Cosa ci fanno un giornalista che scrive essenzialmente di videogiochi (pur con alcune varianti) nonché direttore di un giornale online del settore con tre sviluppatori Android? Potrebbe sembrare l’inizio di una barzelletta ed invece no: sono solo i compagni di viaggio per un evento interessante che si è tenuto in Sicilia la settimana scorsa.
Ho deciso di raccontare in prima persona la mia nuova esperienza alla Italian Gamefest 2018 che si è svolta sabato scorso, 25 agosto, a Sant’Agata di Militello a Castello Gallego. Location, quest’ultima, che ospitò l’evento due anni prima e che vide il mio esordio come relatore.
Anche in questa occasione ho avuto il piacere e l’onore di parlare assieme ad altri relatori davanti ad un pubblico attento e competente.
Inoltre c’è stata anche una lunga appendice molto gradevole con dei tornei di videogiochi ma di questo ne parlerò alla fine.
Il tutto è iniziato nel pomeriggio assolato di S. Agata con i saluti di Salvino Fidacaro e Biagio Zingales Alì, manager del GDG Nebrodi che hanno organizzato l’Italian GameFest 2018 nonché, entrambi, Intel Software Innovator. Il loro intervento ha fatto da apripista a tutti gli altri ed ha dato alcune informazioni interessanti sulla crescita del settore dei videogiochi.
Samuele Sciacca ha poi presentato il talk “Da Idea a videogioco in 3 giorni” nel quale ha sostanzialmente illustrato Construct 3 che permette con alcuni accorgimenti di realizzare videogiochi senza conoscere una linea di codice. Un po’ come il famoso RPG Maker che consente di realizzare videogiochi di ruolo di tutti i generi. Il programma è diventato nel corso degli anni un tool web accessibile da tutti i browser e da tutte le piattaforme. Ha quindi illustrato le varie potenzialità del programma che permette di acquisire le basi e comunque sviluppare titoli casual. Mi ha colpito l’entusiasmo di Samuele Sciacca. Appena ventenne ma già avviato a questo tipo di attività e, secondo me, con un futuro da imprenditore.
Un altro talk di sicuro interesse è stato quello di Valentina Ventura (GDG Gela) che ha spiegato dal punto umanistico il “Linguaggio dei videogame”. Tante riflessioni su questo tema e molto materiale sul quale approfondire un argomento che a mio avviso potrebbe essere la chiave di volta per far capire definitivamente questo mondo ai più restii ed a quelli più scettici.
Manuel Gentile ha parlato di serious games ossia di videogiochi utilizzati anche in ambito scientifico nel suo talk “Videogame per bambini”. Oltre ad annunciare un evento su questo tema a Palermo (a Palazzo Riso ad inizio dicembre). A S. Agata ha raccontato come sia stato realizzato un videogioco utile a spiegare ai bimbi cosa stesse succedendo durante il cancro. Un altro esempio menzionato è stato Foldit, un titolo molto famoso in ambito dove gli utenti sono sfidati alla creazione di nuove proteine.
Carlo Lucera ha parlato in modo brillante della Gamification su Android spiegando cosa effettivamente sia e, in tutta sincerità, facendomelo capire al meglio. Sostanzialmente la gamification è il gioco applicato alla vita reale in modo che anche le azioni quotidiane più noiose possano avere una ricompensa.
Tra gli interventi tecnici vale la pena segnalare quello di Aurelio La Ferla, game designer di talento che nel suo intervento in collegamento da Londra ci ha illustrato alcuni modelli ai quali ha lavorato per videogiochi e film.
Mauro Aprile Zanetti tech evangelist nella Silicon Valley ha parlato da San Francisco della sua esperienza nella capitale mondiale della tecnologia.
