Overkill’s The Walking Dead, Prime Impressioni

Abbiamo provato la Closed Beta. Zombi e pallottole in salsa Overkill

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Dopo aver provato la Closed Beta di Overkill’s The Walking Dead siamo arrivati alla seguente conclusione: il genere degli sparatutto in prima persona in salsa zombie, fin dalla pubblicazione di Left 4 Dead nel lontano novembre 2008, non ha mai conosciuto crisi creative.

Ogni anno sorge almeno uno sviluppatore, intento a voler dire la sua per insidiare un sistema di gioco praticamente perfetto. Questo perché il genere offre cooperativa, è avvincente e mai banale come quello riveduto, migliorato e corretto da Left 4 Dead 2, che da quasi dieci anni, ormai, la fa da padrone.

Che siano in prima persona (soprattutto) o in terza, o dall’alto con visuale isometrica, sparare a carne non-morta in via di decomposizione ci accompagna da almeno due lustri. E stiamo volutamente sorvolando sui leggendari Doom, Blood e compagnia anni ‘90. Al di là di belle eccezioni quali Dying Light e Killing Floor 2, imbracciare fucili e rivoltelle griffati Overkill ci ha colpito. Scopriamo insieme se in positivo oppure no in queste nostre prime impressioni sulla Closed Beta su Pc.

QUINDICI ANNI E NON SENTIRLI

Nel 2003, la fantasia di Robert Kirkman e Tony Moore producono un fumetto chiamato The Walking Dead. E’ solo l’inizio di un fenomeno di culto che sfocia, nel 2010, in un’apprezzatissima serie televisiva che vanta nove stagioni, un altrettanto apprezzata serie di videogiochi che ne vanta quattro ed è firmata dalla defunta Telltale Games, un dimenticabile spin-off chiamato “Survival Instinct” che voleva cavalcare le potenzialità della nuova generazione di videogiochi fallendo clamorosamente.

Insomma: il nostro passatempo preferito ha, puntualmente, ricevuto libere interpretazioni o adattamenti della celebre serie fumettistica americana. Mancava del tutto, però, un’esponente che potesse in un sol colpo far dimenticare il pessimo (secondo tanti) Survival Instinct e raccogliere l’eredità del lontano Left 4 Dead 2. Titolo quest’ultimo, sicuramente poco appetibile per le nuovissime generazioni di videogiocatori. La risposta a questa esigenza la offre Overkill con la sua personale visione su The Walking Dead.

SEMBRA PAYDAY MA NON LO E’

 

Lo studio di sviluppo Overkill Software, da talentuoso ed indipendente, a partire dal 2012 è stato integrato nel più grande Starbreeze Studios. Per trovare il terreno ideale per mettere a frutto le proprie idee. Da qui nascono PayDay: The Heist, PayDay 2 e, infine, The Walkind Dead.
Quest’ultimo è sviluppato “a quattro mani”, insieme al creatore del fumetto, Robert Kirkman e dal team di sua proprietà: Skybound Entertainment (produttore di titoli quali Hollow Knight e Skullgirls, oltre agli immancabili titoli basati sui celebri fumetti di Kirkman).

Avendo anni di esperienza sulle spalle, passati a smussare e rendere praticamente perfetto, nei limiti delle loro possibilità, PayDay 2, Overkill’s The Walking Dead eredita dal suo “genitore” tutta una serie di capisaldi che lo fanno rientrare, di diritto e con buone premesse di gameplay, nel novero degli sparatutto in soggettiva, cooperativi, a base di zombi.

Quattro personaggi in cerca di autore, divisi per quattro classi di partenza, specializzate in mansioni diverse. Troviamo così il muscoloso “tank” specializzato a prendere più colpi di quanti ne possa dare; il “supporto” che accorre a piazzare preziosi kit per curare ferite a se stesso ma, soprattutto, agli altri; il “tecnico” e cacciatore, che si specializza nel massimizzare i danni inflitti da tutta la squadra, ma sacrifica tutte le velleità difensive e di resistenza fisica; lo “scout” che aiuta tutto il gruppo ad individuare le minacce, anche quelle che dovrebbero nascondersi con più scaltrezza.

Affrontando le missioni della storia, gli incarichi, racimolando punti esperienza e ricavando materiali di ricompensa, ogni classe aumenterà il proprio livello.  Di conseguenza, migliorerà le proprie abilità ed il proprio arsenale ponendo la squadra sempre all’altezza della situazione. Possiamo dotare i nostri eroi di equipaggiamenti pesanti oppure che favoriscano mobilità e assenza (o quasi) di rumore.

Le missioni proposte dalla Beta lasciano intendere che non saranno mai tutte uguali. Una volta occorre sostenere un tremendo assedio da parte delle orde di zombi; altre volte occorre esplorare una zona alla ricerca di oggetti che possano aiutare la causa.

COSA CONVINCE E COSA NO

Overkill’s The Walking Dead sarà pubblicato il prossimo 6 novembre e quello che abbiamo provato è una “build” ben lontana dal risultato finale.
Già da adesso si evince il buon lavoro per realizzare un affresco grafico di sicuro impatto. I modelli dei personaggi, le animazioni, gli effetti speciali e particellari sono già abbastanza convincenti. L’utilizzo delle armi è quello che ci ha colpito di più: far fuoco con un revolver, piuttosto che con una pistola semi-automatica, ha tutt’altro effetto, sia sonoro che fisico e queste accortezze sono certamente gradevoli.

La differenza tra le classi, agli inizi, non è eccessivamente marcata: tutti, nel bene e nel male, sanno fare e tutto. I talenti speciali di ciascun personaggio, certamente, accorrono a fare la differenza nei momenti più concitati. A proposito di questi: bisogna ammettere qualche incertezza sulla stabilità del motore grafico ma bisogna pur sempre tenere a mente lo stato di “cantiere aperto” del gioco. Il titolo godrà indubbiamente di maggiore ottimizzazione. Molto lavoro, ne siamo certi, sarà profuso per rendere bilanciato e mai banale l’uso di ciascuna classe. Allo stato attuale abbiamo trovato il supporto leggermente in affanno, rispetto al battagliero tank o il furbo esploratore.

COMMENTO FINALE

Overkill’s The Walking Dead è uno sparatutto in prima persona con velleità tattiche, cooperativo, a base di zombi (se qualcuno non lo avesse intuito dal titolo). E’ sviluppato dallo stesso studio che ha fondato le sue fortune sui due PayDay. Il secondo dei quali è stato anche trasposto su Switch, cavalcando l’onda del successo dell’ammiraglia Nintendo.

Overkill’s The Walking Dead, pur essendo nella sua versione Beta, lascia intuire grandi potenzialità sul versante grafico, ricercatezza estetica, dettagli molto elevati e, soprattutto, una sensazione fisica di utilizzo armi (il cosiddetto “gunplay”) davvero convincente. Da PayDay 2 eredita, invece, un disegno delle mappe coerente, coeso e mai banale. Ma anche una gestione della personalizzazione delle classi che, a lungo andare, diventa molto profonda e sfaccettata. Sempre da PayDay2 prende un sistema di ricompense e potenziamenti che offre un grande senso di soddisfazione tutte le volte che una missione viene portata a buon fine.

Viste queste premesse, Overkill’s The Walking Dead si preannuncia un titolo di sicuro impatto, che va ad innestarsi in un calderone capitanato da Left 4 Dead, difeso egregiamente da Killing Floor 2 e Warhammer: Vermintide 2. Forse, dopo nove anni, Left 4 Dead 2 ha trovato il suo degno erede: che sia giunto il momento, per il classico di Valve, di riposare in pace?