THEC64 Mini, Speciale

Nostro approfondimento sulla "console" in miniatura che ripropone, tra luci ed ombre, il mito ad 8 bit del Commodore 64

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Da quando abbiamo saputo che anche il mitico Commodore 64 sarebbe stato rilanciato in versione Mini, così come alcuni illustri console Nintendo quali in NES e Super NES mini-classic, abbiamo fatto un lunghissimo conto alla rovescia per averlo con noi.

Il THEC64 Mini, questo è il nome della riproposizione firmata da Retro Games LTD, ha fatto il suo esordio sul mercato a fine marzo distribuita da Koch Media e benché già ci siano recensioni a confronto, noi abbiamo deciso di realizzare uno speciale senza voto provando a dare un giudizio equidistante.

Non è facile dare un voto a questo hardware che vuole riproporre in chiave moderna il mito del Commodore 64 che nel 1982 debuttò a livello mondiale e che fu capace per un una decina di anni abbondante di essere protagonista sul mercato. E questo nonostante l’avvento di Amiga, Atari ST ed altri computer a 16 e 32 bit che man mano popolarono la scena oltre che ai relativi concorrenti ad 8 bit, tra questi ricordiamo gli altrettanti mitici ZX Spectrum ed Amstrad CPC.

Via gli indugi, vi raccontiamo la nostra esperienza in uno speciale che non è stato per niente facile scrivere. I motivi? Semplici: tra emozioni, ricordi e rievocazioni personali non è mai facile provare rimanere equidistanti. Soprattutto quando queste hanno accompagnato momenti importanti quali quelli dell’infanzia e dell’adolescenza. I rischi sono tanti ed esagerare in positivo (esaltandosi magari per dettagli secondari) o in negativo. Inoltre, è chiaro che le sensazioni personali possano cambiare e che i ricordi possano poi cozzare con la realtà.

Ma adesso basta, fuoco alle polveri.

IMPRESSIONI A CALDO

Chi ha avuto il Commodore 64 originale sa di cosa stiamo parlando. Ne sono uscite diverse versioni. La prima di colore beige scuro ha la forma di un biscotto. Venne infatti soprannominato, non a caso, “biscottone”. Il THEC64 Mini si rifà a questa edizione di colore beige. Piccolissimo e compatto, il dispositivo sta in una mano. Le descrizioni che girano in rete dicono che sia il 50% più piccolo dell’originale. Ad occhio e croce, il modello reale è ancora più grande del doppio. Potremmo, però, sbagliare in quanto è un mero ricordo di diversi anni fa.

Oltre alle dimensioni ridottissime, quindi, si notano anche le due porte USB sul lato destro, la porta di alimentazione e quella HDMI per l’attacco ai televisori moderni. La tastiera non funziona e per moltissimi questo è un colpo al cuore. La questione era già stata chiarita fin da subito e, a bocce ferme, era anche intuibile fosse così proprio per le dimensioni estremamente ridotte di questo dispositivo. Inoltre sui tasti non sono presenti – i più attenti lo avranno notato – i simboli dei comandi Basic.

Il joystick, che si collega via USB, è simile al Competition Pro nonché a quello in dotazione del C64 DTV che uscì nei primi anni 2000.

Ebbene, diciamo fin da subito che l’aspetto carino e compatto è gradevole ma certo non è quello del C64 vero e proprio. Nondimeno, il joystick è da ritenersi senza dubbio il punto debole della produzione. Non ha microswitch ed inoltre dà una sgradevolissima sensazione di fragilità.
Ci si gioca male e nella paura di rovinarlo subito memori anche di quello che facevamo con i joytick di 25-30 anni fa.
Da segnalare che oltre che per giocare, il Joystick serva per navigare nei menu e che lo si fa grazie ai quattro pulsanti rotondi che troviamo sul retro. Quello a destra attiva i menu e, durante l’esecuzione dei giochi, mette in pausa il titolo per offrire anche la possibilità di salvare la partita e riprenderla quando lo si desidera.

La schermata di selezione degli effetti grafici da applicare

L’impressione a caldo viene senza dubbio rinfrancata dal funzionamento generale del THEC64 Mini. Il software è di altissimo livello. Si tratta sostanzialmente di un emulatore che gira su Linux ed è possibile accedere ad opzioni interessanti per cambiare il formato da Pal a NTSC o il formato in 4:3 o ancora per cambiare opzioni grafiche ed ottenere effetti più o meno vintage.
Qui si intravedono tutte le reali migliorie. La navigazione dei menu è piuttosto elementare ed è accompagnata da un brano scritto per l’occasione da Matt Grey, uno degli eroi del SID (autore di diverse musiche di giochi che fecero epoca, da Tusker a Dominator, a The Last Ninja 2 e così via). In più, scegliendo uno dei 63 giochi selezionabili (l’altro è il Basic che non è un gioco ovviamente), questo si caricherà istantaneamente senza dover aspettare i tempi di cassette o dischetti dell’epoca.

