In questa nostra recensione per PS4 parleremo di Oninaki, il nuovo RPG sviluppato da Tokyo RPG Factory e prodotto da Square Enix. Questo titolo rappresenta la terza trasposizione videoludica di questo team giapponese dopo I Am Setsuna e Lost Sphear, e presenta degli elementi di innovazione che lo allontanano dai normali canoni previsti da questa tipologia di videogiochi.
La sussidiaria di Square Enix, Tokyo RPG Factory, è stata creata dalla casa madre con l’unico e preciso scopo di riportare in auge un genere diretto verso la strada del dimenticatoio.Questi ragazzi non solo hanno fatto conoscere i JRPG ai videogiocatori più giovani, lo hanno anche reso moderno, sia con contenuti interessanti che con tecniche di animazione e rendering funzionali.
Oninaki assomiglia a un RPG hack n’slash per via del suo dinamismo nelle sessioni di combattimento e nel gameplay tradizionale, mantenendo uno stile narrativo aderente a quello dei “classici” giochi di ruolo made in Japan.
Bene non ci resta che raccontarvi la nostra recensione di Oninaki, titolo, come anticipato in precedenza, testato – come detto – su console PS4. Buona lettura.
LA STORIA IN ONINAKI
La nostra recensione per PS4 adesso racconterà una storia di anime e ricordi perduti, concetti cardine in Oninaki. Alle fondamenta di questo titolo vi è la reincarnazione, resa possibile grazie al ricordo gioioso e alle preghiere dei vivi per i morti. Purtroppo questo processo non è sempre facile e il dolore per la perdita di un proprio caro può far si che la sua anima si perda in una “terra di mezzo” chiamata il Beyond the Veil. È in questo caso che intervengono i Watcher che hanno il compito di guidare le anime erranti, i Lost, e proteggere e custodire il regno dei vivi, il Living World. I Watcher hanno anche l’ingrato compito di recidere i legami e le emozioni che vincolano i Lost al mondo dei vivi.
Oninaki racconta la storia di un Watcher di nome Kagachi, un ragazzo freddo e distaccato, molto legato a due figure simil-familiari, Kushi e sua figlia Mayura. Il primo lo ha cresciuto, trasformandolo in un’abile watcher mentre la seconda è sempre stata la sua migliore amica sin dall’infanzia.
Il flusso del destino porrà davanti al giovane Kagachi due figure emblematiche e misteriose, la piccola Linne e l’oscuro Night Devil. La sua vita da Watcher non sarà più come prima.
I PERSONAGGI IN ONINAKI
La nostra recensione per PS4 di Oninaki presenterà alcuni dei personaggi del gioco, che compongono il roster di quelli presenti nel mondo di gioco. Abbiamo già parlato del Watcher Kagachi, legato, anche affettivamente, ad altri due suoi colleghi, Kushi e Mayura. Il primo è un Watcher esemplare e un leader fidato e carismatico, con un carattere molto forte e un profondo amore per sua figlia.
Mayura come suo padre e Kagachi, assolve questo compito con passione ed empatia, sia per i vivi che per i Lost, generando un conflitto interiore sulle modalità della reincarnazione. Linne, appare improvvisamente nella vita di Kagachi, senza ricordare nulla del suo passato e nemmeno il suo nome (il nome Linne infatti le viene dato da Kagachi in omaggio al fiore della Linnea). La giovane ragazza è seguita dal Night Devil. Abile spadaccino di un’epoca dimenticata, avvolto dalle fiamme nere della dannazione e guidato dal suo odio verso il mondo, renderà la vita difficile al nostro protagonista.
La forza di un Watcher in gran parte deriva dai Daemon, delle anime perdute che hanno smarrito i propri ricordi ma possiedono poteri e abilità fuori dal comune. Questi vengono ritrovati da Kagachi nel corso della storia e si uniscono spiritualmente a lui pronti per essere evocati nel momento del bisogno.
Oltre ai buoni ci sono anche i cattivi, i Fallen. Questi sono anime perdute che si sono allontanate dal ciclo della reincarnazione e che hanno completamente smarrito ogni ricordo della loro vita e umanità passata. Ne esistono di varie tipologie e forme.
IL DESIGN IN ONINAKI
Affrontiamo ora, nella nostra recensione per PS4 di Oninaki, il capitolo design andando ad analizzare quelle che sono sia le componenti visive (design dei personaggi, ambientazioni, luci e colori). Le parole di Takashi Tokita, creative producer del titolo, riportate sulle pagine di Playstation Blog sono eloquenti ma significative:
Con questo titolo, sento che siamo riusciti a creare uno stile di GDR completamente nuovo, con personaggi un po’ stravaganti, sfondi che trasmettono uno spettacolare senso di movimento, un significativo utilizzo dei colori e svariati effetti grafici in stile anime che condiscono il tutto con un tocco unico.
Il vecchio stile JRPG che Square Enix ha deciso di riportare in auge con la creazione del Tokyo RPG Factory, è uno stile che richiede una forte dovizia di dettagli e di elementi dell’ambientazione molto caratteristici, che descrivono la storia e il mondo di gioco in maniera silente ma efficace. Ne sono un esempio evidente i pilastri del mondo. Questu manufatti, di cui nessuno conosce la loro età, proiettano un senso di solennità, rappresentando il passaggio del tempo e della storia.
