Il calcio è entrato nella cultura di massa per tanti motivi. È uno sport in grado di emozionare per la sua spettacolarità ma anche perché, più sovente rispetto ad altre discipline, offre grandi sorprese. Al calcio sono dedicati libri, romanzi, inchieste giornalistiche, film comici e drammatici, nonché momenti di giubilo o grande depressione popolare. Ed il mondo dei videogiochi non è insensibile al fascino del pallone. Troppo facile parlare di Fifa e PES o ricordare il passato con altri titoli. Ed ecco che spunta dallo studio italiano indie Open Lab Games un gioco assolutamente atipico: Football Drama.
Si tratta di uno strategico-adventure molto atipico basato tantissimo sulle scelte, ricchissimo di richiami e citazioni anche al mondo del calcio reale e letterario. Tra tutti anche Pasolini ed Umberto Saba. Ne nasce un gioco molto ragionato dove le proprie scelte hanno un impatto importante sull’andamento delle partite e dell’intera stagione.
Il tutto è nato da una intuizione di Pietro Polsinelli, game designer del team fiorentino e, in questa occasione, capoprogetto per Football Drama. Ecco le sue parole:
Abbiamo iniziato a sviluppare Football Drama dopo aver scoperto ed esplorato la ricchezza e qualità della letteratura sul calcio.
Romanzieri e poeti come Pasolini, Galeano, Soriano, Hornby, Saba, Handke, Wenders hanno scritto sul calcio e sul suo potere evocativo e poetico.
Lo stesso nei film, con lavori particolari come Il Mundial Dimenticato o The Goalie’s Anxiety at the Penalty Kick di Wenders. Questo porta a chiedersi: perché le persone amano il calcio? Quindi abbiamo iniziato a disegnare un gioco innovativo sul calcio, perché crediamo che i giochi possano essere un mezzo formidabile per raccontare storie.
Ma come sarà questo gioco che fa il suo debutto proprio oggi, 18 settembre, su Steam? Beh, leggetelo nella nostra recensione.
UN AMBIENTE NON PROPRIO SEMPLICE
L’ambiente calcistico è davvero una giungla. E più in alto si va, più questa giungla si fa fitta e pericolosa. Non per niente molti vedono il calcio come metafora di vita. Anche se questo discorso va bene per tutti gli sport e per il gioco, ma questa è una nostra opinione.
In Football Drama vestiamo i panni (e la pipa) di Rocco Galliano, un allenatore francese molto burbero, dall’aspetto consumato, dalla personalità dura. Un vecchio volpone con un passato rocambolesco. Si intuisce che è stato tra i grandi santoni del calcio per un periodo di tempo ma che poi le sue azioni sono andate irrimediabilmente in ribasso fino a farlo quasi uscire dal mondo del calcio. E dopo sette anni di silenzio, si materializza la sua grande occasione di tornare in sella. E prendersi, magari, la sua rivincita.
Un magnate russo, tale Boris Aluminovitch, lo assume per assumere le redini del suo club nella lega più prestigiosa del momento la Thiefa League (occhio alla pronuncia). Ed ecco che Galliano torna in pista, al comando del Calchester FC, una squadra che si presume ricca di talenti che devono essere “addomesticati” per rendere al meglio.
Ma assieme al campo ed alla ritrovata panchina, il nostro Galliano ritrova anche alcune figure del suo passato: il presidente della federazione (Blaster), un personaggio che fa ha le mani in pasta ovunque (Poggi), una stampa pressante e pedante nonché la possibilità di intraprendere delle relazioni amorose, più o meno pericolose.
Insomma, come potete capire, molto – e lo dicevamo all’inizio della recensione – dipenderà da cosa faremo. Le soluzioni sono molteplici. Ed il viaggio è composto da 18 giornate… ognuna può essere l’ultima. Beh, non proprio ognuna ma è chiaro che i risultati sul campo abbiano comunque un certo peso specifico.
KARMA E CAOS
Il gameplay di Football Drama si basa esclusivamente sulle nostre scelte. Contrariamente ad altri giochi calcistici, anche manageriali, non avremo a che fare con la gestione di stadio, spogliatoio, infortuni o rosa. Di fatto non conosceremo neppure il nome di un nostro calciatore (e forse questa è una pecca anche se capiamo la scelta degli sviluppatori e la rispettiamo appieno).
