Carino, dai toni comunque rilassanti e senza dubbio alla portata di tutti: stiamo parlando di Cat Quest II, sequel dell’action RPG/hack and slash firmato da The Gentlebros, studio indie conosciuto anche per Slash Hero.
Il secondo capitolo della serie è uscito lo scorso 24 settembre su Steam arriva a due annetti di distanza dal titolo originale. Questa volta, non solo i gatti ma anche i cani protagonisti di questo grazioso, lo diciamo subito, action RPG/hack and slash ad esplorazione libera.
Vi lasciamo alla nostra recensione del titolo distribuito da PQube Limited. Buona lettura.
UN GIORNO, A FELINGARD ED A LUPUS…
La storia ci porta molti anni dopo gli eventi di Cat Quest. I regni di Felingard e Lupus combattono ininterrottamente per la Spada del Re, un’arma leggendaria col potere di dominare ogni cosa. Questo conflitto continuò fino a quando la spada andò in frantumi cambiando drasticamente il mondo e permettendo al cattivo di turno di approfittarne.
Entrambi i sovrani provarono a sconfiggere questa creatura oscura senza però risultati apprezzabili. Anzi. Ma un gatto giallo ed un cane bianco, entrambi col segno della stirpe reale sulla nuca, sono nati per tentare l’impresa.
Questa sostanzialmente la trama di Cat Quest II che ci farà esplorare due regni vastissimi, vedere posti pericolosi, con quasi 75 sotterranei ricchi di insidie ma anche di forzieri con soldi, punti esperienza ed equipaggiamento. Lungo il nostro cammino troveremo circa un centinaio di armi ed armature di vario tipo (mazze, spade, bastoni magici, tuniche e molto altro) da far migliorare ai due fabbri leggendari di Felingard e di Lupus.
Per raggiungere l’impresa si dovranno anche imparare 12 magie arcane tra le più varie: da attacchi letali ad aure protettrici e rigeneranti. E per migliorare si possono anche portare a termine qualcosa come 67 missioni secondarie. Numeri contenutistici interessanti che rendono comunque Cat Quest II un titolo discretamente longevo e che si attesta sulle 12-15 ore.
In questo lasso i nostri due eroi incontreranno i malvagi Lioner e Wolfen il labrathor: entrambi hanno usurpato i troni dei regni a noi cari. E noi siamo li per metterli al loro posto e recuperare i frammenti della Spada del Re.
UN GAMEPLAY IMMEDIATO
Cat Quest II, come accennato in precedenza, ci farà muovere liberamente lungo una vasta (e graziosa ma ne parleremo dopo) mappa di un continente diviso in due tra Felingard e Lupus dove rispettivamente gatti e cani hanno eretto le loro dimore.
Le fasi di combattimento sono in tempo reale e si alternano alle fasi di esplorazione, o meglio, si fondono, visto che faremo contestualmente le due azioni. Con l’avanzare nella trama i nostri due eroi diventeranno sempre più forti ed efficienti potendo contare su armi ed equipaggiamenti sempre più potenti. Due fondamentalmente le scuole di pensiero per i personaggi: guerrieri all’arma bianca e maghi per agire dalla distanza ma nessuno vieta di “forgiare” personaggi misti. Ogni personaggio potrà anche effettuare i propri attacchi speciali (le magie arcane, ma anche argatto… scusate, ma qui la battuta era doverosa, ndr) grazie alla propria riserva di energia blu (il classico mana) che si rigenera a poco a poco.
I due fabbri si troveranno nei rispettivi regni ed avranno un compito specifico: quello di Felingard migliorerà le armature; quello di Lupus si occuperà delle armi. Si dovrà, quindi, fare avanti ed indietro numerose volte facendo da pendolari tra i due regni.
Per salire di livello bisognerà eliminare i nemici e portare a termine le varie quest. È tutto molto immediato e non ci sono particolari colpi di scena, oggettivamente, il tutto fila spedito senza – a nostro avviso – troppi sussulti benché la trama sia carina ed i personaggi non lesinano battutine ironiche.
