Cosa si potrebbe mai aggiungere, contenutisticamente e tematicamente parlando, ad un titolo come Sid Meier’s Civilization VI?
È questa la domanda che è salita alla mente, in modo quasi naturale, quando si è sentito per la prima volta parlare di Rise and Fall, prima espansione “maggiore” (differenziata, quindi, dai semplici dlc di piccola entità – tesi soprattutto ad aggiungere fazioni o scenari) per l’ultimo capolavoro di Firaxis Games.
Come saprà chi avrà già letto la nostra recensione, infatti, l’ultimo erede della storica, più che ventennale serie strategica per Pc è arrivato sugli scaffali, in quell’ottobre del 2016, già completo di tutto quello che un fan del genere 4X può chiedere ad un titolo di questo calibro: lo spionaggio? C’è, ed è concepito per giunta in modo assolutamente geniale, ovvero integrato con la diplomazia. I Grandi Personaggi? Ci sono anch’essi. E via di questo passo, nel contesto di una formula che ha saputo imparare dagli errori del capitolo precedente – colpevole di una grave carenza di contenuti all’uscita – per proporre infine un titolo completo e immediatamente appagante già al cosiddetto “day-one”, una (benvenuta) eccezione in un mercato sempre più orientato al supporto continuativo, spesso a scapito di un pacchetto immediatamente fruibile all’uscita.
La risposta dello studio americano alla domanda in apertura, senza troppi giri di parole, è: tanto, tantissimo. Scopo di Rise and Fall – già disponibile tramite l’immancabile Steam al momento della scrittura – non è, infatti, espandere le prospettive di Civilization VI colmando delle lacune contenutistiche nel gioco base, semplicemente perché tali lacune sono inesistenti. Ciò che questa (prima) maxi-espansione si propone è di inserire tanti piccoli “tasselli” aggiuntivi in una formula già di suo precisa come un orologio svizzero, stando attenti a non rompere i delicati equilibri della propria creatura ma al tempo stesso implementando delle novità e delle ben specifiche rifiniture tendenti a rendere ancora più organico e ricco un piatto già fin dall’inizio strategicamente sontuoso.
LUCI E OMBRE
È sul piano del ritmo di gioco e delle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni che si concentra principalmente Rise and Fall. La novità senza ombra di dubbio principale è rappresentata, infatti, dall’alternanza di Età Oscure ed Età dell’Oro in cui può incorrere la civiltà guidata dal giocatore. Tramite una piccola barra circolare posizionata attorno al pulsante di fine turno – e che rappresenta solo uno dei tanti modi in cui è stata migliorata e rifinita l’interfaccia rispetto ad un anno e mezzo fa, ma di questo ne parleremo meglio più avanti – è sempre possibile tenere sott’occhio il numero di “risultati” o “obiettivi” raggiunti dalla nostra fazione durante il gioco, e più di preciso durante una singola era temporale.
Detto in modo molto semplice, quasi ogni azione importante compiuta dal giocatore dona dei punti, come scoprire una civiltà avversaria, sottomettere dei villaggi di barbari, reclutare Grandi Personaggi o esplorare nuovi continenti; il raggiungimento di una determinata soglia di punti è necessario al fine di impedire che la civiltà controllata dal giocatore, al sopraggiungere dell’epoca successiva, non sprofondi in una vera e propria età oscura, con conseguenti malus alla lealtà (una nuova statistica da tenere d’occhio, che spiegheremo presto) dei propri cittadini. Raggiungendo, invece, una quantità modesta di punti si avanzerà in un’era “normale”, mentre eventuali successi ripetuti, accompagnati magari da una strategia accorta e dedicata proprio a questa finalità, daranno i propri frutti facendo sbocciare la propria nazione in un’età dell’oro, che apporterà notevoli e consistenti bonus quantitativi.
Questa meccanica inedita, come già accennato, risulta in sensibili, eppure sempre coerenti, variazioni nel ritmo di gioco, nelle tattiche da adottare, nella competizione con gli avversari (IA o umani che siano): questa “sistematizzazione” delle ere diventa una vera e propria parte integrante di ogni partita, un elemento in più da considerare con attenzione in ogni decisione presa, e il giocatore viene spinto a primeggiare rispetto ai suoi nemici e alleati pensando non più (o meglio, non solo) in termini di dominio o obiettivi, ma anche in un’ottica di risultati storici capaci di donare preziosissimi punti Epoca, dalla creazione di Meraviglie sempre più numerose alla fondazione di una nuova Religione, e via di questo passo.
Verrebbe, poi, da pensare che la caduta in un’età oscura sia una sorta di “punizione” per non essere riuscito a raggiungere l’obiettivo di raccogliere una quantità sufficiente di punti, ma in realtà il sistema prevede delle ricompense e delle dinamiche sempre nuove anche in questo caso: riuscendo ad emergere con successo da un’età oscura c’è, per esempio, la possibilità di entrare in un Età Eroica, un vero e proprio boom economico, scientifico e culturale. In generale, dal sistema di ere introdotto trae beneficio l’intero flusso di gioco, ora più che mai sostanzialmente privo di tempi morti e capace di mantenere sempre alta l’attenzione del giocatore.
VOX POPULI
Gli elementi inediti proposti da Rise and Fall non finiscono certo qui, perché il sistema di ere appena descritto si intreccia alla perfezione con la nuova meccanica della lealtà, che va ora a regolare l’ordine pubblico di tutte le città, sia quelle sotto il controllo del giocatore che quelle straniere. Una città che vede calare il proprio valore di lealtà – in particolare se si trova vicino al confine con una civiltà rivale, e quindi sottoposta alla loro influenza politica e culturale – rischia di passare al nemico, o addirittura di dichiararsi indipendente e fondare una propria fazione.