Questi concetti sono bypassati dalla trama della storia che si dipana in tante direzioni e che viene regolata dal Karma e dal Caos.
Questi due elementi saranno visualizzati perennemente. Una risposta più istintiva o brusca e vedremo anche i rapporti con stampa e persone con le quali interagiamo migliorare o peggiorare. Lungo i diciotto capitoli della nostra storia (le 18 giornate di campionato), dovremo prenderci le nostre responsabilità. Saremo integerrimi e nonostante i risultati negativi rifiuteremo aiuti di ogni genere? O saremo avidi e faremo anche delle scommesse contro la nostra squadra? Potremmo anche cercare aiuti di altro genere… Di sicuro parleremo con la nostra gatta.
In Football Drama ci sono tante sfumature dai toni maturi che rendono il gioco un romanzo calcistico potenzialmente molto raffinato. Nonostante la maggior parte delle conferenze stampa siano piuttosto simili. Ed anche se i risultati sul campo saranno positivi non sono garanzia di un buon rapporto con i media e soprattutto col patron del club che non mancherà di adirarsi alla minima occasione. Il licenziamento, ed il game over, è dietro l’angolo.
Ad ogni modo, Karma e Caos si alterneranno ed intrecceranno per offrire sfumature interessanti…
POSSIAMO ANCHE ESSERE DEI SANTONI DEL CALCIO
Oltre a prendere decisioni di tipo morale e pratico, il nostro Special One di Marsiglia dovrà essere in grado di saper guidare la sua squadra dalla panchina. Prima di scendere in campo dovremo scegliere che tipo di allenamento far disputare ai nostri debosci… ehhm, ai nostri calciatori. Tattica e posizione, calci piazzati, allenare i portieri, o cimentarsi sul tiki-taka.
La partita, invece, si divide in due semplici fasi: quelle con possesso di palla e quelle senza la sfera.
Quando avremo il pallone potremo scegliere se controllarlo o se rischiare e quindi tentare di andare avanti. In difesa, invece, dovremo selezionare tra marcare e contrastare dove la prima azione serve a recuperare palla in modo tecnico e l’altra può causare un’azione fallosa più o meno grave per cui si rischiano punizioni, rigori e sanzioni disciplinari.
Ma come faremo a capire quando sarà ora di contrastare o marcare o quando potremo rischiare? Dovremo fare attenzione ai tre parametri delle due squadre suddivisi in pressing, focus e sorpresa. Inoltre dovremo tener d’occhio anche alla stanchezza fisica ed alla potenza che è sostanzialmente la forza del team in quella determinata zona di campo ed in quel momento della partita.
Va da sé che se le nostre barre di pressing, focus e sorpresa sono piene e quelle dell’avversario sono vuote o meno ampie delle nostre, potremo decidere se in possesso di palla di attaccare o se potremo permetterci, in fase difensiva, di marcare e di conquistare elegantemente il pallone. O se il contrasto possa essere più o meno rischioso.
Una volta arrivati in area sarà possibile optare per far concludere l’azione con un tiro o con una serie di passaggi finali.
Oltre a decifrare bene queste fasi, non ci vorrà troppo tempo, ve l’assicuriamo, si possono giocare delle carte che vengono elargite alla fine di ogni partita ed al termine di ogni “capitolo” della storia dopo alcuni dialoghi importanti.
Queste serviranno a dare più possibilità e più verve alla nostra squadra e comunque a mettere un po’ di pepe all’azione in campo cambiando il comportamento dei nostri baldi eroi in pantaloncini. Vi sono tante carte a disposizione che possiamo collezionare come “Tattica del fuorigioco” o “Gioco di Squadra” o “Sfottere gli avversari” e tante altre e di ogni genere visto che esistono carte per cambiare il modulo tattico. Queste agiscono su ben 16 comportamenti tattici, tecnici, condizioni fisiche ed altro del nostro team.
Possiamo scegliere in ogni momento dei 90 minuti di scegliere una tra le cinque carte che possiamo utilizzare nella partita. Se a buon fine, i risultati si vedono ed alcune azioni saranno favorite proprio da questo. Inoltre ogni carta agisce su alcune peculiarità come Karma, Equilibrio, Portieri, Attacco, Centrocampo, Difesa, Gioco Aereo e via discorrendo.
