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Dream Alone, Recensione Pc

Un’atmosfera da incubo per un platform 2d realizzato con stile

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Il genere platform è storicamente tra quelli più amati. Si pensi al mitico Super Mario Bros o ai vari Bubble Bobble, Rainbow Island, Parasol Stars (beh, così abbiamo chiuso la trilogia almeno) o ancora a Castlevania e l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Nel corso degli anni i platform si sono certamente evoluti e non hanno mai lasciato la scena nonostante appartengano o li si colleghi a titoli vetusti.

Parliamo quindi di Dream Alone, titolo d’esordio dello studio indipendente polacco Warsaw Games pubblicato nelle scorse ore (28 giugno 2018, ndr) su Steam per Pc e su Switch sotto il marchio Fat Dog Games ed in arrivo prossimamente anche su PS4 ed Xbox One in data ancora da comunicare.

Questo platform 2d, di vecchia scuola, ricorda e si ispira alle produzioni cinematografiche di Tim Burton e quindi gli amanti delle atmosfere cupe ma al tempo stesso fantastiche potrebbero essere interessati.

Saprà questa opera prima dei Warsaw Games catturarci? Leggetelo nella nostra recensione.

IN VIAGGIO SOLITARIO PER SALVARE IL PROPRIO VILLAGGIO

La storia di Dream Alone inizia in un’atmosfera tetra, realizzata ad arte (ci torneremo a breve). In questo contesto, una misteriosa malattia colpisce pesantemente la popolazione di un villaggio tranquillo: gli abitanti, misteriosamente ed inspiegabilmente entrano in coma uno dietro l’altro. In questa situazione, tante famiglie entrano in uno stato di trance paragonabile alla morte. Cosa sta succedendo?

Ed entra in gioco il nostro eroe: un bambino che, dopo aver visto i suoi familiari entrare in coma, decide di intraprendere un viaggio rischiosissimo in una missione praticamente suicida per andare dalla potentissima strega Lady Death. È lei l’ultima speranza per salvare il villaggio in quanto si dice lei abbia i poteri necessari per fermare o curare questa vera e propria piaga.

UN’ATMOSFERA DAVVERO TETRA, DA INCUBO RESA AL MEGLIO

Parte così il nostro peregrinare attraverso diversi livelli (21 per l’esattezza) vari ma sempre caratterizzati da un’atmosfera che definire tetra diventa quasi riduttivo. Se Limbo ed Inside, due titoli firmati da Playdead avevano un attimino riscritto la formula dei platform dandogli anche una connotazione horror e tetra supportata da una trama interessante, anche Dream Alone fa lo stesso.

E per certi versi si ispira anche ai due giochi sopracitati. L’atmosfera di Dream Alone trasuda davvero disperazione e pericolo. Quando ad inizio partita veniamo invitati a fare attenzione ed avvertiti che ogni passo potrebbe essere l’ultimo, abbiamo capito subito che non sarebbe stata una passeggiata di salute.

C’è la pioggia che accompagna i primi passi ed un cielo grigio in un bianco e nero d’autore, stilisticamente splendido, che fa subito alzare la tensione. Se Limbo giocava con le tonalità scure ma aveva colori netti, Inside mostrava una società corrotta, l’opera prima di questo piccolo studio polacco indie pone l’accento su un’ambientazione quasi fantasy, da favola tetra ed oscura come quelle dei fratelli Grimm. Le ambientazioni sono splendide: ci sposteremo tra una foresta, un cimitero, un campo di battaglia, una citta fantasma ed altri luoghi poco rassicuranti. E quasi tutti i 21 stage hanno una versione alternativa…

SFIDA DIFFICILE DAL GAMEPLAY VIVACE

Dream Alone è un platform difficile. Dannatamente difficile con un gameplay piuttosto tradizionale ma che ha alcuni piccoli estri che lo rendono vivace a partire dal ritmo per continuare con altri particolari che vi andiamo a spiegare. Ed è quanto mai vero che ogni movimento possa essere l’ultimo visto che non potremo neppure combattere ma cercare di evitare i nemici studiandone i movimenti ed i tempi in modo anche da poterli eludere senza pericoli.

Ogni tocco con queste creature, infatti, costituisce morte certa (e violenta, con tanto di schizzi di sangue, attivabili), così come cadere (ma questo è più ovvio) sugli spuntoni. La natura hardcore di Dream Alone è subito evidente ma per fortuna ad ogni morte ripartiremo dall’ultimo checkpoint attivato che solitamente è abbastanza vicino al punto della nostra dipartita.

Ogni livello ha la sua ambientazione, come dicevamo, ed ha la sua versione alternativa che serve ad accedere in una dimensione parallela dove è possibile arrivare in punti altrimenti irraggiungibili nella dimensione canonica perché protetti da ostacoli insormontabili.

