Il classico non tramonta mai. Il progresso tecnologico non ha fatto sparire del tutto l’amore per ciò che fu e che portò i videogiochi sulla bocca di tutti. È proprio di un mese fa la conferma di SEGA di voler ripubblicare i vecchi capolavori che hanno scritto la storia della compagnia.
Questo fa notare come sia sempre attiva la richiesta per questo genere di giochi, in un formato o nell’altro: l’ottima qualità dei contenuti, infatti, consente di non saturare mai il mercato per questi prodotti retrò, continuando a seguire questa strada cercando di renderla ancora più ampia.
I grandi classici iniziano a prendere vita durante gli anni 80: nelle sale giochi arrivano i capolavori della SEGA e della Atari. Si va da Pac-Man ai fantastici sparatutto spaziali: erano delle meraviglie artistiche e tecnologiche in poco meno di 200kb di memoria. Il genere che ha dominato la classifica dei successi di sala gioco di inizio anni 80 è stato il “platform”, con l’eroe che salta, corre, tira calci e pugni per sfuggire alle forze nemiche e continuare la sua corsa verso l’obiettivo di fine livello e poi di fine gioco. I bambini e i ragazzi degli anni 80 vivevano anche di corse, lotte, gare e in sala giochi trovavano riproduzioni abbastanza fedeli di questi. Non c’era solo azione frenetica ma anche momenti di concentrazione su mattoncini colorati, da abbattere e spostare al suono di un’ipnotica musica.
Al giorno d’oggi le sale gioco sono praticamente rare, se non per alcuni luoghi creati ad hoc. Il panorama indie non è, però, sordo al richiamo dei nostalgici e, quindi, con pochi soldi, ma tante idee, spesso gli studi di sviluppo più piccoli riescono a proporre formule nuove pescando ed estrapolando dal classico. Molte altre volte, invece, gli sviluppatori vogliono semplicemente omaggiare i giochi che tanto hanno fatto bene all’industria. Impazza, infatti, la trasposizione su nuovi sistemi, quali PC e console, di tutti quei classici amati da ognuno di noi.
Notizia di qualche giorno fa è quella di Konami che ha ufficializzato la data di uscita italiana del PC Engine Mini, una macchina da gioco con tante delle bellezze che hanno accompagnato i gamer a cavallo tra il 1987 e il 1994: troveremo già installati ben 50 giochi, tra cui figurano classici intramontabili come Gradius, Bomberman ’93 e Space Harrier. Anche My Arcade, insieme a Bandai NAMCO, ha annunciato il lancio di un mini player, simile ad una console da sala giochi ma dalle dimensioni compatte, con 20 classici NAMCO.
Uno dei più famosi è sicuramento il gioco degli scacchi. Tra gli anni 40 e 50 comparivano i primi articoli che disegnavano algoritmi in grado di giocare ma bisogna aspettare il 1967 per vedere un programma competere in una competizione per umani. Con l’avvento degli home computer, si vedono i primi rudimentali programmi scacchistici, con una potenza di calcolo risicata ma con una già concreta popolarità. Le richieste aumentarono a dismisura tanto da avere, già negli anni 80, computer e programmi in grado di battere regolarmente validi giocatori umani. Ultimamente, però, con il dispiacere di molti, Microsoft ha annunciato che alcuni dei classici giochi per Windows non saranno più disponibili. A breve, gli utenti non vedranno più i famosi Internet Games come Hearts, Spades, Backgammon, Dama e Reversi. Questo per far fronte alla continua crescita tecnologica, così da offrire nuove e grandi esperienze.
Ciò non deve demoralizzare i gamer retrò poiché esistono diverse risorse online che permettono di continuare a divertirsi con i giochi che più amiamo: Pomu è uno di questi e su di esso, ad esempio, si trova un’ampia scelta di giochi che hanno fatto la storia grazie al quale si può rivivere l’emozione degli anni 80.