Football Manager 2019, Recensione

Il nuovo capitolo della serie calcistica firmata da Sports Interactive avrà fatto colpo?

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In Italia, ci sono diversi titoli che l’utenza aspetta sempre con una certa “hype”, e quelli della serie Football Manager sono, certamente, tra questi. Non può essere diversamente in una nazione di santi, poeti, navigatori e commissari tecnici.

Ogni anno, con l’aggiunta di qualche novità ed una veste grafica sempre nuova, Sports Interactive prova a far breccia tra gli appassionati di calcio (non solo giocato) che non vedono l’ora di perdere ore ed ore in statistiche, tattiche, allenamenti, e dati relativi alla squadra del cuore o alla scalata al successo del proprio personaggio.

Ci sono due fattori fondamentali che rendono Football Manager una serie di successo: le licenze, la cui accuratezza certosina è encomiabile, e la profondità di gioco dovuta a meccaniche e dati riprodotti fedelmente, tanto che viene anche utilizzato a livello professionale dagli stessi addetti ai lavori.
Soprattutto la forza dovuta alle licenze acquisite, rende il titolo della software house inglese davvero troppo forte anche per chi ha un prodotto di buon livello ma che propone giocatori, loghi e squadre inventate (citiamo ad esempio il buonissimo New Star Manager tra i titoli che rientrano in quest’ultima categoria).

Vi parliamo quindi di questo nuovo capitolo della storica serie di calcio manageriale grazie all’esperienza del nostro DannyDSC che ha giocato a Football Manager 2019. Questo capitolo, ricordiamo, è uscito lo scorso 2 novembre (e ci scusiamo per il ritardo ma motivi indipendenti dalla nostra volontà ci hanno fatto ritardare questa pubblicazione), su Pc ed è arrivato il 27 novembre anche su Switch.

Buona lettura.

GLI INIZI

Non perdiamo tempo, quindi, ed addentriamoci in quelle che sono le caratteristiche del gioco. Avviata la partita, andremo a personalizzare il nostro allenatore virtuale, che oltre al sesso e ai fattori estetici, potrà possedere licenze (non propriamente le controparti reali) che andranno ad aumentarne i relativi valori di allenamento, gestione dello spogliatoio, e altri fattori, rendendo il gioco una sorta di rpg calcistico. Scegliere con quali licenze partire, ed esperienza o meno nel calcio giocato, sarà fondamentale non solo durante gli allenamenti e i dialoghi con i nostri giocatori, ma sarà anche cruciale per avere o meno “l’appeal” che potrebbe portarci a ricevere un’offerta di contratto da una squadra più blasonata.

Determinato quello che sarà il nostro alter ego calcistico, sarà la volta di selezionare i campionati a disposizione della partita, e le relative leghe. E qui, ci si spreca. L’Europa c’è praticamente tutta (anche se già con Football Manager 2018 la Premier League e le leghe inglesi non godono più della licenza, una delle motivazioni che ha fatto storcere il naso non poco alla community) e anche Asia e Sud America sono davvero ben rappresentate. Quest’anno la novità è rappresentata dalla licenza completa della Bundesliga, dove nomi delle squadre e loghi sono riprodotti con assoluta precisione dalla massima serie fino alla seconda serie tedesca.

La scelta del numero di leghe che implementeremo nella partita varierà anche in base al tipo di computer a nostra disposizione. Più aggiungeremo campionati e di conseguenza giocatori, più la nostra cpu dovrà caricare ed elaborare dati rendendo il gioco lento. Football Manager 2019 ci verrà in aiuto consigliandoci il settaggio che più si addice alle nostre risorse ma la tentazione di aggiungere qualche Paese in più è sempre dietro l’angolo. Del resto, se possibile, perché non approfittare per avere una panoramica completa?

