Weekly Shōnen Jump, conosciuta anche semplicemente come Shōnen Jump, è una delle più longeve testate settimanali di manga pubblicate in Giappone da Shūeisha. Sono però milioni i fan che può vantare in tutto il mondo visto che la maggior parte delle storie che pubblica sono arrivate anche in occidente e in Italia, sia in formato cartaceo che nelle loro trasposizioni video in forma di anime.
City Hunter, Naruto, Dragon Ball, One Piece, sono solo alcune delle opere pubblicate in origine su Shōnen Jump e che quindi hanno trovato successo il tutto il pianeta. Non deve quindi stupire che un titolo come Jump Force di Bandai Namco e Spike Chunsoft, che mirava a unire nei tutti i personaggi degli anime e manga in un unico gioco, abbia suscitato fin dal suo annuncio un certo fermento tra gli appassionati, per i quali è poi iniziata una fervente attesa fino all’uscita sul mercato in questi giorni. Ma ne è valsa la pena?
Ecco la nostra recensione del gioco uscito il 15 febbraio scorso, una settimana fa, su Pc, PS4 ed Xbox One.
UN PICCHIADURO BELLO A VEDERSI, MA…
In un universo parallelo a quello nostro vivono tutti i più celebri personaggi di Shōnen Jump. Un giorno la loro dimensione e quella dove esiste la Terra (e dunque i giocatori) si incrociano aprendo una serie di varchi che vengono presto sfruttati dai “cattivi” per invadere il pianeta e metterlo a ferro e fuoco. L’esercito di invasori, di cui fanno parte anche alcuni personaggi, sia protagonisti che antagonisti dei manga, pare manipolati e controllati mentalmente dai temibili Kane e Galena tramite un misterioso artefatto, deve però vedersela con la Jump Force, un team di eroi pronti a tutto pur di fermare i loschi piani dei criminali. La squadra è suddivisa in tre gruppi, ognuno dei quali abile in una specifica tipologia di missioni: si chiamano Alfa, Beta e Gamma, e a capo hanno rispettivamente Goku, Rufy e Naruto.
In realtà le abilità di ogni team sono solo fittizie, nel senso che servono a livello narrativo, ma non influiscono sulla giocabilità, visto che tutte le missioni si riducono poi in una serie di combattimenti. La storia, come si può intuire da quanto scritto, è un mero pretesto utilizzato dagli sviluppatori per giustificare la presenza dei vari personaggi nel mondo di gioco e motivare quanto appare sullo schermo. Ma la modalità Storia, che poi è la principale, dopo un po’ risulta lineare e priva di sorprese, a parte un paio di presunti colpi di scena ampiamente preventivati. Un vero peccato, viste le potenzialità offerte dai personaggi schierati da Spike Chunsoft.
Il team di sviluppo, infatti, propone ai giocatori una pletora di lottatori pescando a piene mani da serie famosissime e amate come Dragon Ball, Naruto, One Piece, City Hunter, I Cavalieri dello zodiaco, Ken il guerriero o Le bizzarre avventure di JoJo, giusto per citarne alcune, più alcuni inediti, compreso quello che l’utente può creare personalizzandolo con abiti e accessori guadagnati attraverso il gameplay, dopo avergli attribuito una vera e propria classe legata allo stile di combattimento. Nel dettaglio, quelle disponibili sono Guerriero, Ninja e Pirata. Nei panni di questo avatar l’utente può quindi giocar ela campagna e muoversi in un hub centrale diviso in varie aree: da lì può accedere a negozi, potenziamenti e battaglie, sia online che offline, interagire con dei personaggi non giocanti o con altri giocatori in modalità online, e infine svolgere delle Missioni principali o extra.
… MENO A GIOCARSI
Poter giocare nelle varie modalità con Son Goku, Trunks, Naruto Uzumaki o Ryo Saeba, per un totale di quarantadue lottatori, più altri che si aggiungeranno prossimamente attraverso vari pacchetti scaricabili, è un qualcosa che non può non far felice, come scritto all’inizio, tantissimi appassionati. Almeno fino a quando non iniziano i combattimenti. Perché è allora che vengono fuori tutte le magagne di una produzione bella solo a metà. Jump Force è un picchiaduro uno contro uno dove ogni contendente può in realtà schierare tre lottatori: se ne può utilizzare uno per volta, ma i due a supporto possono essere richiamati al posto del primo con un semplice swap.
