Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness, anteprima
Abbiamo giocato la breve demo della nuova avventura grafica punta e clicca di PsychoDev che è su Kickstarter a caccia di fondi
Il primo Chronicle of Innsmouth è stato una bella sorpresa. Simpatica ed interessante. Un’avventura grafica punta e clicca molto tradizionale in grado di unire humor, a tratti anche comico, a momenti di vera tensione. Il tutto nel segno delle atmosfere lovecraftiane, come il titolo del gioco suggerisce.
Adesso PscychoDev, lo sviluppatore indie italiano che ha realizzato il titolo, forte di questo importante bagaglio d’esperienza, ci riprova con Chronicle of Innsmouth: Mountains of Madness. Il nuovo capitolo della serie è attualmente protagonista di una raccolta fondi su Kickstarter. Gli autori chiedono 10.000 euro per portare a termine i lavori sul gioco e contemporaneamente all’avvio della campagna, hanno rilasciato una breve demo.
Noi abbiamo provato questa sorta di prologo che – come ci ha detto Umberto Parisi, uno degli sviluppatori chiave della saga – potrebbe anche non essere presente nella versione finale. A proposito, chi volesse offrire il proprio contributo, può farlo fino al 28 novembre. Per quel giorno, la campagna crowdfunding sarà conclusa. Al momento, per la cronaca, il progetto ha superato quota 8.200 euro in poco più di una settimana dalla pubblicazione sulla nota piattaforma di raccolta. Un risultato in costante aggiornamento e che ha visto, finora, quasi 300 appassionati donare il loro contributo. La campagna prevede anche alcuni stretch goal che sono riportati in questo nostro articolo.
Ma come si presenta Chronicles of Innsmouth: Mountains of Madness? Ecco la nostra breve anteprima.
UN PROLOGO BEN STUDIATO
Come già accennato, la demo offerta su Kickstarter è sostanzialmente un prologo, una introduzione che serve a farci capire come funzioneranno le meccaniche del gameplay dandoci, al tempo stesso, un accenno alle ambientazioni.
Si tratta della classica avventura grafica punta e clicca con dialoghi anche a risposte multiple, l’osservazione delle location per individuare oggetti utili e ad ambienti con i quali interagire per la risoluzione di alcuni enigmi e tutto quello che ci si può aspettare da un titolo del genere.
In questo assaggio di gioco, vestiamo brevemente i panni di H. P. Lovecraft e di Abdul Alhazred, (l’arabo pazzo) grazie alla narrazione passiamo da una camera dove lo scrittore ricorda suo padre e suo nonno ad un’ambientazione da Mille e una Notte molto arabeggiante.
Un paio di enigmi piuttosto classici ma comunque ben congegnati accompagnati da un’interfaccia snella e modernizzata rispetto a quella vecchio stampo in stile Scumm presente nel primo Chronicles of Innsmouth ci fanno apprezzare il lavoro. Una scelta utile che si sposa perfettamente con la volontà del team di portare la propria creatura su dispositivi touch Android ed iOS nonché su Swtich, la console ibrida di Nintendo.
Non andiamo oltre per non offrire anticipazioni anche se si tratta di una demo fine a se stessa che, ripetiamo, potrebbe non essere presente nella versione finale del gioco.
IMPATTO GRAFICO
Se il gameplay è piuttosto classico e ben indirizzato verso l’old style, troviamo interessante anche il comparto grafico che rispetto al “predecessore” è nettamente potenziato.
La grafica, come comunque già lungamente accennato anche negli articoli precedenti, vanta una risoluzione di 640×360. Questo permette una importante passo in avanti ed è in grado di offrire e di far cogliere atmosfere calde ed intense. Decisamente di impatto rispetto al 320×240 del predecessore.
Le poche ambientazioni che abbiamo visto ci hanno convinto e stuzzicato. Non poco. I caldi colori dell’ambientazione con Abdul protagonista si sposano con i lineamenti ben definiti e danno al giocatore quell’alone di mistero rievocando le atmosfere di alcuni classici del settore. Vista la nuova strada intrapresa, non vediamo l’ora di esplorare le altre location, una di queste (il Polo Sud) l’abbiamo solo intravista nel trailer pubblicato qualche giorno fa dagli autori per presentare il titolo su Kickstarter. Già ce le immaginiamo ed è bello naufragare in questo mare di pixel bel incastonati tra loro dove anche il freddo e glaciale Polo Sud è in grado di dare calde emozioni.
Il doppiaggio, accennato, nonché alcune musiche fanno il resto. Insomma, quel poco che abbiamo visto e sentito ci è piaciuto. E non poco.
COMMENTO FINALE
Questa breve prova di Chronicles of Innsmouth: Mountains of Madness ci ha convinti. Chiediamo agli autori di accelerare il ritmo perché siamo rimasti con tanta curiosità e non vediamo l’ora di iniziare il nostro cammino investigativo. Segno che i lavori stanno procedendo per il verso giusto.
Tante le novità di rilievo rispetto al passato ed è giusto ricordare come il primo Chronichles of Innsmouth abbia avuto anche diverse migliorie dopo il suo esordio avvenuto nel maggio dello scorso anno.
Tornando a Mountains of Madness, segnaliamo subito la scomparsa dell’interfaccia con i nove verbi (alla Scumm, per intenderci), per una soluzione più snella e pratica: cursore che serve per indicare oggetti e posti sensibili ed un inventario a “scomparsa” che si visualizza andando col cursore verso la parte alta dello schermo. Più ideale anche per possibili versioni mobile e Switch.
L’altra novità importante è l’aspetto grafico decisamente di impatto e nettamente diverso rispetto al passato. Un cambio di rotta deciso e davvero interessante dal punto di vista qualitativo ad accentuare una maggiore maturazione del team che si avvale di collaborazioni esterne per questa nuova fatica.
Le meccaniche ci sono sembrate azzeccate e tanto care a chi ama i punta e clicca, l’atmosfera ottima. Insomma, la strada imboccata da PsychoDev sembra quella giusta. E monta la nostra curiosità per quello che sarà il prodotto finale. Il titolo, se la campagna Kickstarter dovesse concludersi al meglio (ed i presupposti ci sono tutti), dovrebbe uscire a novembre del prossimo anno e comunque entro la fine del 2019. Gli sviluppatori tengono molto a rispettare questi tempi e se la raccolta fondi dovesse concretizzarsi al meglio potremmo effettivamente mettere le mani su Mountains of Madness tra un annetto.