PES 2019, Prime Impressioni PS4
Prime partite pre-stagionali con la demo insieme al vecchio Re, tra nostalgia e belle speranze
Ogni anno è sempre la stessa storia per gli appassionati di calcio: PES o FIFA? Il pubblico si spacca, un tempo era quasi un plebiscito: FIFA divertentissimo, ma PES è per “i grandi”.
A partire dal 2009 circa, però, la tendenza si è invertita e “Il Re”, come erano soliti etichettare PES, ha perso prima la corona e poi il trono, a favore di uno strapotere canadese che si fa forte delle licenze ufficiali. Gli sviluppatori non hanno mai abbandonato l’idea di offrire, al pubblico, una valida alternativa e da dieci anni, ormai, inseguono un rivale che per almeno un lustro si è cullato negli allori proponendo piccole innovazioni che potessero giustificare l’acquisto.
PES 2019 riparte dalla rivoluzione del suo diretto predecessore, che ha portato quel Fox Engine, in voga dal 2014, a nuove vette di ottimizzazione ed eccellenza. Ecco cosa ne pensiamo della demo quando mancano 7 giorni all’esordio della versione completa su Pc, PS4 ed Xbox One in arrivo giovedì prossimo, 30 agosto.
Buona lettura.
IMPATTO POSITIVO
Il primo impatto, giocando alla demo di PES 2019, è quello di assoluta positività. Il nuovo capitolo della serie sembra avere in sé ogni carta per intrattenere e convincere anche il calciofilo più irriducibile: gestione della palla, passaggi, sovrapposizioni, inviti a passare un filtrante, spallate, gomitate, sudore che si raccoglie sulla fronte degli atleti, bordo campo pulsante di vita. Insomma, tutto concorre a fare un cenno di “si” con la testa, siamo in un campo di calcio e sembra di vedere una partita vera.
La fisica del pallone appare convincente, i contrasti sono duri e riflettono il gioco pesante di certi giocatori, le ovazioni che accompagnano le azioni ci trasmettono emozioni che solo un tifoso riesce a comprendere bene. La realizzazione grafica di casacche, volti e animazioni suggerisce un lavoro maniacale, a volte anche troppo e – lo ribadiamo, l’impressione è quella di trovarsi di fronte al gioco giusto che possa accompagnarci almeno fino al prossimo settembre.
QUALCOSA CHE NON VA
Dodici squadre, due stadi, tanti campioni, formazioni, moduli, sostituzioni: la demo di PES 2019 è ricca di contenuti (c’è pure l’online) e ci da un buon assaggio di quello che ci attende per la prossima stagione calcistica targata Konami.
L’assaggio, però, è dolcissimo all’inizio ma più si degusta e soprattutto quando il boccone va giù, resta uno strano retrogusto che non ci convince pienamente. I difensori centrali si fanno infilare con una facilità imbarazzante, la palla sembra magneticamente attratta da pali e traverse, i portieri alternano fasi di assoluta epicità a momenti di totale apatia e paraplegia.
Quando il fraseggio diventa più veloce, poi, si ha la sensazione che i giocatori vogliano toccare la palla una volta di troppo per sistemarsela al meglio, quando il buon senso suggerirebbe un bel piattone di prima intenzione, una spizzata o una “sciabolata” di “Picciniana” memoria tutta d’esterno piede. Sotto questi aspetti, la concorrenza fino ad oggi, ha espresso più fedeltà televisiva e verosimiglianza d’azione.
C’è poco tempo per fare qualche disperata patch correttiva, ma una lunga stagione calcistica per correggere il tiro in vista delle partite che contano: quelle degli scontri diretti quando il concorrente principale abbandonerà gli spogliatoi e calcherà i campi di gioco.
COMMENTO FINALE
PES 2019 è l’ultimo risultato di anni di lenta evoluzione da un sistema di gioco fin troppo ancorato al passato glorioso della sesta generazione di console e quello meno glorioso della settima generazione. Animazioni certosine, fisica del pallone a tratti impressionante, situazioni di gioco convincenti e partite molto avvincenti si alternano a cali di zuccheri da parte dei portieri, dei difensori centrali e cali di fisica del pallone evidenti.
Al di là di difetti che possiamo imputare alla versione dimostrativa messa in prova sul PS Store, alla fine della prova abbiamo concluso che quest’anno, più degli altri anni, ignorare PES 2019 sarà difficilissimo. I punti di forza ci sono e sono in numero maggiore di quelli di debolezza. Debolezze che possono tranquillamente essere levigate, quando non completamente risolte, con un attenta ottimizzazione pre-pubblicazione e un costante supporto da parte del team di sviluppo.
PES 2019 convince sotto quasi tutti gli aspetti cruciali ed è un bel passo avanti rispetto al passato. Non è un passo rivoluzionario rispetto allo scorso anno, ma non possiamo certamente parlare di peggioramento, tutt’altro: la lenta evoluzione del calcio giapponese prosegue. Lenta, secondo alcuni, ma inesorabile.
PREGI
Presentazione visiva impressionante. Animazioni dei calciatori ai limiti del maniacale. Gioco molto “fisico”. Sistema di controllo di facile apprendimento.
DIFETTI
Azione ancora poco corale e televisiva. Fisica del pallone ancora da migliorare. Animazioni portieri ferme a dieci anni fa. Intelligenza artificiale da migliorare.