Baldur’s Gate Enhanced Edition, Recensione
Dopo tanto tempo, finalmente i due capitoli della storica saga RPG approdano su console con Baldur's Gate Enahnced Edition, ecco la nostra recensione
Baldur’s Gate, ossia Il gioco di ruolo. Lo sviluppo di questo titolo, iniziato nel 1995, è stato portato avanti da un’allora piccola casa canadese, Bioware. Uscito nel 1998, segnò un nuovo livello di profondità e di eccellenza per il genere.
Dopo lo sviluppo di una buona espansione, a grande richiesta, uscirono un magnifico seguito che andava ad espandere ancor più la formula, e un’espansione a chiudere il cerchio. Nel 2012, Overhaul Games, una divisione di Beamdog, portò sugli schermi dei videogiocatori una versione migliorata sia del primo che del secondo capitolo. Nel 2014 il ciclo sbarcò anche su Linux, iPad, OS X, e su tutti gli smartphone e tablet Android. E finalmente, a sette anni di distanza, approda sulle console casalinghe.
Il porting, chiamato Baldur’s Gate Enhaced Edition, sarà all’altezza delle aspettative?
Scopriamolo insieme in questa recensione dei due capitoli di Baldur’s Gate Enhanced Edition targati dal duo Skybound Games e Beamdog, due team cui va il merito di aver fatto approdare diversi classici basati su D&D su console, sempre in edizione “migliorata”. Buona lettura.
CIAO, DAL 1998
Chi scrive, nel 1998 lavorava in un negozio d’informatica, piccolo ma accogliente. All’arrivo del gioco in negozio, lo osservò inizialmente con scetticismo, ma il fantasy come la fantascienza lo avevano sempre attirato. Insomma, dopo qualche settimana decise di portarsi a casa quella bella scatola marroncina, con il teschio in bella vista. Arrivato a casa, giusto il tempo di mangiare e via sul pc per installare il gioco.
Dall’avvio della prima partita, ne sarebbe nata una forte passione per il fantasy anche cartaceo, che in futuro avrebbe portato ad eventi inaspettati ma felici. Un videogioco può cambiare la vita? Certamente no, ma di tanto in tanto può apportare qualche piccola “modifica”, e chissà cos’altro.
È con questa passione, e una buona conoscenza del D&D ma soprattutto dei Baldur’s Gate, che ci addentriamo in questa recensione. Coran, Xan, Kivan, Khalid, Keegan, arriviamo!
ANATOMIA DI UN SUCCESSO
Baldur’s Gate e Baldur’s Gate II sono giochi mitologici. Nessun altro titolo di computer aveva ricreato così accuratamente le regole, gli ambienti e lo stile del Dungeon & Dragons. Questo fattore, rappresenta il punto cardine del gioco, ma è ovviamente una nota dolente per tutti quei giocatori che non trovano interesse nel fantasy.
Nel 2012, l’uscita della versione Enhanced venne accolta con molta curiosità, ma anche con qualche scetticismo. Dal 1998 in poi, sia per entrambi i titoli in questione vennero sviluppati una pletora di mods, capaci di aggiornare il gioco per sistemi moderni, aggiungere quest, personaggi e ambianti, persino la possibilità di giocare entrambi i titoli come fossero un gioco solo.
Insomma, soprattutto la comunità di modders era scettica di fronte ad una mossa che si pensava più economica che realmente pratica, anche perché grazie a Good Old Games (GoG), i giochi erano entrambi disponibili e perfettamente giocabili su sistemi recenti.
Ma cosa portava Baldur’s Gate Enhanced Edition? Beh, per farla breve, un “overhaul” completo di grafica, ritraduzione dei testi, aggiornamento dei menu, nuovi personaggi e modalità. Infine, un fattore che fece infuriare una parte dello zoccolo duro della community, un vituperato bilanciamento della difficoltà. In realtà quest’ultimo fattore si rivelò più fumo che arrosto, visto che la difficoltà può essere sempre calibrata, ma è innegabile che a livello normale il gioco sia tendenzialmente più semplice, soprattutto creando personaggi orientati al combattimento.
