Dragon Ball FighterZ, Anteprima PS4
Previsto per l’uscita per il prossimo 26 gennaio su Pc, Xbox One e PlayStation 4, Dragon Ball FigherZ si presenta al debutto con dietro un carico di attesa e aspettative da far impallidire quasi qualunque titolo: l’ultimo lavoro di Arc System Works, sviluppatore di Yokohama dotato di esperienza quasi ventennale con il genere picchiaduro (opera sua sono infatti le serie di BlazBlue e Guilty Gear – e il primo capitolo di quest’ultima vide la luce, per l’appunto, nel 1998), si presenta fiducioso e sicuro dei propri mezzi ai nastri di partenza di un 2018 assai promettente in ambito videoludico.
Il titolo, in arrivo tra una decina di giorni, è, infatti, sicuramente agevolato dal fatto che gli ultimi tie-in dedicati al celeberrimo capolavoro di Akira Toriyama, primi fra tutti i due Xenoverse, non erano certo giochi per cui strapparsi i capelli; ma indifferentemente dalle loro qualità oggettive, si tratta per lo più di ibridazioni più o meno riuscite tra picchiaduro in salsa classica, giochi di ruolo action e persino mmorpg. Non così, FighterZ, che ripropone una formula da fighting game quanto più classica possibile, cercando di trasportare alcuni degli stilemi delle altre saghe firmate ASW all’interno di un franchise completamente diverso.
La beta aperta disponibile a partire dal 14 gennaio su PS4 e One (dal 13, invece, per chi ha preordinato) rappresenta – come è ormai prassi per questo genere di esperimenti di ampio pubblico – un’ottima occasione per capire, a poco più di due settimane dal lancio, quali possono essere i punti di forza e i punti critici del gioco.
FEDELTÀ MANIACALE
Orbene, la prima cosa che si nota avviando il client scaricabile liberamente da PSN e Xbox Live è la quantità di sforzi ed energie profusi l’impianto estetico del titolo, e più in generale verso il “feel” dell’esperienza: come si sarà già potuto notare osservando i numerosi filmati rilasciati dal publisher Bandai Namco e le immagini di accompagnamento agli articoli che abbiamo finora pubblicato, Dragon Ball FighterZ è, innanzitutto, dotato di un’incredibile fedeltà estetica e artistica all’opera originale, grazie all’utilizzo di una grafica in cel shading che è a tratti semplicemente incredibile a guardarsi. Se già i primi filmati avevano mostrato in parte cosa era possibile aspettarsi dal gioco, la possibilità di osservare finalmente in prima persona i match fa definitivamente comprendere appieno la fluidità delle animazioni, le impeccabili transizioni tra 2D e 3D nei frangenti più spettacolari, gli effetti speciali e particellari quasi ostentatamente cartooneschi e le numerosissime citazioni al manga originale (tra pose, sguardi e frame degli attacchi speciali ripresi con precisione dalle tavole del mangaka). Peccano forse di dettagli i modelli dei personaggi, ma si tratta di una minuzia che non sminuisce di certo l’eccellente impatto complessivo.
Passando, invece, al gameplay duro e puro, FighterZ denota intanto un roster di personaggi che già in questa beta si presenta assai ricco e variegato: abbiamo infatti testato a fondo Goku, Gohan adulto, Vegeta, Frieza, Kid Buu, Cell, Piccolo, Krillin, Nappa, Android 18 e Beerus, trovandoli ognuno sufficientemente diverso dall’altro per tecniche, stile di gioco e mosse, anche se la grande varietà di personaggi va giocoforza a discapito dei moveset disponibili per ognuno. In effetti, il gioco propone un sistema di combattimento assai peculiare: c’è del vero, infatti, se si afferma che la scala di “tecnicismo” del titolo è tarata verso il basso, ed infatti non è affatto difficile cominciare ad inanellare combo sensazionali dopo pochi minuti di gioco.
A fronte del formato a quattro degli attacchi principali, divisi fra colpi leggeri, medi, pesanti e sfere ki, il combat system propone anche delle mosse peculiari per i dorsali e i grilletti del pad, con il lato sinistro deputato ad attacchi in combo (o allo scambio) con i membri del proprio team, mentre il lato destro è devoluto a due mosse speciali, una per scagliare lontano l’avversario iniziando una combo e l’altra per avvicinarsi velocemente ad esso. A ciò si aggiungono le mosse speciali, un po’ deludenti in quanto esse, indipendentemente dal personaggio, si eseguono nella quasi totalità dei casi con una rotazione dell’analogico dal basso verso destra o sinistra (nemmeno con una cosiddetta “mezzaluna”, quindi), più il tasto apposito, con pochissime variazioni relative alla quantità di energia ki accumulata (fino ad un massimo di 7 barre) oppure al fatto di essere in aria o a terra.
QUALCHE PROBLEMA TECNICO
Detta così, FighterZ potrebbe sembrare un gioco quasi casual, e anche se invero abbiamo trovato alcune meccaniche piuttosto semplificate, bisogna specificare che le cose non stanno esattamente così: l’impressione che abbiamo ricavato dalle nostre ore di beta è che, anzi, si tratti di uno di quei sistemi facili da imparare e difficili da padroneggiare, ed infatti per realizzare le combo più complesse e articolate è necessario sottostare a finestre di pressione dei tasti strettissime, oltre ad una velocità di gioco tendente all’alto che può far confondere l’appassionato meno preparato. Non mancano inoltre delle cancel, dei dash anche a mezz’aria e numerose opzioni a disposizione del giocatore più avvezzo al genere, come parate perfette, teletrasporti e contrattacchi.
Passando invece alle modalità di gioco, è chiaro che – trattandosi solo di una beta – non è stato certo possibile provare a fondo il titolo in tutte le sue sfaccettature. In generale, l’architettura di FighterZ si snoderà attraverso un “hub” centrale dove il proprio personaggio preferito, in forma cosiddetta “chibi” ovvero piccola e graziosa, potrà girovagare liberamente accedendo in modo diretto alle varie modalità. Nella beta, è stato possibile provare la modalità allenamento e quella ad incontri online, con la prima che ci è sembrata sufficientemente completa (mancavano però gli allenamenti liberi) e la seconda che a parte classifiche online e la classica divisione fra match classificato e normale non offriva poi moltissimo. Segnaliamo, ad ogni modo, che tale versione open beta è stata piagata da problemi di connettività continui e abbastanza fastidiosi, che spesso e volentieri ne hanno inficiato la fruizione e hanno provocato anche un certo lag che ha causato la sconfitta in più di un match.
A questo punto, si spera che i server che diventeranno attivi in occasione del lancio finale del gioco riescano a reggere l’inevitabile carico di utenti che dovranno affrontare, anche perché non è ancora chiaro come saranno separate le modalità online e quella offline del titolo, né è stata pienamente compresa l’integrazione fra le due parti.
Nonostante tutti i problemi tecnici segnalati, siamo rimasti comunque colpiti da un titolo che, in generale, promette di rinverdire i fasti dei picchiaduro legati al franchise Dragon Ball, rialzando l’asticella qualitativa verso l’alto e dimenticando tutte quelle sperimentazioni più recenti che, sebbene senza dubbio interessanti, hanno anche prestato il fianco a diverse critiche. Se tutto andrà bene, Dragon Ball FighterZ saprà ritagliarsi un posto nel cuore degli appassionati, mentre rimane ancora da vedere l’effettivo impatto di un titolo su qualcuno che non conosce o non apprezza l’anime o il manga originali, dato che esso punta moltissimo sul citazionismo e il fanservice.