Il mondo degli indie è sempre in grande fermento ed è in grado, in ogni momento, di catalizzare l’attenzione del pubblico.
Il progetto che abbiamo adocchiato, è Gaia Beyond, un action/rpg 2d di stampo fantascientifico ad opera di un team composto da sole tre persone, Florian Richter, Tobias Offermanns e Devendra Pohly. Il nostro DannyDSC, ha quindi provato per noi il gioco grazie ad una chiave Steam gentilmente donata dagli sviluppatori.
Gaia Beyond, è in accesso anticipato dal 30 marzo 2018. Un progetto, quindi, piuttosto lunghetto. Ecco il nostro racconto. Buona lettura
ARTE O VIDEOGIOCO?
Che i videogiochi possano esprimere emozioni, è cosa risaputa. Il dibattito annoso è ben più acceso e articolato quando ci si pone una domanda: un videogioco può essere arte? Per chi vi scrive, la risposta è che dipende tutto dai punti di vista, e soprattutto dal tipo di giocatore alle prese con questo o quel gioco.
Titoli dove la grafica è sviluppata a mano però, conservano un fascino ad una profondità inconfondibile, ed è quindi con grande piacere che ci apprestiamo a parlare di Gaia Beyond, ultimo esponente di questa ristretta nicchia che tenta di fondere videogioco ed arte.
Quizzone del DannyDSC! Quali altri action/rpg sci fi di stampo squisitamente indie sono conosciuti ad oggi?
INIZIAMO
In un lontano futuro, l’intero sistema solare è stato colonizzato. Stazioni spaziali e colonie sono state edificate per ospitare la razza umana. Ovviamente la nostra razza trova sempre il giusto gusto nel complicarsi la vita tra lotte per il potere e la posizione sociale. Sulla Terra le cose non vanno proprio benissimo, anche se la Federazione cerca in tutti i modi di ostracizzare critiche e posizioni avverse.
Avviato il titolo, potremo decidere il luogo di nascita del nostro alter ego, che anche se non sarà direttamente collegato all’ammontare di punti esperienza o particolari abilità, decreterà la nostra posizione di partenza, il nostro “lignaggio”.
I tre pianeti di partenza, Terra, Nettuno e Mercurio hanno una buona caratterizzazione, ma un punto in comune: in un modo o nell’altro, siamo sventurati. Nati sul “Pianeta Madre”, o tra le fredde rocce di Mercurio, la nostra vita ha preso subito una piega davvero sfortunata, che ci ha portato a scappare il prima possibile e tentare la fortuna altrove.
Deciso il ritratto, il nome, ed il luogo di nascita, siamo pronti a partire. Un breve tutorial, ci illustrerà i comandi della nave (accelerazione e decelerazione con i tasti “W” ed “S”, movimento laterale affidato ad “A” e “D”, rotazione della nave tramite il mouse.
Per sparare, la barra spaziatrice. Nota: Nel prossimo aggiornamento, lo sviluppatore introdurrà alcune modifiche ai controlli, ma sarà sempre possibile tornare a questa configurazione), che in questa fase abbiamo trovato decisamente comodi. La visuale è dall’alto in 2d, e potremo zoomare tramite la rotellina del mouse fino a coprire l’intero sistema solare. Sulle prime, l’idea di essere “limitati” al nostro piccolo giardinetto ci sembrava quasi una debolezza, visto il quantitativo di titoli che promette una marea di sistemi stellari diversi con tanto di pianeti, nebulose, e segreti pronti a rivelarsi solo ai viaggiatori più arditi. Ci siamo presto dovuti ricredere.
Gli sviluppatori hanno avuto la bella idea proporre una mappa in scala molto ampia, facendo si che il viaggio dalla Terra a Nettuno (per fare un esempio) sia davvero lungo. Inoltre, ed è il secondo punto di forza di Gaia Beyond, è open world. Avete capito bene. Niente transizioni, tutto in tempo reale, con tanto di navi amiche/nemiche a zonzo tra le stelle pronte a commerciare, aprire il fuoco, farsi i fatti propri, cercare materiali preziosi tra gli asteroidi, e farsi anche la guerra tra loro. Unico neo forse, è il numero esiguo; forse un “traffico” maggiore darebbe più spessore e l’idea di uno spazio “più vivo” (per quello che può essere vivo il vuoto spaziale), ma si tratta del nostro punto di vista.
Finito il tutorial, ci troveremo subito invischiati in quello che sembra un complotto, con una fazione misteriosa intenta a trovare una cura ad una micidiale malattia dal nome non specificato. Starà a noi decidere come comportarci anche nelle primissime fasi, visto che potremo fare i bravi cittadini che osservano le regole anche senza sapere chi le decide, o se rendere pan per focaccia con qualche bel colpo ben assestato.
Essendo Gaia Beyond un action/rpg, abbiamo il classico diario dove verranno registrate le varie quest, l’inventario della nostra astronave, e la scorciatoia relativa alla mappa, se l’uso della rotellina del mouse ci risultasse scomodo. Mappa e diario sono facilmente comprensibili, ma ci teniamo a soffermarci un momento sull’inventario. Equipaggiare la nostra astronave non avrà solo un mero effetto sulle statistiche, ma anche sull’estetica, in quanto ogni arma equipaggiata è ben visibile e distinguibile anche a livello grafico. Ottima scelta.
