The Banner Saga, piccola intervista a Matt Rhoades ITA-ENG
Il game designer: "C'è molto apprezzamento per Factions, sarebbe bello rivisitarlo in futuro"
The Banner Saga è uno di quei titoli entrati a a pieno diritto nella storia dei videogiochi. La serie molto amata dal pubblico ed apprezzatissima dalla critica e dagli addetti ai lavori è nata da una campagna assolutamente positiva su Kickstarter ben 6 anni e mezzo fa. La trilogia è stata portata recentemente a conclusione con la pubblicazione di Banner Saga 3.
Abbiamo così avuto la possibilità di rivolgere alcune domande a Stoic Studio, il team che ha realizzato questo splendido mix di generi ambientati nel fantasy vichingo.
Matt Rhoades, il game designer del gioco, ha risposto alle nostre quattro domande. Una piccola intervista per indagare su qualche dettaglio della serie ma anche su un possibile futuro. Non era facile racchiudere tutto in così poche domande ma siamo felici di avere avuto questa opportunità. Col futuro, siamo certi, non mancheranno ulteriori occasioni.
C’è anche un particolare interessante su Banner Saga Factions ma detto questo vi lasciamo a questa breve intervista che abbiamo condotto grazie anche all’aiuto di Antonio Michele Patti che ha recensito tutta la trilogia su Switch.
Quali romanzi vi hanno ispirato quando avete scritto The Banner Saga?
“Una delle maggiori ispirazioni sono stati i libri “Black Company” di Glen Cook. Alex Thomas (direttore creativo del primo gioco e autore sia del primo che del terzo gioco) è un grande fan della serie”.
Avete, di fatto, inventato un sotto-genere di tattico-rpg con particolare attenzione alla narrativa. Altri sviluppatori si sono ispirati a The Banner Saga (Ash of Gods: Redemption per esempio). Continuerete su questa strada o avete in mente qualcosa di molto diverso per il futuro?
Bene, continueremo a supportare Banner Saga in futuro, quindi in questo senso continueremo con questo genere di videogiochi nel futuro. Oltre a ciò è difficile da dire, ma penso che le cose per cui Stoic sia conosciuta a questo punto siano l’arte bella ed iconica, la forte costruzione del mondo, e la nostra miscela di generi di giochi tradizionali. Mi aspetterei sicuramente di vedere tutti questi aspetti inclusi nel nostro prossimo progetto, qualunque esso sia!.
Sappiamo che Stoic ha sviluppato Banner Saga Factions, ma avete mai pensato di sviluppare una nuova IP, free-to-play, con microtransazioni?
Ovviamente non è una nuova IP, ma ci sono state molte discussioni interne sul reboot di Banner Saga Factions come un gioco free-to-play più espandibile e autosufficiente. Niente da annunciare in questo momento, e nessun lavoro è stato progettato in questo senso, ma c’è molto apprezzamento per Factions, quindi sarebbe bello rivisitarlo in futuro. Per quanto riguarda una nuova IP, tutte le opzioni sono attualmente sul tavolo. Adatteremo il modello di business a qualsiasi cosa si adatti meglio al design.
Come descrivereste il vostro percorso umano e professionale in questi anni di sviluppo e progetto?
Dunque, mi sono avvicinato all’inizio di Banner Saga 2, quindi ho perso l’entusiasmo iniziale del team, ma per me personalmente è stato fantastico essere coinvolto con Stoic nel corso di questi due progetti. Il team ha continuato a crescere di dimensioni: c’era un nucleo di 4-5 persone su Banner Saga 2 e ora siamo a 14! La mia provenienza è quella di sviluppo di giochi AAA (come lo fu per John, Arnie e Alex quando fondarono lo studio), ed è stato molto rigenerante essere indipendente e sentire il senso di appartenenza al progetto che ne deriva.
ENGLISH VERSION
Here the english version of little interview with Matt Rhoades, game designer of the Banner Saga. We talk with him about the trilogy and some details about of this fantastic game.
Please, enjoy the interview.
Which novels inspired you when you wrote The Banner Saga?
One of the biggest inspirations was Glen Cook’s “Black Company” books. Alex Thomas (Creative Director of the first game and the writer on both the first and third games) is a particularly big fan of the series.
You have, in fact, invented a sub-genre of tactical-rpg with particular attention to the narrative. Other developers are inspired by The Banner Saga (Ash of Gods: Redemption for example). Will you continue on this path or do you have something very different in mind for the future?
Well, we’re going to continue to support Banner Saga going forward, so in that sense we will be continuing within this genre into the future. Beyond that it’s hard to say, but I think the things Stoic is known for at this point are beautiful, iconic art, strong world building, and our own spin on traditional game genres. I would definitely expect to see all those carry through into our next project, whatever it may be!
We know that you have developed Banner Saga Factions, but have you ever thought about developing a new IP, free-to-play, with microtransactions?
It isn’t a new IP, obviously, but there has been a lot of discussion internally about rebooting Banner Saga Factions as a more expandable, self-sustaining free-to-play game. Nothing to announce at this time, and no work has gone into a project like that, but there’s a lot of fondness for Factions, so it would be nice to revisit it at some point in the future. Regarding new IP, all options are on the table currently. We will fit the business model to whatever best suits the design.
How would you describe your human and professional path in these years of development and project?
So, I came on near the start of Banner Saga 2, so I missed the initial craziness of the company starting up, but for me personally, it has been amazing to be involved with Stoic over the course of these two projects. The team has continued to grow in size – there was a core team of 4-5 people on Banner Saga 2 and we’re now at 14! My background is AAA game development (as it was for John, Arnie and Alex when they founded the studio), and it has been very refreshing to be independent and feel the sense of ownership that comes with that.