Siamo inoltre rinfrancati dal fatto che sia il firmware che la line-up dei giochi possano essere aggiornati. Per il primo tipo di aggiornamento basta scaricare dal sito ufficiale il file di aggiornamento del sistema operativo su chiavetta USB formattata in Fat32 (diversamente non si vedrà nulla), inserire tale chiavetta in una delle due porte USB del THEC64 Mini, ed andare nel menu apposito. Il sistema riconoscerà tutto e segnalerà la possibilità di attivare l’update.

Ma uno dei punti più forti della produzione è senza dubbio la possibilità di caricare, sempre da chiave USB, i giochi (in formato .D64). Unico problema è la procedura che è piuttosto macchinosa al momento. Gli sviluppatori sul sito ufficiale hanno comunque in programma di risolvere questa piccolezza nella prossima patch di sistema, la 1.07 che dovrebbe uscire a breve.

Vi descriviamo, comunque, il procedimento che però rende davvero problematico caricare i giochi suddivisi in più dischi mentre è al momento impossibile caricare altri formati quali cassette o cartucce. Giocare a Planet Golf o a C64anabalt non potrà essere possibile al momento.

E vi consigliamo di caricare i giochi esterni scrivendo i comandi con una tastiera USB perché con quella virtuale della console (la cui presenza è comunque positiva) viene piuttosto scomodo soprattutto se si vogliono caricare dischi con più giochi.

Le procedure sono sostanzialmente due. Una praticamente diretta; l’altra un po’ meno:

In primis, bisogna inserire i file immagine dei giochi in formato dischetto in una chiave USB formattata in FAT32.

Non ci sarà bisogno di usare cartelle (che il sistema della console non riconosce, ndr) ma il file si dovrà rinominare in “THEC64-drive8.D64” per creare una sorta di volume virtuale. In caso di singolo titolo all’interno di questo volume virtuale basterà inserire la chiavetta, avviare il Basic, scrivere LOAD”*”,8 e poi, dopo il caricamento, RUN. Il gioco si avvierà dopo qualche istante.

Diversamente, per caricare un file con più giochi (e si può, peraltro, utilizzare il programma su Windows – o su Mac – chiamato DirMaster per realizzare i propri dischetti virtuali .D64 con più giochi e rinominare questo file sempre come THEC64-drive8.D64) da inserire nella chiave che si vuole utilizzare sul THEC64 Mini si deve procedere così.
Si avvia il Basic e si inseriscono i seguenti comandi: LOAD “$”,8 e poi, dopo un brevissimo caricamento, LIST.

A questo punto, selezionare il programma digitando il comando: LOAD “X”,8,1 dove X sta per il nome del programma. Se non si avrà un avvio automatico, basterà digitare RUN.

LA DOTAZIONE DI GIOCHI, TROVIAMO ALCUNE PERLE

La schermata di selezione: qui c’è la descrizione di Armalyte con tanto di immagine di anteprima; l’esecuzione del gioco, invece, va a schermo intero

Sono 63, più il Basic. La lista analitica la potete trovare a questo nostro link ma ve la riportiamo alla conclusione di questo paragrafo. Prima però vogliamo parlarvi di alcune perle presenti.

Possiamo partire da Armalyte, uno degli shoot’em up fantascientifici a scorrimento orizzontale più famosi negli anni ’80. Lineare, dalle linee decise ma dannatamente complesso e difficile anche se a tratti spettacolare.

Come poi non menzionare Boulder Dash che assieme ad Antonio Savona abbiamo inserito nella lista dei videogiochi più rivoluzionari del Commodore 64. Il concetto è semplice: guidiamo un omino lungo diverse caverne sempre più difficili alla caccia di diamanti ma in fuga da nemici letali. Bisognerà anche calcare bene le mosse perché se dovesse caderci un masso moriremmo. Anzi, dovremmo anche sfruttare a nostro favore la caduta dei massi per creare vie di fuga e, spesso, di salvezza decisive.

