Una storia con tante ramificazioni, un’ambientazione fantasy deliziosa, un mazziere enigmatico dalla voce cavernosa e le carte che disegnano, assieme alla nostra abilità in combattimento, il nostro destino.
Hand of Fate 2 (nomen omen) riprende ed espande i concetti del primo titolo della serie uscito ormai quasi tre anni fa. La nuova fatica di Defiant Development ha fatto il suo esordio su Steam (Pc Windows, Mac e Linux) e console lo scorso 7 novembre. Noi vi parliamo della versione Pc Windows.
Come vi accorgerete, non mancheranno le meccaniche degli hack and slash unite a quelle dei giochi di carte da collezione e di avventura. Un mix che vi anticipiamo è stato realizzato molto bene pur con qualche piccola pecca. Ad ogni modo, il gioco della vita e della morte, riprende…
PROTAGONISTI DI TANTE STORIE DISEGNATE DAL MAZZIERE – MASTER
Come nel primo Hand of Fate, campione di incassi (con oltre mezzo milione di copie vendute su Steam, ndr) interagiremo col mazziere, una figura enigmatica, mascherata, che narrerà la storia in cui ci imbatteremo ma ci insegnerà anche le dinamiche di gioco. Rispetto al capitolo originale, però, il tutto sarà molto più vasto.
Sarà sempre lui a guidarci nella storia, saranno le sue carte e le nostre scelte a scrivere il nostro fato. La storia principale di Hand of Fate 2 è composta da 22 capitoli. Ognuno di essi ha le sue sfaccettature e, soprattutto, le proprie carte distintive che serviranno anche per progredire nella trama piuttosto ampia.
Avremo tante cose da fare e soprattutto tanti incontri e relative scelte da fare. Il titolo è sottotitolato anche in italiano per cui, non temete, basterà leggere senza sforzarsi di tradurre anche per apprezzare la profondità del lato narrativo. Saranno molteplici, infatti, le varianti rispetto alla quest principale. Incontri-scontri, più o meno casuali, visite a mercati (per acquistare o vendere quel che ci serve, comprese pozioni preziose o cibo), piccole missioni secondarie, molti bivi (anche narrativi) e quant’altro dipingono un quadro molto interessante, tutto da giocare per una sfida decisamente ampia, abbastanza varia ed appagante soprattutto se appassionati del genere.
Tra l’altro, è bene ricordare che ogni quest portata a termine ne sbloccherà altre e prima di iniziarle si dovranno scegliere alcune carte per “disegnare” la missione successiva. Le nostre carte, quelle vecchie e/o quelle appena conquistate, si uniranno a quelle che comporranno l’avventura successiva.
UN MISTO TRA AVVENTURA GRAFICA, HACK AND SLASH, FANTASY E CARTE DA COLLEZIONE
Come semplice intuire, Hand of Fate 2 si basa sostanzialmente sulle carte. Sembrano dei “tarocchi” (o giù di li) manovrati ad arte dal nostro misterioso interlocutore. Sul tavolo di legno del nostro narratore, posto all’interno di una camera dai toni scuri ma caldi, ci saranno diversi tipi di carte. La mappa cambia a seconda del capitolo ed è composta da diverse carte predisposte in modo schematico più o meno arzigogolato.
La nostra esplorazione sarà influenzata da molti eventi che richiederanno la scelta di una carta casuale tra una scelta di quattro. Come in ogni gioco ad indovinelli: il master mescolerà e dovremo fare noi la nostra scelta… sperando che la fortuna aiuti il nostro colpo d’occhio. Successo o fallimento? (ma anche Gran Successo o Grande Fallimento). Dovremo stare attenti (e fortunati) nel pescare la carta migliore o, quantomeno, in alcuni casi, quella che ci danneggerà di meno. Capiterà, infatti, di ritrovarsi in ambientazioni inospitali dove la possibilità di non subire danni saranno ridotte e quindi la mano di partenza sarà piuttosto sfavorevole. Per recuperare ci si potrà accampare e cucinare cibarie. Tutto è deciso dal caso e dalla nostra buona sorte.
A questa meccanica che era già presente nel primo capitolo, troviamo anche i dadi. Questi, ad esempio saranno richiesti in determinate prove, quando, ad esempio, giocheremo a braccio di ferro (per ottenere ricompense in denaro) nelle varie taverne della regione o per aiutare una fanciulla in difficoltà. Si lanciano tre dadi per ottenere il risultato minimo indicato in quel frangente. C’è la possibilità di ritirare una volta i dadi scegliendo anche quali e quanti rilanciare. In questo i dadi sono “larghi” bisognerà almeno pareggiare il risultato richiesto per avere la meglio.
Ma non finisce qui: altri mini-giochi ci chiederanno di fermare una lancetta in un determinato punto per ottenere il successo desiderato in un’azione specifica.
E poi c’è la presenza delle carte con i gettoni. Conquistati quest’ultimi si avrà accesso ad importanti accessori ed equipaggiamento indispensabili per andare avanti nelle missioni. Troveremo anche le carte che offrono dei seguaci in quest davvero articolate. Non mancano quelle per le armi, scudi ed armature che saranno fondamentale in combattimento.