In ogni caso il successo ottenuto da Beamdog, la portò a continuare la sua opera di “recupero” con il seguito, e tutti gli altri giochi basati sullo stesso engine, ossia Icewind Dale e il pluripremiato Planescape: Torment, fino ad arrivare a Neverwinter Nights. Ma dopo questo excursus, è ora di tuffarci in questa bella storia, con dame, eroi, battaglie, tradimenti, fate, stregoni, draghi, leggende, amori.
CREATE IL VOSTRO EROE
Prima di cominciare la nostra avventura in Baldur’s Gate Enhanced Edition, dovremo passare per la creazione del personaggio, in perfetto stile D&D. Tranne che per il sesso, la razza, la classe, le statistiche, saranno fondamentali per proseguire nella storia. Di base, scegliere un bardo o un guerriero non determinerà la riuscita o meno delle quest, ma cambierà RADICALMENTE ogni combattimento, visto che il primo è un personaggio di supporto, mentre il secondo è il classico tank da battaglia in prima linea.
Molto si è detto su quali classi siano più “forti o deboli”, vi basti sapere che è possibile completare tutta la saga con qualsivoglia eroe, a patto di scegliere con attenzione le caratteristiche e le statistiche. Un guerriero molto intelligente ma con poca forza, capitolerà dopo poco in un gioco che non perdona gli errori, nemmeno nella sua versione migliorata.
Questo perché alla base del sistema di combattimento dei Baldur’s Gate, è basato su THAC0. Di cosa si tratta? Per non dilungarci troppo, potremmo definirlo “tiro al colpire”. Ogni personaggio, a seconda del livello, avrà un punteggio di THAC0. Ad esempio, un Guerriero di livello 2 ha un THAC0 di 19, e per colpire un nemico con una classe armatura (CA) di 9, dovrà fare almeno 10 tirando con il dado da 20. Ovviamente, tutte queste operazioni saranno interamente eseguite dal gioco, ma i valori di forza e le statistiche dell’arma equipaggiata forniranno importanti modificatori, che porteranno il nostro guerriero a colpire il nemico con più facilità. Ma un guerriero con poca forza, non colpirà nessuno. Esattamente come uno Stregone con poca intelligenza.
UNA STORIA FANTASTICA
La nostra storia, inizia con un filmato da cui non si riesce ad estrapolare alcuna informazione. Detto tra noi, il piccolo filmato del 1998 era ancor più bello, anche se ammettiamo che la qualità era nettamente inferiore (era anche parlato in italiano…). C’è un nemico, e sta cercando qualcuno o qualcosa, e la vuole a tutti i costi. Il nostro giovane eroe vive a Candlekeep, un borgo dove ha sede l’importante Biblioteca.
Il padre adottivo Gorion, preoccupato per alcuni fatti recenti, gli ordina di prepararsi a partire in tutta fretta. Tutta la fase all’interno di Candlekeep fungerà da tutorial, dove verranno illustrate le meccaniche di combattimento, e i vari comandi necessari alla gestione del proprio personaggio. La partenza dal piccolo borgo segnerà l’inizio dell’avventura, quella vera. Entrambi i titoli, sono giochi che richiedono un grande impegno, e possono arrivare a portar via ben più di 100 ore di gameplay per chi vuole tuffarsi a fondo in questo mondo. Baldur’s Gate Enhanced Edition richiederà molto, ma molto tempo e regalerà molte storie.
La storia, parte in maniera forse lenta ma corre molto velocemente non appena abbiamo incontrato i primi amici (e nemici). Detto questo, pur non trattandosi di un open world a tutto tondo, lascia totale libertà di scelta per come affrontare l’avventura. Potremmo decidere di partire in esplorazione, lasciando le vicende principali da svolgere a data da destinarsi. Oppure potremmo seguire il filo per un determinato periodo di tempo, salvo poi mettere tutto in pausa e goderci una sana esplorazione fine a se stessa, per vedere cosa c’è in quell’angolo che non avevamo ancora visitato.
E questo fattore vale tanto per il primo gioco, quanto e soprattutto per il secondo, decisamente più ampio in termini di aree e varietà. Ancora, il primo gioco è di stampo puramente medievale, mentre il sequel porta in gioco ambientazioni e personaggi squisitamente più orientaleggianti, più altre vecchie conoscenze del capitolo precedente.
