a livello di controllo.
- Acro – Gestione assoluta del drone. Con questo sistema di controllo il giocatore potrà controllare liberamente il mezzo, con tutte le difficoltà del caso. Quasi impossibile con la tastiera e non facile con il pad, sarà molta la pratica necessaria per affinare la propria abilità. Ma è anche vero che costituisce il sistema in grado di regalare più soddisfazioni e, nondimeno, l’unico in grado di dare una possibilità per qualificarsi alla Drone Champions League stessa.
FINCHÉ C’E’ DRONE C’E’ SPERANZA
In apertura di articolo abbiamo parlato di esport, in riferimento a DCL – The Game. Ciò è dovuto principalmente a due ordini di motivi. Il primo riguarda il fatto che le corse di droni ufficiali, “in carne e ossa”, vedono i piloti gareggiare, su di una postazione, con un visore simile a quelli per la realtà virtuale, che conferisce loro la visuale in prima persona dal punto di vista del velivolo. Il secondo invece tratta l’aspetto più affascinante del titolo: attraverso il gioco è infatti possibile qualificarsi per le autentiche competizioni della Drone Champions League. Per farlo bisogna passare dagli eventi online in-game, gare e qualificazioni professionali e professionistiche accessibili e giocabili solamente con il sistema di controllo Acro.
Un sistema di controllo che presenta, inoltre, un tuning e in generale un settaggio delle prestazioni del mezzo davvero impressionante, di fronte al quale un principiante non potrà che strabuzzare gli occhi senza comprendere molto. Dettagli che saranno probabilmente appannaggio degli appassionati di droni reali, che assieme a tutti gli altri giocatori potranno partecipare ai suddetti eventi online a cadenza settimanale nel tentativo di ottenere i migliori tempi e piazzamenti. Nei prossimi mesi saranno infatti selezionati 300 giocatori (200 dalla versione Steam del titolo, 50 da quella Xbox One e 50 da quella PS4), che verranno poi invitati a Londra per partecipare a un’ulteriore selezione. Coloro che sopravviveranno a tale scrematura otterrano dei veri contratti da piloti professionisti.
In generale le gare risultano essere mediamente brevi, ma assai frenetiche. A decidere sarà, oltre alla bravura del pilota, anche la conformazione e la lunghezza dei tracciati, dove sono presenti sia location esotiche ottimamente riprodotte (come la Grande Muraglia cinese), sia tracciati ufficiali della competizione, come lo spettacolare Grand Prix Laax di Zurigo. Piste autentiche e verosimili atte a mettere alla prova la propria abilità, in una competizione dove ogni schianto o errore può pregiudicare l’andamento della corsa. In maniera “videoludica” è possibile ripristinare il drone in caso di schianto o caduta, ripartendo comodamente da uno dei tanti checkpoint: ma l’ammontare di secondi persi peserà non poco sul piazzamento.
L’invito è dunque quello di fare progressivamente pratica, passando dal sistema Arcade (che contempla comunque delle limitazioni) a quello Acro, a prescindere dalla volontà di aspirare o meno alle qualificazioni alla Drone Champions League. DCL – The Game è, a prescindere, un titolo che funziona quasi esclusivamente online, dove per gareggiare è necessario registrare un proprio account, con tanto di possibilità di collegare vari account social. Piloti di fatto, senza considerare le velleità agonistiche. Giocando online si ha inoltre la possibilità di acquisire crediti, che potranno essere utilizzati per personalizzare esteticamente il proprio drone. Rivestimenti, scie e altri decori per realizzare il proprio velivolo ideale: c’è da dire tuttavia che il “farming” richiesto sarà davvero tanto. Considerato l’ammontare di crediti acquisibile da una singola corsa, in relazione al prezzo di tanti rivestimenti e decori, desistere verrà nondimeno molto naturale.
CHI HA IL PANE NON HA I DENTI
DCL – The Game presenta diverse modalità, seppur tendenti all’online:
- Eventi – Costituiscono il fulcro del titolo, nonchè unica possibilità sia per poter qualificarsi alla Drone Champions League, sia per ottenere decori e distintivi altrimenti non ottenibili “offline”. A varia cadenza (perlopiù settimanale), questi eventi saranno unici e comprenderanno vari tipi di sfide, accomunate da un’unica e semplice variabile: sarà disponibile solamente il sistema di controllo Acro, quello da giocatori avanzati.
- Prova a cronometro – Rappresenta la modalità single-player principale del titolo. Il giocatore dovrà tentare di ottenere un tempo migliore su una selezione di tracciati, che potranno essere via via sbloccati ottenendo risultati (anche) in questa modalità, alla pari di ulteriori crediti da spendere nel negozio in-game.
