Italian GameFest 2018, scopriamo Be My Eyes

Un sorprendente mix tra horror, race, survival e stealth di Cyberlab Studios

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L’Italian GameFest 2018 di Sant’Agata di Militello ha regalato diversi momenti interessanti (ne parleremo a breve nelle nostre pagine). Uno di questi è stata la prova di Be My Eyes, un gioco di Cyberlab Studios – uno studio indie siciliano composto da ragazzi molto giovani – che unisce più generi.

Il concept originale è nato nel corso la Ludum Dare e vede protagonista un bambino che vuole esplorare una casa stregata. Essendo, però, piccolo ed indifeso, nonché un po’ spaventato, il protagonista si inventa un modo intelligente per esplorare e vedere gli interni di questa casa: utilizza una macchinina radiocomandata sulla quale monta una telecamera che può anche fotografare i momenti in cui si verificano i fenomeni paranormali.
Ma non finisce qui: la macchinina è alimentata da una pila elettrica che ovviamente non sarà eterna e che non si potrà ricaricare, quindi i giocatori saranno costretti ad agire in modo concreto ed al tempo stesso, per la presenza di spiriti e creature non propriamente amichevoli, a non andare allo scoperto ma a riprendere il tutto con “discrezione”. Inoltre, avendo una portata limitata, il bambino dovrà muoversi per non far perdere il segnale dei comandi.

Gli autori, Carmelo Ventimiglia, Samuele Padalino e Riccardo Messina, ci hanno spiegato come Be My Eyes (ed il titolo già spiega molte cose), sia un miscuglio di quattro generi: horror (per l’ambientazione), lo stealth (per la discrezione imposta nei movimenti), il racing (per l’utilizzo della macchinina radiocomandata) ed il survival (per le risorse ridotte a nostra disposizione).

Un’idea brillante ed anche, fin qui – in questa fase iniziale dello sviluppo iniziato un paio di mesi fa – realizzata in modo pulito.

Giocandolo abbiamo avuto la sensazione di stare davanti alla demo di P. T. (il famoso Playable Teaser di Kojima che sarebbe dovuto essere il quid per un progetto con Guillermo del Toro cancellato poi da Konami). Inoltre, i ricordi ci hanno portato indietro nel tempo a Project Zero, titolo nel quale si girava in luoghi oscuri e sinistri fotografando i fantasmi. Nondimeno, visto il controllo della macchinina radiocomandata, c’è anche un pizzico di Re-Volt, divertente racing di qualche anno fa.

Gli sviluppatori hanno commentato così:

Be My Eyes è un progetto che definiamo ambizioso. Fondere diversi generi tra loro e farli funzionare bene è davvero complesso. Un level design divertente e ben pesato sarà cruciale per la buona riuscita del progetto, così come forgiare la giusta atmosfera sospesa tra timore, curiosità e sfida.  Il gioco è ambientato in un universo totalmente realistico (se non fosse per le presenze maligne…) La batteria dell’automobile non si ricaricherà investendo pile fluttuanti, non esisteranno elementi di UI diversi da quelli realmente visibili sullo schermo di un monitor di controllo. Vogliamo che i giocatori si immedesimino nel nostro ragazzo (davvero poco) coraggioso, e che si sentano in qualche modo davvero alla guida di una macchina RC all’interno di una casa infestata.

Dal canto nostro, oltre a queste influenze, abbiamo notato un ottimo potenziale ed un mix di idee che potrebbe essere vincente. Terremo d’occhio questo progetto made in Sicily.