Vagrus, Anteprima
Il nostro DannyDSC ha provato il prologo di questo interessante titolo indie firmato da Lost Pilgrims
Da qualche tempo, titoli dove una corposa mole di testo, si affianca ad un gameplay profondo e sfaccettato, stanno facendo capolino nel panorama videoludico. Questo genere di titoli, a metà strada tra un libro game ed un roguelike, richiedono spesso molta attenzione ma sanno donare emozioni che difficilmente troviamo in altre produzioni. Di questo genere fanno parte il famoso Sunless Sea, al quale si è affiancato da poco il successore Sunless Skie, e l’italianissimo The Ballad Singer, qui da noi recensito. Ma c’è anche qualche cosa di Darkest Dungeon. Titolo, quest’ultimo anche nominato dagli stessi autori del gioco.
Lost Pilgrims, sviluppatore indie ungherese, ha deciso di percorrere questa strada ma in modo differente, portando l’esperienza ad un livello ancor più profondo e ricco sia di cose da fare, che da scoprire. Ci hanno invitato a saggiare il prologo del loro primo titolo, Vagrus, e il nostro DannyDSC che lo ha provato, curerà questa anteprima.
Vediamo com’è andata.
SOGNO, O SON VAGRUS?
Quando parliamo di giochi dove la struttura è speculare ad un libro, la prima cosa che “cattura” l’attenzione del giocatore è l’ambientazione. Dalla Londra vittoriana in stile steampunk, passando per le atmosfere fantasy di un libro fiabesco. Più il “background” si avvicinerà a qualcosa che ci attira, più continueremo a perderci tra le pieghe di questo libro ponderando con molta attenzione ogni mossa, specialmente quando la nostra avventura sarà particolarmente “punitiva”.
Ebbene, il setting che fa da base a Vagrus è quanto di più originale, interessante, e nuovo si possa trovare. Siamo in un’epoca molto simile all’impero romano, dove scoperte scientifiche e conquiste territoriali fanno da contraltare ad un’insaziabile sete di potere a gravi disparità, alla corruzione. Gli dei, stanchi di vedere l’uomo così abbietto e così corrotto, decidono di smettere di rimanere dietro le quinte. L’intervento divino è veloce, feroce, e tutt’altro che “mirato”.
In poco tempo, tutto ciò che rimane di splendenti città e verdi foreste, sono un cumulo di macerie dove la polvere si mischia al fumo, al fuoco, al sangue. Questo evento, conosciuto come “la Calamità”, ha annientato quella macchina perfetta che era l’uomo. Gli dei, rinvenuti dall’eccesso di rabbia, al guardare quello spettacolo terribile e desolante vengono pervasi dalla sofferenza, un dolore tale da portarli a lasciare questa realtà.
Ora, il continente di Xeryn, è inospitale per ogni forma di vita, ed il “Nuovo Impero”, nato dalle ceneri dell’antico ordine imperiale, regna con severa autorità, mentre carovane di mercanti e disperati in cerca di fortuna, vagano per le terre seguendo il loro leader, il Vagrus. Questo, è l’incipit del gioco di Lost Pilgrims, un’ambientazione a metà tra fantasy, storica, e post apocalittica.
VUOI SENTIRE UNA STORIA?
Avviato il gioco e seguito l’interessante filmato iniziale, questo prima assaggio con Vagrus partirà con il Prologo, tutorial sulle varie meccaniche che si dipanerà sotto le mentite spoglie di una storia raccontata dall’anziano del villaggio. Ciò che colpisce subito il giocatore è lo stile grafico, ricercato e davvero ricco di dettagli, e questo vale sia per i disegni fatti interamente a mano, che per i menu. Il movimento della nostra carovana avverrà a tappe sulla mappa di gioco, cuore pulsante della nostra avventura.
Ad ogni turno, potremo decidere di quanto far muovere il nostro seguito, fermandoci per la notte al termine dei punti movimento. Il muoversi della carovana, porterà il nostro eroe a confrontarsi con situazioni impreviste, il più delle volte pericolose, dialogare con i propri compagni, finanche al campo di battaglia, ma andiamo con ordine. Dopo aver imparato a muovere e gestire il riposo della nostra carovana (con un menu molto chiaro che ci permetterà di gestire il cibo che daremo ai nostri commensali, pagare i nostri guerrieri, scambiare due parole con il nostro party), arriveremo alla volta della prima città.
