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Fantasy General II – Invasion, Anteprima

Slitherine ed Owned by Gravity si preparano per offrirci uno strategico dai toni epici. Ecco le nostre prime impressioni

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Era il 2009, quando Slitherine annunciò lo sviluppo di un sequel spirituale di Panzer General. Per chi non lo conoscesse, parliamo di una delle pietre miliari del genere wargame sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Inizialmente, pubblico e critica erano piuttosto scettici, ma Panzer Corps ricevette così tanti plausi da ribaltare ogni più rosea previsione. E non a caso, Slitherine ha commissionato agli sviluppatori del titolo originale il sequel. Sulle orme della riscoperta degli antichi classici, si presenta anche Fantasy General II – Invasion, di cui oggi curiamo l’anteprima ricordando che il titolo è stato annunciato lo scorso aprile.

CORREVA L’ANNO…

1996, anni buoni quelli. Il primo Fantasy General era la versione fantasy (perdonate questa piccola ripetizione) di Panzer General, e funzionava sorprendentemente bene. Nonostante bug e qualche semplificazione di troppo, il prodotto sviluppato dalla mitica SSI si creò subito una nicchia. Slitherine, ha buon naso quando si tratta di “scartabellare” tra proprietà intellettuali e vecchie glorie.

Ha così deciso di mettere al lavoro il team austriaco Owned by Gravity per lavorare su un sequel che riprendesse le atmosfere ed il contenuto strategico, presentandolo con una veste grafica più moderna e al passo con i tempi, tanto nelle meccaniche quanto nel sistema di gioco. Questo sequel diretto, è ambientato dopo la prima Guerra delle Ombre, e vedrà i nostri protagonisti superare mille peripezie per portare alla gloria il proprio clan.

CAMPAGNE E MERLETTI

Trattandosi di un’anteprima, tratteremo la storia di Fantasy General II – Invasion solo lateralmente, lasciando qualche battuta in più in sede di recensione. Il contesto storico lo abbiamo, mentre per quel che riguarda l’area geografica, il continente dove vivremo le nostre avventure è quello di Keldonia.

Il gioco profuma e si ispira pesantemente alle atmosfere vichinghe, tanto per le unità quanto per il background. Già nella prima parte del gameplay notiamo come Owned By Gravity abbia intessuto un intreccio narrativo che si armonizza durante l’azione portando alla nostra memoria un certo Warcraft 3 che mai abbiamo dimenticato.

Il protagonista che impersoneremo nelle fasi iniziali è Falirson, figlio di Falir One-Eye, che dovrà destreggiarsi tra scorte, razzie e salvataggi imprevisti. Durante il gameplay, “il Narratore” ci presenterà le situazioni che dovremo affrontare, spesso con una serie di scelte tra cui poter decidere. Ogni scelta ha un chiaro impatto sul gameplay, spesso con esiti ben meno felici di quanto si possa immaginare.
Aiutare un piccolo clan in battaglia contro i troll o lasciarli al loro destino? Eseguire un sacrificio rituale o ignorare le richieste divine? Il tutto segue un ritmo piuttosto leggero, anche se ben gestito, ed è molto interessante per quel che concerne il background e il mondo di gioco. Splendida la mappa del continente, fulcro centrale della gestione delle quest e degli eserciti. Alla fine di ogni missione questa mappa ci proporrà una serie di icone indicanti altrettanti scenari e sarà li che gestiremo le armate.

Per quanto riguarda i compagni che prenderanno parte alle battaglie, il lavoro dello sviluppatore austriaco è davvero buono. Ogni unità, guadagnando esperienza, passerà di livello e si specializzerà ad esempio in combattimento a distanza o corpo a corpo. L’albero delle unità è discretamente vario e ramificato, con un’ampia gamma di scelta.
Giusto per fare un esempio, abbiamo portato i nostri guerrieri armati di giavellotto a cavalcare alci da guerra, divenendo un’ottima unità con abilità da scout e un buon livello di combattimento a distanza. Come in ogni strategico che si rispetti, ogni guerriero avrà un certo numero di punti ferita, attacco e difesa. Non mancano poi abilità secondarie e un’ottima gestione per quel che riguarda le coperture e la “fog of war”. Posizionare le nostre unità non troppo vicino a quelle nemiche, garantirà la possibilità di creare delle vere e proprie imboscate nelle quali far cadere i nemici, con esiti devastanti se ben pianificate.