- Multigiocatore Raceflow – In questa modalità i giocatori potranno cimentarsi in gare che possono arrivare ad ospitare fino a 30 corridori contemporaneamente. Come nelle prove a cronometro, sarà possibile ottenere crediti vincendo e partecipare con qualunque sistema di controllo (Arcade compreso). Ma resta evidente il fatto che un buon giocatore in Acro potrà surclassare qualunque altro giocatore utilizzante altri sistemi di controllo, complice la limitatezza di questi ultimi. Ci sono manovre eseguibili solamente da coloro che sceglieranno di non delegare al gioco il controllo di determinate funzioni.
Completano il quadro le voci del menu “Vola ora”, “Volo libero” e “Tutorial”, che rappresentano tre modi diversi di fare pratica con il proprio drone. Il consiglio è sempre lo stesso: far pratica partendo dal sistema di controllo Arcade fino ad arrivare, finalmente, a quello Acro, requisito imprescindibile sia per poter partecipare agli Eventi, sia per poter avere una qualche chance nelle semplici gare online.
Tecnicamente il gioco si difende piuttosto bene. Pur non facendo gridare al miracolo, il lato grafico si rivela capace di regalare degli scorci davvero notevoli, oltre a una buona dose di dinamismo. I tracciati, specie quelli ispirati a location reali, sono realizzati piuttosto bene: un minor livello di cura è stato paradossalmente riservato ai droni stessi, che in turbinii di luce ed effetti bloom a tratti eccessivi saranno non di rado difficili da seguire a occhio nudo, specie per quanto concerne l’inseguimento degli avversari. Ottima invece la stabilità del framerate, che si è mantenuto costante per tutte le svariate ore di prova.
Praticamente ineccepibile è l’aspetto legato alla fisica, che riproduce in maniera quasi perfetta il controllo di un drone autentico. Le tante impostazioni e personalizzazioni disponibili a livello tecnico e decorativo mettono il giocatore di fronte a una signora simulazione: allo stesso tempo, per come è strutturato intrinsecamente, DCL – The Game si rivela scarsamente consigliabile ai non appassionati. La principale ragione è riposta nella limitatezza dell’offerta di contenuti “amatoriali”: tornei e varie altre modalità “offline” avrebbero di certo giovato, specie nei confronti di tutti quei giocatori appassionati di droni, ma non di agonismo.
COMMENTO FINALE
Come ogni titolo su licenza che si rispetti, DLC – The Game si affaccia sul mercato strizzando l’occhio alla crescente platea di appassionati del settore. La Drone Champions League sta vivendo infatti una fase di ascesa in termini di popolarità, e il sodalizio tra Climax Studios e Drone Champions AG ha portato alla realizzazione del primo titolo simulativo con protagonisti i droni: la distribuzione compiuta da THQ Nordic ha fatto il resto. La possibilità di entrare realmente nel circuito professionale di tale (e)sport costituisce un aspetto unico e difficilmente replicabile, ma d’altra parte lo rende nondimeno il principale tallone d’achille.
Sin nelle fondamenta il gioco sembra essere stato realizzato pensando proprio agli amanti delle corse, di droni: difficile che anche un semplice curioso possa, o voglia, affacciarsi al titolo. La ricchezza dell’offerta di contenuti in-game è, dopotutto, quasi esclusivamente legata alla competizione online. Ai tanti piloti amatoriali appassionati delle sole riprese aeree, più che di corse, avrebbe certamente giovato qualche modalità dedicata. Il quadro che emerge è dunque quello di un titolo su licenza estremamente accurato a livello di simulazione, ma altrettanto nel target di riferimento. Consigliatissimo ai piloti di droni e ad aspiranti tali, ma anche a chi avrebbe sempre voluto provare a imparare, a pilotarne uno.
Pregi
Una simulazione praticamente perfetta del volo su drone, oltre che di corse dei medesimi, con tanto di possibilità di qualificazione al circuito professionale ufficiale. Tante impostazioni e settaggi disponibili, in grado di soddisfare neofiti e soprattutto utenti avanzati. Competizioni online di vario genere che faranno felicissimi gli appassionati.
Difetti
Curva di difficoltà eccessivamente ripida, con il passaggio dal sistema di controllo Arcade a quello Acro che risulta essere troppo repentino e scarsamente guidato. Mancanza di contenuti in single-player: i non interessati alle corse (ma ugualmente amanti di droni) non troveranno granchè da fare. Grinding inverosimile per rivestimenti e vari oggetti cosmetici.
Voto
7,5