Magic the Gatering ha inventato un genere: il gioco strategico basato sulle carte da collezione. Il mondo dei videogiochi ha attinto a piene mani con tante versioni di questo titolo e molte altre opere che si ispirano ad esso quali Hearthstone. Ma ci sono tanti altri giochi che mischiano più generi e tra questi figura Fate Hunters, titolo firmato dal team indie Tower Games uscito su Pc Windows, Mac e Linux.
La peculiarità di questo titolo sta nel suo gameplay e nelle sue sfumature roguelite ed RPG. A tratti ricorda anche l’ottimo Card Quest ma andiamo con ordine. Noi vi parleremo della versione Steam. Buona lettura.
EROI IN PROGRESSO, CARTE E MAZZI DINAMICI
Saltando di netto l’ambientazione (ad ogni modo tipicamente dark fantasy), che ci fa vestire i panni di cinque eroi differenti tra loro e ci fa percorrere una torre maledetta a caccia di gloria, tesori e vincere le forze malefiche, Fate Hunters offre una formula di gameplay davvero interessante.
In primis dovremo scegliere tra cinque eroi differenti, l’Inquisitore, l’Arcanista, il Raider, il Berserker e la Spia. All’inizio si potrà scegliere solo l’Inquisitore, gli altri potranno essere sbloccati con la moneta in game accumulata durante le varie partite.
Come già accennato ognuno di questi eroi ha delle differenze che si manifestano nella composizione del mazzo iniziale di carte ed una caratteristica peculiare oltre che dal numero di punti vita iniziali. Ad esempio l’inquisitore ha l’Ultima parola che ha effetti addizionali se si gioca una carta con questa dicitura per ultima nella propria mano. L’Arcanisca ha l’abilità Scelta e quindi ha carte con doppi effetti che possono essere – appunto – scelti dal giocatore.
Il Raider, che si sblocca soltanto dopo aver battuto un determinato boss, ha Esilio e questa abilità (che già conosciamo in Magic the Gathering) permette di eliminare carte dal grimorio avversario… o dal proprio.
Il Berserker ha la Rabbia che se accumulata a sufficienza attiva ulteriori caratteristiche alla carta appena giocata con quell’abilità amplificandone gli effetti.
Infine la Spia raccoglie tutte le abilità degli altri quattro eroi.
Ma una grande caratteristica peculiare del gioco, oltre a scegliere il proprio personaggio per iniziare questa lotta, sta nel fatto che i mazzi saranno sempre diversi perché cambieranno sempre di partita in partita, di scontro in scontro. Il titolo offre oltre 200 carte diverse suddivise in diverse categorie come Armi, Oggetti, Varie.
Inizieremo il nostro percorso dall’ingresso della Torre maledetta al livello 1 con un numero esiguo di carte a nostra disposizione. Prima dell’avventura, oltre a scegliere il personaggio potremo selezionare le cinque carte di accompagnamento da un grimorio personale ristretto con delle carte che possono essere sbloccate spendendo le monete in gioco che recupereremo ed accumuleremo di volta in volta.
La battaglia contro le creature proposte dall’intelligenza artificiale è a turni in dinamiche simili a Magic o ad Hearthstone ma non esiste il mana. In Fate Hunters potremo giocare liberamente le nostre carte selezionandole e puntandole contro la creatura nemica. Il tutto è facilitato da un’ottima interfaccia, decisamente elegante e funzionale.
Ad ogni scontro vinto avremo la possibilità di raccogliere loot – come qualsiasi gioco di ruolo che si rispetti – nella fattispecie carte di vario genere. Potremo decidere se prendere una, o tutte le carte ricompensa. In questo modo il mazzo si ingrandirà e – per ovvi motivi – “girerà” in modo diverso.
Questo implica diverse scelte strategiche, optare – ad esempio – per un mazzo vario e ricco, oppure pensare ad un grimorio più snello e funzionale ma in grado di essere ugualmente efficace? E poi ci sono diversi tipi di carte: armi o scudi sono permanenti ad esempio mentre pozioni che curano o infliggono danni o altri effetti sono mono uso.
