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Real Heroes: Firefighter, la nostra recensione

Abbiamo giocato alla versione Switch di Real Heroes: Firefighter uscito originariamente 10 anni fa. Ecco cosa ne pensiamo

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Vestire i panni di uno dei corpi di soccorso più celebrati e attivi, i vigili del fuoco, è più che un mestiere. Per certi versi, mettere a repentaglio la propria vita per render sicura quella di tutti, assume più verosimilmente i connotati di una ardua missione “for life”. In questo senso, Real Heroes: Firefighter tenta, nei modi che analizzeremo più avanti, di offrire una visione in prima persona del difficile compito, cercando in questo senso di “visualizzare” la cosa in un’accezione tesa al realismo.

Real Heroes: Firefighter è un port per Switch, duro e puro, dell’esperienza ludica di già proposta circa 10 anni fa su Wii e Pc. Nel 2013, il gioco ricomparve anche sull’allora ammiraglia portatile di Nintendo, il 3DS. In tutti i casi, la critica delle diverse epoche, non accolse in modo particolarmente positivo il titolo. Riuscirà questo ennesimo “saltello generazionale” ad alzare l’asticella valutativa del titolo?

Leggetelo nella nostra recensione del titolo distribuito da Golem Entertainment uscito il 27 novembre scorso su Switch.

TRAMA

Real Heroes: Firefighter è un titolo in prima persona, teso ad un certo livello di simulazione, che ci farà vestire i “bollenti” e pericolosi panni di un Vigile del Fuoco. Nel gioco, assumeremo il ruolo di una giovane recluta del “Fire Department” di Los Angeles, dopo un tutorial piuttosto spoglio e ridotto all’osso.

Data la sua natura, per certi versi velleitaria, di simulazione, Real Heroes: Firefighter non avrà una storia vera e propria: la sua struttura ludica ci vedrà affrontare situazioni di pericolo via via più rischiose, costellate qui e lì di piccole conversazioni, invero piuttosto limitate, che non aggiungeranno assolutamente nulla a livello di mera storia. Storia che, in fin dei conti, non avrebbe poi avuto granché peso specifico in un titolo teso, come ripetuto, a dare una visione “realistica” dell’arduo mestiere.

GAMEPLAY

A livello più squisitamente ludico, il titolo si muoverà su alcuni dei canoni classici degli sparatutto, seppur con le dovute differenze ontologiche (nessuna munizione, ma solo fiamme e civili in pericolo).

Come già detto, Real Heroes: Firefighter sarà strutturato in modo piuttosto “vecchia scuola”, con missioni più o meno slegate tra loro e che ci vedranno alle prese con compiti via via più complicati da assolvere. Oltre al nostro compito primario, ovvero quello di estinguere le fiamme, il nostro Vigile virtuale sarà chiamato a salvar la vita a civili in pericolo e intervenire in diverse situazioni estreme, alle volte coadiuvato da alcuni compagni. Sia per quanto concerne questi ultimi, sia per quanto riguarda i civili da salvare, l’intelligenza artificiale si mostrerà piuttosto deficitaria: non di rado ci capiterà di assistere a scene al limite del film comico, con civili che urleranno disperatamente aiuto ma avranno dinanzi a sé solo un’esile fiammella facilmente aggirabile, restando invece ben fermi a “sbraitare”.

Naturalmente, avremo modo di “maneggiare” diversi arnesi del mestiere, come asce per abbattere porte, piccoli estintori utili quando non avremo accesso alle canoniche pompe a getto o strumenti idraulici in grado di forzare le portiere dei veicoli.
Seppur le premesse siano quelle giuste e addirittura, soprattutto nelle missioni più avanzate, inizieremo a sentire una certa “urgenza” d’agire in fretta, Real Heroes: Firefighter offrirà un gameplay ripetitivo e per certi versi scialbo, che obbedisce ai canoni degli sparatutto di qualche tempo fa, divisi tra sezioni più puramente shooting ad altre correlate a puzzle/ostacoli di carattere ambientale, senza però effettivamente avanzare una proposta convincente.

Gli strumenti, ad esempio, saranno utilizzabili sostanzialmente allo stesso modo (vedo una porta, uso l’ascia) senza che, effettivamente, le situazioni richiamino momenti ludico-meccanici diversi o “personali” della produzione.

Un gameplay tra l’altro segnato da una certa “lentezza” meccanica complessiva, forse scelta dai programmatori per aumentare la sensazione che si abbia un margine di tempo ristretto per decidere. Sensazione che andrà a braccetto ad un’altra sensazione, quella di una certa “vetustà” dell’intera struttura ludica: tra animazioni retrò, scarsa interattività complessiva e una struttura da shooter old school poco ispirato, Real Heroes: Firefighter mostrerà appieno gli anni che realmente possiede. Detto ciò, il gioco potrebbe esser apprezzato in un’ottica di “disimpegno”, se si è ovvero alla ricerca di un titolo non particolarmente “pesante”.

TECNICA

Da un punto di vista più marcatamente tecnico, Real Heroes: Firefighter si comporterà in modo egregio, anche per una complessiva limitatezza delle azioni che sarà possibile compiere. In generale, il titolo presenterà un’estetica comic-style gradevole (unica reale novità di questo port su Switch, poiché nelle versioni precedenti l’estetica era volta al “realismo”), che però riuscirà solo parzialmente a coprire le magagne e le carenze di un look grafico appartenente ad un’altra era (praticamente “geologica”), unitamente ad un design che ci vedrà operare quasi sempre in ambienti spogli e poco elaborati.

Nonostante sia, sostanzialmente, un porting, Real Heroes: Firefighter non sarà esente da difetti di programmazione: il più frequente sarà una certa tendenza degli oggetti ad incastrarsi in superfici e oggetti.

A livello di performance, il gioco è scorso sostanzialmente senza intoppi, sia in modalità Tv che portatile, con il canonico “downgrade” grafico (per la verità, molto poco accentuato) tra la prima e la secoda modalità.  Altra differenza fra le due modalità dell’ibrida Nintendo, saranno i controlli: in modalità Tv il gioco ci “imporrà” un utilizzo dei joy-con in stile remote della Wii, con il movimento della visuale che poggerà sul giroscopio delle “ali” della Switch. Una bel tuffo nel passato che, però, risulta leggermente meno preciso rispetto al controllo più tradizionale, ovvero basato sulle levette, che si ottiene giocando al titolo in modalità portatile.

Comparto suono discreto: il titolo non avrà un tappeto musicale, ma tutti gli effetti e il recitato saranno più che egregi.

COMMENTO FINALE

Real Heroes: Firefighter è un gioco sicuramente insufficiente: un port che mostra sia stilisticamente che meccanicamente gli anni che realmente ha sul groppone, impoverito da un gameplay scarno e tendenzialmente privo di mordente. Un titolo consigliato se si è davvero amanti del “focoso” mondo dei vigili.

Pregi

Il duro mestiere del "firefighter". Unico o quasi nel suo genere.

Difetti

Gameplay scarno e ripetitivo. Graficamente vetusto. Tecnicamente limitato.

Voto

5+

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