La serie Dead or Alive è famosa da sempre soprattutto per la sensualità e le generose forme delle sue protagoniste femminili, piuttosto che per la giocabilità, peraltro divertente.
Adesso però si arricchisce di un sesto capitolo che nelle intenzioni dello sviluppatore, ovverosia il Team Ninja, mira a dare vita a un nuovo contesto narrativo un po’ più serio rispetto a quello passato, senza però rinunciare del tutto al fascino delle sue combattenti, oltre a un comparto tecnico più maturo, dove dovrebbe spiccare una giocabilità accessibile a tutti, maggiormente incentrata sulla spettacolarità delle combo e sull’azione, più che sul tatticismo. Se Team Ninja è riuscito nella sua intenzione lo scoprirete leggendo le prossime righe.
Ecco, dunque, la nostra recensione di Dead or Alive 6 che si basa sulla versione PS4 che come le controparti su Pc ed Xbox One è uscita lo scorso 1 marzo. Naturalmente pubblicata da Koei Tecmo. Buona lettura.
BOTTE E BOCCE
Dal punto di vista contenutistico, il nuovo picchiaduro propone una serie di modalità di gioco simile a quelle viste in Dead or Alive 5. Abbiamo quindi la classica modalità storia, non troppo lunga a dire il vero e nemmeno complicata da ultimare, considerando un livello di difficoltà tarato verso il basso, ma tutto sommato piacevole da affrontare se piace lo spirito non troppo serioso della serie.
A proposito, se da un lato il titolo mantiene certe situazioni grottesche e un tantino assurde marchio di fabbrica della saga, dall’altro elimina quasi del tutto gli ammiccamenti voyeuristici e erotici del passato. La femminilità delle protagoniste viene sempre evidenziata, magari attraverso qualche abitino succinto o delle inquadrature ad hoc sui generosi “davanzali”, ma meno rispetto al passato, soprattutto in termini di seni ballonzolanti. Tornando alla modalità storia, lo sviluppatore ripropone una struttura narrativa che si dipana su più percorsi completati i quali, ogni volta, si sblocca poi una parte della trama principale.
Il sistema è un po’ confusionario e più di una volta si fa fatica a seguire la storia, che appare pertanto più sconclusionata di quella che è realmente. A maggior ragione considerando che altri frammenti del racconto si possono ottenere attraverso dei file disponibili nella modalità Missione DOA. Quest’ultima consiste in una serie di sfide a difficoltà crescente, in cui bisogna raggiungere specifici obiettivi per guadagnare delle stelle che a seconda del caso servono a sbloccare costumi e oggetti, oltre che far progredire nella sessione e portare a nuove sfide.
L’offerta di Dead or Alive 6 propone inoltre le tradizionali modalità Arcade, Allenamento, Sfida a Tempo, Versus e Survival, che non hanno certo bisogno di ulteriori presentazioni o commenti. Per giocare a qualsiasi modalità si può pescare il proprio lottatore scegliendolo all’interno di un roster abbastanza ricco e variegato, ma che include però soltanto due nuovi personaggi, Diego e NiCO. Qualche combattente in più secondo noi non sarebbe guastato, anche perché la caratterizzazione di quelli presenti a livello di stili di lotta non è male, quindi ci sarebbe piaciuto poter vedere e controllare lottatori inediti di cui apprezzare e testare le mosse.
Ad ogni modo, anche a livello di gameplay ci sono sostanzialmente poche modifiche, al punto che i fan storici della serie ritrovano subito il feeling coi comandi: calci, pugni, salti, movimenti laterali, colpi a terra o prese, tutto si controlla piuttosto bene e senza eccessivi problemi, complice la buona mappatura dei pulsanti e la facilità di esecuzione di mosse e combo.
La sensazione è che il Team Ninja abbia voluto semplificare ulteriormente certi aspetti della giocabilità per attirare più pubblico possibile. Con le impostazioni predefinite si possono infatti eseguire tutta una serie di mosse speciali con la semplice pressione di un solo tasto, fino a concatenare i colpi in combo devastanti, il piatto forte di tutto il sistema di combattimento. Questo non vuol dire che se ne può abusare, visto che ripetendo sempre le stesse azioni si rischia un contrattacco micidiale: semplicità non significa infatti “banalità” o button mashing estremo.
