SpellForce 3, Recensione Pc
La serie SpellForce, dopo aver debuttato nel 2003, ha avuto alterne fortune. Nel 2007 è stato pubblicato il secondo capitolo e da allora delle espansioni sia legate al gioco base sia autonome (Faith in Destiny e Demons of the Past) uscite con il passaggio di consegne tra i publisher JoWooD e THQ Nordic che nel 2013 prese le redini.
E dopo una beta multiplayer un po’ così così arrivata questa estate (qui le nostre Prime Impressioni), ecco l’approdo su Steam del terzo capitolo del titolo che da sempre è stato un mix tra gdr e strategia in salsa Fantasy.
Grimlore Games, la software house che ha realizzato SpellForce 3, è stata in grado di fare un buon lavoro? Ecco la nostra recensione.
UN PO’ DI STORIA
SpellForce 3 è ambientato nel 518, un periodo di ribellioni e profondi mutamenti nella gloriosa terra di Eo. I maghi rinnegati hanno mosso battaglia e si sono susseguite le Guerre dei Maghi che, però, sono state soffocate dalla Corona per merito delle forze della regina Aielith. È stata, però, come si suol dire, una vittoria di Pirro. Il motivo è semplice: intere regioni sono in preda all’anarchia, rifugiati vagano in cerca di accoglienza e una misteriosa e letale malattia chiamata “Ardisangue” si sta diffondendo rapidamente in tutta la regione.
In momenti simili, la gente si aggrappa a qualsiasi scampolo di speranza le venga offerto. La Purezza della Luce, guidata dal carismatico Rondar Lacaine, sostiene che l’origine di ogni sventura sia da ricercare nei maghi e che solo la seconda venuta di Aonir, padre di tutti gli dèi, riporterà Eo all’antico splendore.
La trama è sostanzialmente stata raccontata negli altri episodi ma qui si hanno degli ulteriori approfondimenti. La campagna è piuttosto lunga ed offre qualcosa come otre 30 ore di gioco in single-player. A queste ovviamente si uniranno le opzioni per il multiplayer ma ne parleremo dopo. La storia di SpellForce 3, lo diciamo subito, non è per niente innovativa ma si incastra perfettamente nel contesto della saga.
UN PO’ GDR…
Andiamo a parlare dell’anima del gameplay che è bene dire, ma già lo avrete intuito (o sapete se avete giocato agli altri SpellForce, ndr), si divide equamente in gioco di ruolo e gioco di strategia in tempo reale.
La produzione ci offre un inizio piuttosto soft con due mappe tutorial che possono richiedere anche un paio d’ore per esplorarle fino in fondo. Questo dipende ovviamente anche dalla difficoltà selezionata. Le due mappe iniziali ci spiegano le meccaniche di gameplay.
Sentenza Noria è il campo delle Wolf Guard e, assieme ad un manipolo di eroi selezionati, deve irrompere nella fortezza dove si nasconde Isamo Tahar, il mago cospiratore numero 1. Conosceremo così le prime sfumature della storia ed alcuni compagni di ventura che formeranno il nostro party che si gestisce in modo piuttosto semplice grazie ad una buonissima interfaccia e ad una buona traduzione in italiano dei testi. Impareremo a costruire anche i primi avamposti che serviranno a generare, reperire e gestire, risorse sia umane che materiali che serviranno alla realizzazione di costruzioni di utilità o militari ed a fortificare la nostra presenza nella mappa.
In questo tutorial reperiremo le risorse utili per realizzare un piccolo esercito per aiutare il nostro manipolo di eroi e sfondare le linee nemiche per entrare nella fortezza di Tahar.
Le mappe includono tante insidie, come nemici sempre in agguato, ma anche a raccogliere bottini che saranno utili al nostro party per migliorare la propria efficacia sia in attacco che in difesa. Si raccoglieranno, infatti, qua e la, armi, armature, bastoni magici, anelli, talismani e così via.
Va da sé che sconfiggendo i nemici si guadagneranno punti esperienza utili per far accrescere il livello dei personaggi e del party in generale. Questo cambio di livello si concretizza con l’assegnazione di un punto per gli attributi (Forza, Costituzione, Destrezza, Volontà, e così via) e di punti da assegnare all’albero delle abilità (o Skill Three se preferite). Ogni personaggio ha tre alberi (più uno fisso) dai quali scegliere con sei abilità ed è possibile quindi realizzare un personaggio o fortemente specializzato o eterogeneo come ad esempio un mago-guerriero. Scuole di pensiero dicono che è meglio specializzarsi, altre dicono il contrario, a voi spetta scegliere e divertirvi come più vi aggrada.
