Romance of the Three Kingdoms è una delle serie più note del publisher e sviluppatore Koei Tecmo. È una saga di strategici che, con Romance of the Three Kingdoms XIV, concretizza la testimonianza che si può sopravvivere per diverse decadi agli smottamenti dell’universo videoludico. E questo mantenendo una certa regolarità d’uscita, una presenza sul mercato più o meno costante officiando, con le dovute differenze e con una “deriva” ruolistica cominciata nei primi anni del 2000, all’altare della sua lunghissima tradizione. Per chi ignorasse la saga, il titolo Koei Tecmo nasce in Giappone nel 1985 e, com’è intuibile dal tiolo, fonda il suo universo sul “Romanzo dei Tre Regni”, uno dei quattro grandi romanzi classici della letteratura cinese, traslandone l’ambientazione in una sorta di “Risiko!” elettronico, seppur con delle proprie peculiarità.
Il contesto storico, di derivazione letteraria, è il frutto di un’opera immane, di immenso valore culturale, che narra le vicende occorse alla fine della dinastia Han, nel periodo appunto definito dei Tre Regni, in circa un secolo di avvenimenti racchiusi in 120 capitoli e centinaia di migliaia di pagine di narrazione.
Ma, al di là della serie “principale”, Romance of the Three Kingdoms ha ispirato anche saghe collaterali, come l’arcinoto musou Dinasty Warrior e l’ibrido azione/strategia Dynasty Tactics, più tutta una serie di altri titoli “minori” che dalla serie targata Koei Tecmo ha tratto notevole ispirazione, spesso mai fuoriusciti dal territorio nipponico.
Ma, a quattro anni dal capitolo XIII uscito nel 2016, Koei Tecmo è tornata con un nuovo episodio. Riuscirà Romance of the Three Kingdoms XIV a tener alto il nome della longeva saga strategica? Scopriamolo assieme in questa recensione sulla versione PS4 del titolo uscito la settimana scorsa anche su Pc via Steam.
L’EPOPEA DEI TRE REGNI
Romance of the Three Kingdoms XIV è un gioco di strategia, vicino per impostazione e concetti, ad un classico gioco da tavolo. L’ambientazione, come detto, pesca a piene mani dalle vicende storiche correlate alla decadenza dell’impero Han, che portò poi alla successiva suddivisione in tre regni distinti, dopo decenni di guerre intestine e sangue versato sui campi di battaglia.
Com’è naturale comprendere, l’accuratezza del setting storico è relativa dato che, il titolo Koei Tecmo, ci consentirà di prescegliere una delle tre fazioni, con l’obbiettivo di arrivare al completo controllo della Cina, andando quindi ipoteticamente a sovvertire quello che poi è avvenuto in concreto: in sostanza, la suddivisione storicamente accurata in tre regni sarà solo il punto di partenza della nostra campagna votata alla conquista totale della Cina.
Il titolo, nella sua modalità principale di gioco, ci consentirà di operare una serie di scelte iniziali, a partire dallo scenario (sia storicamente veritiero che fittizio), alla creazione/scelta di un nostro alter-ego e alla fazione specifica, ognuna delle quali avrà territori, risorse accessibili e “personalità” diverse, di riferimento. È bene sottolineare che Romance of the Three Kingdoms XIV, ci consentirà di creare un personaggio ex-novo, scegliendone i tratti caratteristici non solo fisici, ma anche caratteriali e più squisitamente guerreschi.
Oppure, per chi cercasse un’esperienza quanto più possibile vicina agli eventi narrati, si avrà la possibilità di scegliere tra una vasta serie di personaggi preimpostati, “importati” in modo letterariamente accurato dalla mastodontica opera artistica. Nel gioco, infatti, saranno presenti una vastissima selezione dei principali personaggi che appaiono nella controparte letteraria, tra le altre cose rispettandone pienamente caratteristiche specifiche e “vizi” narrati nell’immenso capolavoro della narrativa cinese, i quali avranno ripercussioni concrete nel contesto strettamente ludico. Il gioco, tra le altre cose, sarà introdotto da un tutorial estremamente esaustivo e approfondito che, a patto di una certa lunghezza, riuscirà ad introdurre le tante meccaniche “nascoste” del gioco in modo completo.
