Pixel art, fantasmi, tensione e tanta azione “ragionata” dal gusto vintage che ci fa tornare indietro agli anni ’80. Periodo che per molti rappresenta un’epoca quasi geologica e per altri (come chi vi scrive) è, invece, un dolce ricordo.
Per molti sviluppatori, invece, soprattutto quelli indipendenti, significa fonte inesauribile di ispirazione. In questi anni di incredibili evoluzioni tecniche è nato un genere dei metroidvania che ha regalato tante emozioni. Da La Mulana (il cui sequel è uscito da poco e tra qualche giorno potrete leggere la recensione anche sulle nostre pagine) ad Axiom Verge, dall’italiano Forma.8 e così via, i titoli di eccellenza non mancano senza dimenticare i capostipiti come Castlevania e Metroid (che hanno dato anche il nome a questo genere di giochi) e ad alcuni titoli classici dell’epoca 8 e 16 bit quali Turrican ad esempio.
Ed è così che parliamo di Ghostly Matter, un videogioco sviluppato da Small Bros, uno studio indie formato dal solo Ivan Porrini, pubblicato su Steam a metà luglio da Milestone. Proprio così, la software house milanese famosa per MotoGp, Ride, ed altri titoli motoristici dedicati alle due ed alle quattro ruote, ha vestito i panni del publisher di un gioco sviluppato da terze parti. Non è la prima volta: nel 2015 ha fatto da editore a Karate Master 2 sviluppato da Criansoft.
Tornando a noi, ecco cosa pensiamo Ghostly Matter nella nostra recensione. Buona lettura.
TORNIAMO NEL 1986 PER GIOCARE UNA STORIA DI FANTASMI…
Il gioco ci racconta una storia che ci catapulta indietro al 1986. Un anno intenso. Conosciamo così Penderghast e Melvil, due scienziati che lavorano fin dagli anni Settanta ad un’apparecchiatura incredibile: il Polterscope. Un aggeggio che serve a captare la presenza di fantasmi, spettri, entità, un po’ come in Ghostbusters.
Questo risultato, però, scopre fili etici importanti ed i due colleghi, una volta amici, si dividono perché in totale disaccordo sul fatto di continuare esperimenti di questo genere: Melvil vuole continuare ad andare avanti, ma Penderghast ne intuisce le complicazioni (non solo morali ma anche pratiche) e torna sui suoi passi.
Arriviamo al fatidico 1986, anno in cui Penderghast, diventato nel frattempo uno degli esponenti di punta della ricerca sul paranormale, trova fortuitamente un messaggio del suo ex amico che gli chiede aiuto tramite una registrazione. Che i suoi studi abbiano aperto coperchi inenarrabili, o spalancato porte che sarebbero dovute rimanere chiuse?
A quel punto, Penderghast si mette sulle sue tracce e scopre che la sparizione di Melvil possa essere collegata con la blasonata famiglia scozzese dei Blackwood che pare avere dei trascorsi non esattamente felici.
Dopo aver esplorato la lussuosa villa di Melvil, aver scoperto il suo laboratorio segreto ed aver provato il vecchio Polterscope su alcune creature non morte riscoprendone l’efficacia e la pericolosità, trova i primi indizi per recarsi in Scozia per provare ad aiutare il vecchio amico. Questo è sostanzialmente il prologo di Ghostly Matter nel quale scopriamo i risultati di alcuni esperimenti non troppo etici di Melvil. Il resto lo lasciamo a voi. La trama dà lo spunto per un gioco che offre anche diversi spunti ironici tra richiami, dialoghi e quant’altro.
GAMEPLAY PROFONDO
Prima di parlare dell’atmosfera e della parte tecnica, vogliamo spendere qualche parola per il gameplay che troviamo molto divertente, profondo ed immediato al tempo stesso.
Si tratta di un action, platform con sfumature di sparatutto ed adventure parecchio ragionato dove l’esplorazione è molto importante vista la vastità delle location che attraverseremo. Inoltre, vista la natura stessa del titolo, saremo stimolati a cercare posti segreti anche per trovare degli oggetti da collezione utili alla nostra ricerca ed alla nostra causa.
Spesso troveremo frammenti di documenti che, man mano, ci aiuteranno a fare luce su questa scabrosa vicenda che vede in bilico il mondo dei vivi con quello dei morti ma anche a risolvere alcuni rompicapi anche per andare avanti e scoprire quanti più segreti del passato oscuro dei Blackwood e del suo capostipite Norman.
A questo si aggiungono anche i tanti dialoghi che potremo fare con i vari personaggi che andremo a conoscere lungo le nostre peripezie. Troveremo anche bonus come munizioni, batterie, antidoti, cibo ed altri oggetti utili.
