Octopath Traveler, la nostra Recensione

La versione Pc non differisce rispetto a quella Switch uscita lo scorso anno. Capolavoro? Scopriamolo insieme

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Octopath Traveler è giunto su Steam ad un annetto di distanza dal suo esordio in pompa magna su Switch. Si tratta di un JRPG che omaggia i classici usciti nell’epoca dei 16 bit firmato da Acquire e pubblicato da Square Enix.

Un titolo che ha fatto parlare di sé per tanti motivi e che in passato ha diviso pubblico e critica. Semplice rievocazione dei primi Final Fantasy ed altri capisaldi del genere come Chrono Trigger o altro? Ecco la nostra recensione della versione Pc. Capolavoro o occasione mancata? Scopritelo.

Buona lettura.

OTTO PROTAGONISTI, OTTO STORIE

Una delle peculiarità di Octopath Traveler è senza dubbio la presenza di otto protagonisti. Ognuno con le proprie storie da raccontare, da vivere e suddivise in quattro capitoli. Inizialmente sceglieremo con chi cominciare il nostro lunghissimo viaggio nelle terre di Osterra.

Il giocatore ha libera scelta di come affrontare i vari segmenti di ciascun personaggio e di allestire il proprio party che avrà un massimo di 4 componenti. Facile intuire che se si vuole conoscere tutte le storie dei personaggi bisognerà alternarli. Il gioco lo consente. Per farlo basterà andare nelle locande delle varie località e parlare con l’oste.

Giusto ricordare come le storie dei nostri eroi raramente si intrecciano se non per qualche piccolo dialogo di intermezzo nell’evolversi del racconto. Le storie principali sono parallele e solo dopo averle concluse si intravedono piccoli collegamenti. Complessivamente Octopath Traveler offre 32 capitoli ed una miriade di missioni secondarie assolutamente facoltative.

Conosciamo questi personaggi che, da quello che potete leggere, hanno background estremamente variegati e quasi opposti. Da qui alcune riflessioni: perché una sacerdotessa di un culto dovrebbe aiutare uno scassinatore? Ma andiamo avanti.

Come detto, è possibile concludere le otto trame principali e svolgere parecchie avventure secondarie; in alcune di esse i nostri eroi incontreranno la misteriosa Lybalac, che li attirerà oltre il Cancello di Finis che non è altri che la porta dell’aldilà di Orsterra. Il resto della trama ve lo facciamo godere.

Possiamo solo aggiungere come queste otto trame siano altalenanti. Almeno secondo i nostri gusti. Storie come quelle di Primrose, o di Cyrus o ancora di Olberic sembrano decisamente più “mature” rispetto a quelle di Tressa o di Therion.

GAMEPLAY CLASSICO ED ARTICOLATO

Come ogni JRPG che si rispetti, Octopath Traveler ci offre un gameplay classico ma estremamente articolato. Girovagando per l’immenso continente di Osterra, un mondo composto da 8 macro regioni differenti per clima, ambientazioni e storie, i giocatori avranno tantissime cose da fare. Anche il solo seguire la trama dei propri personaggi che si conoscono man mano si girovaga nei meandri di questa vasta mappa.

Ma qui ci si rende conto che la difficoltà sia molto altalenante. Concluso, ad esempio, il capitolo iniziale della storia personale di un personaggio dovremo andare nella città indicata dalla mappa per continuare la storia ma notiamo che il livello consigliato, spesso e volentieri, è davvero alto. Generalmente i personaggi terminano il loro prologo attorno al 5°/6° livello (anche un po’ più alti, dipende dal numero di combattimenti fatti). Mentre per affrontare il secondo capitolo bisogna avere un party con eroi di almeno il doppio se non il triplo del livello attuale. Bisogna quindi grindare lungo il cammino da una località all’altra per raggiungere il livello minimo e sperare di competere nelle avventure proposte dal nuovo capitolo.

Diventa una prassi che moltiplicata per otto favorisce la longevità ma può causare anche un po’ di noia. Tra l’altro, i compiti secondari sono piuttosto banali e non offrono il fascino di una quest primaria. Certo, danno soldini o oggetti utili ma sono tuttavia trascurabili.

