Wanderer: Frankenstein’s Creature, Recensione
L’avventura narrativa si basa sulle scelte e da il colore ai sentimenti. Wanderer: Frankenstein’s Creature è un piccolo gioiello artistico da giocare che ci riporta alle origini del leggendario romanzo di Mary Shelley
Alla fantasia ed alla penna lungimirante dell’autrice britannica Mary Shelley dobbiamo il romanzo Frankenstein, uscito originariamente nel 1818 col titolo Frankenstein o il moderno Prometeo, un capolavoro della letteratura che ha ispirato anche numerose opere in altri campi. Senza fare troppe citazioni cinematografiche e videoludiche arriviamo ai giorni nostri quando a fine ottobre, ed in tempo per Halloween, Wanderer: Frankenstein’s Creature ha fatto il suo debutto su Steam per gli utenti Pc e Mac.
Il titolo, un’avventura narrativa firmata dal piccolo studio francese indipendente La Belle Games e distribuita dall’editore transalpino ARTE, debutterà a breve anche su dispositivi mobile mentre una versione per Switch è pianificata per inizio 2020.
Noi vi raccontiamo la nostra esperienza su Pc e vi auguriamo una buona lettura.
LE ORIGINI DI FANKENSTEIN, UN VIAGGIO INTROSPETTIVO
Come facile intuire anche dal titolo, questo gioco ci porta alle origini di Frankenstein e permette agli appassionati di fare conoscenza diretta con una creatura nata dalla mente creativa della scrittrice Mary Shelley. Una creatura decisamente diversa da quella che è stata rappresentata nella cultura popolare e dalla varie opere che si sono susseguite.
I giocatori intraprendono così un viaggio introspettivo nei panni di questa creatura che non è né buona né cattiva ma che cercherà attraverso le nostre decisioni di trovare un senso alla sua esistenza – di cui non ricorda nulla – e di capire (tanti auguri sinceri da parte di tutti noi, ndr) il genere umano con il quale dovrà, per forza di cose, interagire.
Ne nasce un gioco che non offre una vera e propria sfida ma che, anzi, vuole raccontare attraverso diversi segmenti e tante piccole storie che formano un cammino tortuoso in Wanderer: Frankenstein’s Creature. Un vero e proprio vagabondaggio di questa creatura che vuole capire tante cose e che è curiosa di sapere. Una creatura dal corpo possente ma dalla mentalità da bambino che – per ovvi motivi – non sa come “va il mondo” e – di conseguenza – non sempre capisce le reazioni delle persone.
UN VIAGGIO TRA GIOIE E DOLORI, LUCI E BUIO
Come detto, saranno i giocatori a guidare la creatura (apparentemente senza volto) facendola muovere e facendole fare gesti semplici che possono scaturire situazioni positive o poco felici. A volte anche per il canovaccio del titolo.
Una delle peculiarità di Wanderer: Frankenstein’s Creature sta nelle risposte del gioco agli utenti. Se compiremo o assisteremo ad un atto gentile e gioioso lo scenario attorno alla nostra creatura si coloreranno intensamente con colori soavi, delicati ma al tempo stesso forti. Viceversa, dovessimo fare qualche cosa di non esattamente buono, il grigio invaderà lo schermo. Giusto ricordare che anche il sonoro prenderà le stesse strade: caldo, rotondo e rassicurante in caso di positività, angosciante se l’evento sarà negativo.
BENE O MALE? ESSERE O NON ESSER…
Il gameplay di Wanderer: Frankenstein’s Creature è sostanzialmente quello che abbiamo raccontato finora. Il nostro protagonista partirà letteralmente da zero in un viaggio che la porterà a conoscere villaggi, foreste, città, le creature dei boschi ma anche gli uomini. Imparerà a capire il nostro linguaggio ma dovrà fare scelte che muoveranno questo racconto. Non sarà, comunque, facile vivere in armonia e saranno tanti i sentimenti (anche negativi) a guidarci.
Oltre alle nostre scelte, più o meno “pesanti”, almeno all’apparenza, ci saranno anche dei mini-giochi di volta in volta. Qualche quick-time event “musicale” e non solo nel quale dovremo centrare la nota giusta o dovremo costruire una statua ed abbracciarla o parlare con delle persone nel tentativo di farsi comprendere e farsi accettare. I dialoghi sono contestuali e possono avere più risposte.
Dicevamo che non c’è una vera e propria sfida salvo in un paio di enigmi. Ma per il resto è tutto molto intuibile. Il titolo si chiude in poche ore ma narra una storia profonda.
ARTISTICAMENTE DAVVERO ISPIRATO
Una grande peculiarità di questo lavoro firmato da La Belle Games è il lato artistico. La grafica è un grande acquarello animato a mano e colorato, letteralmente, dai sentimenti e dalle nostre scelte. Una vera e propria freccia nella faretra degli autori che si sono concentrati molto su questo aspetto.
Lo stile, infatti, è delizioso sia che si affrontino scelte felici e quindi con lo scenario invaso da colori vividi sia se la tristezza o l’angoscia prendano il sopravvento con una colorazione fredda, quasi glaciale e buia. Le tante ambientazioni sono caratterizzate piuttosto bene ed offrono scorci – anche paesaggistici – da illustrazioni di grande pregio. E sono emozionanti in tutte le loro sfumature. Chi vi scrive ha provato grande gioia nelle atmosfere di festa di un’isola ma anche tanta compassione per molte parti del cammino.
La direzione artistica è veramente interessante ed è un piacere per gli occhi (pur con piccole animazioni, quasi essenziali), ma anche per le orecchie. Anche il commento musicale è sicuramente all’altezza della situazione e propone brani perfetti per ogni evenienza. E se sono veramente concilianti nelle fasi più gioiose della storia sanno essere tristi nei momenti no.
I tre anni di lavorazione del gioco – così come ha dichiarato Cédric Bache, produttore della software house che ha sviluppato il titolo – sono stati sfruttati – a nostro avviso – molto bene. Il gioco ha una sua anima artistica.
COMMENTO FINALE
Wanderer: Frankenstein’s Creature è un viaggio tra le tante sfumature dei comportamenti umani segnato dall’alternarsi del grigiore e delle tonalità coloratissime. L’avventura proposta da La Belle Games ed ARTE è un viaggio introspettivo che dura una manciata di ore ma che – artisticamente – lascia un segno anche dal punto di vista sonoro.
Non è una vera è propria sfida anche se un paio di enigmi sono interessanti. Tuttavia il titolo vuole proporre un cammino attraverso alcune mini storie, tante scelte da compiere in un viaggio che non è altri che la vita di questa creatura, protagonista del gioco. Un viaggio affascinante perché oltre ad esplorare tanti sentimenti è accompagnato da un aspetto grafico delizioso.
Non abbiamo particolari appunti da fare al gioco se non il ritmo a volte piuttosto lento e compassato ma trattandosi di un “viaggio introspettivo” pensiamo vada bene così. Certo, chi preferisce l’azione alle scelte ad alcuni dialoghi e piccolissime cose da fare, dovrà pensare ad altro e non certo a questa produzione indipendente.
Chi, viceversa, vuole un racconto e cerca gratificazioni visive ed uditive, può certamente dare fiducia a Wanderer: Frankenstein’s Creature anche se non durerà tantissimo. Un racconto per tutti ma non adatto a tutti che però noi consigliamo.
Pregi
Artisticamente veramente ispirato. Le scelte tinteggeranno il nostro cammino. Ottima anche la colonna sonora. Un racconto interessante.
Difetti
Salvo un paio di enigmi il titolo non propone una vera e propria sfida. Non dura troppo.
Voto
8