Milestone sta attraversando un periodo interessante. Sicuramente molto vivo con produzioni su licenza e proprie in continua evoluzione ed uscita.
Il fermento tecnico, inoltre, è suggellato dal passaggio all’Unreal Engine 4 cominciato lo scorso anno e continuato, ovviamente ora. Annunciato poco più di un anno fa (tra fine febbraio ed inizio marzo 2017), Gravel è un racing off-road che fa utilizzo del motore di Epic Games e si pone l’obiettivo di offrire una divertente esperienza di guida molto arcade ma non per questa priva di profondità (anzi) facendoci affrontare gare di diverso tipo in tante modalità.
La software house milanese dimostra quindi di passare con disinvoltura dalle due ruote di Monster Energy Supercross alle quattro di Gravel.
Questa nuova IP sarà in grado di farsi apprezzare? E come continua il lavoro di “apprendistato” da parte di Milestone nella padronanza dell’Unreal Engine?
Ecco cosa ne pensiamo in questa nostra recensione della versione PS4 di Gravel che è uscito il mese scorso anche su Pc ed Xbox One.
QUEL MISTO TRA ARCADE E SIMULAZIONE
Vogliamo dimostrare di avere il piede pesante e quindi parliamo subito del gameplay come se stessimo pressando sull’acceleratore.
Gravel offre una varietà di opzioni che permette al gioco di adattarsi all’utente e viceversa. Probabilmente è uno dei punti forti dell’intera produzione ma è sicuramente un lavoro “oscuro” che difficilmente viene esaltato dalle luci dei riflettori.
Il gameplay è davvero scalabile grazie a diverse opzioni quali livello dell’intelligenza della intelligenza artificiale (da molto facile a molto difficile), ai vari aiuti sulla guida e quindi al cambio semiautomatico (o manuale), alla guida sulla traiettoria ideale (totale, parziale o assente) fino ad altri settaggi più o meno decisivi. E va da se che scegliendo tutti i comandi in manuale, il modello di guida, per quanto arcade possa essere, risentirà pesantemente del nostro stile che se non affinato potrebbe non farci sfruttare la potenza di quella vettura. Anzi, tale potenza potrebbe pure non servire.
Per fortuna ci sono diversi aiuti come abbiamo detto e se questi vengono attivati o parzialmente attivati, cambiano anche le percentuali di bonus legati alla difficoltà. Più difficile è, ovviamente, più la percentuale del bonus da applicare al punteggio sarà applicata. Più punti si portano a casa, più velocemente si avanza di livello. E questo comporta lo sblocco progressivo delle auto.
In questo Gravel ha saputo trovare una formula che a noi è piaciuta tantissimo. Il modello di guida può essere tranquillamente paragonato ad un misto tra arcade e simulazione più spostato, però, sul lato prettamente arcade. Questo modello rende le prove spesso e volentieri divertenti con una buona lotta fatta di sorpassi e controsorpassi dove è importante anche saper sfruttare l’errore dell’avversario e ovviamente a non commetterne per evitare poi rimonte clamorose ma difficili.
E’ il giocatore che ne trae giovamento perché le sfide sono sempre impegnative al punto giusto e raramente diventano frustranti. L’intelligenza artificiale è piuttosto ben calibrata ed è anche discretamente credibile in alcuni frangenti oltre ad essere in certi casi piuttosto aggressiva al punto di essere banalmente cattiva in quanto subiremo speronamenti e comunque l’IA non esiterà a cercare il contatto, per cui anche da soli ne nascono corse divertenti.
Per certi versi siamo tornati indietro negli anni a quel mitico Buggy Boy che a metà degli anni ’80 imperversava in sala e sugli home computer dell’epoca. Perché abbiamo fatto questo paragone così radicale? Perché l’essenza di Gravel sta proprio nel suo voler divertire. È indubbio che ci sia anche una parte simulativa che sta nella gestione della vettura ed anche nello scegliere l’incidenza degli impatti che possono effettivamente variare le prestazioni della vettura. Ovvio, inoltre, che le decine e decine di modelli presenti abbiamo anche prestazioni e settaggi diversi.
Ma a controbilanciare questa profondità c’è anche la possibilità di riavvolgere il tempo e di ripartire qualche istante prima di un errore grave, magari compromettente. Una manna dal cielo per i neofiti o per chi vuole portarsi a casa il risultato senza troppi patemi d’animo.