Il mio intervento è stato volutamente breve ed ha chiuso il programma dei talk. Ho parlato di Giornalismo videoludico e dintorni nel quale ho spiegato ai presenti quale fosse il mio lavoro nonché cosa è IlVideogioco.com perché è anche giusto tentare di farsi conoscere a livello locale. Ho spiegato rapidamente la differenza tra giornalisti e PR e parlato di come la stampa generalista trattasse l’argomento a noi chiaro in modo sempre meno superficiale per fortuna anche se ancora certe abitudini sono dure a morire da parte di alcuni quotidiani e la riprova (che conferma la regola) ce l’hanno data alcuni quotidiani qualche ora dopo l’evento festoso con i tragici fatti di Jacksonville.
Alcuni giornali hanno trattato in modo incredibile questa strage nella quale un videogiocatore professionista nel corso di una competizione eSport dedica a Madden (gioco di football americano NFL) dopo aver perso la sua partita ha sparato all’impazzata sui suoi colleghi e su chi assisteva dal vivo all’evento uccidendo due persone, ferendone 11 ed uccidendosi successivamente. La colpa secondo alcuni quotidiani sarebbe dei videogiocatori. Assurdo e pazzesco.
Parentesi a parte, ma la parentesi di cronaca era doverosa, spero di aver reso l’idea. Fermo restando che tutto sia sempre migliorabile.
Ho poi avuto il compito di commentare i tornei annessi all’Italian GameFest targati da XGOGame.com. Mi sono molto divertito a raccontare e presentare i ragazzi che hanno partecipato. C’è da ricordare che il programma è stato cambiato a causa di un fortissimo acquazzone (soprannominato tifone) che ha spostato le competizioni all’interno anziché nel bell’atrio del Castello Gallego. Inoltre non abbiamo potuto provare la realtà virtuale né altri giochi presenti. Abbiamo però avuto il piacere di giocare a Be My Eyes di cui ho parlato in questo articolo. Un concetto, lo ribadisco qui, molto ma molto interessante e potenzialmente vincente che è sviluppato in ambiente Unity.
I concorrenti, molti di loro giovanissimi, hanno giocato a due tornei: il primo a Mario Kart su SNES Mini per la felicità dei più grandicelli ed anche mia: ho potuto commentare decisamente in modo più lineare l’azione. I vincitori dei duelli si sono affrontati poi in Street Fighter II Turbo dove Angelo Marano (cellicomsoft nonché uno dei compagni di viaggio) ha vinto al terzo round in una sfida all’ultimo colpo tra il suo personaggio (Ken) e il Dhalsim guidato dal suo rivale.
L’altro torneo, invece, si è incentrato su Fortnite, gioco del momento. I risultati, assieme ad immagini e video, li troverete qui.
Mi sono molto divertito soprattutto a commentare il torneo di Mario Kart. Il motivo? Semplice: vedere la difficoltà dei più piccoli col controller del SNES Mini (che ricordiamo è una console in miniatura che replica ed emula i giochi del Super Nintendo 16 bit che ebbe maggior seguito tra la fine degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90). Essendo di vecchissima concezione non hanno i sensori di movimento come quelli delle console più moderne… il risultato è facile da prevedere: i bimbi tiravano dritto perché erano convinti che inclinando il controller il personaggio avrebbe sterzato. Ognuno è figlio delle proprie generazioni. La loro rivincita, con gli interessi, si è concretizzata in Fortnite.
Premiazioni, saluti e risate nonché un viaggio di ritorno assieme ai compagni di ventura: Carlo Lucera, Angelo Marano e Marco Tura che ringrazio come tutti i presenti, relatori ed organizzatori, per la splendida giornata. Nel viaggio di ritorno abbiamo anche registrato una sorta di podcast mentre all’andata vi abbiamo allietato con la diretta YouTube sul canale di Carlo Lucera (HatDroid). Il modo migliore per concludere una giornata intensa che è stata una grande occasione per imparare tante cose nuove in modo allegro e spensierato. Ecco anche il perché di questo report anomalo e lontano dalle regole giornalistiche tradizionali.
Lo devo ancora pubblicare (il podcast) e riascoltandolo al netto delle scuse possibili, ho detto diverse cavolate. Per la serie… “Vai avanti”.
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