In Octopath Traveler vagheremo per Osterra e nel corso delle nostre esplorazioni potremo aprire forzieri, trovare oggetti nascosti e combattere contro nemici casuali.

Combattimento

La fase di combattimento è a turni. Ad ogni personaggio corrispondono diverse attività. Si può optare per sferrare l’attacco fisico, o gli attacchi specifici del proprio eroe, la possibilità di evocare qualcuno, o ancora di utilizzare un oggetto (come pozioni o erbe per curare ed eliminare alcuni malus come avvelenamento, sonnolenza, stordimento, terrore ed altro), difendersi o ancora fuggire.

Andremo incontro a diversi tipi di creature: il bestiario è davvero notevole e comprende quasi tutto lo scindibile della “mitologia” jrpg conosciuta. Si va da semplici uomini a bestie di diverso tipo a mostri veri e propri.
Sarà altrettanto fondamentale conoscere i punti deboli dei nemici. Sferrando attacchi oculati con armi o con tipi di magie che rappresentano i punti deboli del nemico si fa crollare la loro resistenza raffigurata con lo scudo e con un numero che ne stabilisce il valore.
Crollato lo scudo, il nemico sarà fermo per uno o più turni e si potrà approfittare per massimizzare i danni o curare i più bisognosi del party. Bisogna sempre tenere d’occhio i PV (punti vita).
Ogni attacco corrisponde ad un’azione ed il turno si completa. Gli attacchi speciali o quelli magici costano dei punti azione (i PA, una sorta di mana per intenderci). È inoltre possibile accumulare l’energia per degli attacchi ripetuti che non sprecano energia ma vanno ad intaccare una sorta di vigore che si accumula se nei turni precedenti si fanno attacchi normali. Questi attacchi potenziati (si preme la O per rinforzarli) ripetono il semplice attacco da una a quattro volte.  O, se utilizzati con un’abilità speciale ne amplificano i danni. Al massimo della potenza, inoltre, è possibile – se acquisita – attivare l’abilità divina del personaggio. Olberic, ad esempio, ha un possente colpo di spada capace di fare danni devastanti.

Come da tradizione, la tattica e le scelte in questa fase sono fondamentali. Più avanti si andrà, più problematici saranno gli scontri soprattutto con i boss che avranno dinamiche più complicate. Ad esempio alcuni sfrutteranno le coperture degli scagnozzi e benché si conoscano le debolezze, queste non saranno attive fin quando non elimineremo gli altri nemici o tutti i nemici di “contorno”.

Se tutto andrà bene, riceveremo diversi punti esperienza che variano, chiaramente, a seconda della difficoltà. Si ottengono anche dei punti che possono essere spesi per apprendere un’abilità e del denaro.

Il livellamento del personaggio non comporta molte novità ma contano tantissimo i punti abilità da spendere per sbloccare nuovi attacchi. Ogni personaggio ha otto abilità e quattro abilità di supporto, queste vengono sbloccate man mano che si apprendono le skill di base.

È inoltre possibile aggiungere una classe ai propri eroi apprendendole dai santuari sparsi lungo Osterra. Ophilia ad esempio, se si sceglie la stessa classe di Cyrus, può essere una degna chierica elementale alternando i benefici delle sue cure sacre ai danni catastrofici di fuoco, lampo e ghiaccio. Olberic può optare tra le sue bordate con spada e lancia a colpi più selvaggi con le asce e via dicendo. Non vi sono limiti di alternanza ma l’opportunità di scegliere al meglio come amalgamare la doppia classe.

Sono tantissimi i dialoghi e per fortuna sono trascritti molto bene nella nostra lingua. Ottima, infatti, la localizzazione del testo. Abbiamo apprezzato alcune finezze che sempre più raramente troviamo nei giochi moderni molto spesso localizzati quasi alla buona.

Conterà anche l’equipaggiamento perché i danni ben presto si affievoliscono e gli attacchi subiti sono sempre più pesanti. Ogni regione avrà le sue belle botteghe dove acquistare armi ed armature sempre più efficienti e pericolose. Anche in questo caso, i soldi non bastano mai. Stesso dicasi per erbe e pozioni di diverso grado.