MOSSE E CONTROMOSSE
Una volta operate le scelte iniziali, entreremo nel vivo dello strategico di Koei Tecmo: Romance of the Three Kingdoms XIV si svolge integralmente su di una grandissima mappa composta da innumerevoli esagoni in cui, in un modo concettualmente vicino ai canoni dei titoli di strategia, avremo facoltà di spostare immensi eserciti al contempo amministrando i nostri territori sotto diversi punti di vista. Ed è bene sottolineare che il gioco ci darà un buon livello di libertà nel gestire il nostro regno: avremo facoltà di prescegliere ufficiali e incaricarli di gestire, in base alle proprie personali caratteristiche, diversi aspetti cruciali del nostro regno, dalla produzione del cibo agli scambi commerciali o alle questioni più prettamente guerresche.
Addirittura, procedendo in “profondità” nella campagna, avremo l’opportunità di creare delle vere e proprie province per consentire una maggiore flessibilità gestionale. Alla base della gestione numerica del nostro regno, ci saranno sostanzialmente tre variabili da considerare, ovvero la quantità di cibo, il denaro disponibile e il numero dei soldati utilizzabili, nell’impostazione della nostra campagna di conquista: se volessimo ridurre all’osso il senso stretto dello strategico, Romance of the Three Kingdoms XIV ci orienterà nell’accumulo di soldati, braccianti e lavoratori di varia specie, che serviranno come “moneta” complessiva per poter finanziare e supportare le nostre campagne militari.
Naturalmente, il cuore delle movenze ludiche di Romance of the Three Kingdoms XIV sarà la guerra ed è proprio l’aspetto bellico quello preponderante e che ci terrà più impegnati nel corso del gioco. La prima, fondamentale, peculiarità del titolo è che non avremo una facoltà di controllo diretto dei nostri schieramenti militari ma, semplicemente, imposteremo “dall’alto” una ipotetica campagna militare, semplicemente pianificando le nostre azioni in base ad alcuni “freddi” numeri o dati. In base alle scelte operate, capacità di gestire un vasto esercito, irregimentato e piramidalmente strutturato attraverso l’uso di ufficiali, che eleggeremo a capo di un manipolo variabili di soldati, che potrà esser settato da noi specificatamente.
La scelta “dell’uomo giusto” sarà di fondamentale importanza: come già sottolineato, ogni personaggio storicamente riportato e rappresentato dal gioco, avrà specifiche caratteristiche “buone” o “cattive” che si rifletteranno, com’è lecito attendersi, sulle performance belliche del nostro esercito. Ad esempio, una selezione di caratteristiche particolari, ci consentirà di accedere a specifiche formazioni guerresche o tattiche militari specifiche, tutte appartenenti alla tradizione bellica cinese
UNA GUERRA LENTA E DIFFICILE
Gli ufficiali potranno essere ottenuti in vari modi, da eventi cruciali nel corso del gioco o, addirittura, trasformando nemici catturati in fidi alleati.
Romance of the Three Kingdoms XIV è un gioco estremamente ampio e aperto che, come detto, non seguirà pedissequamente le vicende narrate dall’opera letteraria ma, per ovvie motivazioni meccaniche, ci consentirà di costruire la nostra storia in-game, che sarà ricca di eventi, attivabili rispettando specifiche condizioni, con annesse cutscene che andranno ad approfondire (o a far conoscere, per chi approcciasse per la prima volta all’universo dei Tre Regni) alcune vicende “angolari” del continuum narrativo del gioco. Tutto ciò è incorniciato da un senso d’urgenza pressoché assente, visto che, com’è tradizione del gioco o quasi, il ritmo ludico sarà molto lento e pacato, consentendoci ampie riflessioni sul da farsi. Una scelta assennata e ovvia, data l’ampiezza complessiva e le variabili che dovremo valutare, parzialmente giustificata anche dall’elevato livello di difficoltà complessivo del titolo.
