Recensioni

WWE 2K19, Recensione

L’ultima fatica di Yuke’s e Visual Concepts rinnova il genere o continua sul solco della tradizione? Scopritelo con noi!

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




All’interno dello sconfinato mondo del merchandising legato allo sport spettacolo americano, la serie di giochi sviluppata dal team Yuke’s ha saputo conquistarsi un ruolo di primo piano. Gli appassionati di wrestling hanno apprezzato la saga ed hanno atteso l’arrivo di WWE 2K19 uscito questa settimana su Pc, PS4 ed Xbox One.

Purtroppo però, come spesso accade in questi casi, man mano che col tempo assumeva i tratti di una qualsiasi release sportiva di quelle che di anno in anno si presentano all’appuntamento portando con sé un bagaglio di piccole migliorie e qualche aggiunta, di contro iniziava un po’ a perdere un certo appeal nei confronti di un pubblico oramai stanco della mancanza di novità.

Proprio per venire incontro alle richieste dei fan, non perderli e ravvivare il loro interesse, Yuke’s e Visual Concepts hanno pensato a un rinnovamento generale che però è rimasto a metà, come avremo modo di vedere, coinvolgendo maggiormente le opzioni di gioco piuttosto che le sue meccaniche.

YES, YES, YES!

Come sempre ricco di contenuti, il titolo offre svariate opzioni di gioco con decine di lottatori disponibili da subito alla selezione pre-gara, altri sbloccabili o attivabili con dlc dedicati. Ma concentra gran parte delle sue cose migliori sulle quattro principali modalità di questa edizione: il redivivo Showcase, Universe, la novità Towers e Carriera. Showcase è incentrato su Daniel Bryan, wrestler amatissimo dal pubblico del quale ripercorrere i momenti clou della carriera attraverso undici incontri, cercando di volta in volta di adempiere a precisi obiettivi che simulano l’andamento dei match reali.

Si tratta di una modalità story-driven molto curata in termini estetici e di regia. In WWE Universe, l’utente è chiamato a disputare una stagione all’interno del mondo del wrestling professionistico americano, che può durare per l’intera esistenza agonistica del campione che il giocatore ha scelto di impersonare, con un calendario di eventi generato dal gioco stesso ricco di appuntamenti legati a Raw, SmackDown e ai vari show dei pay per view.

Ogni evento, ogni situazione è riportata minuziosamente su schermo. Ci sono poi le graduatorie delle federazioni inerenti i vari combattenti e perfino le news dal backstage con i relativi casi che si susseguono col progredire del gioco, come liti, aggressioni, alleanze, tradimenti. La modalità consente inoltre di modificarne ogni singolo contenuto: si può creare uno show, i giorni in cui gli show devono andare in onda, creare una nuova cintura e un nuovo titolo, e via discorrendo.

Le torri, che sembra fare il verso all’omonima presente nei recenti Mortal Kombat. Al suo interno, infatti, sono presenti una serie di torri dove affrontare incontri in successione a difficoltà variabile, con avversari a tema e regole differenti. Ci sono poi le Torri dove le condizioni di gioco sono dinamiche e vengono aggiornate periodicamente e automaticamente tramite la connessione a internet con nuove gare giornaliere, settimanali e mensili.

La modalità Carriera, infine, ridisegnata quasi da zero per offrire nuovamente una modalità storia più completa e coinvolgente, sia in termini narrativi che di giocabilità. Si parte come sempre creando una superstar attraverso un potentissimo editor col quale personalizzare perfino le mosse e le finisher, e si procede, passo dopo passo, nel tentativo di farla crescere e portarla fino ai vertici della WWE, quest’anno partendo dalla scena indie. Lo stile dell’atleta può essere personalizzato assegnandolo a una categoria specifica di lottatori fra le cinque a disposizione, che spaziano dai cosiddetti “tecnici”, atleti cioè forti nell’applicazioni di varie tecniche come per esempio le sottomissioni o le suplex, ai “cruiser”, esperti in abilità aeree e manovre spericolate, e così via. Inoltre, ottenendo dei crediti, si possono potenziare le caratteristiche del personaggio tramite tre alberi dei talenti e un sistema di progressione semplice.