La giocabilità offre buoni spunti e lascia libertà d’azione con tutti i pro ed i contro del caso: può anche capitare sovente di combattere mentre si sta andando in una determinata zona e ritrovarsi in un’altra con nemici di livello decisamente superiore (o inferiore). In quel caso, se gli avversari sono più forti, l’unica soluzione è scappare. Non mancano i punti di salvataggio e di ristoro presenti solitamente nei tanti villaggi della mappa che offre una buona varietà di ambientazioni ed anche di dungeon dove non mancano trappole, forzieri, e nemici tosti. Graziose anche alcune boss fight che il gioco propone. Alcuni nemici, infatti, sono interessanti al di là della storia ed all’ambientazione che troviamo. Altri, invece, sono veramente trascurabili. Ma ci sta.
Interessante notare come anche in single player i giocatori controlleranno i due eroi e potranno, anzi, alternarli in prima linea a seconda dei casi e delle opportunità. Se uno dei due personaggi cade in battaglia, l’altro deve stare nelle sue vicinanze per farlo riprendere. Ovviamente si dovrà gestire questo mini-party ma i menu, bisogna dirlo, non sono esattamente comodi perché la loro navigazione non ha comandi immediati. Stesso dicasi per l’inventario.
Ad ogni modo Cat Quest II per la maggior parte del tempo fa il suo dovere con una sfida sempre in crescendo, discreti scorci di trama ed una progressione del personaggio piuttosto semplice.
Il gioco si fa apprezzare maggiormente in multiplayer cooperativo: viaggiando con un amico ci si potrà divertire di più.
GRAFICAMENTE GRADEVOLE
La nuova fatica di The Gentlebros è molto carina da guardare. Probabilmente non ha gli estri di titoli più acclamati e famosi ma è comunque ben disegnata. Artisticamente parlando poco si può dire ad uno stile piuttosto pulito e rotondo dove anche i cattivi non sembrano troppo cattivi.
È chiaramente una scelta stilistica e caricaturale realizzata comunque in modo abbastanza pulito. Non abbiamo riportato particolari problemi: non ci sono stati rallentamenti o glitch. Il gioco ci è sembrato solido grazie ad una bella mappa disegnata in 2d con tante ambientazioni simpatiche e molto varie tra di loro. Dalle verdi coste del sud ai deserti impervi di Lupus. Dalla foresta oscura ai villaggi ridenti. Insomma, non male davvero.
Abbiamo apprezzato oltre allo stile e ad alcune finezze grafiche come buoni effetti ambientali, una discreta varietà nei dungeon anche se poche volte abbiamo avuto quella sensazione di oscurità che forse il gioco avrebbe potuto imporre. Troppa “cicciosità” ma, ripetiamo, è evidente una scelta artistica di un certo tipo e qui non possiamo discutere molto.
Ma proprio questo stile toglie, a nostro avviso, un po’ di epicità alle location più lugubri e tetre. È anche vero che a nostro avviso è un titolo dedicato ai neofiti ed ai più giovani.
COMMENTO FINALE
Cat Quest II è sicuramente un sequel che aggiunge molto al primo capitolo. La trama è inoltre carina tutto sommato mentre artisticamente parlando, i nostri eroi ed antagonisti così rotondi e graziosi fanno la loro bella figura.
Si tratta di un action rpg hack and slash grazioso, adattissimo ai più piccoli perché pur distribuendo mazzate a destra ed a manca non è per niente violento. Offre una discreta sfida (con punti anche di buona difficoltà) una longevità media e sicuramente darà soddisfazioni ai neofiti del genere.
Non manca l’umorismo che è un po’ come il prezzemolo che (dicono) stia bene ovunque. Assolutamente consigliato ai più piccoli ed a chi vuole cimentarsi per la prima volta in un action RPG con piccolissime inflessioni ruolistiche ed una storia da apprezzare.
Pregi
Artisticamente carino e rotondo. Non abbiamo incontrato particolari problemi tecnici. Azione fluida ed immediata. Buon grado di sfida. Discreta longevità. Consigliatissimo ai bimbi ed ai neofiti.
Difetti
Forse troppo “rotondo”. Gestire i personaggi è un po’ complicato visti i menu ed i comandi che rendono questa operazione non immediata.
Voto
8
2 commenti su “Cat Quest II, la nostra recensione”