Ma l’intelligenza artificiale di gioco non se ne sta ferma, e nella maggior parte dei casi si rivelerà furba, e davvero sveglia. Abbiamo fatto diverse prove e in più di un’occasione siamo stati colti alla sprovvista solo perché cercavamo a tutti i costi di sbarazzarci di un’unità nemica che scappava ad ogni tentativo d’ingaggio. Anche gli eroi di gioco hanno un peso specifico nel gameplay.
Ogni eroe ha abilità uniche, migliorabili al passaggio di livello, più una serie di abilità specifiche che potranno acquisire man mano che guadagneranno esperienza. A differenza di altri titoli, pur risultando più forte delle normali truppe a disposizione, se accerchiati da un alto numero di creature nemiche, gli eroi non saranno così imbattibili, e non vanno mai lasciati soli per tentare la fortuna.

LANDE PIENE DI VITA

Le basi di Fantasy General II – Invasion, sono quelle di uno strategico all’apparenza leggero, che punta moltissimo sulla parte tattica e su un corretto posizionamento delle proprie truppe. Ogni mappa che affronteremo ha poi punti d’interesse (ad esempio cave ed insediamenti) che aumenteranno i denari della nostra tesoreria, e forniranno importanti risorse strategiche quali armi e armature, necessarie al miglioramento e al reclutamento di nuove unità. Il tutorial che segue le prime fasi di gioco è ben strutturato, e con una serie di consigli e indicazioni ci introdurrà alle varie meccaniche.

Il tutto è molto semplice e immediato, e anche la struttura di gioco non si perde in inutili menu o in una microgestione forzata, come spesso accade in questo genere di giochi. La visuale di gioco è dall’alto, e anche se non sembra è determinata dai nostri amatissimi esagoni. Ad ogni turno, ogni unità potrà muoversi, attaccare, usare una delle abilità o mettersi a riposo per recuperare punti ferita. Su questi ultimi va fatta un’ulteriore precisazione. Il quantitativo di vita disponibile è rappresentato in verde, mentre le ferite durante la battaglia sono di due tipi. Quelle non recuperabili (rivolte ai caduti veri e propri) sono indicate in nero, e gravano sui punti vita massimi. Poi abbiamo i punti vita recuperabili tramite riposo dell’unità, indicati da una barra rossa.

Far riposare un’unità che ha subito danni dopo uno scontro si rivelerà una tattica vincente, soprattutto se lo scenario che stiamo affrontando è di lunga durata. Selezionando un’unità, avremo subito a disposizione un chiaro schema che ci offrirà una veduta di quanto la truppa possa muoversi, i punti in cui attaccare un nemico, e quelli in cui il nemico ha una chiara visibilità per attaccarci appena possibile. Quanto scritto, armonizzato sotto un intelaiatura che permetterà un gameplay immediato, veloce e molto user friendly, grazie anche ad un’interfaccia leggera e minimale, che contraddistingue molti dei recenti prodotti pubblicati da Slitherine. Condividiamo appieno questa scelta, che soprattutto nei contesti meno “grognard” si rivela vincente tanto per la critica, quanto per il pubblico, permettendo anche a chi non è avvezzo al genere di affacciarcisi senza troppa paura.

COMMENTO FINALE

Una campagna leggera ma interessante, un’avventura nell’avventura grazie alle scelte multiple, unità a profusione e un gameplay immediato ma tattico.

Anche se stiamo parlando di un’anteprima, Fantasy General II – Invasion, sviluppato da Owned by Gravity, ha le premesse per essere all’altezza del suo predecessore in praticamente tutti gli aspetti. Strategicamente e tatticamente è appagante, l’intelligenza artificiale muove le proprie truppe in modo coerente ed è davvero aggressiva.

Il comparto grafico è gradevole, con mappe colorate e discretamente varie, e il numero di unità è davvero alto, pur non godendo a livello estetico della cura di un Warhammer 40K: Gladius. Insomma, le premesse per un sequel di pregio ci sono tutte, e non vediamo l’ora di cimentarci nella recensione di questo nuovo tentativo per riportare in auge un brand che sembrava destinato ad un insipido limbo.

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