DELIZIOSO E CON UNA COLONNA SONORA MEMORABILE

La versione Pc di Octopath Traveler offre un comparto tecnico ben realizzato che riporta perfettamente un lato artistico davvero ispirato. Il gioco propone dei mondi che assomigliano a dei diorami in 3d con personaggi in 2d. In questa sorta di 2,5d si sviluppano le nostre avventure, le nostre scarpinate da una località all’altra di Osterra in una grafica pixel art davvero deliziosa. Incentrato sull’Unreal Engine 4, la parte grafica di Ocotpath Traveler è una gioia per gli occhi.

Non mancano innumerevoli finezze, effetti particellari ben realizzati ed una varietà davvero elevata di ambienti ed ambientazioni. Città portuali, zone di montagna, deserti, distese ghiacciate, foreste e molto, molto altro. Ripetiamo, tutto delizioso e senza che la qualità abbia dei cali. Tra zoom e pixel in evidenza, apprezziamo la cura per i particolari. Alcune città, siamo sicuri, resteranno nel cuore di molti giocatori. I raggi di sole che baciano il mare, o che penetrano i cieli bui e plumbei pieni di neve o i granelli di sabbia delle grotte desertiche. Insomma, una vera e propria gioia per gli occhi.

Discorso a parte merita la colonna sonora. Se abbiamo apprezzato la veste grafica, il comparto audio di Octopath Traveler è uno dei più belli degli ultimi tempi. I diversi brani che accompagnano le nostre gesta sono nella stragrande maggioranza dei casi epici. Yasunori Nishiki, autore della colonna sonora, ha sicuramente firmato un capolavoro. Drammatica, evocativa, romantica e sempre azzeccata nelle sue situazioni. La OST dona ulteriore profondità e caratterizzazione al gioco.

COMMENTO FINALE

Octopath Traveler è sicuramente un ottimo gioco contornato da una realizzazione tecnica ed artistica di prim’ordine. È uno jrpg vecchio stile che offre otto protagonisti con altrettante storie. La trama principale si perde tra queste maglie ed è molto debole al cospetto dei singoli capitoli dei percorsi personali dei nostri otto eroi.

La longevità è notevole e se possono bastare 60 ore per concludere le otto storie (dipende se siete anche fortunati nei combattimenti) ce ne vorranno il doppio per scoprire tutti i segreti, anfratti e portare a termine le missioni secondarie di Osterra. Insomma, non ci si può lamentare.

Il titolo ha inoltre il merito di raccontare alcune storie profonde. Alcuni personaggi, infatti, hanno un background particolarmente “pesante” ma Octopath Traveler ha il pregio di trattare determinati argomenti (vendetta, omicidi, prostituzione e così via) in un modo sobrio ed elegante.

Peccato però che in alcune fasi il gioco presenti un ritmo troppo lento e che la disparità di difficoltà renda obbligatorio il grinding a più riprese per affrontare un capitolo ad un adeguato livello del personaggio. Si rischia inevitabilmente di annoiarsi anche per colpa di missioni secondarie veramente troppo marginali.  Inoltre non è che aggiunga tante novità al genere pur presentando meccaniche interessanti.

Tecnicamente ed artisticamente, però, il gioco di Acquire fa centro. Abbondantemente. Questo grazie ad un’ottima grafica giostrata dall’Unreal Engine 4 ed una colonna sonora veramente azzeccata.

Chi ama gli jrpg può senza dubbio guardare con fiducia all’acquisto. Non ne rimarrà deluso. Sostanzialmente è una piccola (grande) gemma che per poco non è diventata un capolavoro.

Pregi

Artisticamente notevole. Grafica in pixel art ben fatta. Ottima colonna sonora. Alcune storie sono interessanti. Buona localizzazione. Estremamente longevo e ricco di attività.

Difetti

Non ci sono particolari innovazioni. Peccato per l’eccessivo grinding. Difficoltà non bilanciata. Missioni secondarie eccessivamente marginali.

Voto

8,5