Decisi i campionati e l’eventuale squadra di partenza (ma è anche possibile partire da disoccupati tentando la fortuna e la scalata nel mondo del calcio) ci troveremo davanti alla schermata principale, e qui ci fermiamo un secondo. In un titolo dove la mole di dati è talmente elevata da perdere ore prima di passare alla partita, è necessaria una interfaccia grafica che sia snella e chiara, e Sports Interactive si è sempre data da fare per migliorarla il più possibile. Tuttavia, è con un po’ di rammarico che scriviamo come quest’anno gli sviluppatori abbiano fatto un passo indietro rispetto alle iterazioni precedenti. Per carità: la skin è chiara ma le informazioni e soprattutto i colori utilizzati sono un pugno nell’occhio, e spesso si perde più tempo a cercare di farsi strada tra dati che non si leggono bene più che sul gioco stesso. Per risolvere il problema, ci siamo rivolti alla community che si è subito data da fare fornendo skin alternative di qualità ben superiore a quella ufficiale. Ma è giusto che sia l’utenza a risolvere un problema così importante? Secondo noi no anche se paradossalmente il supporto stesso alle mod è chiaramente una cosa positiva. Ma non dovrebbe essere utilizzata per risolvere una questione che dovrebbe essere di competenza degli sviluppatori.

MERCATO E SPOGLIATOI MIGLIORATI

Per quel che riguarda il comportamento del calcio mercato, il lavoro fatto è un miglioramento rispetto alla versione precedente, anche se il comportamento dei giocatori ci sembra più in linea con la realtà. Avere nel proprio staff osservatori di qualità ed un buon direttore sportivo, sarà fondamentale per avere dati precisi (per quanto possibile) sui giocatori che vogliamo seguire ed ingaggiare, soprattutto se il database selezionato ad inizio partita è sopra la media. In caso contrario, la maggior parte dei dati sarà sempre oscurata rendendo impossibile capire se quel terzino che volevamo tanto sia effettivamente un buon investimento o un bidone.

Anche il comportamento dello spogliatoio è migliorato. Mandare a quel paese un giocatore scontento perché gioca poco ma in campo non fa nulla ci garantirà l’appoggio della squadra con più facilità. Questo vale anche per quegli attaccanti pretenziosi che vogliono a tutti i costi un aumento dell’ingaggio dopo solo qualche presenza con alte valutazioni. Le prime donne… brutta razza.

Ovviamente non manca, nella gestione, tutto quel corollario di opzioni minuziose. Ad ogni schema corrispondono tante varianti, ma – come sempre – si agisce anche sul singolo giocatore con precise istruzioni. Marcatura ad uomo, a zona, ordinargli di fare un pressing più o meno asfissiante su un determinato avversario (magari il più “caldo di testa”) ed altre finezze che da anni sono presenti in Football Manager. Capire se quell’atleta è adattabile ad un ruolo diverso ed a quale e così via.

La prima novità importante di quest’anno è il sistema degli allenamenti, completamente rivisto rispetto ai “vecchi” Football Manager. Sostanzialmente, le sedute sono ora divise in tre sessioni, di cui una utilizzata per il riposo o per l’affiatamento della squadra, ed altre due legate ad allenamenti intensivi o il miglioramento tecnico della nostra rosa.
Possiamo decidere di lasciare l’allenamento in mano al nostro staff, o creare allenamenti settimanali personalizzabili (per gli utenti esperti, quest’ultima opzione diverrà praticamente una regola) e perfino personalizzabili per un singolo giocatore. Il sistema funziona davvero, e anche se detto a parole può sembrare complicato, con un po’ d’impegno si otterrà facilmente un allenamento completo e che rispecchi il nostro credo calcistico. Il Serse Cosmi (allenamenti fisici molto intensi) o l’Allegri ma anche, e perché no, l’Oronzo Canà che è in noi saranno decisamente soddisfatti. Ma sì, anche i fan di Nedo Sonetti, ovviamente.

Per quel che riguarda le tattiche, altra novità di quest’anno, il lavoro svolto dagli sviluppatori è stata una revisione completa e totale del sistema. Ora, anche per chi si avvicina al titolo per la prima volta, sarà più semplice creare la propria tattica, a partire da alcuni valori predefiniti che ci permetteranno di impostare il nostro sistema di gioco. Anche i ruoli dei giocatori hanno finalmente una reale importanza, quindi sarà più difficile trovare il nostro “difensore senza fronzoli” a gestire la palla impostando il gioco, o il nostro incontrista sempre in fase offensiva quando gli è stato più volte indicato di rimanere dietro davanti alla difesa.