Ad aggiungere pepe a questa dinamica anche la progressione del nostro personaggio che guadagnerà punti esperienza ad ogni mostro eliminato e ad ogni scontro vinto. Ad ogni passaggio di livello si può scegliere una carta da aggiungere al proprio grimorio.
Come se non bastasse, a far lievitare il tutto, le ricompense dopo le boss fight e quelle al cambio di piano della torre. Quest’ultime permettono anche di scegliere alcune caratteristiche del proprio eroe come la possibilità, ad esempio, di aumentare il massimale dei propri punti vita con l’obbligo, però, giocare 5 carte a turno. O – ancora – di aggiungere un segnalino ad ogni danno fatto con le carte armi, raggiunto quota 10, il personaggio farà due danni a qualunque creatura nemica presente in campo.
Va da sé che le strategie siano condizionate anche dalle carte che via via vengono droppate ma con un po’ di strategia si possono realizzare combo interessanti ma anche cercare di avere un mazzo omogeneo con tante armi dello stesso tipo o tante magie simili o in grado di “collaborare tra loro” può essere la chiave per vincere ed andare avanti il più possibile in questa torre infestata da creature malvage come zombie (che si rigenerano) goblin, imp, dragoni e molte vecchie conoscenze del bestiario fantasy.
Molte caratteristiche sono riprese da Magic The Gathering come la rapidità, ad esempio, che permette alle creature di attaccare subito anche quando non è il proprio turno, o le auree che offrono punti attacco / difesa supplementari e così via.
Gli scontri sono di varia difficoltà con alcuni nemici che hanno abilità peculiari ed altri che sono semplicemente resistenti o scarsi, come è normale che sia. Giusto ricordare che la raccolta di monete d’oro sia utile per sbloccare carte particolari e personaggi ma bisogna anche saperlo custodire quest’oro che può essere perso in battaglia o anche rubato da alcune creature speciali (i Ladri). Per fortuna esiste l’opportunità di preservare il proprio bottino durante il cambio di livello nella torre.
Ultimo dettaglio, il gioco supporta le mod e gli utenti possono condividerle su Steam Workshop.
GRAFICA E SONORO
Dal punto di vista artistico, Fate Hunters ci è piaciuto. Lo stile grafico delle illustrazioni delle carte è molto interessante ed è di pregio. Belle anche le schede dei personaggi. Buona anche l’ambientazione della torre ma un peccato che queste – che poi formano i campi di battaglia – siano veramente limitati.
Essenziali le animazioni ma vista la tipologia di gioco era lecito aspettarselo.
La musica è certamente di atmosfera, di buon livello, ma non offre particolari spunti e qualche effetto sonoro, azzeccato ma nulla più, fa il resto.
COMMENTO FINALE
Fate Hunters è un gioco molto divertente ed un’altra produzione indie interessante. Tuttavia, a tratti sa essere veramente cinico ma – al tempo stesso – gradevole nella sua dinamica di gestione e nella costruzione del personaggio e del proprio grimorio di carte da giocare.
Non ci sono scontri troppo facili o impossibili a meno che i punti vita e le carte nella nostra mano non siano il massimo e non ci siano carte che permettano di pescare ulteriormente e sperare – appunto – nel fato. E purtroppo capita spesso e volentieri di trovarsi di fronte avversari impossibili.
La formula è piacevole, il gameplay è buono ed a tratti – lo riconosciamo – ipnotico. Di contro la difficoltà a volte è alta ma i meccanismi, una volta lette le didascalie delle carte, si imparano.
Dal punto di vista artistico nulla da obiettare. Peccato solo per la poca varietà delle stanze di questa torre. Del resto siamo in una struttura limitata per cui non possiamo aspettaci campi di battaglia troppo diversificati.
Il fatto che non sia in italiano è di scarsa rilevanza: le descrizioni delle carte sono abbastanza semplici da comprendere