Mage’s Initiation: Reign of the Elements, Recensione

Un mix tra gdr ed avventura grafica punta e clicca che strizza l'occhio ad alcuni classici del passato

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Non appena si osserva Mage’s Initiation: Reign of the Elements, è impossibile non andare con la mente con il noto Quest for Glory, a cui il titolo di Himalaya Studios somiglia e si ispira e che è stato uno dei precursori degli ibridi punta-e-clicca e gdr.

Questa fusione rimane tutt’oggi un compito ancora difficile da mettere in pratica ma Mage’s Initiation, diversamente da altri, non si propone l’intendo di copiare, ma semplicemente attinge generosamente. Si presenta in sostanza, come un successore spirituale in molti modi, ma nonostante la componente “avventura fantasy” risulta divertente, i suoi tentativi di eseguire la diversità ispirata ai motivi gdr (o rpg) di Quest for Glory non sono così solidi e significativi come potrebbe sembrare.

Purtuttavia ci troviamo di fronte, lo diciamo subito, un titolo piuttosto interessante. Uscito a fine gennaio per Pc Windows, Mac e Linux,  noi lo abbiamo giocato ed ecco cosa ne pensiamo. Buona lettura.

UNA STORIA FANTASY…  

In Mage’s Initiation veniamo catapultati in un mondo fantasy, con protagonista D’arc, un adolescente che risiede in un collegio magico, impegnato nella sua iniziazione per diventare un mago. Beh, un novello Harry Potter, diciamo. Già dai primi minuti di gioco possiamo capire come il protagonista debba superare un esame composto da tre prove che, se superate, li daranno la possibilità di diventare un mago. Sempre all’inizio, viene data l’opportunità di scegliere tra quattro diverse classi di maghi, ognuno focalizzato su un elemento (fuoco, terra, vento, acqua) che determinerà la selezione di incantesimi che il nostro protagonista avrà a sua disposizione sia per combattere sia per risolvere gli enigmi. Riusciremo quindi, a diventare dei maghi provetti?

QUANTO C’E’ DI QUEST OF GLORY?

Come già accennato, nonostante la presenza costante (e probabilmente ingombrante) del fantasma di Quest of Glory, come già detto sopra, proviamo ad analizzare Mage’s Initiation in maniera del tutto indipendente e svincolata, il più oggettivamente possibile insomma.

Partendo dall’aspetto avventura, Himalaya Studios ha fatto senza dubbio un buon lavoro. Il gioco, infatti, scorre liscio e alcune volte anche fin troppo: i movimenti e i combattimenti sono liberi e si possono gestire senza nessun tipo di difficoltà. Con gli enigmi si inizia a storcere un po’ il naso, non tanto per la difficoltà di esecuzione (spesso si tratterà di usare la magia in un punto o analizzare i vari punti di interesse), quanto per la difficoltà iniziale nel capire cosa fare. Per carità, tali enigmi risultano piuttosto logici, ma spesso non viene spiegato a dovere quale sia il prossimo obiettivo, con il risultato che si vaga per le ambientazioni di gioco tentando di usare un po’ tutti gli oggetti con ogni singolo punto di interesse.

Passando al lato gdr, possiamo dire che Mage’s Initiation ha semplicemente fatto i compiti a casa. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, sono presenti la scheda del personaggio e la possibilità di scegliere in quale elemento specializzarsi. Quest’ultimi però, sono poco diversificate tra di loro, con la conseguenza che l’approccio ai vari enigmi da risolvere varia di pochissimo, distinguendosi veramente soltanto verso la fine del gioco, quando otterremo magie più potenti, il cui utilizzo sarà molto raro per via dell’eccessivo mana da spendere. Più efficaci (o meglio, preferibili) saranno, invece, le magie a basso costo da poter utilizzare ripetutamente. Le uccisioni eseguite permettono infine, di salire di livello e di imparare nuovi incantesimi. Tutto, quindi, secondo copione.

OLTRE AL GDR FANTASY?

Mage’s Initiation si tratta di una delle tante e rinnovate produzioni realizzate con grafica retrò, sfondi prerenderizzati e personaggi digitalizzati, ma precedentemente ridisegnati, utile a rendere tutto il contesto meno digitale e più artistico.
Proprio i personaggi, grazie ad una solidità nei dialoghi, risultano essere ben caratterizzati e si scontrano con un protagonista caratterialmente predefinito: in alcuni momenti, le sue risposte non danno la possibilità al giocatore di scelta, cosa che ci si aspetterebbe da un gioco di ruolo, ma poiché si tratta di un ibrido, possiamo passare oltre.

Gli ambienti, come anzidetto, risultano ben illustrati e anche molto grandi; vastità che solo inizialmente stupisce, ma nel corso del gioco risultano vuote e asettiche: pieni di particolari che non rimangono impressi, poiché ci ritroveremo a vagare per lunghi tratti, intenti a capire cosa il gioco voglia. Saremo focalizzati sull’azione ed in alcuni casi potremmo anche essere annoiati dal dover attraversare tutti questi ambienti.

COMMENTO FINALE

Nel complesso, Mage’s Initiation risulta essere un buon connubio tra avventura e gioco di ruolo, in grado di soddisfare sia gli appassionati di giochi di ruolo e delle avventure grafiche, ma (forse) troppo ambizioso nel voler incorporare entrambi questi due generi, finendo per incorrere in alcune mancanze. Inoltre strizza l’occhio a molti giochi del passato. Non dimentichiamo, infatti, che si tratta dello stesso team indie che ha realizzato i remake freeware di King’s Quest I, II, III e Quest for Glory II, avventure punta e clicca firmate originariamente da Sierra. E lo fa con una bella grafica in pixel art ed un buonissimo sonoro. Peccato, invece, per il protagonista che ci è sembrato, a tratti, sotto tono.

Nonostante la voglia di andare avanti, migliorarsi e potenziarsi, sia sempre presente durante tutto l’arco narrativo, a nostro avviso alcuni punti meritavano un approccio più approfondito. In generale, si tratta, però, di un gioco adatto ad un’ampia utenza.

Pregi

Elementi gdr buoni. Longevità adeguata. Avventura appassionante. Bella atmosfera retrò.

Difetti

Aree labirintiche. Autosalvataggio scomodo. Protagonista con poco appeal.

Voto

8