Ma una scelta che fa si che il titolo, al contempo, perda qualcosa a livello di mordente vista anche l’assenza complessiva di una trama canonica e, quindi, di un chiaro obbiettivo a cui vicende narrative concrete ci “spingano” gradualmente.
Mordente che scema ancora di più se si pensa che nel gioco saremo poi chiamati a gestire una notevole mole di dati che, a conti fatti (è propri il caso di dirlo…), si trasleranno in poche e ripetitive azioni meccaniche da compiere. Ad esempio, è un peccato che la complessiva gestione economica e lavorativa del regno sia poi, sostanzialmente, semplificata all’osso e non ampliata ulteriormente: una scelta comprensibile nello schema generale del gioco, orientato nell’incastro tra le personalità letterarie e le scelte guerresche, ma che avrebbe messo tanta carne sul fuoco in più in termini di gameplay.
A tutto ciò, va ad unirsi anche un livello di difficoltà, come detto, piuttosto alto e che punisce severamente la “fretta” d’azione o la poca pianificazione complessiva: Romance of the Three Kingdoms XIV chiede calma e concentrazione.
TECNICA BELLICA
Tecnicamente parlando, Romance of the Three Kingdoms XIV offre un comparto estetico di discreta fattura che, pur non brillando per cura o dettaglio grafico, offre nella sua essenzialità concettuale una qualità più che buona.
Nel complesso, anche a livello di mera performance, il titolo Koei Tecmo mette sul piatto una produzione sicuramente degna e che non mostra il fianco quasi mai, tranne per qualche sporadico rallentamento in situazioni concitate e qualche piccola compenetrazione poligonale quando ci si avvicina sulla mappa. Il vero cruccio tecnico di Romance of the Three Kingdoms XIV è l’opera di traslazione su console: il gioco Koei Tecmo è una creatura Pc, concepita e “cresciuta”.
Nonostante ciò, l’opera di trasposizione su Playstation 4 è sicuramente valida e permette, nella stragrande maggioranza delle cose, di comprendere appieno quel che si deve premere grazie a precise indicazioni a schermata. Il problema sussiste nel momento in cui saremo chiamati a compiere azioni più complesse e mirate, le quali saranno solitamente “nascoste” da un buon numero di menu e sotto-menù che dovremo richiamare a memoria, scritti tra l’altro con un font che spesso risulta di difficile lettura a causa della dimensione. Un plauso invece senza remora alcuna al comparto sonoro, composto di tracce ben congegnate e che supporteranno più che egregiamente le nostre pianificazioni belliche.
COMMENTO FINALE
Romance of the Three Kingdoms XIV è uno strategico storicamente accurato e vasto, che ci consentirà di poter affrontare una campagna di conquista della Cina con tante e approfondite variabili da gestire e valutare. Peccato che, in sostanza, alcune sezioni manageriali siano un po’ troppo semplificate e che, per la natura difficile, lenta e ripetitiva, il titolo risulti essere non proprio eterogeneamente digeribile. A questo, si unisca il lavoro di trasposizione su console, buono ma non eccellente ma per questioni concettuali “irrisolvibili” e non per demerito degli sviluppatori.
Pregi
Un gioco da tavolo basato sulla storia dei "Tre Regni". Acuto e difficile. Ritmo pacato e tanta libertà d'azione.
Difetti
Poco mordente e tanta ripetitività. Alcune sezioni gestionali meritavano più approfondimento. Sistema di controllo a volte macchinoso.
Voto
7,5
3 commenti su “Romance of the Three Kingdoms XIV, Recensione”