Ma troviamo anche i frenetici Speedball 1 e 2, titoli che narrano dell’omonimo sport futuristico simile ad un misto di football, calcio e pallamano. Molta azione ma non solo ed un gameplay profondo e maturo. In dotazione troviamo anche gli splendidi Cybernoid 1 e 2 che, tanto erano belli artisticamente, facevamo fatica a credere girassero su C64 e che avevano le musiche di Jeroen Tel in grado di catturare l’attenzione. Non possiamo non menzionare Impossible Mission 1 e 2 ma anche i giochi olimpici estivi ed invernali di Epyx, ossia Summer Games II e Winter Games nonché i multievento quali California Games e World Games, sempre griffati Epyx.

Da segnalare anche Pit Stop II, di Uridium e qualche altro titolo molto conosciuto come Hawkeye (ed il suo parallasse), Creatures e Rubicon, titoli firmati Thalamus (molto presente in questa line-up) che segnarono in un certo qual modo il canto del cigno del C64 che si avviava ad inizio degli anni ’90, al declino inesorabile. Usciranno altri giochi mostruosi, per inciso, e poi la voglia tornerà prepotentemente anni dopo. Ma questa è un’altra storia.

Peccato non avere subito a disposizione capolavori quali Arkanoid, Bubble Bobble, Myth, la serie The Last Ninja o Turrican ed altri giochi che hanno scritto pagine d’oro nella storia dell’8bit di casa Commodore. Ma come detto è possibile caricarli, quindi poco male.

La lista completa è composta dai seguenti titoli:

COSA INCLUDE LA CONFEZIONE

CARATTERISTICHE

L’HARDWARE REALE… A CONFRONTO CON QUELLO ORIGINALE

 

Ecco cosa c’è effettivamente all’interno del THEC64 Mini. Paul Andrews, il capo del progetto firmato Retro Games LTD che mira a riproporre il mito ad 8 bit, aveva detto in una intervista gentilmente concessaci qualche tempo fa, che era del tutto simile a quello dei NES e SNES Classic Mini di Nintendo. Ecco la scheda.

Come potete vedere è un hardware piuttosto datato ma che è già infinitamente più potente di quello originale, datato 1982. Questo fa girare al meglio i giochi emulati. Già che ci siamo, diamo una ripassatina di storia riproponendo la scheda originale del Commodore 64.

Ed aggiungiamo noi… tanto fascino hardware e software e… tanta fantasia da parte degli sviluppatori che ancora oggi confezionano giochi e demo a dir poco incredibili e di qualità sempre crescente. Un miscuglio quasi alchemico praticamente irriproducibile.

COMMENTO FINALE

Il THEC64 Mini ci è piaciuto molto. I motivi sono molteplici. In primis per l’ottima emulazione proposta, la facilità d’uso, l’immediatezza nel caricare i giochi in dotazione e la possibilità di aggiornare sia il firmware, ossia il sistema operativo, nonché di aggiornare la libreria di titoli pre-caricati. Ne troviamo 63 di base più il Basic. Benché sia complicato è possibile aggiungere ciò che si vuole e questo controbilancia una line-up buona ma nulla più perché comunque sono presenti alcuni titoli di livello assoluto ma all’appello ne mancano tanti altri. Ovviamente per motivi di diritti d’autore. Materia sconfinata per la quale è meglio evitare rischi.

Ci fa piacere la possibilità di poter collegare una tastiera USB e soprassediamo al fatto che la tastierina in plastica del THEC64 Mini sia solo estetica. Pazienza. Ma quello che non ci è piaciuto è il joystick. Fragile e senza microswitch al punto di rendere il gameplay di molti titoli (soprattutto gli sportivi) impreciso. Peccato. Davvero peccato.

Se non siete integralisti assoluti ed amanti dell’hardware originale alla follia, e soprattutto se guardate il lato prettamente pratico ed il software, potete guardare con interesse al THEC64 Mini che, joystick a parte e qualche macchinosità nel caricare giochi esterni (ma ribadiamo che gli sviluppatori stanno lavorando proprio per snellire questa pratica, ndr) potete senza dubbio optare per l’acquisto. Il nostro giudizio è positivo pur riconoscendo che tra le tante luci (ed anche rischi di abbagli dovuti all’effetto nostalgia) ci sia qualche – inevitabile – ombra.

È chiaro che si tratti di un’operazione commerciale ma è altrettanto vero che questa riproposizione rievoca in modo degno il mitico 8 bit di casa Commodore. Non è il Commodore 64 ma una buona macchina che può essere aggiornata a livello software e quindi può migliorare. Se lo si guarda in quest’ottica, che riteniamo essere la più corretta, allora potreste guardare con simpatia il THEC64 Mini e questo al netto di ogni altra considerazione.