La grafica delle ambientazioni è molto caratteristica. Si ha la sensazione di muoversi in un immenso bozzetto grafico. La contaminazione stilistica e cromatica dell’Oriente tradizionale e classico è una grande nota di merito.
Altro esempio di cultura classica orientale lo abbiamo anche nelle città, oltre che nei paesaggi. La capitale Szaka, con la sua intensa attività popolare, ricorda molto le città dell’Asia centrale. Il palazzo del sovrano, che guarda la città dall’alto della sua posizione, simboleggia il principio stesso della reincarnazione.
Il design dei personaggi di Oninaki, anche grazie all’utilizzo della tecnologia Cell Shading, alla base del motore grafico del gioco, ricorda quasi quello di un anime giapponese. A metà tra il ricordo degli JRPG storici e famosi di Square Enix, Chrono Cross e i primi Final Fantasy, e quelli moderni di Tokyo RPG Factory, I am Setsuna e Lost Sphears, Oninaki rappresenta un ottimo punto di congiunzione, tra il “vintage” e il “nuovo”, di questo genere videoludico.
IL GAMEPLAY DI ONINAKI
La nostra recensione per PS4 di Oninaki si soffermerà sulle caratteristiche del gameplay di questo nuovo JRPG. Partiamo subito con una grande nota dolente: la completa assenza di una localizzazione in italiano. Purtroppo i dialoghi parlati sono in giapponese mentre quelli testuali sono in inglese. Questa soluzione rischia fortemente di tagliar fuori una buona parte degli aspiranti fan che potenzialmente potrebbero non comprendere il senso della storia di Oninaki.
Non solo parole per Oninaki ma soprattutto tanta azione e combattimenti. Questo titolo, a differenza dei precedenti JRPG di Tokyo RPG Factory, non presenta l’Active Time Battle System, il famoso sistema di combattimento a turni tipico degli RPG classici giapponesi. Rispecchiando il suo stile dinamico, anche per via della presenza dei Daemon, si è preferito adottare in Oninaki un sistema di combattimento simile a quello di un hack ‘n’ slash, creando così un action RPG.
Kagachi potrà contare su due sistemi di attacco: quello normale con l’arma base e quello con l’abilità. Sia le armi che le abilità vengono fornite dai Daemon evocati dal Watcher e la loro scelta deve essere basata sulla situazione e sul nemico. Si possono equipaggiare al massimo quattro Daemon (solo un Daemon alla volta può scendere in campo selezionato con la levetta analogica destra) alla volta. Ognuno di essi può equipaggiare al massimo quattro abilità contemporaneamente. Una volta lanciate, bisognerà attendere diversi secondi per esaurire il loro cooldown. Le abilità, trattandosi di un JRPG, si sbloccano con la progressione del personaggio. Tramite delle sfere di energia da raccogliere come bottino, si ha la possibilità di accedere all’albero delle abilità e apprendere quelle più congeniali. Maggiore sarà il numero di quelle sbloccate e più alto sarà il livello del Daemon e di conseguenza la sua forza in battaglia.
Molto importante sarà anche il livello di empatia che raggiungerete con il vostro Deamon, indicato in basso a sinistra della schermata di gioco. Sia che procurerete o subirete danni, questo livello aumenterà sino ad arrivare a un massimo del 200%. Non vi anticipiamo altro.
Non solo l’attacco ma anche la difesa è molto importante in Oninaki. Ogni Daemon ne fornirà una diversa, come ad esempio la schivata di Aisha e o il salto di Zaav. In combattimento è molto importante bilanciare difesa e attacco. I combattimenti si trasformano in danze dove il ritmo dell’azione e deciso della tipologia e dal livello del nemico. I boss di stage o di livello sono quelli più intensi, sia per difficoltà che concentrazione. Questi richiedono astuzia ma anche tanto orecchio. I loro attacchi si dividono in due tipologie, normali e potenti, e questi vengono annunciati da effetti sonori differenti che anticipano la natura e la forza del colpo in arrivo.
In questa meccanismo di alternanza tra i sistemi di attacco e di difesa troviamo la seconda nota dolente da evidenziare nella nostra recensione per PS4 di Oninaki. Vi è un tempo di latenza piuttosto importante nella pressione dei tasti relativi ai due sistemi. Dopo aver messo a segno un attacco si rischia di subire un colpo nonostante si prema ripetutamente il tasto per schivarlo.
In fase di non combattimento Kagachi potrà spostarsi liberamente nello stage di gioco. A seconda della situazione potrà togliere il velo e farsi un giro nel Beyond alla ricerca di anime da salvare. La mappa generale del gioco non è attraversabile liberamente. Non si tratta di un open world per cui si dovrà utilizzare lo spostamento rapido per visitare i vari scenari di gioco.
COMMENTO FINALE
Oninaki è il nuovo titolo sviluppato da Tokyo RPG Factory e prodotto da Square Enix. Si presenta come un JRPG dallo stile narrativo classico velocizzato dal ritmo dell’azione dal sistema di combattimento utilizzato.
La tematica della reincarnazione viene affrontata con una chiave di lettura moderna, fornendo un punto di vista inedito rispetto a questo argomento. Se ci si vuole avvicinare ad uno stile che ha scritto una pagina della storia dei videogiochi, Oninaki è la soluzione più agevole per comprendere questo stile di gioco. Non adatto ai puristi del genere.
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