Qui, torna il “libro-game”, con lunghi dialoghi e scelte multiple, e una schermata relativa agli approvvigionamenti dove acquistare cibo e materiali. Avremo anche il classico diario, dove poter consultare le varie “quest”, ed una mappa del continente, davvero molto ampia dobbiamo dire. Lasciata la prima città con provviste, un carico da vendere, ed un incarico da portare a termine, il continuo del nostro viaggio verrà scandito dalle schermate del tutorial. Queste ci illustreranno fra l’altro un compendio (dove potremo consultare miti, regioni, luoghi, personaggi, parole relativi all’ambientazione), e il menu relativo alla carovana.
Questo menu, corposo e ricco di dati ci permetterà anche di gestire i guerrieri, schiavi, e le creature a nostra disposizione. Durante il pellegrinaggio ci verranno introdotte sia la schermata relativa al nostro party, che quella relativa al Vagrus stesso, con tanto di abilità e punti da poter spendere.
CAPPA E SPADA
Di carne al fuoco ne abbiamo già messa molta, e tra dialoghi, personaggi interessanti, ed un setting così affascinante, poteva mancare il combattimento? Certamente no. Lost Pilgrims, ha deciso per un combattimento a turni in 2d dove piazzeremo strategicamente i membri del nostro party.
Ad ogni turno, potremo decidere di muovere un personaggio, effettuare un attacco, o usare un’abilità speciale. L’ordine di combattimento sarà scandito dal valore di “iniziativa” di ciascun personaggio e nemico. Questo valore sarà importante sia per quanto riguarda l’ordine di gioco, che per il posizionamento dei membri del party nella griglia di combattimento.
Vagrus non scenderà in campo personalmente ma avrà la possibilità di intervenire in maniera indiretta nello scontro, ad esempio rianimando uno dei personaggi rimasti privi di sensi, o “ispirando” i nostri amici permettendogli di fare più danni. Più avanti, acquisendo esperienza, avremo accesso anche ad altre abilità.
PUNTI DI VISTA
Graficamente, il titolo è davvero entusiasmante. I disegni fatti a mano passano dal dark fantasy ad un post apocalittico tutto particolare, ed ogni pagina del libro della nostra avventura è adornata da un disegno a fianco, il che rende ancora più semplice l’immedesimazione non solo nei personaggi, ma anche nei luoghi protagonisti di queste avventure. Artisticamente parlando, assistiamo ad un lavoro di fino ma al tempo stesso di quantità non indifferente.
È chiaro che Lost Pilgrims abbia voluto mantenere alta la qualità al fine di offrire un’esperienza tanto profonda quanto bella da vedere, e le premesse sono davvero ottime. Anche durante le fasi del combattimento, animazioni e npc sono ben fatti e caratterizzati, sposandosi perfettamente con quell’atmosfera da libro-game.
Plauso anche per la colonna sonora, che anche se al momento non risulta troppo ampia (parliamo comunque di un tutorial) nel numero delle tracce, è ispirata e decisamente affascinante.
COMMENTO FINALE
Vagrus è un titolo molto interessante che unisce il fascino di un’atmosfera unica alla giocabilità di titoli quali Sunless Sea e Darkest Dungeon. Non è un gioco per tutti: va capito, seguito e assaporato esattamente come un libro. Ma va anche vissuto e giocato senza paura grazie ad un sistema di combattimento tanto tattico quanto appagante.
Questo primo assaggio del tutorial ci ha lasciato l’amaro in bocca solo per il fatto che… beh, finisce. Mentre noi avremmo voluto continuare le nostre avventure con il nostro alter ego, pronto a solcare quei mari di sabbia che è ora il deserto di Xeryn. Gli sviluppatori ci hanno anche confidato che nei prossimi mesi è prevista una campagna crowfunding (su FIG o Kickstarter) così da portare avanti lo sviluppo del titolo. Noi non vediamo l’ora: questo titolo merita davvero molto.