Milestone continua con il proprio lavoro di sviluppo su nuovi titoli racing. Dopo averci convinto con Monster Energy Supecross 2, nonché con MotoGP 19 è ora il turno di MXGP 19, uscito lo scorso 27 agosto su Pc, PS4 ed Xbox One.
Rispetto alle iterazioni precedenti, non sarà una rivoluzione quanto più una continuazione del buon lavoro svolto in precedenza, ma andiamo con ordine e analizziamo insieme questo nuovo capitolo che arriva qualche settimana dopo l’annuncio dell’acquisizione da parte di THQ Nordic.
Spazio, dunque, alla recensione di MXGP 19 su PS4 Pro. Buona lettura.
TUTA E CASCO
Ammettiamolo, Monster Energy Supecross 2 ci ha stupito, in positivo. Il lavoro svolto dalla software house italiana era colmo di passione, ricco di dettagli, e adatto sia ai neofiti che all’utenza esperta. MXGP 19, anche su PS4, non si discosta poi molto da questa formula.
Avviato il gioco, la prima decisione che dovremo prendere sarà quella di personalizzare il pilota virtuale, nostro alter ego per le corse che dovremo affrontare. I dettagli vanno dal tipo di volto ai colori di barba, capelli e occhi. Non certo un tool modello gioco di ruolo, ma nel complesso fa il suo dovere. Oltre a dare il nome, dovremo anche scegliere un numero sperando non sia già preso dagli altri piloti del paddock.
Esattamente come in Monster Energy 2, dovremo poi selezionare una moto tra quelle disponibili, con Yamaha, KTM, Honda a farla da padroni. Non siamo ancora scesi in pista, ma notiamo subito l’altissimo dettaglio e la cura riproposta nella riproduzione di ogni moto, con tantissimi particolari fedelmente riprodotti.
Scelta la moto, prima di partire dovremo solo decidere se partecipare alle corse con alle spalle uno sponsor da mecenate, o con un team. Scegliere sponsor o team non ha vantaggi o debolezze, ma un brand che sponsorizza le nostre gare, ci permetterà di personalizzare la livrea del mezzo secondo i nostri gusti, mentre scegliendo una squadra correremo con colori già definiti e non personalizzabili.
Da lì, verremo immediatamente introdotti alla gara senza nessun tutorial o allenamento, scelta che abbiamo trovato discutibile. In Monster Energy 2, le fasi iniziali della partita erano guidate, e questo aiutava tanto nell’immersione quanto nell’apprendere i comandi.
IN PISTA!
Sul nastro di partenza, non c’è più il video introduttivo identico per tutti i tracciati di Monster Energy 2, sostituito da una breve sequenza che vede il nostro pilota aggiustarsi il casco e prepararsi al via.
Scesa la barriera, si parte ed è subito una ricerca ossessiva della traiettoria migliore. Il primo aspetto che abbiamo notato durante il gameplay, è la leggerezza delle moto dell’MXGP rispetto all’AMA Supercross Championship. La moto appare più reattiva, e non a caso all’inizio le cadute si sono ripetute una dopo l’altra. Ad inizio carriera, abbiamo optato per un livello di difficoltà normale, ma già qui si nota il gran lavoro di Milestone sul fronte intelligenza artificiale, perché il livello di sfida ci è apparso davvero alto.
Nel menu opzioni di MXGP 19 su PS4, così come su Pc ed Xbox One, potremo decidere di optare per una settimana di corse veloce con 2 gran premi, fino ad un weekend vero e proprio con tanto di qualifiche. Come per molti titoli dello stesso genere, la confidenza con il tracciato sarà fondamentale per portare a casa un buon risultato, con l’aggravante che sulle due ruote e specialmente nel motocross, dobbiamo gestire anche il controllo del peso. Con una moto più leggera, posizionarci bene all’ingresso di una curva diventa ancor più importante, e più di una volta siamo scivolati a terra su curve che nel campionato AMA avremo affrontato senza problemi, o forse leggermente più larghe.
La dinamica dei pesi e della fisica con moto meno pesanti, si rivela utile anche nell’uso della tecnica degli scrubs, che in precedenza ci avevano dato qualche grattacapo. Distribuzione dei pesi più realistica e gestione della fisica in maniera dinamica rendono il gioco più orientato ad una simulazione, pur senza risultare ostico o snervante. Il nostro consiglio è di prendere confidenza con i tracciati il più possibile, non sottovalutando l’elaborazione.