La nota positiva rimane sempre la possibilità per i neofiti di concentrarsi in determinate fasi di gestione piuttosto che in altre.

GRAFICA COSI’ COSI’ E LA SKIN E’ MIGLIORABILE

Il motore di gioco è stato ulteriormente migliorato, anche se rispetto alla versione precedente, grafica e sonoro si attestano su livelli mediocri, tanto che scegliere la visuale in 2d tanto cara ai giocatori che hanno qualche anno sulle spalle, non sarà un’errore. Non che il 3d sia brutto, anzi. Solo che i miglioramenti che vengono introdotti sono, a nostro avviso, troppo irrisori da non giustificare il prezzo d’acquisto solo per questo fattore.

Due fattori, a parte la skin di gioco, sono da mettere nei “contro”. Uno è il sistema legato agli infortuni, che risulta anomalo. Anche con allenamenti mirati e leggeri, il numero di infortuni muscolari e durante le partite è davvero troppo elevato, rendendo di fatto il gioco poco realistico. Tale sistema va sistemato al più presto con una patch, perché in caso contrario l’intera esperienza risulterebbe “falsata”, andando ad intaccare ciò che il prodotto ha di buono da offrire. E, per incidere, ne ha davvero tanto. Altra nota dolente, e di cui oramai si parla da anni, sono le interviste.

Oramai, i pulsanti “manda il vice” e “rifiuta di partecipare”, sono diventati la norma: gli incontri con la stampa sono gli stessi di tre versioni precedenti, non hanno mordente, e risultano anche poco profondi rispetto al contesto di gioco.
Inserimenti della dirigenza, più linee di dialogo, maggiore scelta nell’approccio e anche nelle domande che ci vengono proposte, renderebbe il sistema più realistico. Invece no, ancora quest’anno saremo costretti a usare i due tasti citati sopra il più delle volte.

COMMENTO FINALE

Football Manager 2019 è senza dubbio un buon prodotto, e per chi si è fermato alla versione del 2016 o del 2017 può risultare anche interessante per un futuro acquisto. Ma rispetto agli acquirenti di Football Manager 2018, le cose possono risultare diverse. Allenamenti e tattiche sono due buone introduzioni, ma erano richieste da anni e non valgono da sole l’acquisto di un prodotto, almeno non a prezzo pieno.

Inoltre, il passo indietro sulle schermate e sulla licenza relativa alla Premiership, ci danno l’idea che Sports Interactive si stia un po’ adagiando sugli allori, perché ad oggi il gioco non ha nessun reale concorrente, soprattutto per via del già citato discorso delle licenze.

Alcuni utenti hanno risolto questo “voler a tutti i costi proporre ogni anno un paio di piccole aggiunte”, acquistando il titolo ad anni alterni e questo trend sembra essere in ascesa.

Non un bene per Sports Interactive perché se qualche team con una certa dimestichezza di manageriali (Out of The Park Developments per esempio?) dovesse svegliarsi e decidere di buttarsi sul piano calcistico (magari aiutato dall’acquisizione della licenza delle leghe inglesi, accorpate ad altri campionati che gli appassionati seguono con interesse quali quello giapponese per esempio) per Miles Jacobson e soci potrebbe aprirsi una competizione con esiti incerti. Per fortuna c’è SEGA che fa da publisher e che non dovrebbe avere troppi problemi a risolvere eventuali problemi accogliendo, così, le richieste degli appassionati.

Pregi

Nuovo sistema degli allenamenti. Ottima la revisione delle tattiche. Profondo e vario come sempre. Longevo e rigiocabile. Buona scalabilità anche per i neofiti.

Difetti

Interviste da rifare da zero. Sistema infortuni da rivedere. Poche novità rispetto a Football Manager 2018

Voto

8