Just Cause 4, Recensione
Just Cause torna con un episodio che aspira a far raggiungere nuove vette alla serie di Avalanche Studios: ci sarà riuscito?
La saga di Just Cause non ha mai certo brillato per originalità o per una trama profonda e ricca di colpi di scena. Anzi, la serie ha sempre messo in piedi dei semplici canovacci narrativi per fornire un pretesto per seminare morte e distruzione, sfruttando i gadget del protagonista per consentire ai giocatori di dare libero sfogo alla loro creatività di devastatori.
Non da meno il nuovo sandbox di Avalanche e Square Enix per Pc, PlayStation 4 e Xbox One è come i predecessori, un Lunapark delle sparatorie, delle esplosioni e dell’azione più fuori di testa possibile, non dissimile da quella vista in decine di pellicole anni ’90. Diciamo subito e chiaramente che Just Cause 4 è un buon titolo, in grado di offrire un adeguato numero di ore di gioco soprattutto alla luce del suo essere esclusivamente single player.
La storia è scorrevole, il gameplay è rigorosamente action vecchio stile e tecnicamente si presenta all’altezza delle aspettative pur non risultando mai sbalorditivo. Tuttavia ci sono numerosi elementi che lo tengono ben lontano dall’eccellenza assoluta nel suo genere. Vediamo insieme perché.
CAOS ORGANIZZATO
L’ex agente Rico Rodriguez è impegnato stavolta a Solís, una regione fittizia del Sud America teatro di conflitti, oppressione e condizioni climatiche estreme. Il suo obiettivo è quello di sconfiggere la Mano Nera, un’organizzazione militare privata e ultra-tecnologica capace di manipolare il clima attraverso quello che chiamano Progetto Illapa, e di scoprire al contempo la verità sul presunto coinvolgimento del padre nelle vicende. Chi avesse giocato uno dei titoli che lo hanno preceduto, saprà che le fondamenta ludiche di questo nuovo Just Cause sono piuttosto semplici: ci sono orde di nemici armati fino ai denti da eliminare senza esitazioni, e per farlo il giocatore deve ricorrere a Rico Rodriguez, una vera e propria macchina da guerra in grado di tenere testa a un intero esercito, sfruttando i gadget e le armi a sua disposizione per scatenare contro di loro un vero e proprio inferno di colpi e danni.
Perché anche nelle condizioni a lui più favorevoli, il nostro eroe preferisce farlo in maniera “esagerata” e caotica, magari facendo precipitare un elicottero attirandolo con il fido rampino verso un gruppo di nemici bloccati in un piccolo avvallamento, oppure agganciando dei palloni auto gonfianti su un manipolo di miliziani per farli trascinare via verso il cielo e precipitare più avanti. Rico può infatti contare su un dispositivo da polso che gli permette di accedere a tre accessori tecnologici legati al rampino, con diverse opzioni ciascuno. Si tratta del Riavvolgitore, del Sollevatore e del Booster che consentono rispettivamente di trascinare, sollevare e spostare (con un propulsore) qualsiasi cosa sullo schermo. Questi accessori possono essere migliorati sbloccando delle modifiche attraverso degli appositi punti che si ottengono portando a termine delle missioni secondarie.
A rendere il tutto più divertente ci sono poi gli eventi meteorologici, anche se questi sono vincolati a specifiche aree e a delle missioni tematiche, quelle relative a combattere il Progetto Illapa, che possono essere sfruttati a proprio vantaggio dal giocatore, magari usando i fulmini di una tempesta per colpire gli avversari, oltre all’immancabile tuta alare. Con essa si può svolazzare per Solís dopo essersi lanciati da qualche altura o mezzo volante, oppure fiondarsi su qualche veicolo lanciato a velocità folle durante un inseguimento su strada, saltando di auto in auto grazie alle tecniche di base jumping e del free diving combinate con le caratteristiche del rampino per compiere azioni spericolate. Tutto questo si traduce in momenti di assoluto divertimento tra inseguimenti mozzafiato, esplosioni pirotecniche, effetti speciali e situazioni al limite del grottesco. Insomma, da un certo punto di vista sembra di partecipare a un film d’azione caciarone, incentrato sulle “esagerazioni”, sull’inventiva degli utenti e sulla spettacolarizzazione delle scene.
DIVERTIMENTO NUDO E CRUDO
Il livello di difficoltà generale non è molto alto, complice l’intelligenza artificiale dei nemici e la natura stessa del gioco, e poi ci sono una serie di elementi che agevolano il compito del videogiocatore.