Per quanto riguarda la componente online, che ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più importante nell’ambito delle produzioni videoludiche, che si ripresenta con una serie di modalità in gran parte simili a quelle dello scorso anno, compresa la possibilità di poter partecipare a ogni tipo di match sul web e perfino alla Royal Rumble con 40 lottatori. Durante i nostri test di prova non abbiamo riscontrato problemi di di connessione, di stabilità della linea ma anche di lag o nei matchmaking, se non in un paio di circostanze.

DIVERTENTE MA MIGLIORABILE

 

Passando invece ad analizzare la giocabilità nuda e cruda, è ovviamente una volta saliti sul ring che saltano subito agli occhi tutti i pregi e i difetti della produzione. A cominciare dalle animazioni dei personaggi e da alcuni accorgimenti utili a velocizzare un po’ l’azione. Ma si tratta di piccole rifiniture: le meccaniche di base restano invariate e tutto si basa sulle reversal numericamente limitate, sulle prese e sui colpi ben assestati, la cui esecuzione lascia come sempre poco spazio alla fortuna o al semplice martellamento dei pulsanti.

Anche prese, schienamenti, pugni, chokeslam, counter, calci e perfino le tanto amate finisher per chiudere alla grande un incontro, appaiono leggermente più fluide e naturali da eseguire, anche se l’engine che gestisce le collisioni ogni tanto fatica ancora nel rilevamento di alcuni contatti. Grazie a queste modifiche, al minigiochi legati alle sottomissioni, che premiano il tempismo e l’abilità sia di chi attacca che di chi tenta di difendersi e al nuovo sistema chiamato payback, delle abilità che si ricaricano nel corso dell’incontro e che donano dei potenziamenti temporanei, WWE 2K19 ha una giocabilità sensibilmente migliore rispetto al predecessore.

Concludiamo parlando degli aspetti estetici e sonori del prodotto. Per quanto riguarda il comparto grafico, anche qui assistiamo ad un sensibile miglioramento generale rispetto al precedente titolo, che di per sé in proposito non era per niente male. Gli atleti sono riprodotti in maniera pressoché perfetta in ogni dettaglio, dal volto al tipo di fisico, dai tatuaggi alla pelle arrossata o lievemente lacerata nei punti in cui è stata colpita dai pugni di un avversario, la cura dei particolari a tratti appare maniacale.

Quanto appena descritto viene inoltre impreziosito da un nuovo set di animazioni, che però non basta a eliminare del tutto alcune delle imperfezioni in certi movimenti o in talune mosse. Queste appaiono leggermente meno legnose da eseguire rispetto al capitolo precedente, ma non ancora perfette. Le coreografie pirotecniche, i cambi di inquadratura e l’accompagnamento sonoro contribuiscono poi a creare la giusta atmosfera. Positivo il giudizio, infatti, anche per quest’ultimo aspetto del gioco: musiche, effetti audio e doppiaggio in inglese, ad opera degli stessi wrestler reali, sono di sicuro impatto. Il tutto condito dall’ottimo commento eseguito dai telecronisti ufficiali della WWE, pronti in particolare a sottolineare, spesso perfino con qualche battuta, le fasi più salienti del match.

CONCLUSIONI

Nonostante i difetti WWE 2K19 è una buona produzione, capace di riproporre tutto il fascino del wrestling americano.

Il gioco offre tantissime modalità sia in singolo che in multigiocatore. Per motivi di spazio abbiamo dovuto fare delle scelte e dare ampio risalto principalmente a quelle che sono, a nostro parere, le più importanti di questa edizione. Per gli amanti della scelta, inoltre, c’è una pletora di combattenti come mai si era vista in precedenza.

Pecca purtroppo a livello di gameplay dove, a dispetto di qualche ritocco e novità, sono ancora presenti alcuni difetti storici della saga. Abbiamo notato una certa legnosità durante l’esecuzione di alcune mosse, nel rilevamento delle collisioni e nell’altalenante intelligenza artificiale dei personaggi.

Consigliato pertanto ai fan storici della serie disposti come sempre a chiudere un occhio proprio sulla giocabilità, le cui sensibili modifiche costituiscono comunque un primo passo verso un cambiamento ormai necessario.

Pregi

Modalità Showcase e WWE Universe più completa. Enorme quantità di contenuti. Meccaniche di gioco leggermente più veloci…

Difetti

…ma strutturalmente sempre legnosette. Qualche problema nei contatti fisici degli atleti e nell’intelligenza artificiale. Nessuna novità eclatante rispetto allo scorso anno.

Voto

8

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo