RecensioniRetroC64

The C64 Maxi, Recensione

Il Commodore 64 ha segnato un’epoca, e fatto appassionare milioni di utenti all’informatica e al gaming. A distanza di più di trent’anni, è tornato ed in ottima forma

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Dall’arrivo della prima “mini console”, il Nintendo Nes Mini, il fiume che ha riportato in auge il retrogaming non conosce limiti, e vede rialzare di mese in mese l’interesse di tutto il mercato consumer. Retrogames Ltd ha quindi deciso di continuare a tenere alto l’hype proponendo una nuova versione del Commodore 64 chiamata The C64 Maxi.

La differenza, è che questa volta non solo le dimensioni sono quasi a grandezza naturale, ma la tastiera è completamente funzionante e tutto il sistema è stato migliorato grazie all’esperienza maturata con il fratellino minore. Scoprite, anzi ri-scoprite uno dei mostri sacri della genesi del retrogaming insieme a noi. Buona lettura.

UN PO’ DI… MINI-STORIA

Super Nintendo Mini, Playstation Mini, Megadrive mini. Più una marea di console portatili e non tutte dedicate al retrogaming. Le prime citate di buona qualità, le seconde alternate tra ottimi progetti e altri di natura più o meno sufficiente. Il comune denominatore tra tutte queste console, è comunque uno solo: il retrogaming

Questo movimento, è presente da molti anni e consiste (per chi non fosse avvezzo) a giocare a titoli di qualche generazione addietro. Giocare un gioco della prima Playstation con la console originale? Si, è retrogaming. Ci sono una quantità infinita di nicchie, il più delle volte incentrate su una particolare architettura, ma il bello di questo tipo d’esperienza è che a sua volta ha dato vita ad altri generi di esperienze in stile retrò, come la musica dei videogiochi dei tempi che furono.

Insomma, se come noi siete sui quarant’anni, potrete facilmente riconoscere ciò che abbiamo descritto sopra. Il bello è che se volte cimentarvi in questo tipo di hobby, non serve nemmeno spendere un capitale, in quanto spesso molte periferiche si trovano usate e a prezzi anche accessibili, tutto dipende dai vostri gusti e dal livello di confidenza e di conoscenza di cui disponete.

Nel 2017, l’annuncio del Commodore 64 mini (qui recensito) lasciò chi scrive questa recensione con sentimenti assai contrastanti. Erano anni che volevamo accaparrarci questa periferica, ma per una serie di vicissitudini ci era sempre sfuggita. Eppure, i ricordi d’infanzia che mescolavano il Commodore all’Amiga si susseguivano come i fotogrammi di un cartone animato vecchio stile. Ma quella periferica così piccola, senza una tastiera funzionante, aveva tolto ogni tipo d’interesse.

Ma l’emozione provata a giugno scorso la ricordiamo ancora adesso, ci sentivamo come bambini. Quel video su Youtube dove Retrogames Ltd annunciava una versione perfettamente funzionante del Commodore, per giunta con un video che faceva il verso ai migliori spot anni ‘80, insomma l’apoteosi. Consci di dover aspettare, fagocitammo qualunque video rilasciato in seguito e “aggiornammo” nuovamente le conoscenze in merito ai migliori titoli, alla programmazione in Basic V2, e a tutto il panorama attorno a questo mondo.

Non vogliamo tediarvi con l’epopea che lo ha portato in casa, vi basti pensare che fino all’antivigilia di Natale eravamo incerti, e decisamente tristi. Fortunatamente una telefonata nel pomeriggio di una tranquilla giornata lavorativa ci ha fatto tornare il sorriso in pochi minuti, facendoci correre (letteralmente) al negozio d’elettronica più vicino per assicurarci un adattatore da presa britannica a domestica.

COME È FATTO IL THE C64 MAXI… E COME FUNZIONA

Esteticamente, il THE C64 Maxi non si discosta molto dalla versione “originale” del 1982. Tolto il logo e le porte usb, ha dimensioni lievemente ridotte, una tastiera più morbida di quello che ricordavamo, e un joystick decisamente superiore rispetto a quello rilasciato con la versione mini. Solo il fatto di disporre di una tastiera perfettamente funzionante e la modalità definita “classica” in VIC20 per alcuni potrebbe valere l’acquisto.

Osservando bene l’unità, notiamo con un certo rammarico la mancanza di uno slot dedicato alle cartucce. In sede di campagna su Indiegogo, lo sviluppatore aveva proposto una serie di immagini dove questa porta era inserita tra l’hdmi e l’alimentazione. È davvero un peccato che tale caratteristica sia stata rimossa durante la produzione, siamo sicuri che avrebbe permesso a questa unità di rompere gli indugi anche dell’utenza “irriducibile”, e appannaggio della sola versione originale.

Sul versante software, l’esperienza è molto simile a quella del C64 Mini, ma appena dopo la release è già stato rilasciato un upgrade (1.3.2) che sistema alcuni bug e va a migliorare l’utilizzo dell’unità. Anche sul versante modalità, troviamo la nota “Carosello”, dove sono raggruppati i 64 giochi proposti, e quella classica che avvierà la schermata del Basic. L’emulatore che gestisce il software di questo Commodore è basato sul noto Vice, che emula praticamente quasi tutti i giochi per Commodore 64 e quelli per il Vic 20. Gli ultimi update hanno anche permesso un miglior utilizzo sul versante usb, garantendo l’opportunità di provare programmi e giochi multi disco.

Per portare sui vostri schermi programmi e giochi vi basterà formattare una chiavetta usb da massimo 64 Gb in FAT 32 (suggeriamo di formattarla senza formattazione veloce, poiché eviterà eventuali errori). È implicito il discorso relativo alla proprietà dei giochi attualmente ancora sotto copyright, e pertanto vi suggeriamo di porre il vostro sguardo su tutto il sottobosco abandonware e quello delle nuove proposte.

 

Sì, perché il Commodore è protagonista ancora oggi di nuove proposte, come – ad esempio – Abbaye des Morts, recensito dal nostro direttore proprio qualche giorno fa, e che su IndieRetroNews si è aggiudicato il titolo del miglior gioco Commodore 64 del 2019.

Insomma, di materiale ce n’è davvero tantissimo e per tutti i gusti. Non spaventatevi poi se qualche gioco non è invecchiato benissimo, perché molti altri sono divertenti anche oggi, come un bel gioco di bowling che ha intrattenuto una famiglia intera il giorno di Santo Stefano.

Un piccolo interrogativo rimane sui giochi multi disco, di cui alcuni perfettamente utilizzabili, altri senza alcuna possibilità di partire. Il più delle volte è consigliabile disporre di un file in versione .d71/.d81 o della versione cartuccia ,crt che ci permetterà bypassare il problema. In rete, troverete diverse guide ma ad esempio con Turbo Outrun siamo dovuti ricorrere al file in versione ,crt perché dopo un giro estenuante di prove, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza che il doppio file non veniva accettato. Insomma, dovrete fare delle prove ma è anche per questo che siamo qui no?

Ultima piccola postilla, riguarda la produttività. Si, pensare di disegnare o di fare videoscrittura con il Commodore potrebbe sembrare pura follia, ma noi non aspettavamo altro. Ci siamo quindi accaparrati Advanced Art Studio e Easyscript 64, che non solo funzionano perfettamente, ma risultano tutto sommato comodi da usare. Non vediamo l’ora di provare Geos, vero antenato del primo Windows.

Per quanto riguarda le impostazioni “grafiche”, le possibilità sono diverse e vanno dalla classica pixel perfect 4:3 Europeo/USA o i filtri CRT. Sebbene il secondo setting sia romantico, sui pannelli moderni sceglieremo quasi sempre l’impostazione di default, poiché in grado di donare un’ottima qualità visiva pur mantenendo la sua anima da retrogame.