Il Tutorial ci porta in un percorso veloce, largo, dove qualche errore è consentito e ci fa prendere confidenza con i comandi del nostro DualShock 4.
In Gravel apprendere il sistema di guida è piuttosto elementare e vengono premiate anche le acrobazie (punti supplementari) o le derapate. Più lungo è il salto o la frenata controllata in curva, più il nostro punteggio sale. Ripetiamo che l’approccio del gioco è tipicamente arcade ragion per cui non vi aspettate troppi tecnicismi.
Il controllo, però, non è sempre agevole, soprattutto quando dovremo controllare mostri di potenza (eccessiva) per farli danzare su tracciati al limite della praticabilità per un fondo del terreno avverso e con tante curve strette. Un po’ come entrare in groppa ad un elefante in una cristalleria: la sfida è ampia.
TANTE COSE DA FARE ED UNA MODALITA’ CARRIERA PIENA DI EVENTI
Come in tutti i titoli moderni, anche in Gravel i giocatori avranno tante cose da fare. Dalla modalità Gara Libera, al Multiplayer ed alla Time Attack. Modalità che in un gioco di corse ormai non possono mancare.
A fare sempre la differenza è la modalità carriera. Troviamo così la Off-Road Masters che permette l’evoluzione del pilota dei propri desideri lungo decine e decine di eventi suddivisi in quattro diverse discipline:
- Cross Country dove le vaste aree che delimitano i tracciati di corsa si prestano per gare a checkpoint nei luoghi più disparati ed anche piuttosto suggestivi tra distese di ghiaccio dove è possibile scorgere anche l’aurora boreale a deserti di sabbia a luoghi tropicali.
- Wild Rush si corre nelle location più selvagge dove vanno in scena le classiche gare al meglio di uno o più giri.
- Speed Cross si corre in tracciati reali di tutto il mondo.
- Stadium: Arene reali e non, ricche di salti ed estremamente tecniche come corse visto che le curve saranno strette ed i margini di sorpasso ridotti.
Queste tipologie di corse permettono, oltre che alternarsi in corse differenti, anche di farci crescere in lungo ed in largo nel vasto mondo delle gare off-road. Inoltre ognuna di esse ha un campione può essere sfidato solo dopo aver conquistato un numero minimi di stelle nelle diverse competizioni. Sarà proprio la vittoria in “duello” a decretare il passaggio al macrocapitolo successivo della modalità carriera fino ad arrivare alla Ultima League.
Le location sono ampie con oltre 60 tracciati che ci portano dall’Alaska alla Namibia ed in tutto il resto del mondo che più di quindici location. Sarete bravi nella ghiaia delle arene o degli speed cross? O preferite il terriccio, il fango e gli agenti atmosferici delle corse Cross Country? Siete abili sotto il fondo ghiacciato? O è la sabbia il vostro terreno naturale? E come ve la cavate con la forza bruta? Avete paura delle sportellate?
Facile intuire come la Off-Road Masters sia la modalità regina che offre davvero molto a partire da un’atmosfera da show televisivo (simile al formato wrestling per intenderci). Magari non il massimo dell’originalità ma sicuramente ben realizzata. Gli eventi si sbloccheranno attraverso i risultati. Conteranno molto le valutazioni a fine gara che comunque sono piuttosto larghe permettendo ai giocatori meno esperti di ripetere ogniqualvolta si voglia la prova. Il solo concludere la corsa offre una stella che viene incamerata. Se si va da un piazzamento di rincalzo fino alla zona podio, tali stelle diventano due. Si raggiunge il massimo se si raggiunge la zona podio e conquistando le relative tre stelle.
Accumulate queste stelle si sbloccano segmenti di carriera che a loro volta includono altre gare singoli e campionati. Più avanti si andrà più saranno sbloccati elementi dello “show” importanti e giocarli anche per potersi cimentare in ulteriori categorie automobilistiche e sbloccare auto sempre più prestigiose e performanti adatte alle diverse discipline. Va detto anche che, a tal proposito, difficilmente faremo il feeling con una sola vettura ma la struttura del gioco ci “obbligherà” a correre sempre con macchine diverse. Cambiando i fattori il prodotto non cambierà: bisognerà sempre guidare al limite per avere ragione di avversari via via sempre più agguerriti.
Non mancano anche le modalità online che aumentano la sfida e la longevità di Gravel.