Il grosso dell’azione di Ghostly Matter è saltare, camminare e sparare… ma il gameplay diventa profondo e pepato perché alcune entità non potranno essere viste senza il Polterscope. Questo però ha una durata limitata perché consuma tanta energia che deve essere ricaricata ed inoltre consuma anche la vita del nostro personaggio. Con questo aggeggio infernale che ci proietta in una dimensione parallela saremo in grado di scovare gli spiriti visto che si attiva una sorta di visione notturna che permette di captare i fantasmi.
Quest’ultimi possono attaccarci in qualsiasi momento ed in qualsiasi dimensione e se non indosseremo il visore non potremmo scovarli e quindi non potremo neppure scalfirli. Nondimeno, tale visione consente anche di vedere oltre la visione normale permettendoci di scovare stanze o passaggi segreti o messaggi nascosti o anche di individuare i vari punti di interazione della schermata o ancora individuare la natura reale di alcune pozioni che alla visione normale potrebbero essere utili ma che se assunte potrebbero essere dannose.
Il Polterscope è una trovata interessante ed è senza dubbio protagonista del gameplay di Ghostly Matter che grazie a questo tiene sempre alta l’attenzione accrescendo il grado di sfida davvero alto nonostante sia possibile scegliere di abbassare il livello di difficoltà. In parole semplici, il Porterscope fa da switch alle due dimensioni.
Un problema nel gameplay sta nel fatto che alcuni enigmi non siano immediati. In caso di morte, e ne faremo tantissime statene certi, ripartiremo dall’ultimo punto salvato. Le mappe sono circoscritte ma sono grandi ed inoltre in alcuni punti (non in tutti) c’è il respawn dei nemici.
Alcune riapparizioni dei nemici avvengono in zone davvero scomode e praticamente a volte è quasi impossibile da evitarne il contatto. Si rischia, inoltre, di ritrovarsi nello stesso punto per diverso tempo perché può capitare di girare a vuoto. Chi avrà pazienza la spunterà. Ma anche chi sarà curioso perché il titolo offre una grande varietà di contenuti interessanti da scoprire comprese alcune easter egg.
PIXEL ART, CHIPTUNE COME NEL 1986
Uno dei punti forti di Ghostly Matter è senza dubbio la parte visiva. La pixel art proposta è ben confezionata ed unita a musiche in chiptune ed agli effetti sonori ci fa sembrare di essere tornati a metà anni ’80.
Diciamo che Ghostly Matter rappresenta il sogno di giocatori dell’epoca. Il comparto grafico e sonoro crea un’atmosfera lugubre che strizza l’occhio alle grandi avventure del passato. Tra l’altro è possibile, tramite opzioni, scegliere anche alcune preferenze per modellare questo effetto pixel art per simulare anche la visuale con tubo catodico simulando anche i disturbi ed i glitches delle vecchie televisioni.
Le ambientazioni sono ben realizzate: la magione, le catacombe, la foresta, le paludi e così via, tutte ricreate con dovizia di particolari e con la semplicità dei pixel grandi quanto una casa che fa tanto anni ’80 senza dimenticare i tantissimi richiami anche agli ’90. Interessante anche la varietà delle situazioni, dei nemici, delle ambientazioni.
Un piccolo gioiello per quanto ci riguarda che dà ulteriore lustro a questa produzione strettamente indipendente.
COMMENTO FINALE
Ghostly Matter ci ha sorpreso seducendoci e facendoci innamorare soprattutto di un’atmosfera sapientemente creata. Un alone di mistero dato dalle tonalità scure che fanno da sfondo ad un racconto interessante.
È un po’ come sedersi con gli amici in una sera di estate per raccontarsi vecchie storie di fantasmi o horror o a (ancora) giocare con i titoli che hanno fatto epoca. Ghostly Matter è realizzato molto bene dal punto di vista grafico e sonoro, ed ha una forte personalità nel gameplay che unisce tante sfumature. Action, adventure, platform, sparatutto ma anche puzzle. Insomma, non manca niente al gioco di Porrini per essere apprezzato.
Ci si scontra con alcuni problemi sulla difficoltà, con alcuni passaggi un po’ complicati a piccoli passaggi a vuoto a livello di gameplay e magari qualche piccola confusione sulla narrazione. Nulla di particolarmente grave anche se la natura hardcore è davvero prepotente.
Insomma, Ghostly Matter ci ha colpito ed affondato. Lo consigliamo seriamente a chi ama i metroidvania e chi ricorda con piacere gli anni ’80. Ah, si, lo consigliamo anche a chi ama certe atmosfere lugubre e misteriose perché è una delle caratteristiche più riuscite di questo titolo.
Pregi
Grafica in pixel art davvero interessante. Chiptune gradevole. Sembra davvero di tornare indietro al 1986. Tanti richiami al passato. Tocchi di classe. Metroidvania di livello. Ottimo gameplay.
Difetti
A tratti davvero complicato. Alcuni enigmi non troppo semplici.
Voto
8,5