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Yaga, la nostra recensione sulla versione Pc

Un fabbro che "picchia come fabbro" tra folklore slavo e magia nera per riabilitarsi agli occhi dello zar e del popolo: Yaga racconta una storia interessante

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Folklore, credenze, racconti fanno parte dell’essere umano. Tra fiabe e filastrocche, tra musiche tribali, solenni e – a volte – scanzonate e danze popolari, l’uomo è cresciuto in quanto tale. Ad ogni latitudine del nostro pianeta. Grazie anche ai videogiochi riusciamo a conoscere qualche frammento di questa o quella cultura anche se romanzato e funzionale al titolo. Yaga, opera prima del piccolo team indie romeno (di stanza a Cluj-Napoca) Breadcumbs Interactive e distribuita da Versus Evil, ci porta nel folklore slavo – ambientazione già conosciuta dai giocatori della serie Thea – con un action rpg (gioco di ruolo d’azione) uscito qualche giorno fa su Pc (Steam ed Epic Games Store), PS4, Xbox One e Switch oltre che su Apple Arcade.

Diciamo subito che Yaga è un ARPG che ha tra le sue caratteristiche quelle di avere un protagonista lontano dallo stereotipo dell’eroe senza macchia e senza paura. Il titolo, inoltre, può vantare una direzione artistica, grafica e sonora, di sicuro livello. Ma andiamo con ordine: in questa nostra recensione vi parleremo della versione Pc. Buona lettura.

IVAN, EROE DI UMANITÀ E CAMPIONE DI SFORTUNA

Abbiamo accennato nella breve introduzione al protagonista che non corrisponde esattamente al ritratto degli eroi che spesso e volentieri vengono incensati nelle favole per bambini (chi vi scrive è classe ’77 e forse da allora le cose sono un po’ cambiate, ndr). Ed anzi, colpa anche di un aspetto non propriamente aggraziato, sembra tutto l’opposto.

Ivan, questo il nome del protagonista, non è un adone ed è un placido e rotondissimo fabbro che ha vissuto una tragedia personale perdendo un avambraccio in combattimento. Ma si sa: le brutte notizie non vengono mai da sole perché dopo questo episodio, nel villaggio si è sparsa la voce che sia una persona sfortunatissima.

Questo offre lo spunto allo zar di convocarlo per una missione veramente difficile dalla quale derivano compiti altrettanto complicati per una persona normale. Figuriamoci per un uomo non più allenato (la pancia e la sua fisicità non sono da atleta) e soprattutto senza un braccio. Ma il cuore ed il coraggio fanno miracoli. Lo zar – come anche il ruolo gli consente – è imperativo (e ci mancherebbe) ed ordina al nostro Ivan di riuscire nella missione: pena l’allontanamento dal villaggio. Ma c’è molto di più nella trama (leggasi leggenda e maledizione) che però abbiamo il piacere di non narrare più.

L’incipit è piuttosto leggero e ve ne accorgerete anche durante la narrazione che a tratti ci ricorda quella di Zombie Vikings di Zoink Games. Frasi in rima e dialoghi a volte fuori dalle righe fanno si che anche la trama di Yaga sia gradevole tra un combattimento e l’altro.

Ivan, suo malgrado, diventerà eroe e grazie alla sua umanità e simpatia potrebbe essere in grado di entrare nel gotha dei vostri eroi preferiti grazie proprio alla sua normalità che diventa unica in termini di coraggio, cuore e volontà. Le scelte multiple invece faranno il resto. Ci arriviamo subito.

GAMEPLAY ARTICOLATO TRA COMBATTIMENTI E SCELTE

Il gameplay di Yaga si presenta piuttosto articolato. Non sarà soltanto un martellamento (Ivan da buon fabbro… picchia come un fabbro) contro le creature malvagie che si parano davanti ma i dialoghi a scelta multipla dipingono i tratti caratteriali del nostro Ivan che può essere onesto per esempio mantenendo la promessa di portare del cibo ad un contadino in cambio di un oggetto indispensabile per proseguire l’avventura. O si può essere egoista e furente per punire un tentativo di raggiro.

Le risposte delineeranno anche i finali della storia e quindi è possibile rigiocare il tutto optando per scelte diverse da quelle fatte precedentemente. La storia principale dura una decina di ore alla caccia di oggetti, e benedizioni. Il tutto molto gradevole a livello narrativo grazie ad una buona sottotitolazione in italiano.

Il nostro Ivan – che nel frattempo ha pure promesso all’anziana nonna di trovare moglie – vagherà per foreste, villaggi, campi e molte altre ambientazioni per far portare a termine le varie missioni dello zar. E riabilitarsi ai suoi occhi ma anche a quelli degli abitanti del villaggio. Troverà di fronte tante creature malvage e banditi che vorranno fargli la pelle. I combattimenti sono in tempo reale e generalmente è consigliabile la tattica sempre perfetta dell’hit and run soprattutto con quei nemici che sono particolarmente potenti. Le meccaniche, infatti, dei combattimenti sono piuttosto elementari e si mantengono tali per tutto il gioco anche se ovviamente bisognerà studiare i movimenti delle varie tipologie di nemici.