Qui si evince la vivacità del gameplay di Dream Alone. Il bambino che guideremo, infatti, ha tre poteri da poter utilizzare per sfuggire ai pericoli. Due di questi si attivano raccogliendo delle speciali bocce con il mana adatto e di diverso colore.

Il primo lo abbiamo già descritto ed è quello di andare in una realtà alternativa. Questo viene attivato grazie alle bocce di colore rosso L’altro potere attivabile è offre una luce che seguirà il protagonista e gli permetterà di illuminare gli angoli più tetri e lo si può utilizzare dopo aver raccolto le bocce di colore blu. Va da sé che visto il tempo limitato della loro durata, tali poteri dovranno essere utilizzati solo quando strettamente necessario in modo da non sprecarli.

Il terzo, invece, permette di clonarsi. La copia però sarà immobile ma servirà come specchietto per le allodole e dopo un breve periodo esploderà.

In tutto questo il nostro bambino è in grado di fare buoni salti e di spostare oggetti come massi o casse per poter raggiungere senza sprecare i preziosi poteri in zone comunque accessibili.

ARTISTICAMENTE GRADEVOLE CON UNA BUONISSIMA COLONNA SONORA

Uno dei punti forti di Dream Alone è senza dubbio il comparto tecnico. Abbiamo accennato al lato artistico che si ispira alle produzioni cinematografiche di Tim Burton. Una certa familiarità c’è. In game, il grigio in tutte le sue sfumature (50 probabilmente ma alternate di rosso sangue), offre una sensazione di pericolo costante a tratti angosciante.

In questo, WarSaw Games ha fatto centro. Interessanti le linee di disegno dei fondali di tutte le ambientazioni, la loro varietà ed i loro dettagli. La cura per l’aspetto artistico è encomiabile. La pioggia che cade, le foglie degli alberi che cadono, il rosso infernale della visione alternativa che sembra catapultarci nel regno dei morti, sono solo alcuni dei particolari che ci hanno impressionato favorevolmente.
Inoltre la visione tremolate e per brevissimi istanti oscurata ci fa sembrare che l’azione venga osservata (o che sia il batter delle palpebre dello stesso protagonista?). E questo, inutile dirlo, aumenta la difficoltà di alcuni passaggi.

Il tocco artistico, inoltre, si nota fortemente anche nelle belle scene di intermezzo. Pawel Bragoszewski che ha curato questo aspetto ha sicuramente fatto un buon lavoro.

Ad arricchire il tutto anche gli effetti sonori ed una buonissima colonna sonora firmata da Pawel Flanc di impatto sia a livello strumentale che coristico. La voce narrante è stata affidata ad Alexander Czyz, famoso nella sua Polonia per aver prestato le sue corde vocali a Draco Malfoy nella lunga saga cinematografica di Harry Potter.

Un tocco ulteriore che denota la volontà dagli autori di non lasciare nulla al caso.

COMMENTO FINALE

Dream Alone è un platform 2d vecchia scuola dal gameplay tradizionale seppur con qualche piccola variante. Il gioco è piuttosto vivace e ben strutturato. La sua atmosfera dark da incubo estremamente cupa al punto di avere anche screziature angoscianti e da incubo è il fiore all’occhiello del lavoro svolto da WarSaw Games.

Il viaggio, lungo 21 stage, è denso di pericoli e di ostacoli da superare ed il nostro piccolo eroe dovrà utilizzare al meglio i suoi tre poteri per poter finalmente giungere al cospetto della potente fattucchiera Lady Death e salvare la sua famiglia nonché il villaggio da una misteriosa malattia.

La difficoltà è severa. Non ci sono sconti ed ogni errore lo si paga con schizzi di sangue e con la ripartenza dal checkpoint precedente. Mentre abbiamo notato che alcune volte il salvataggio non corrisponde al nostro ultimo punto costringendoci, dunque, a farci ripartire da inizio livello.

Inoltre, la risposta dei comandi in alcuni casi non è delle migliori. Per il resto, possiamo affermare che Dream Alone sia artisticamente interessantissimo sotto tutti i punti di vista e di grande atmosfera grazie anche ad un’ottima colonna sonora e doppiaggio. Consigliatissimo agli amanti delle sfide ardue e dei platform alla Limbo.

 

Pregi

Artisticamente gradevole con ottima atmosfera dark. Buon platform vecchia scuola ma dal gameplay vivace. Bella colonna sonora. Longevo quanto basta. Difficoltà elevata…

Difetti

… ed a tratti troppo severa. La reattività dei comandi a volte non è al top.

Voto

7,5

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