PAROLA D’ORDINE: SEMPLICITÀ
L’unica novità di rilievo è quindi l’introduzione di una seconda barra legata a una nuova serie di tecniche speciali che vanno ad affiancare il “colpo di potenza”.
Al verificarsi di determinate condizioni, con l’indicatore carico (si riempie mettendo a segno dei colpi o contrastandoli in maniera efficace), si possono eseguire una serie di azioni, dai cosiddetti Assalti Fatali, che provocano uno stordimento all’avversario che di fatto resta in balia del nemico, alla Presa Devastante, una contromossa difensiva utile a interrompere i primi.
Consumando invece l’intero indicatore, è possibile eseguire un attacco violento, il Colpo Devastante, con il quale ribaltare le sorti di uno scontro anche quando magari questo sembrava pendere in favore dell’avversario. Il sistema è carino, ma non ci è sembrato ben amalgamato quello tradizionale della serie: secondo noi sbilancia un po’ troppo buona parte degli scontri, visto che tende a enfatizzare la spettacolarità e la rapidità del danno, in sfavore di un certo tatticismo.
Per il resto, a influenzare l’esito di un combattimento ci pensano poi gli scenari con i quali è possibile interagire per provocare più danni ai nemici, oltre all’abilità del giocatore e il livello di difficoltà selezionato. Dead or Alive 6 offre anche un comparto multiplayer online, ma che ha bisogno di una serie di lavori di ottimizzazione per poter essere fruito adeguatamente. Allo stato attuale, infatti, il netcode fa acqua, ci sono problemi di connessione e di stabilità che minano l’esperienza riducendone fortemente l’appetibilità. La speranza è che Team Ninja provveda presto a migliorare le cose e a fornire anche una maggiore varietà alle opzioni di gioco di questa modalità, visto che per ora si può solo partecipare a sfide classificate. Se la giocabilità è rimasta pressoché inalterata, a parte come visto qualche ritocco, diverso è il discorso relativo alla parte tecnica. Da questo punto di vista il colpo d’occhio generale su PlayStation 4 è buono, anche se la sensazione è che il team di sviluppo poteva fare qualcosa di più.
In effetti modelli poligonali, scenari e quant’altro compongono l’opera dal punto di vista visivo non sembrano poi molto distanti da quelli del precedente episodio, complice il riciclo di costumi e alcune locazioni. Belli comunque i personaggi, ben caratterizzati dal punto di vista estetico, delle animazioni e della personalità che si manifesta spesso all’interno di scenette di intermezzo di stampo ironico.
Diversa è la questione da un punto di vista della fisica e dell’effettistica: si nota un migliorato sistema di luci ed ombre, una certa cura per gli effetti particellari come la polvere, il sudore o gli effetti del calore sul terreno, e una fluidità generale tutto sommato stabile a 60 fotogrammi al secondo, con qualche lieve calo ogni tanto. Ad arricchire ulteriormente l’offerta c’è un buon impianto sonoro, dove spiccano il doppiaggio giapponese su quello inglese, e una discreta colonna sonora attinente alla tipologia di gioco e ai suoi protagonisti.
COMMENTO FINALE
Dead or Alive 6 è un buon picchiaduro a incontri dalla giocabilità immediata e senza eccessivi fronzoli, ma che sembra mancare di qualcosa per spiccare il volo e, se non proprio eguagliare, almeno avvicinarsi alla concorrenza.
Di fatto Team Ninja sembra essersi voluto accontentare di migliorare sensibilmente il comparto tecnico e rendere accessibile il gameplay a tutti con qualche modifica, anche a costo di sacrificare quel pizzico di tatticismo che non guasta mai in un titolo del genere. Per il resto pensiamo che una manciata di lottatori in più e qualche modalità extra per l’online avrebbero giovato rendendo il prodotto molto più bello e bilanciato.
Pregi
Gameplay divertente e immediato, accessibile a tutti. Tante modalità di gioco tra le quali spicca Missioni DOA. L'introduzione del nuovo sistema di combo e attacchi speciali rende meno prevedibili gli esiti degli scontri…
Difetti
… ma sbilancia un po’ troppo la giocabilità. La modalità storia avrebbe bisogno di qualche ritocco. Netcode da sistemare.
Voto
8