Per esempio liberando le varie regioni della mappa a favore dell’Armata del Caos, si sbloccano vari bonus che rafforzano Rico e i suoi alleati, compresi dei collaboratori da utilizzare per il viaggio rapido o la consegna di attrezzature.
Di conseguenza non si è mai veramente in difficoltà, ed è forse qui, oltre che nella ripetitività delle singole missioni per liberare le regioni dell’isola, il vero limite di questo gioco: manca un senso di sfida, manca quel senso di progressione dato da nemici che diventano sempre più difficili col passare del tempo e dalla necessità quindi di potenziarsi per tenergli testa. A conti fatti, a un certo punto diventa quasi superfluo migliorare i gadget a disposizione, visto che la loro efficacia resta quasi immutata anche coi parametri di base. E si tende quindi a sbloccare certe modifiche per il solo gusto di vedere implementati nuovi effetti al rampino, come scariche elettriche, fiammate e così via.
Dal punto di vista visivo Just Cause 4 fa leva su un buon engine grafico, ma non raggiunge mai vette di eccellenza tali da lasciare il giocatore a bocca aperta a causa anche della presenza di texture in bassa risoluzione. Riesce però a farsi apprezzare nell’insieme, specie nelle inquadrature a campo largo dei vari paesaggi esotici, dalle foreste pluviali, dei deserti, passando per i picchi innevati, dov’è in grado di offrire diversi scorci ambientali piuttosto ben riusciti che si uniscono a un’ottima gestione delle luci quando si è all’aperto. Splendidi poi gli effetti atmosferici come le tempeste di sabbia o neve e i tornado.
Lo stesso non si può dire purtroppo dei modelli poligonali dei personaggi, che denotano una certa scarsità a livello di animazioni e realismo, pur senza sfociare nello scadente. Su questo fronte il prodotto viene aiutato dal taglio artistico dell’opera, che puntando sulla dinamicità della scena e sulla spettacolarità dell’azione fatta di esplosioni ed effetti particellari vari, riesce a mascherare le imperfezioni e a rappresentare discretamente perfino gli “attori” in campo.
Ben fatti gli intermezzi filmati realizzati con l’engine del gioco, che contribuiscono a immergere ulteriormente il videogiocatore nel contesto. Dove però si nota la forza dell’Apex Engine di Avelanche è nella eccellente gestione della fisica, capace di controllare decine di interazioni fisiche in contemporanea, e nell’altrettanto solidità del framerate che, sulla versione PlayStation 4 da noi testata, zoppica un po’ ogni tanto solo in alcune fasi caotiche, ma a grandi linee e per gran parte dell’avventura rimane inchiodato sui sessanta frame al secondo nella risoluzione di 1080p. Ottimo il lavoro svolto anche sui caricamenti che sono sempre estremamente rapidi. Per quanto riguarda il comparto audio, è assolutamente valido il lavoro svolto sul doppiaggio italiano, ben recitato e con una giusta dose di voci diverse, tutte nella parte. È un peccato quindi che non sia stato svolto un altrettanto adeguato lavoro alle origini, vale a dire nella stesura dei dialoghi da parte degli sviluppatori, visto che ce ne sono parecchi piuttosto banali e un tantino trash. Ottima anche la colonna sonora, con un accompagnamento fatto di chitarre, sintetizzatori e batteria in grado di dare la giusta carica.
COMMENTO FINALE
Just Cause 4 è come un giro sull’ottovolante, un titolo divertente e spensierato. Il L’obiettivo principale è quello di scatenare il caos sullo schermo, tra esplosioni, inseguimenti mozzafiato e trovate fuori di testa da inventarsi per eliminare i nemici. Non aspettatevi quindi una trama sofisticata o un sistema di progressione profondo e curato. Piuttosto avrete di fronte un’avventura sparatutto senza fronzoli tutto sommato piacevole, capace di intrattenere per ore e che si spera possa ricevere a breve qualche patch che risolva i piccoli problemi tecnici emersi, migliorandone in particolare la fluidità nei momenti più caotici.
Pregi
Divertente e frenetico quanto basta per tenere impegnati per ore. Sistema di controllo immediato ed efficace. Ambientazioni visivamente appaganti grazie a dei panorami ben rappresentati. Buona la fisica che gestisce l’interazione con i vari elementi in gioco.
Difetti
Tecnicamente altalenante, necessita di qualche fix al framerate. Le missioni per liberare le regioni dell'isola e quelle secondarie risultano un po’ schematiche e ripetitive. Sistema di progressione legato ai gadget abbastanza limitato. Livello di sfida tarato verso il basso.
Voto
7,5