VIAGGIARE, QUANT’È BELLO!
Come in ogni Open World, la parte più bella è quella in cui si abbandona in toto la campagna principale e si comincia a girare per la mappa in cerca di fortune, segreti, potenziamenti, e sidequest. Come in ogni fantascientifico in 2d che si rispetti, il primo approccio per chi vuole “perdersi” tralasciando le faccende importanti, è andare in cerca di asteroidi dai quali ricavare materie prima da vendere, e segreti. Per quanto riguarda le attività minerarie, gli sviluppatori si sono dati davvero da fare. Prima di tutto, la direzione dalla quale partono i colpi della nave determinerà lo spostamento dell’asteroide. Ma dovremo anche stare attenti a quelle grosse rocce spaziali che hanno un nucleo “esplosivo”, in quanto alla loro distruzione non solo ci spediranno molto lontano da dove eravamo, ma danneggeranno sia noi che gli asteroidi che hanno intorno.
Quindi potremo anche cercare di colpire un asteroide in questo o quel punto, facendo sì che danneggi il vicino “esplosivo” creando una bella esplosione a catena per recuperare tutti quei minerali di cui abbiamo bisogno per comprare una nuova nave. I “segreti“ invece, li troveremo sotto forma di casse, che potremo sbloccare tramite l’abilità di hacking. Sarà quindi necessario passare di livello ed acquisire quella conoscenza. Durante la nostra avventura ci è capitato anche di imbatterci in stazioni abbandonate, nemici che si davano battaglia proprio davanti a noi, e alcuni commercianti intenti a scavare tra le rocce che avevano voglia di fare due chiacchiere e ai quali vendere qualche risorsa.
MI HAI GUARDATO STORTO!
Il combattimento è frenetico ed avvincente. Trattandosi di un 2d, una tattica spesso vincente è quella di tentare di aggirare il nemico alle spalle per colpirlo ed evitare le sue cannonate. Funziona, anche se spesso le navi contro cui combatteremo sono decisamente agili e lo strafe affidato ai tasti “A” e “D” si rivelerà un valido alleato. Unico neo, il dover puntare (tramite il tasto sinistro) ogni volta un nemico, che nel mezzo dell’azione può portare ad errore fatali. L’aggiunta di un’opzione che permetta di agganciare un bersaglio automaticamente (magari quella più vicina), sarebbe una mossa vincente.
TI VA DI PARLARE?
Durante le nostre avventure, potremo incontrare diversi personaggi e le linee di dialogo sono parecchie. Nell’albero delle abilità sarà utile spendere qualche punto per migliorare alcuni tratti che sbloccheranno dialoghi aggiuntivi, o ci garantiranno la cooperazione di npc particolarmente mal disposti nei nostri confronti. I testi sono in inglese, ma non per fortuna non sono difficili.
Una conoscenza anche base della lingua della Regina dovrebbe garantirci la possibilità di fruire dell’intera esperienza senza troppi patemi.
TELE E COLORI
La grafica ce la siamo tenuta per le battute finali. Le sfumature, i colori, le galassie in lontananza, tutto di Gaia Beyond è una poesia a cielo aperto. Più di una volta ci siamo soffermati davanti ad un pianeta o ad una stazione spaziale per goderci lo spettacolo.
Per carità, non c’è fotorealismo né siamo di fronte ad un The Witcher 3, ma la grafica disegnata a mano ha un fascino davvero unico, qui rappresentato in modo davvero superbo.
Ogni location, ogni personaggio, persino le armi,sono tutte disegnate a mano e tutto è così armonizzato e distinto da trovare un neo nel non poter scendere “fisicamente” (anche in 2d come in The Longest Journey) su un pianeta o una stazione spaziale per goderci qualche scorcio. Il comparto sonoro è nella media, anche se in linea con l’ambientazione e l’atmosfera sarebbe gradita l’aggiunta di qualche traccia “riflessiva”, così da rendere il nostro viaggio ancor più personale.
COMMENTO FINALE
Gaia Beyond è un early access davvero ispirato, dove la grafica a mano e il suo essere open world spiccano su un mondo di gioco ricco di personaggi e luoghi da scoprire. Anche se il ritmo dell’azione viene in parte “spezzato” dalla mole di dialoghi, quando si spara c’è davvero da divertirsi. Gli sviluppatori sono davvero attivi e questo ci fa ben sperare su aggiornamenti futuri ed un sistema solare ancora più vivo e bello da vedere.
Quizzone del DannyDSC. Risposta: Ce ne sono diversi, ma senza dilungarci troppo citiamo 2 titoli che meritano sicuramente di esse provati. Il primo è 3030 Deathwar Redux, una space opera sotto il cofano di un action/rpg in squisita pixelart con una colonna sonora pazzesca, che prende a piene mani da Star Wars, Indiana Jones, La Guida Galattica per gli Autostoppisti, e altro ancora. Se non lo conoscete, andate a conoscerlo, perchè ne vale davvero la pena. Il secondo è un po’ meno conosciuto, soprattutto perchè trattasi di un open source. Da circa un’annetto e mezzo è anche su steam. Il suo nome è Naev. A differenza di 3030 Naev si focalizza più sull’aspetto prettamente sandbox che sulla storia, anche se le sidequest non mancano!
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