I giochi di ruolo fantasy, lo ammettiamo senza problemi, sono un nostro pallino. Appartengono ad un genere che ci ha sempre affascinato e raramente siamo rimasti delusi. Fatta questa brevissima pressa, parliamo in questa recensione di Sin Slayers, titolo realizzato da Goonswarm, un piccolo team russo, uscito su Steam per Pc Windows, Mac e Linux a settembre sotto il marchio dell’editore Black Tower.
Si tratta di un titolo che offre un gameplay piuttosto classico, un’ambientazione piuttosto dark ma già vista e rivista in grado, tuttavia, di offrire qualche spunto “originale” veramente interessante ed a tratti notevole.
Questo RPG punta dritto al cuore degli appassionati vecchio stile anche per il suo aspetto e comunque mischia il classico ed il nuovo (leggasi componente Rogue) in un buon equilibrio. Giusto, però, ricordare come il titolo non abbia raggiunto il suo obiettivo su Kickstarter. Per poco e nonostante i 22.000 euro richiesti non sembrassero impossibili.
Ma andiamo con ordine con la nostra recensione. Buona lettura.
CHI È SENZA PECCATO…
La storia di Sin Slayers inizia come quelle di molti titoli del genere. Una sequenza di bozzetti ci illustra cosa succede nel regno, una volta tranquillo, infestato dal male. Anzi, caduto nelle mani dei Signori del Male. Il che è ancora peggio perché le fonti di abomini sono proprio in città. Per fortuna del popolo inerme, però, uno sparuto numero di eroi si fa avanti e punta a liberare questo sfortunato reame dai sette vizi capitali eliminando i rispettivi signori che li rappresentano.
Non una passeggiata di salute. Le nostre peripezie iniziano in una foresta. Li il primo incontro e poi la prima missione. Salvare il fabbro, nobile figura che un tempo aveva anche il suo carisma e che è sempre in auge in queste ambientazioni fantasy. Sarà per i muscoli torniti, sarà perché forgia armi ed armature speciali, ma c’è sempre un fabbro da salvare, almeno all’inizio.
Divagazione a parte, il vecchio saggio cieco, ci affiderà questa missione e tante altre assieme ad altri personaggi che incontreremo lungo le nostre peripezie all’interno di una chiesa che farà da HUB al nostro gruppo.
Dovete sapere, infatti, che guideremo un gruppo di tre eroi ma questo party potrà essere modificato inserendo altri eroi che andremo a sbloccare previo incontro. Altri ci offriranno delle missioni prima di renderci l’onore di unirsi al gruppo come ad esempio il Maestro di Lame che vuole l’eliminazione di 200 mostri per dimostrare di essere alla sua altezza.
L’impostazione comunque non è dissimile da quella vista in altri giochi.
GESTIONE DEL PARTY
Il nostro trio è composto inizialmente da un Cavaliere (fortissimo negli attacchi con la spada), un’Arciera (beh, immaginate come sia forte dalla distanza) ed una Chierica (non fa male agli avversari ma cura sé stessa e gli altri compagni).
Come detto via via potremo sbloccare e sostituire i personaggi. Ne incontreremo complessivamente dieci che potremo alternare nel trio delle meraviglie mandato in missione nel regno per liberarlo dal buio.
Chiaramente la varietà dei personaggi sarà utile anche ad affrontare in maniera diversa le varie mappe, soprattutto in combattimento.
La gestione del party è comunque piuttosto semplice: ogni personaggio ha due slot, uno per l’arma, l’altro per l’armatura. Queste si possono guadagnare in missione o comprare o far forgiare dal fabbro una volta salvato. Quest’ultimo darà alcune missioni per poter poi forgiare oggetti sempre più potenti ed utili alla nostra missione.
Tornando ai personaggi: ogni eroe ha chiaramente i suoi attacchi speciali o abilità. Si parte con due abilità a testa mentre per sbloccare le successive bisognerà utilizzare delle pietre speciali. Ogni eroe può utilizzare un massimo di cinque abilità in battaglia.
L’inventario è vastissimo ed ospita cibo, materiali per il crafting di ogni genere armi, armature, anelli, ma anche pozioni, antidoti e pietanze energetiche. Gli oggetti che si ritengono utili possono essere messi in una cintura che sarà utile soprattutto nelle schermaglie visto che in questa fase non si potrà accedere direttamente all’inventario. Fondamentale, quindi, mettere in questa cintura le pozioni salute, gli antidoti e qualche pietra della risurrezione.
Come ogni gioco di ruolo che sia degno di tal nome, però, ogni personaggio aumenta il proprio livello. Il level cap è – strano ma è così – fissato al quinto livello. Raggiunto questo grazie ai punti esperienza guadagnati in battaglia e nelle quest, il nostro eroe non potrà più andare avanti avendo già migliorato tutte le caratteristiche. Ma l’equipaggiamento farà la differenza.
L’interfaccia di gioco ci aiuta in modo esemplare visto che è piuttosto semplice ed intuitiva. Il gioco, nonostante sia in inglese (e localizzato in altre lingue ma non in italiano) è molto facile sotto questo aspetto indicandoci chiaramente le qualità di questo o di quell’altro oggetto, lo status delle nostre quest, la formazione del party, le varie schede dei personaggi, il bestiario e molto altro.
… MENI PER PRIMO
Parliamo del gameplay di Sin Slayers, sicuramente il punto focale del gioco. Come detto ad inizio recensione, infatti, viene mischiato il classico al moderno. Abbiamo accennato alla componente Rogue. Capiterà, purtroppo, di essere sconfitti. Niente paura. La morte ci riporta alla chiesa (hub) e potremo ricominciare il cammino a nostro piacimento. Non perderemo né i punti esperienza né l’equipaggiamento, né tanto meno gli oggetti in inventario che sono cumulabili.
Di contro falliremo le quest che avevamo attivato lungo il nostro peregrinare. In Sin Slayer usciti dalla chiesa dovremo scegliere l’area da pattugliare. Ve ne sono 7 con più mappe. In ognuna di esse c’è un mini boss ed un boss ad attenderci. Nel frattempo dovremo esplorare scandagliando i vari ambienti dove faremo incontri più o meno amichevoli con personaggi ma soprattutto con mostri che ci sbarreranno la strada.
In fase di esplorazione è bene aggiungere che ogni nostro eroe avrà una caratteristica peculiare: il famoso Cavaliere di cui sopra è in grado di scovare lungo le vicinanze del party luoghi di interesse, l’Arciera può fare in modo di evitare uno scontro forzato una volta scoperti dai nemici. Un altro personaggio può invece farci attaccare di soppiatto colpendo per primi.
Le battaglie si svolgono a turni. Questa fase è molto classica. Iniziata la lotta si apre una schermata nuova nella quale è anche possibile scorgere l’ambientazione e scovare – se si ha fortuna – oggetti utili da mettere nel proprio inventario.
Vedremo gli schieramenti: i nostri eroi a sinistra, i nemici a destra, selezionando i vari personaggi vedremo anche tre barre che segnalano i punti armatura, punti vita e punti azione. I primi ci offrono protezione dall’impatto, i secondi come semplice ci indicano la salute, e gli altri permettono di effettuare gli attacchi speciali.
Vittoriosi, torneremo a esplorare il dungeon che sarà possibile ripetere più volte. Fin qui tutto molto lineare…
MAI ESSERE TROPPO CURIOSI… O AVIDI
Ma la marcia in più nel gameplay di Sin Slayers è la barra del peccato. In cosa consiste? Ve lo spieghiamo immediatamente. Durante la nostra esplorazione delle mappe (che vengono generate casualmente ad ogni nostro ingresso) incontreremo spesso e volentieri casse abbandonate, cadaveri o tombe da depredare. Così come sono presenti altari, fontane per ripristinare in toto o in parte i punti vita e così via.
Ad ogni incontro potremo scegliere se cercare oggetti rovistando ad esempio il cadavere di un soldato o di cercare comunque. Se lo faremo compiremo un’azione non proprio eticamente corretta. A quel punto si riempirà la barra del peccato di un certo numero di punti. Questa in sostanza aumenterà il grado di difficoltà delle battaglie regolando dinamicamente la difficoltà del gioco. Più alto, infatti, il grado di peccato, più complicata la sarà la schermaglia con i mostri che saranno più resistenti e più potenti. È comunque possibile non ripetere più queste gesta visto che il gioco, quando se ne presenta l’occasione, ci lascia decidere. Se resisteremo all’avidità eviteremo, infatti, vedremo la barra del peccato svuotarsi. Ne consegue una difficoltà più blanda. In sostanza, non essere troppo curiosi o avidi potrebbe semplificare le cose anche se, rovistando qua e la si potrebbero trovare oggetti veramente utili e rari. Sta a noi scegliere.
Riteniamo sia una trovata molto interessante e che riesca a far distinguere Sin Slayers.
PIXEL ART E BUONA MUSICA
Vedere Sin Slayers equivale a fare un viaggio nel tempo e tornare ad una ventina di anni fa. Gli sviluppatori hanno optato per una grafica in pixel art in 2d dai colori molto netti a tratti quasi cartooneschi.
L’aspetto generale è molto gradevole ed a tratti sembra di giocare, lo diciamo come complimento, ad un titolo Amiga.
Ci sono piaciute anche le varie ambientazioni durante le battaglie mentre la visuale isometrica durante l’esplorazione rimanda ai classici del genere. Foreste, cimiteri, cittadine ed altri meandri sono fatti piuttosto bene. Ad ogni modo si tratta di un lavoro onesto ed artisticamente discreto anche se alcune schermate non ci hanno convinto fino in fondo. Nulla da eccepire ma non grideremo al miracolo.
La musica, invece, ci ha maggiormente colpiti. L’unico rammarico è che i brani non siano tanti per cui si ripetono troppo velocemente. Ad ogni modo almeno un paio di pezzi sono veramente epici e trasmettono le giuste emozioni.
COMMENTO FINALE
Sin Slayers è un onestissimo RPG con battaglie tattiche a turni e componente Rogue. Il gameplay è molto consolidato e viene forgiato da realtà famose ma a dare il tocco in più ci pensa la barra del peccato che, in base alle nostre scelte nel corso dell’esplorazione, aumenterà o diminuirà dinamicamente la difficoltà nelle battaglie.
Dal punto di vista artistico nulla (o quasi) da eccepire con una grafica in pixel art di discreto livello, un buon sonoro (ma con pochi brani) e tanto da fare.
Il gioco ha una discreta longevità visto che si attesterà tranquillamente sulle 12-15 ore… a meno che non vi vogliate trastullare con le tante missioni secondarie e a cambiare party. In questo caso si può tranquillamente raddoppiare il numero di ore. A seconda anche la propria esperienza sul campo.
Il lavoro firmato dal team indie di Goonswarm è valido. Forse non emerge troppo dalla massa ma è un buon gioco e ve lo consigliamo anche se unicamente in inglese perché le sue dinamiche sono molto intuibili ed offre una sfida buona. Lo consigliamo anche a chi vuole approcciarsi al genere senza voler affrontare dinamiche troppo complicate o storie troppo profonde. Sin Slayers potrebbe essere un buon titolo con il quale iniziare.
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