E sul feeling con il joystick del THE C64 Maxi, dobbiamo dire che prova alla mano, la leva ci è sembrata decisamente dura, e spesso ha reso i nostri movimenti un vero inferno. I piccoli scatti dei microswitch ci sono tutti, e il versante puramente romantico è appagato. Ma quando si è alle prese con Pitstop II e si va a sbattere a causa del movimento ritardato o limitato per via della leva troppo rigida non è il massimo. Dobbiamo però precisare che di ora in ora la confidenza migliora nettamente, quindi basta non arrendersi.

I GIOCHI IN DOTAZIONE

Del resto possiamo fare lo stesso discorso anche per i giochi, che rispetto ai comodi tempi moderni sono nettamente più difficili, ma anche appaganti. La lista dei 64 giochi presenti è più o meno quella del C64 Mini, con alcune rivisitazioni. Abbiamo l’intramontabile Speedball II, California Games, gli Impossible Mission, e il gioco di ruolo Sword of Fargoal. C’è poi Galencia, che merita la menzione poiché gioco rilasciato nel 2017, quindi di fattura nettamente più recente rispetto agli altri.

Per le mancanze, possiamo citare la malinconica assenza di Wasteland, Space Rogue e Sentinel Worlds, Chase HQ 2 e Outrun, Ultima IV. Tutti titoli che avrebbero garantito un sicuro plauso da parte di pubblico e critica, ma per via dei soliti problemi di copyright non hanno trovato spazio in questa operazione nostalgia.

Dato che ne stiamo parlando, ecco la lista dei giochi inclusi nel THE C64 Maxi:

  • Anarchy
  • Alleykat
  • Attack of the Mutant Camels
  • Avenger
  • Battle Valley
  • Bear Bovver
  • Boulder Dash
  • bounder
  • California Games
  • Chips Challenge
  • Confuzion
  • Cosmic Causeway
  • Cyberdyne Warrior
  • Cybernoid II
  • Deflektor
  • Destroyer
  • Everyone’s a Wally
  • Firelord
  • Galencia
  • Gateway to Apshai
  • Gribbly’s Day Out
  • Gridrunner (VIC 20)
  • Heartland
  • Herobotix
  • Highway Encounter
  • Hover Bovver
  • Impossible Mission
  • Impossible Mission II
  • IO
  • Iridis Alpha
  • Jumpman
  • Mega Apocalypse
  • Mission AD
  • Monty Mole
  • Monty on the Run
  • Nebulus
  • Netherworld
  • Nodes of Yesod
  • Paradroid
  • Pitstop II
  • Planet of Death
  • Psychedelia (VIC 20)
  • Ranarama
  • Robin of the Wood
  • Silicon Warrior
  • Skate Crazy
  • Speedball 2
  • Spindizzy
  • Steel
  • Street Sports Baseball
  • Street Sports Basketball
  • Summer Games II
  • Super Cycle
  • Sword of Fargoal
  • Temple of Apshai Trilogy
  • The Arc of Yesod
  • Thing Bounces Back
  • Thing on a Spring
  • Trailblazer
  • Uridium
  • Who Dares Wins II
  • Winter Games
  • World Games
  • Zynapse.

UTILIZZO SEMPLICE

Sull’utilizzo giornaliero, a patto di impegnarsi, The C64 Maxi è straordinariamente facile da usare, sia grazie alla modalità carosello per i neofiti, che quella Vic 20 per i più smaliziati. In entrambi i casi, potrete giocare con diverse piccole perle, caricare il vostro materiale via usb, e persino programmare e salvare ciò che avrete creato. Non è cosa da poco.

Ultima nota prima del commento finale. Questa recensione è resa disponibile grazie all’acquisto in prima persona del prodotto. Dato che ilvideogioco.com supporta con grande ardore il movimento indie, vogliamo ricordare a tutti gli sviluppatori di retrogames e di retroconsole che siamo qui per voi. Se volete spargere la voce sul vostro prodotto o una prova seria e approfondita, siamo e saremo a vostra disposizione.

