Il panorama dei giochi di ruolo tattici è tanto variegato, quanto ricco di sorprese. Dopo il successo della raccolta fondi realizzata sulla piattaforma Kickstarter, lo studio indie Talerock ed il publisher Asterion Games ci presentano Grimshade, un titolo che non vuole rivoluzionare il genere ma raccontare una storia.
Crowdfunding che tra maggio e giugno del 2018 ha permesso di incassare oltre 107.000 dollari grazie alle donazioni di quasi 1.100 sostenitori.
Come sarà andata? DannyDSC ce ne parla in questa recensione.
IN UN REGNO LONTANO LONTANO…
Ogni rpg che si rispetti, tattico o meno che sia, ha bisogno di una bella storia e di un buon setting. E quale migliore miscela di un bel fantasy con chiare reminiscenze steampunk?
Il regno dove risiedono i nostri eroi, Brann, dopo anni di pace e prosperità, viene attaccato dal malvagio esercito delle Valkyrie, mentre oscuri personaggi tramano fitte tele d’intrighi. La nostra storia parte con Alister, accolito campione dei Bespierre (forza parallela all’esercito di Brann), che durante un atterraggio di fortuna dopo un combattimento incontra Kiba, un ragazzino privo di memoria ma dai poteri straordinari.
Da questo incontro, partirà la lotta per la liberazione del regno, insieme agli amici (e ai nemici) che incontreremo lungo il nostro cammino. L’incipit è quantomai abusato e scontato, ma tutto sommato la storia regge, ed i personaggi, pur non brillando per originalità, sono discretamente caratterizzati.
L’avvio dell’avventura, con una serie di tavole disegnate a mano, è pregevole dal punto di vista grafico, ma nella sostanza è un po’ “frettoloso”, catapultandoci direttamente in una palude dopo aver capito poco o nulla sul perché eravamo lì e di chi prendevamo il controllo.
…MENTRE ESPLORAVAMO L’OSCURA FORESTA…
Il gioco si caratterizza per due distinte fasi: quella esplorativa, in cui la visuale sarà in isometrica con telecamera non ruotabile, dove incontreremo personaggi, gestiremo il party, seguiremo la storia ed i dialoghi.
La seconda fase è quella relativa al combattimento, che in questo caso offrirà una telecamera perfettamente ruotabile ma un’inquadratura sempre in isometrica. Per quanto concerne la fase esplorativa, è quanto di più classico ci si possa aspettare, ma con alcune eccezioni.
La cura del party verrà sostenuta da medikit che porteremo con noi, fino ad un massimo di cinque. Finiti i medikit, saremo costretti a trovare un negozio dove acquistarli ed è importante considerare che durante l’esplorazione, non sarà possibile riposare.
Sebbene aggiunga un tocco strategico in più per quel che concerne la gestione delle risorse, abbiamo notato che già dopo pochi combattimenti ci siamo ritrovati a compiere la solita “rincorsa al venditore di turno”, così da tornare al punto precedente e riprendere l’avventura. Insomma, cambia la modalità ma non la sostanza. Avremo a disposizione una mappa che ci illustrerà i punti d’interesse scoperti (che potremo raggiungere per mezzo di un viaggio rapido dopo aver raggiunto una delle transizioni a bordo mappa), e che riepilogherà anche le quest che dobbiamo completare.
Una scelta interessante, quella di riepilogare ed ordinare le avventure anche in base ai luoghi visitati, ma il problema è che non c’è un diario. In un rpg (o gdr se volete alternare con l’acronimo in italiano), tattico o meno, il diario è letteralmente fondamentale, un requisito primario per tener traccia di indizi, personaggi e azioni che dobbiamo compiere.
Con dialoghi che impattano in maniera importante sul gameplay, dovremo stare attenti a non far scorrere troppo velocemente il testo a schermo, pena la perdita di ulteriori informazioni, che spesso ci impediranno di capire cosa dobbiamo fare. Le missioni secondarie affrontabili durante l’avventura ci permetteranno di guadagnare soldi ed equipaggiamenti, ma anche risorse. Quest’ultime, in particolare, saranno molto utili nel crafting, che nel gioco è discretamente ben strutturato.