Sarà quindi necessario saper gestire anche la fedeltà dei propri cittadini tramite nuove strutture e distretti inediti dedicati allo scopo, tra cui l’importantissimo Palazzo di Governo, capace di migliorare diversi aspetti del proprio impero mediante la costruzione di specifici edifici, solo alcuni dei quali possono essere presenti in un dato momento, stimolando quindi nella scelta di un preciso stile di gioco.
Non solo: la terza innovazione fondamentale di Rise and Fall è la presenza di sette governatori diversi, che vanno assunti e migliorati tramite dei punti ottenibili ricercando delle tecnologie culturali; essi vanno posizionati all’interno di singole città, e a tali città in questione sono poi donati specifici bonus a seconda del governatore prescelto. Naturalmente, il numero di punti per i governatori è piuttosto limitato (solo nelle fasi finali della partita si potrà godere del supporto della maggior parte di essi) quindi ancora una volta viene riconfermata la principale cifra stilistica di questa espansione, tendente all’offerta di piccoli, innumerevoli strumenti strategici in più per l’amministrazione del proprio impero, la gestione dei quali rappresenta una ulteriore sfida in un quadro già di per sé complesso, eppure sempre snello, pulito, comprensibile e immediatamente appagante.
Questo perché le modifiche all’interfaccia, apportate sia in occasione di questa espansione che nel corso del processo di costante aggiornamento dello scorso anno, hanno reso ancora più fruibile e godibile la presentazione delle informazioni del gioco, che invero si era reso colpevole di alcune mancanze in questo senso – soprattutto in ambito militare e religioso. Il secondo aspetto è stato rivisto e corretto in gran parte grazie all’aggiornamento dell’autunno 2017, mentre più in generale l’UI è adesso più chiara in generale, con una migliore organizzazione di tabelle e dati, questi ultimi spesso ottenibili senza nemmeno dover aprire ulteriori pannelli.
GUERRA E PACE
Un’altra criticità che, in sede di uscita originale, era stata rilevata verteva sull’aspetto più squisitamente diplomatico dei propri rapporti con le altre nazioni, reo di una certa, eccessiva semplicità meccanicistica che lo rendeva spesso inconcludente.
E Firaxis ha ben pensato di chiudere anche questa questione una volta di tutte riorganizzando del tutto il sistema di alleanze, ora divise secondo cinque diversi tipi di trattati possibili: militari, scientifiche, religiose, culturali ed economiche. Tale sistematizzazione dona una nuova, benvenuta profondità alle relazioni intessute con i propri amici-nemici, e anche qui sarà necessaria, da parte del giocatore, una certa lungimiranza nella definizione dei propri obiettivi e della propria metodologia di progressione.
Il quadro diplomatico è, inoltre, arricchito dalle Emergenze, ovvero un patto stretto tra più civiltà per ridimensionare e rimettere al proprio posto un’altra fazione quando quest’ultima diventa troppo potente, una meccanica che ricorda per più di un verso script come il famigerato “realm divide” di Total War: Shogun 2. Sottolineiamo, tuttavia, che in questo caso la faccenda è stata gestita in modo molto più sensato ed equilibrato, senza le eccessività che in genere contraddistinguono questo genere di accorgimenti.
Completano il pacchetto le immancabili aggiunte sul piano quantitativo più che qualitativo, che si concretizzano nello specifico in una carrellata di meraviglie inedite, politiche nuove e civiltà e leader mai visti prima, con effetti a volte davvero originali e sorprendenti che espandono “un roster” che già nel gioco originale si contraddistingueva in numero e varietà dell’offerta. Nessuna di queste nuove aggiunte, tuttavia, si fa notare per particolari innovazioni strutturali o novità davvero interessanti, e si tratta forse di un’occasione sprecata. Permangono inoltre gli storici difetti dell’IA che hanno contraddistinto questo capitolo della serie fin dall’uscita.
COMMENTO FINALE
Al contrario di quanto è avvenuto per Brave New World e Gods and Kings, espansioni di Civilization V contraddistinte da un deciso e netto carattere “riparatorio” nei confronti di oggettive mancanze del gioco base, il compito di Rise and Fall consiste invece in un approfondimento deciso e concreto di una formula già di per sé completa e appagante.
Prese singolarmente, le novità strutturali introdotte con questa espansione rappresenterebbero, forse, ben poca cosa; tuttavia, tutta insieme, la mole di cambiamenti e rifiniture apportate ha l’effetto di condizionare invariabilmente la struttura di gioco in modi a volte completamente inaspettati, donando un nuovo fluire ad un ritmo di gioco che ora più che mai è fatto di scelte continue a breve, medio e lungo termine.
Gli strateghi da scrivania, già soddisfatti da un titolo che fin dall’uscita si è configurato come un vero e proprio capolavoro, troveranno in Rise and Fall un complemento quasi indispensabile delle proprie partite.
Pregi
Una ulteriore rifinitura di una formula già appagante. Il sistema di ere e lealtà dona nuova linfa al flusso di gioco. La diplomazia è finalmente un elemento appagante del gioco.
Difetti
Nessuna rivoluzione dei sistemi di base. Permangono alcune problematiche relative all'IA.
Voto
8,5