COMMENTO FINALE

The C64 Maxi è una ulteriore operazione nostalgia. È un promemoria per ricordare da dove siamo venuti, e un bel salto indietro in anni meno tecnologici ma decisamente più semplici.

Molti dei titoli proposti sono interessanti, anche se alcune mancanze si fanno sentire, e non sarebbe stato un errore proporre i manuali dei giochi inseriti, visto che quello completo è disponibile (purtroppo solo in inglese) sul sito Retrogames Ltd.

La rivisitazione del joystick ha dato i suoi frutti, pur con una certa rigidità. A farla da padrone di questa esperienza però, sono la tastiera e la modalità Vic 20, sviluppati davvero egregiamente. Insomma, una riproduzione ricca di funzioni, realizzata nel complesso davvero bene, e capace di essere sfruttata in tutta la sua interezza. Ora non ci rimane che una cosa, aspettare quello che tutti aspettiamo e sogniamo da diverse notti: l’Amiga 1200.

Pregi

Una riproduzione quasi perfetta. La tastiera regala emozioni. Emulazione di ottima fattura.

Difetti

La mancanza dello slot per le cartucce è un pugno allo stomaco. Il joystick risulta piuttosto rigido. Nonostante gli update, molti titoli multi disco non funzionano

Voto

8,5

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




8 commenti su “The C64 Maxi, Recensione”

  1. https://www.youtube.com/watch?v=oQ236yUQuTA&t=29s
    Vorrei far notare che impostando la modalità Accurate Drive (_AD) e usando la cartuccia CRT Action Replay 6.0 come Fast Load è possibile ottenere una compatibilità molto più elevata, mantenere lo swap disk e avere comunque un caricamento molto veloce dei giochi (praticamente identico ai tempi di caricamento ottenuti con un vero C64)
    Il video che ho linkato dimostra quello che ho appena scritto in azione

  2. Ciao, grazie del commento! SI avevo notato quella “modifica”, peccato che di base abbiano rimosso lo slot perchè avrebbe garantito ulteriore fedeltà. Tra l’altro, proprio qualche giorno fa è stata annunciata una modifica che dovrebbe garantire l’opportunità di aggiungere giochi e programmi anche nella home page del carosello. Se va in porto, farò un ulteriore approfondimento in merito.

    Continua a seguirci!

  3. Ciao! Si sì avevo capito! Confido molto nei progetti software come quello da te indicato, anche se molto dipenderà dal reale successo (o meno) di questa periferica. Più successo avrà, maggiori saranno la probabilità che vengano intraprese altre iniziative, come un’ipotetica modifica atta a permetterci di stampare con la mitica MPS.

  4. Beh lo slot delle cartucce sicuramente sarebbe stato un valore aggiunto, ma considerando che già è “caruccio” così, lo avrebbe reso ancor meno competitivo sul mercato.
    Ha le porte usb da dove si puo caricare di tutto di piu di conseguenza non è una carenza troppo penalizzante, tenuto conto che puristi e nostalgici avrebbero comunque storto il naso preferendo sempre e comunque l’originale.
    Secondo me è un bell’oggetto, consiglio di aprire il joystick e lubrificare i leveraggi con grasso al silicone e vedrete che migliorerà in maniera decisa.

  5. Condivido in pieno Nicola, per il prezzo attualmente a 80 euro in offerta da GameStop é da prendere al volo,, tolti 10 euro di spedizione, 30 euro di joystick a microswitch che una volta ingrassato leggermente con un WD40 o simile va benissimo, direi che 40 euro di computer sono piú che ragionevoli rispetto a tutto quello che offre e al suo ottimo funzionamento, lo slot delle cartucce é fuori luogo per un prodotto pensato per il mercato del 2020.

Commenta questo articolo