Tutti e tre condividono la medesima barra della salute, pertanto morto uno, muoiono tutti. Questo aspetto avrebbe potuto donare una discreta profondità e variabilità agli scontri, visto che un’energia condivisa impone scelte sagge durante uno scontro, soprattutto per ottimizzarla al meglio e sfruttare a dovere le abilità di ogni singolo personaggio che compone il trio guidato in quel momento. Ma ciò purtroppo non avviene per la troppa facilità del gameplay. La giocabilità è infatti la nota dolente del progetto, in quanto si rivela fin da subito molto semplice e priva di particolari tecnicismi. La curva di apprendimento delle mosse e delle combo è molto bassa, e complice una certa facilità di esecuzione perfino delle tecniche speciali di ciascun combattente, non è difficile, apprese le combinazioni di tasti più rudimentali, riuscire in poco tempo a sbaragliare gran parte dei nemici senza particolari sforzi, con buona pace di tattiche, ottimizzazioni dell’energia condivisa e così via.
UN’OCCASIONE MANCATA?
Gli scontri avvengono all’interno di arene abbastanza ampie, dove i personaggi possono spostarsi in ogni direzione liberamente fino a quando la mappa lo consente. Calci, pugni, parate, sequenze spettacolari che riprendono spesso le mosse che gli eroi dei fumetti compiono su carta o negli anime, bonus e malus da sbloccare, in Jump Force c’è tutto. Ma manca un adeguato sistema di sviluppo dei lottatori, una maggiore differenziazione tra di loro e un miglior equilibrio degli stessi a livello di tecniche speciali: sono proprio queste ultime a differenziare davvero un combattente dall’altro dal punto di vista tecnico.
Elemento, questo delle mosse speciali, che dunque va a sfavore di un certo bilanciamento complessivo e di un livello di sfida graduale verso l’alto. Un vero peccato, perché con la presenza di certi “nomi”, col background che questi si portano appresso, si poteva e doveva fare di più anche in ottica gameplay.
Certo, il titolo si fa giocare, può risultare inizialmente divertente, ma dopo un po’ comincia ad annoiare e a risultare ripetitivo, specie in talune missioni. Se poi ci aggiungiamo una telecamera non sempre fissa nel posto giusto al momento giusto, il quadro è completo.
Va un po’ meglio con la modalità multigiocatore online, dove a dispetto delle poche opzioni disponibili (partite Classificate, Amichevoli e battaglie Veloci), ci sono un matchmaking che funziona bene e server stabili e performanti. Chiudiamo gettando uno sguardo sulla parte tecnica. A livello grafico, la parte dove Jump Force funziona meglio. Ciascun personaggio è infatti ricreato ottimamente, in ogni piccolo particolare, così come gli scenari godono di un buon livello di dettaglio che viene impreziosito dagli ottimi effetti particellari e di luce, le quali donano un ulteriore tocco di classe alla spettacolarità di certe mosse scenografiche attuate da quei lottatori che nel gioco, come nei manga, sono dotati di particolari poteri.
È però vero che questa spettacolarità incide talvolta sul fruire dell’azione. Le esplosioni, fumi e detriti possono creare problemi di visibilità e caos all’interno di un combattimento. Eventi che offrono l’occasione ai personaggi gestiti dalla CPU magari di contrattaccare quelli controllati dai videogiocatori momentaneamente “accecati” da quanto avviene sullo schermo. In ogni caso, il tutto senza evidenti cali di frame-rate. A deludere sono invece le animazioni, che in alcuni movimenti sembrano mancare di punti di raccordo, le espressioni facciali e i caricamenti, davvero troppo lunghi tra una scena e l’altra. Bene invece il comparto sonoro, con ottimi effetti e un doppiaggio che non ha nulla invidiare, nel bene e nel male, alle controparti televisive.
COMMENTO FINALE
Lottatori bilanciati male, meccaniche estremamente semplicistiche e un livello di sfida tarato verso il basso da una parte, tutti i personaggi più amati dai fan dei migliori manga di Shōnen Jump e un buon comparto grafico dall’altra, Jump Force è probabilmente il tipico esempio videoludico “dell’occasione mancata”, del “poteva essere, ma non è” e via discorrendo. Quello che sulla carta poteva infatti essere il crossover definitivo finisce invece per inciampare su quelli che sono gli elementi base di qualsiasi picchiaduro che si rispetti: la giocabilità e il bilanciamento generale tra i lottatori. Consigliato quindi solo ai fan più appassionati, disposti a chiudere un occhio sulle meccaniche e sulla trama.
Pregi
Tutti i personaggi più importanti di Shōnen Jump. Visivamente bello, al netto di qualche imperfezione tecnica. Giocabilità immediata e semplice, quindi piacevole inizialmente...
Difetti
… ma dopo un po’ ripetitiva, confusionaria e priva di reali spunti proprio per questo. Poco bilanciamento tra i vari lottatori in termini di tecniche speciali, a discapito di un livello di sfida decente. Telecamera non sempre posizionata a dovere. Caricamenti troppo lunghi.
Voto
7-