MILESTONE E L’UNREAL ENGINE 4
Il quadro tecnico di Gravel è più che soddisfacente. Il lavoro alla grafica ed ai particolari è apprezzabilissimo e ricco di tante piccole chicche interessanti. Già dalla gara tutorial possiamo ammirare degli ottimi effetti particellari come gli schizzi d’acqua che vanno ad inondare il nostro parabrezza quando attraverseremo a tutta birra i corsi d’acqua che attraversano il percorso.
Le scintille, la terra che si alza, gli impatti (almeno, la loro stragrande maggioranza), rendono giustizia al duro lavoro fatto dagli autori con l’Unreal Engine 4.
Discreta, invece, la fluidità che in alcuni casi è altalenante ma che comunque non perde troppo anche sulla PlayStation standard. I modelli delle auto sono anch’essi un po’ altalenanti. Alcuni ci hanno convinto di più, altri un po’ meno in quanto ci sono sembrati un po’ scarni. Stesso dicasi per alcune location.
Generalmente, però, il livello di qualità e di dettaglio è piuttosto soddisfacente. Milestone sta imparando a “maneggiare” sempre più al meglio questo strumento eccezionale che è l’Unreal Engine. Abbiamo apprezzato le sfide sul bagnato e quelle in notturna ma anche quelle dove la natura serpeggiava. In alcuni casi abbiamo fatto un altro passo indietro (questa volta in modo meno netto rispetto al ricordo di Buggy Boy) ed abbiamo rievocato Motorstorm benché quest’ultima serie usasse un motore proprietario, diverso da quello di Epic.
La fisica è credibile sotto molti aspetti anche se magari non lo è in modo esasperato mentre in alcuni impatti si perde un po’ la concezione di realismo.
Ultimo, ma non ultimo, l’impatto audio. Piuttosto gradevole grazie ad ottimi effetti sonori con i rombi dei motori (e delle frenate), così come correre su diverse superfici o con diversi mezzi. A contorno di tutto una buona colonna sonora e qualche intermezzo parlato nella nostra lingua.
Tecnicamente, dunque, il titolo è più che discreto ma si potrebbe fare ulteriormente di più. Non disperiamo. Le prossime produzioni dovrebbero darci ragione anche perché Milestone ha dimostrato già di essere sulla buonissima strada. Del resto è il primo titolo su 4 ruote della software house milanese che si basa sull’Unreal Egine 4. Una scelta fatta per consegnare ai giocatori gare ambientati in circuiti vasti e ricchi. E questo a poco a poco sta venendo fuori.
COMMENTO FINALE
Gravel è la nuova IP di Milestone e punta ad accontentare un pubblico appassionato di corse off road al quale piace soprattutto l’azione pura, le sportellate, le corse in mezzo alla natura.
Le tante modalità e soprattutto gare che la Carriera offre offrono moltissima varietà e longevità al gioco che può contare anche sulle sfide online.
Il gioco è apprezzabile per il gameplay votato soprattutto all’arcade, in grado di non disdegnare troppo alcune caratteristiche più profonde come i vari settaggi delle vetture e sulle opzioni in generale ma lascia gli utenti liberi di divertirsi come meglio credono offrendo un livello generale di difficoltà altamente scalabile ed adatto quanto al neofita quanto all’appassionato più smaliziato.
Tecnicamente il prodotto si avvicina a livelli ottimali salvo per qualche piccolo dettaglio che comunque non influisce sulle meccaniche di gioco e che si alterna a chicche di buon livello.
Inoltre i primi dlc cominceranno ad aumentare l’offerta che soddisfa certamente per numero di eventi e contenuti con alcuni modelli davvero storici. Ma il punto forte di Gravel è senza dubbio il fatto che riesce a divertire fin da subito e questa dote deve essere imprescindibile da tutto. Un gioco che consigliamo per passare diverse ore in spensieratezza e che potrebbe avvicinare tanti neofiti al genere dei racing.
Pregi
Divertentissimo. Gameplay scalabile adatto a tutti. Sistema di guida gradevole. Modalità Carriera ricchissima. Tanta varietà. Di buon livello la realizzazione tecnica.
Difetti
Anche se c’è qualche piccola indecisione con alcuni rallentamenti e piccolissimi effetti pop up. Alcuni dettagli non sembrano ottimali.
Voto
8+