Buon compleanno The Elder Scrolls IV: Oblivion. Il quarto capitolo principale della serie action gdr di Bethesda compie 12 anni.
Era esattamente il 20 marzo del 2006 quando il titolo uscì in Nord America arrivando quattro giorni più tardi in Europa. L’attesissimo seguito dell’amato Morrowind (che fu il primo episodio della saga a debuttare in un contesto extra Pc uscendo anche sulla prima Xbox, ndr) fece il botto debuttando su PS3 ed Xbox 360 a distanza di quattro anni abbondanti.
«Sono nato 87 anni fa. Per 65 anni sono stato l’imperatore di Tamriel, ma in tutti questi anni non ho mai regnato sui miei sogni. Ho visto i cancelli di Oblivion, oltre i quali nessun occhio desto può vedere. Guarda: nell’oscurità una maledizione si diffonde sulla Terra. È il 27° giorno di Ultimo Seme, nell’anno 433 di Akatosh. Sono gli ultimi giorni della 3° era e le ultime ore della mia vita».
(Imperatore Uriel Septim VII)
E dopo il classico tutorial per fuggire dalla prigione della città imperiale attraverso le fogne, si aprì un mondo aperto ricco di storie, quest e personaggi da conoscere. Cyrodiil, la provincia centrale di Tamriel fece da palcoscenico al gioco. Seguirono un paio di espansioni: Knights of the Nine e Shivering Isles. La mappa del gioco è stimata in 16 miglia quadrate, ovvero 41 km quadrati. Non poco.
Cosa ci ha fatto innamorare di questo gioco ricchissimo ma pieno anche di difetti tecnici tra i più disparati? L’assoluta libertà di fare quel che si vuole. Ci piaceva vagare per Tamriel anche a cavallo, fuggire da nemici troppo potenti, cavalcare di notte sotto i temporali, svolgere missioni avventurose ed alcune di queste erano davvero interessanti: non scoderemo la quest che ci fece entrare nel quadro di un artista.
Oblivion aveva queste caratteristiche e poi con le mod si faceva il resto.