Attuando un buon tiki-taka e vincendo largamente si possono anche innervosire gli avversari giocando la carta per sfotterli. Non è il massimo della sportività ma si possono trarre ulteriori vantaggi destabilizzandoli e provando a fare gol in modo più semplice. Se le cose dovessero andare male, invece, si potrebbe ricorrere al gioco “sporco” provocando gli avversari, simulando falli, iniziando risse o, ancora, provocare i tifosi avversari o invocare l’aiuto dei propri supporters. Le note di colore, certamente, non mancano.
È anche possibile, nell’intervallo, chiedere consiglio ai calciatori. Il nostro allenatore parlerà con un giocatore che ricorda tantissimo Socrates, compianto brasiliano del Chorintias, della nazionale verde oro, conosciuto in Italia per aver vestito con poca fortuna la maglia della Fiorentina nella stagione 84-85, quella – citiamo anche noi – che vide protagonista al cinema l’Allenatore nel Pallone con la Longobarda di Oronzo Canà.
UN ROMANZO CALCISTICO PIENO DI STILE
Lo stile grafico di Football Drama ci è piaciuto. Artisticamente parlando, Open Labs Games ha svolto un lavoro di pregio sia dal punto di vista visivo che sonoro con ottimi brani che accompagnano molto bene ogni momento della nostra avventura nel Colchester a Manchester Joy City.
Si apprezzano molto le schermate dei dialoghi ed anche qualche flashback. In campo, invece, è piuttosto elementare pur avendo il suo stile. Non mancherà, infatti, l’occasione di giocare sotto la pioggia, sotto la neve o in foschia.
Le immagini artistiche, però, che stanno alla base di ogni dialogo sono ben fatte e sono degne di nota. Così come le illustrazioni delle carte che riteniamo veramente divertenti e che hanno diversi richiami ad altre opere… vedi quella per mantenere il possesso palla.
COMMENTO FINALE
Football Drama ci è piaciuto. Tratta il calcio in modo veramente colto, lontano dai soliti schemi e soprattutto lo consacra ad “opera letterata” grazie ad una narrazione di alto livello. Avulso dal tatticismo esasperato degli schemi, il gioco prende in seria considerazione le scelte fatte. L’opera del team indie fiorentino è uno strategico ma anche un’avventura dove ogni singola risposta ha il suo effetto reale. Più o meno grave. Per certi versi – sarà lo stile, saranno alcuni richiami agli anni ’70 ed ’80 – ci ricorda Wheels of Aurelia di Santa Ragione.
Tornando a Football Drama, c’è anche la gestione della partita dove si deve fare attenzione a leggere le statistiche del momento per poter fare la propria mossa nel modo più efficace possibile. Certo, proprio in quest’ultimo frangente probabilmente qualche opzione in più non sarebbe stata male, così come nei dialoghi con la stampa: sempre uguali e sempre con le medesime conseguenze. Le partite vengono arricchite dalla possibilità di giocare carte che cambiano il comportamento dei propri atleti.
L’idea di basa di Football Drama è molto interessante anche perché, ripetiamo, dia al calcio tante sfumature umane che negli altri giochi è impossibile trovare. La narrazione e le scelte multiple fanno il resto. Purtroppo, però, non ci sono troppe scelte da fare ed anche in campo, una volta trovato il proprio ritmo, le partite possono essere archiviate con relativa semplicità. Senza neppure l’utilizzo delle carte.
Con alcune opzioni supplementari e variazioni, sia sul campo che sulla trama, staremmo parlando di un grande capolavoro. Ci troviamo, però, di fronte ad una bellissima (e nobile) idea che speriamo nel futuro venga ampliata con un sequel. Lo auspichiamo veramente: abbiamo bisogno di questi giochi che narrano di calcio in modo così aulico e poetico.
Pregi
A tratti poetico. Un gioco di calcio ricco di citazioni. Narrazione di livello. Discreto anche il gameplay con una buona gestione della partita. Le scelte hanno comunque un loro impatto notevolissimo nella storia. Artisticamente ricercato.
Difetti
Peccato che certi dialoghi con la stampa o con il presidente siano limitati. Così come sono limitate le opzioni durante le partite. Qualche variante in più non sarebbe guastata.
Voto
8
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