La scena di sviluppo videoludico indipendente è sempre in fermento, in grado realmente di portare innanzi gli ideali della “prima ora” vincolati unicamente alla creatività e al gusto personale degli autori.
Shakedown: Hawaii, sviluppato dall’autore di Retro City Rampage, Brian Provinciano, è un esempio in tal senso, in grado di rievocare i fasti di un passato che sembra lontanissimo seppur così temporalmente vicino, risultando al contempo affascinante e divertente.
Donato Marchisiello ha giocato alla versione Switch del titolo firmato VBlank in arrivo anche su Pc e PS4. Ecco la sua recensione.
TRAMA
Shakedown: Hawaii, annunciato a fine novembre del 2015, è un fascinoso gioco d’azione con visuale dall’alto e grafica a 16-bit. Concettualmente e meccanicamente, il titolo è simile ai primissimi Grande Theft Auto. Nel gioco, impersoneremo un attempato anti-eroe con qualche chilo di troppo e dal carattere piuttosto irascibile, a capo di un’azienda ormai sull’orlo del fallimento a causa dell’evolversi della tecnologia. Qual è la soluzione? Aggiornare gli asset del proprio creato? Ma ovviamente no. La soluzione è innescare una sorta di apocalisse criminale nella tranquilla cittadina pseudo-hawaiana, tra pestaggi, inseguimenti e sparatorie di varia natura che avverranno in un contesto urbano totalmente esplorabile.
Il gioco ci offrirà una campagna canonica, fatta di missioni principali e secondarie in pieno stile action movie, con ogni attività che potrà esser svolta impersonando il suddetto CEO dell’azienda, oppure utilizzando altri personaggi (fra il cui il figlio scapestrato del protagonista) che però non godranno di nessuna reale differenziazione, se non una mera diversità estetica.
Oltre alla modalità Campagna, potremo godere di una modalità Free Roam, in cui dedicarci ad una più deliziosa devastazione chirurgica della quieta città in totale libertà, e di una modalità Sfida, in cui dovremo portare a compimento challenge specifiche che ci faranno guadagnare diverse ricompense.
GAMEPLAY DIVERTENTE
Come già detto in precedenza, da un punto di vista più strettamente ludico Shakedown: Hawaii ricorderà ai più navigati i primissimi capitoli di GTA, sia per quanto concerne l’irriverenza sarcastica di fondo, sia da un punto di vista più squisitamente meccanico.
Il gioco, in sostanza, ci vedrà impegnati nel rifondare il nostro impero, tra operazioni di natura sempre tendenzialmente criminale fatte di proiettili e inseguimenti ultra-veloci. Accumuleremo denaro saccheggiando e distruggendo, ma anche ottenendo ricavi dalle proprietà che decideremo di acquistare al fine di ampliare i nostri guadagni, i quali compariranno periodicamente a schermo. In generale, nonostante un feel da action movie a stelle e strisce, Shakedown: Hawaii soffrirà un po’ di una certa ripetitività delle attività, le quali saranno quasi sempre orientate sul concentrare la propria attenzione su obiettivi di varia natura in modi poco ortodossi (distruggere).
Soffermandosi proprio sulla distruzione, avremo a nostra disposizione un nutrito arsenale composto da armi in mischia, come mazze da baseball e manganelli, bocche da fuoco classiche e mezzi distruttivi notevoli come granate e gatling gun.
Meccanicamente parlando, Shakedown: Hawaii sarà visibilmente improntato su di uno stile rapido e arcade, coadiuvato da un sistema di controllo preciso e intuitivo. Potremo sparare liberamente a 360°, oppure concentrare il fuoco su di un obiettivo tenendo premuto il tasto adibito alla funzione. Al contempo, nel gioco avremo anche facoltà di saltare e attaccare con colpi fisici, in stile pienamente platform, e guidare svariati mezzi, da utilitarie a moto e auto sportive, il tutto tramite una mappatura dei comandi sostanzialmente solida. Il mondo di gioco, visibilmente ispirato come detto ai primi capitoli di GTA, sarà anche colmo di negozi di varia natura, in cui potremo ad esempio cambiare pettinatura oppure acquistare nuovi vestiti.
UNO STILE RETRO’ DELIZIOSO
Shakedown: Hawaii si vestirà di una stilosa estetica retrò a 16-bit la quale, seppur limitata per definizione temporale e tecnologica, sarà visivamente appagante e dettagliata. Ma non per questo meno priva di tante finezze sia per quanto concerne le animazioni sia per la fisica. La città stessa, infatti, è colma di piccoli tocchi di classe come palme che si muoveranno al vento o turisti intenti a farsi selfie in giro, sarà ben realizzata e mai troppo monotona a livello più squisitamente visuale. In generale, anche il comparto tecnico si attesterà su buoni livelli qualitativi, offrendo un’esperienza sostanzialmente solida a livello di fludità e scorrevolezza dell’azione, sia in modalità portatile che docked.
E’ da segnalare anche che l’ambiente di gioco sarà ampiamente distruttibile e che, la sua devastazione, ci faciliterà la vita in alcuni contesti (come la guida dei veicoli) e ci consentirà di guadagnare anche un discreto gruzzolo.
Nonostante ciò, Shakedown: Hawaii soffrirà di alcuni bug, fra cui una certa tendenza del protagonista a restare “incastrato” in elementi dello scenario o situazioni in cui il nostro alter-ego si bloccherò del tutto, non rispondendo più ai comandi. Alcune problematiche porteranno addirittura al crash del gioco, ma grazie ad un sistema di salvataggi libero e ai continui checkpoint automatici, le imperfezioni appena menzionate avranno un impatto sulla giocabilità prossimo allo zero.
Ad ogni modo si tratta di problemi che siamo certi saranno risolti grazie ad aggiornamenti. Un plauso va fatto anche al comparto audio, ricco di tracce elettroniche in pieno stile anni ’80 e dai deliziosi suoni retrò, creazioni dell’apprezzato compositore Matt Creamer.
COMMENTO FINALE
Se avete amato Retro City Rampage, creato dallo stesso Provinciano, amerete senza dubbio Shakedown: Hawaii, che si potrebbe definire a tutti gli effetti un successore espanso e riveduto del titolo uscito nel 2012.
Shakedown: Hawaii offrirà un’estetica accattivante e curante, un mondo di gioco piuttosto vasto e un gameplay in pieno stile GTA. Unico neo di una produzione altrimenti perfetta, una certa ripetitività delle missioni e un comparto tecnico con alcune imperfezioni che, ribadiamo, saranno senza dubbio corrette con future patch.
Pregi
Gameplay in stile GTA ben realizzato. Stilisticamente pregevole. Piuttosto longevo
Difetti
Alcuni problemi tecnici. Un po' ripetitivo.
Voto
8,5