Il sistema di combattimento è semplice ed è già stato visto in tanti altri giochi. Ci ricorda un po’ quello di Dwarves, uscito a dicembre dello scorso anno. Solo che qui ci sono anche alcune sfumature gestionali di cui abbiamo già accennato.
Individuati i nemici si dovrà cliccarci sopra per attaccarli, sia singolarmente che in gran numero. Si potranno visualizzare i danni fatti e subiti e le rispettive barre di salute. Si potrà cliccare sia sui ritratti per poter selezionare eventuali abilità o attacchi speciali sia utilizzando le scorciatoie da tastiera. Si può anche far fare all’intelligenza artificiale soprattutto quando si affrontano gruppi più grandi di nemici ma questo può essere anche un pericolo. Meglio agire su ogni personaggio del party, magari istruendolo e mettendolo informazione e piazzando possibilmente maghi ed arcieri nelle retrovie mandando a vanti i tank della situazione.
Il resto si controlla normalmente: si può accedere ad una schermata di gestione dell’inventario dove cambiare l’equipaggiamento. Ogni personaggio ha i propri slot e caratteristiche.
Le classi fisse sono sei (dal classico guerriero all’arciere o al mago) ma si possono personalizzare quando si crea il personaggio alla fine del tutorial. Non facciamo ulteriori anticipazioni sulle fasi preliminari anche per non dare indicazioni sulla trama lasciando a voi il piacere di giocarci.
Come negli altri capitoli della serie Spellforce troviamo mappe adatte a chi ama la gestione ed alle fasi RTS ed altre approntate sull’utilizzo degli eroi. Queste offrono più bottino ma sono più chiuse rispetto a quelle riservate alle fasi RTS. Ancora una volta non possiamo ribadire che queste fasi gdr ci ricordano quelle dell’ottimo Dwarves. Il loot è mirato e si troverà sempre qualche potenziamento utile.
E poi? Beh, si può parlare con altri personaggi ed i dialoghi suggeriscono anche delle informazioni utili alla storia ed alla mappa che si sta esplorando. Ci sono tante quest (anche secondarie) ed ovviamente si potranno raccogliere oggetti ed esaminare alcune parti interessanti della mappa. Non mancano anche alcuni puzzle ma nulla di difficile.
… UN PO’ STRATEGICO IN TEMPO REALE… O RTS SE VI PIACE
SpellForce 3 offre, come detto, anche una spiccata sessione strategica in tempo reale. Per fortuna, anche qui nulla di complicato anche se per le nostre corde preferiamo le fasi ruolistiche.
Nei segmenti strategici si dovrà fondare un quartier generale, o magari anche conquistarlo, per avere i lavoratori. Chi conosce le meccaniche saprà certamente che poi si dovranno costruire gli edifici per la raccolta delle risorse. Abbiamo sette risorse da far nostre: legna, pietra, cibo, ferro ed altro. Con queste si potranno anche produrre le truppe. Quest’ultime avranno bisogno di materiali più rari per essere più potenti. Ma come si raccolgono queste risorse? Bisogna edificare l’edificio adatto, come detto ma a questo si devono poi assegnare i lavoratori specifici. Quest’ultimi si recheranno poi a cercare lungo la mappa i luoghi specifici dove reperire queste risorse.
Gli edifici, inoltre, variano con l’avanzare del gioco e, soprattutto, possono essere sbloccati dei progetti avanzati che a dire il vero non sono tantissimi. Ci vorranno alcune ore prima di avere i progetti del terzo livello. Le truppe, infine, variano a seconda la razza scelta tra umani, elfi ed orchi.
Troviamo le unità che servono a far da numero (non forti ma utili a far impantanare il nemico), ma ci sono unità colossali che possono fare la differenza in battaglia. Anche qui troviamo un’estrema semplificazione ma questa è data dall’alternanza con le fasi ruolistiche e per mantenere un certo equilibrio anche con le dinamiche della storia oltre che di gameplay che diversamente potrebbe risultare troppo macchinoso o squilibrato da una parte.
Ad ogni modo, per quanto semplificate le parti RTS possano essere, ci si trova poi in situazioni complicate con più avamposti da gestire e seguire con attenzione, più focolai di guerra, eserciti da formare o eroi da indirizzare. A quel punto, le semplificazioni di cui abbiamo appena parlato, saranno benedette perché il ritmo in SpellForce 3 non sarà rallentato.