Questo perché come nel campionato AMA, un buon setting di sospensioni, freni, e forcella può davvero fare la differenza soprattutto in termini di guidabilità. Il menu che sottintende queste funzioni è come al solito preciso e user friendly, forse un po’ troppo minimale a guardare il pelo nell’uovo.
Finita la gara, a seconda della posizione guadagneremo punti esperienza e moneta sonante, che ci consentirà di andare a personalizzare la moto in profondità, garantendo prestazioni superiori nelle tornate successive. Il menu di personalizzazione e di acquisto della componentistica è la riproposizione del menu di Monster Energy 2, ovviamente rivisto e riadattato per questa nuova iterazione. Anche in questo caso, i dettagli si sprecano e vanno a coprire praticamente tutto, dai cerchi ai cavi dei freni, e tutto il vestiario relativo al pilota, occhialini compresi.
Ogni componente è anche riprodotto in base al proprio brand, e quanto a licenze MXGP19 è davvero completo, anche per campionati e piloti. Infatti, può vantare la licenza completa sia per il campionato MXGP che quello del MXGP 2 per l’anno 2019, moto e piloti compresi.
Gareggiare contro Antonio Cairoli (nove volte campione del mondo nelle varie categorie) è davvero molto bello. Rispetto a Monster Energy 2, qualcosina però è stata lasciata da parte. Non sarà possibile gestire il periodo antecedente la corsa con allenamenti, incontri con i giornalisti o i fan. E non sarà possibile gareggiare nel playground contro i nostri rivali.
Tutte funzionalità laterali, ma che secondo noi si sarebbero adattate perfettamente anche in questo gioco. È stato invece riproposto il potente editor di piste, che ha fatto la felicità degli appassionati per il campionato AMA.
Anche in questo caso le variabili sono praticamente infinite, e potremo creare il nostro tracciato o correre su tracciati creati da altri giocatori. Il tool è molto semplice e immediato, e potremo decidere anche la location tra bosco, deserto e riviera. Il playground invece, è stato rivisto. Sempre molto ampio, una sorta di piccolo open world, è però più una lunga serie di piste che un’ampia area totalmente aperta.
Sparsi nella pista, diversi punti d’interesse ci permetteranno di accedere a gare normali oppure a gare più corte con checkpoint da raggiungere. Anche se il playground di Monster Energy 2 ci era piaciuto, dobbiamo dire che concordiamo appieno con le modifiche apportate, perché rendono questo campo d’allenamento più affine al gameplay, e non una grande area esplorabile ma con pochi spunti.
GRAFICA E SONORO SI DIFENDONO BENE
Per quanto riguarda il lato prettamente tecnico, Milestone ha sviluppato il gioco usando l’Unreal Engine 4, e il lavoro svolto è di ottimo livello, anche se fuori dalla pista il pubblico sembra sempre immobile, e le strisciate delle moto durante la gara appaiono poco realistiche. Il framerate presente in MXGP 19 è incrollabile e su PS4 Pro non abbiamo avuto nessun calo, anche se durante il caricamento delle piste le tracce audio tendono a bloccarsi per poi ripartire, nulla di trascendentale comunque. Alla fine, tutto scorre liscio.
Il comparto sonoro di MXGP 19 si attesta su livelli medi, con un buon numero di tracce che accompagneranno la nostra carriera. Il lavoro svolto sul fronte effetti, invece, si attesta come sempre su ottimi livelli.
COMMENTO FINALE
Chiudiamo la nostra recensione affermando che nessuna rivoluzione, ma alcune migliorie e uno snellimento generale, fanno di MXGP 19 il miglior racing per i campionati di categoria dedicati al motocross.
Milestone ha saputo trarre beneficio dalle licenze, sviluppando il prodotto con cura certosina grazie anche all’esperienza maturata in precedenza.
Un peccato non aver farcito la carriera di qualche evento laterale, giusto per spezzare l’azione tra una gara e l’altra. Al di là di qualche sbavatura comunque, ad oggi nessun’altra software house è in grado di proporre un titolo dello stesso genere con una perizia migliore. Se vi piace il motocross, prendetelo senza esitazioni, ne vale la pena. E se vi piacciono le moto… beh, tenetelo in seria considerazione.