LA QUALITÀ DEL PORTING
E ora veniamo al vero nucleo di questa recensione di Baldur’s Gate Enhanced Edition. Le informazioni, recensioni e impressioni su questa serie coprono pagine e pagine di siti web, ma è il porting di questa versione console che dobbiamo andare ad analizzare.
Come si comporta questa compilation su Ps4? Purtroppo, non tanto bene. La grafica, sugli schermi della TV fatica in modo più o meno vistoso, ma questo era più che prevedibili, anzi ci si sarebbe stupidi del contrario. Il problema è rappresentato dal sistema di controllo, e soprattutto dai menu di gestione.
Muovere il proprio party con il joypad è sorprendentemente comodo, anzi il sistema di ricerca degli oggetti con cui recuperare ed interagire ci ha fatto scoprire un piccolo segreto rimasto celato per vent’anni. Il problema è quando si entra in battaglia.
La pausa automatica è sacrosanta, ma ad ogni azione dobbiamo necessariamente premere “options” per mettere in pausa, andare nel menu relativo alle azioni o alla scelta delle abilità/incantesimi, e selezionare quanto desiderato. Fatto quello, soprattutto per maghi, stregoni, chierici, dobbiamo immediatamente premere pausa e selezionare ancora l’azione. Insomma, davvero scomodo.
L’interfaccia di gioco è di dimensioni generose, anche troppo, perché copre una buona porzione di schermo che poteva essere lasciata alla mappa.
Fortunatamente, almeno per dialoghi e informazioni, c’è la possibilità di impostare i font relativi così da averli più grandi e leggibili.
Ma una interfaccia utente minimale che si adattasse anche a font di dimensione maggiore, era auspicabile. Qualcosa che si ispirasse a Neverwinter Nights ad esempio. E sono cose già preesistenti, create dalla community stessa, possibile che lo sviluppatore non abbia avuto la voglia di impegnarsi quel poco di più per portare un’interfaccia “minimale” ma chiaramente più adatta ai televisori moderni?
Altra mancanza è rappresentata dal “quicksave”, manna dal cielo per questo tipo di giochi. C’è anche su Android, possibile che non sia implementabile su Playstation?
Insomma, un porting che appare decisamente affrettato, soprattutto per un prezzo d’acquisto non certo di poco conto, parliamo di 54.99 euro.
COMMENTO FINALE
Baldur’s Gate Enhanced Edition è il pacchetto che comprende l’iconica serie ha il grande pregio di riportare intatte le sensazioni e i sentimenti che si hanno con una partita di Dungeons & Dragons. Capace di tenere incollati allo schermo, e far gridare di rabbia quando si perde uno dei propri amici in combattimento, rappresenta l’apoteosi del gioco di ruolo, e va provato senza se e senza ma da tutti gli appassionati. Per questo abbiamo deciso, comunque, di dare 9.
La qualità del porting purtroppo, non è allo stesso livello di scrittura e qualità del gioco originale, visto che a tratti va a minare un’esperienza altrimenti ineguagliabile. Se siete fan del Forgotten Realms e di D&D, prendetelo senza riserve, ma sappiate che l’interfaccia potrebbe creare qualche grattacapo.
Per tutti gli altri, c’è una modalità storia con pochi combattimenti, ma in generale questa serie richiede a prescindere un certo impegno, ampiamente ripagato da una mole di ore e di emozioni introvabili da altre parti.
Il prezzo proposto, ci sembra troppo alto, considerando che alla metà è possibile recuperare tutto il materiale su Pc, e a meno della metà, godersi l’intera esperienza su smartphone o (ancor meglio) tablet Android. Voto alla qualità del porting, 6.5.
Pregi
Uno dei migliori rpg di sempre. Personalizzazione praticamente infinita. Sconfinato, richiede impegno e dedizione. Regia, scrittura, ambientazione al massimo.
Difetti
Non adatto a giocatori occasionali. Prima o poi, finisce… Porting poco “attento”.
Voto
9