GRADEVOLE ATMOSFERA FANTASY, BUONE MUSICHE… E QUALCHE SPIGOLATURA
Dal punto di vista artistico, Grimlore ha svolto un buonissimo compito. Non c’è nulla di eccezionale, intendiamoci, ma il lavoro della software house tedesca fondata da THQ Nordic è degno di nota anche se tecnicamente ci sono alcune sbavature. Troviamo mappe con ambientazioni veramente interessanti con una natura che diventa selvaggia e poi si addolcisce ogni tanto che offre anche cittadine o fortezze spigolose. Il tutto si alterna con una buonissima varietà e si apprezzano anche alcuni effetti ambientali ben fatti. Ma anche la diversità delle unità e delle architetture che troveremo (scegliendo anche tra Umani, Elfi ed Orchi) saranno di indubbio interesse.
La terra di Eo è molto bella da guardare e dona ai giocatori un certo senso di epicità grazie al fantasy che trasuda da ogni pixel. Ci è piaciuto anche il sistema di zoom e di rotazione della visuale che offre via via sempre più dettagli e particolari.
La realizzazione dei personaggi mostra alcune magagne ma è altrettanto vero che la maggior parte delle volte si giocherà dall’alto per avere una visione strategica migliore per cui, alcuni dettagli non esattamente spettacolari possono passare in secondo piano.
Buonissima, come accennato sopra, l’interfaccia anche se all’inizio, vista la mole di dati, qualche cosa sembra sfuggire o non essere perfettamente oleata. Notiamo, però, sempre a livello tecnico, alcune imprecisioni con le interazioni con il paesaggio. A volte bisogna cliccare più volte prima di accedere al bottino o per parlare con i personaggi. Per risolvere basterà un attimo “giocare” con la telecamera e lo zoom.
Bene i filmati di intermezzo, molto fluidi e non privi di dettagli interessanti ma un po’ spogli rispetto a quelli di produzioni tripla A e soprattutto non sembrano troppo ispirati. Pochissima, infatti, l’originalità.
Il doppiaggio è più che sufficiente con alcuni momenti di impatto. Buone anche le musiche che aggiungono epicità al tutto. Troviamo brani strumentali orecchiabili ed una colonna sonora che offre ben 50 pezzi.
IL RESTO
La modalità Storia è senza dubbio quella regina in SpellForce 3 che però offre pure scenari supplementari per il giocatore singolo con brevi avventure diverse dalla campagna. Ad ora ne troviamo una sola ma siamo sicuri che altre avventure non mancheranno.
Non poteva mancare (visto che c’è stata la Beta multiplayer) il comparto multigiocatore con la modalità schermaglia in cui si devono conquistare le basi dei nemici. Non sono tantissime le mappe e qualche altra ambientazione non avrebbe fatto male.
COMMENTO FINALE
SpellForce 3 è un buonissimo gioco. La sua realizzazione, nonostante qualche sbavatura tecnica, riesce ad amalgamare alternando molto bene i generi gdr ed RTS unendoli in una trama lunga ed in ambientazioni pregnanti fantasy.
Chi ama questo genere (ma anche la stessa serie che ha comunque raggiunto i 14 anni di età) dovrebbe far suo SpellForce 3 immediatamente anche perché gli autori hanno lavorato duramente risolvendo alcuni gravi bug e stanno ancora eliminando altri difetti rimasti. In più il titolo è longevo e ben fatto con una buona grafica (non esente da piccoli difetti) ed un comparto sonoro di livello.
Il gameplay non è male ed invoglia i giocatori a cimentarsi nel titolo e ad approfondire elementi della storia esplorando ogni ambientazione sia che si comandi il manipolo di eroi nelle fasi ruolistiche che si debba costruire o conquistare un avamposto e gestirlo nelle fasi RTS. L’inizio può sembrare un po’ lento ma poi il gioco, grazie comunque ad una buona impostazione, riesce a marciare. Ed è bello poi, di livello in livello, far crescere personaggio e party. Il grado di sfida comunque è buono visto che comunque non sarà una passeggiata (soprattutto nei segmenti RTS, almeno per noi).Insomma, se vi piace il fantasy, il mix tra ruolo e strategia ed una buona sfida, senza magari troppe pretese, SpellForce 3 è quello che fa per voi e non mancherà anche di offrire fasi profonde e divertimento.
Pregi
Ottima modalità storia. Gdr ed Rts uniti davvero molto bene. Graficamente ben fatto a livello generale. Ottimo il comparto sonoro sia nel doppiaggio che per i brani.
Difetti
Qualche bug qui e là (ed alcuni qualche settimana fa erano davvero gravi). Qualche spigolatura. Nonostante il gioco sia buono, manca dei guizzi del campione.
Voto
7+