Da notare che se anche i punti vita si dovessero azzerare ci sarà la volontà di combattimento a tenere in piedi Ivan. Finita anche quella, stramazzerà a terra e dovremo decidere se rialzarci e continuare il combattimento con vita ripristinata (ma non del tutto) o se iniziare nuovamente il livello. Il tutto narrato da delle streghe che leggono il fato del nostro eroe attraverso un calderone. Tutto molto colorito.

Non mancano le boss fight ma nella fase hack and slash è da notare il crafting. Da buon fabbro, infatti, Ivan può combinare materiali per migliorare il suo arsenale. Ovviamente anche quanto raccolto dai nemici (loot) è utile e poi c’è la maga Baba Yaga che accoglie il fabbro sotto la sua ala protettrice. Oggetti vari possono migliorare ulteriormente le prestazioni di Ivan che – al di là di un aspetto ordinario – ha anche una forza non comune al punto che è in grado di lottare anche a mano nuda. Ma, ovviamente, col martello dà il suo meglio. Martello che può essere migliorato in diversi modi per far più danni o danni specifici o può anche trasformarsi in un oggetto da lancio per colpire i nemici dalla distanza. Sempre dalla distanza, Ivan può usare un guanto con catena che può essere utilizzato anche per arrivare in determinati punti della mappa.

UN BUON IMPATTO ARTISTICO

Un altro punto focale di Yaga è senza dubbio il contesto artistico ancor più di quello tecnico. Il team ha scelto durante le fasi di esplorazione delle mappe a scorrimento a volo d’uccello a scorrimento orizzontale. Tantissime e colorate sia le ambientazioni che i nemici ed i personaggi con i quali interagiremo.

Ma sono le scene ad offrire il meglio dal punto di vista con tratti cartoonistici di indubbio valore e sono – a nostro avviso – decisamente più gradevoli di quando si è in azione. In queste fasi, infatti, la grafica ci è parsa gradevole ma nulla più.

Ci ha colti di sorpresa, invece, la colonna sonora. Breadcumbs ha scelto per dei brani veramente forti e di impatto. A tratti quasi clamoroso. Molte musiche sono firmate dal club Subcarpati, gruppo di Bucarest che si è fondato nel 2010, ed Argatu’ – altro artista romeno che collabora con la band appena citata – e dallo svedese Mattias Olgrem. Le sonorità sono estremamente particolari, a tratti incalzanti, a tratti mistiche al punto che sembrano quasi sfuggire al contesto del gioco. Sembra, infatti, che alcune volte quanto ascoltato c’entri poco con quanto si vede nello schermo. Ma sono attimi per fortuna. E per buona parte, la musica rapisce.

COMMENTO FINALE

Yaga è sicuramente un titolo interessante per tanti motivi. Ci immerge, con tanto humor, nella mitologia slava ed offre un buon contenuto in termini di longevità e di rigiocabilità.

Ci è piaciuto molto il lato artistico del gioco anche se ha degli alti e bassi. I momenti migliori sono nelle scene di intermezzo veramente ben fatte e con uno stile interessante. Durante l’azione l’aspetto ci è sembrato senza dubbio gradevole ma non ci ha convinto fino in fondo pur avendo notato una pulizia nelle animazioni e nei vari effetti “speciali”.

Le musiche hanno fatto il resto e, pur con qualche piccolo nostro passaggio a vuoto nel contestualizzare quanto ascoltato con quanto visto, ci hanno convinto abbondantemente.

Dal punto di vista del gameplay, ci troviamo di fronte ad un action RPG a scorrimento piuttosto classico arricchito da una buona componente crafting e da tanti dialoghi a scelta multipla che nelle fasi più importanti regalano anche finali diversi delineando il carattere del nostro buon Ivan. Quest’ultimo è un personaggio molto umano e simpatico che abbiamo preso a cuore visto che è in grado di affrontare un’avventura complicata con un braccio solo.

Consigliato agli amanti degli hack and slash ma anche a chi vuole avvicinarsi a questo genere senza troppi “traumi”. Storia, ambientazione, lato artistico e sonoro fanno il resto donando a Yaga i connotati di una possibile bella sorpresa.

Pregi

Lato artistico di impatto. Colonna sonora, a tratti, di livello eccelso. Buon gameplay, senza fronzoli. Trama gradevole. Ivan, vorremmo tutti un amico come lui. Buona longevità e rigiocabile.

Difetti

Grafica in gioco gradevole ma nulla di particolare. Combattimenti ripetitivi. Le musiche a tratti ci sono sembrate fuori dall’azione.

Voto

8,5

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