Per quanto riguarda l’inventario, ogni personaggio ha un suo set di equipaggiamenti disponibili, che daranno bonus e abilità particolari da usare in combattimento. Ogni personaggio ha un suo set di abilità, così da poter decidere chi mettere in campo in questa o quella situazione, in base al tipo di attacco o di resistenza. Nel gioco sono presenti 6 elementi: elettricità, fuoco, acqua, luce, oscurità, aria, sabbia che impatteranno sia sulle resistenze che sugli attacchi del party e dei nemici che andremo ad affrontare. Kiba, in particolare, potrà usare sia il potere della luce che dell’oscurità.
…ATTACCAMMO I NOSTRI NEMICI…
Per quanto riguarda il combattimento, la “plancia” di gioco in fase di combattimento è una griglia quadrata, dove in seguito alla fase di posizionamento, inizieremo lo scontro. La progressione dei vari turni è scandita da un collaudato sistema di catene basate sull’iniziativa.
Ogni personaggio è dotato di un valore d’iniziativa predefinito, e più il valore è alto, meglio sarà posizionato come turno per colpire/agire. Come dicevamo nel box precedente, a seconda del componente del party che abbiamo posizionato sulla griglia, potremo fare affidamento su una serie di abilità sia passive che attive.
Ogni abilità o attacco che selezioneremo avranno inoltre un tempo d’attesa prima che il nostro personaggio possa agire nuovamente. In generale, più l’attacco (o l’abilità) è potente, più il nostro dovremo aspettare a muovere nuovamente.
Ci sono anche attacchi potenti ma molto lenti, che potranno essere persino “interrotti”, se il personaggio dovesse subire danni prima di aver portato a termine la propria azione. Un’accurata pianificazione del party, del posizionamento, e una gestione preliminare degli attacchi iniziali, sarà fondamentale per la buona riuscita dello scontro. Dobbiamo dire che il grado di sfida è decisamente interessante e persino durante il tutorial, Grimshade ci farà capire che non si scherza. Secondo noi, la fase di combattimento è la parte meglio progettata del gioco, snella e piuttosto veloce nella realizzazione, ma molto approfondita nelle meccaniche.
… PER POI GODERCI IL PANORAMA…
Visivamente, il titolo è veramente bello. La grafica, interamente disegnata a mano, è molto ispirata e ben realizzata, talmente bella che correndo lungo le mappe ci sembrerà quasi di trovarci in un anime. Plauso quindi, alla direzione artistica, che ha lavorato su un cell-shading decisamente ben dettagliato e ricco di particolari estetici.
Peccato che l’interazione con l’ambiente sia praticamente nulla, fatta eccezione per le solite casse colme di provviste e monete. Anche la fase di combattimento, dove potremo ruotare a piacimento la telecamera, mostrano sprite molto ben realizzati e caratterizzati ed animazioni tutto sommato piacevoli. Una piccola nota negativa va ai ritratti dei personaggi che, a differenza della loro controparte “in game”, paiono meno ispirati e molto più banali, quasi fossero fatti da staff diversi.
Per quanto riguarda il comparto audio, altra colonna portante di ogni rpg che si rispetti, non delude affatto. Tra musiche evocative, malinconiche sinfonie, graziosi ritornelli, ce n’è per tutti i gusti. Dato che è disponibile a parte, suggeriamo quantomeno di riflettere su un possibile acquisto: non sarete delusi.
COMMENTO FINALE
Grimshade è un buon prodotto, che però rimane ancorato a schemi già visti e rivisti. Ha una storia che pur banale, vale la pena di seguire.
La commistione tra steampunk e fantasy funziona, grazie anche ad una grafica di pregevole realizzazione. Le musiche, ci accompagneranno durante l’avventura, senza mai annoiare. La fase esplorativa, aiutata da una direzione artistica ispirata, è molto accattivante. Ma soffre pesantemente della mancanza di un menu che va a riepilogare indizi, personaggi, dialoghi e quest. La gestione del party è semplice ed intuitiva, ed il sistema di crafting ben progettato. Il combattimento, cuore dell’esperienza di gioco, pur non innovando nulla offre un ottimo grado di sfida, soprattutto per gli appassionati.
Pregi
Ottimo graficamente. Buon sistema di combattimento. Colonna sonora ispirata.
Difetti
Manca il diario. Si può rischiare di rimanere bloccati. Non prova ad innovare.
Voto
7+