Questa rappresenta la parte hack and slash ed il fulcro del gameplay di Hand of Fate 2. I combattimenti sono in tempo reale. Il tutto è molto immediato con l’utilizzo della tastiera e del mouse e si svolge in ambientazioni piuttosto piccole, quasi delle “arene” ed avremo di fronte tanti tipi di creature (anche umani) e boss. Ci saranno le parate, a patto di avere uno scudo, attacchi poderosi, mosse speciali a patto di avere l’arma (carta) adeguata, la possibilità di fare combo e di eludere gli attacchi dei nemici. Ci sono armi con colpi speciali. Armature in grado di assorbire più danni ed altro.
Peccato ci siano alcune imprecisioni nel sistema di comandi e che ogni tanto il nostro personaggio non vada nella direzione desiderata. Comandi, intendiamoci, immediati ma legnosi anche se nulla di grave anche perché questa “mancanza” è controbilanciata da un’intelligenza artificiale dei nemici non perfetta che di tanto in tanto mostra dei limiti. Questa, ad onor del vero, sembra l’unico limite di questa produzione indipendente.
In base all’equipaggiamento, che è possibile variare durante il nostro cammino dando uno sguardo all’inventario, decideremo il nostro modus operandi. Ogni componente ha le proprie caratteristiche. Puntiamo su attacchi potenti? Meglio asce o spadoni a due mani, magari non precisi ed immediati ma in grado di devastare.
Vogliamo uno stile più equilibrato? Spada e scudo con possibilità di parate ma con meno danni. Serve valutare i nemici e conoscere i loro punti di forza, capire se la loro armatura è coriacea o meno. Ci saranno creature più veloci, altre più toste ed ostiche. Altre possono essere stordite e finite con mosse speciali che si attivano solo a determinate condizioni come, ad esempio, l’impossibilità di difesa del nostro avversario di turno. Il tutto sarà influenzato anche da benedizioni e maledizioni che daranno bonus o malus in determinate situazioni.
Interessante la presenza dei seguaci di cui avevamo parlato poco fa. In certe fasi sono indispensabili visto il loro aiuto quando il numero di nemici è preponderante (affrontare un gruppo di 5 creature da soli non è salutare ed è altamente pericoloso; con i seguaci tutto è più semplice).
Questi possono essere selezionati con una carta apposita all’inizio delle missioni. Nelle prime fasi, un mago ci aiuterà non poco con attacchi dalla distanza e protezioni. Ma anche in questo caso, le possibilità di avere compagni diversi sono molteplici.
Ad ogni modo abbiamo trovato il gameplay piuttosto articolato ed un mix di tanti elementi ben legati tra loro. Ottimo l’equilibrio tra narrativa, strategia ed azione oltre ad un pizzico di gdr anche se, da quest’ultimo punto di vista, abbiamo notato che questa sfumatura si avverta più nell’acquisizione di nuove carte e carte equipaggiamento che nelle caratteristiche del personaggio vero e proprio.
GRAFICA MOLTO GRADEVOLE, SPLENDIDA COLONNA SONORA
Il lavoro di Defiant Development dal punto di vista tecnico è molto gradevole. La grafica di Hand of Fate 2 sia nelle parti statiche, che in quelle dove troviamo più azione (le arene per intenderci), è molto ben fatta. Splendide le illustrazioni delle carte, mentre in combattimento le ambientazioni sono varie e ben strutturate. E questo è molto positivo: potremo imbatterci in una gazzarra in un boschetto, o avere scontri in una piazza, o difenderci da possenti predoni del nord o da soldati più disciplinati. Buona anche la caratterizzazione dei nemici anche se alcune volte le animazioni non ci sono sembrate perfette.
Ottimi anche gli effetti ambientali come pioggia, neve o effetti atmosferici, particellari e le ombre con location non troppo grandi ma rese molto bene.
Splendidi, invece, i brani della colonna sonora. Il sound con sfumature a tratti mediterranee, ci ha colpito positivamente ed accompagna l’azione e la narrativa in modo più che soddisfacente. Ottima anche la voce narrante: profonda.
COMMENTO FINALE
Hand of Fate 2 riprende il concetto del capitolo originale e lo espande. Tale operazione è riuscita molto bene. Il nuovo gioco propone un mix tra avventura, azione e strategia di buonissimo effetto accompagnato da una realizzazione tecnica molto buona che ne esalta la sfumatura da gioco di ruolo.
È, infatti, molto bello indossare i panni del protagonista seguendo le storie narrate dal mazziere che funge da master. La storia è lunga, articolata, ricca di tanti contenuti, personaggi da conoscere, equipaggiamento ed oro da raccogliere, cibo che serve per la gestione del nostro eroe (utile perché ripristina a poco a poco e quotidianamente i punti vita persi in battaglia), nonché ci pone sempre di fronte a combattimenti da risolvere.
Ottima la longevità visto grazie ad una modalità Storia ampiamente rigiocabile. Ma non è tutto: arriverà anche una modalità infinito che aggiungerà ulteriori sfide. Tecnicamente, a parte qualche animazione forse un po’ affrettata ed i comandi a volte un po’ imprecisi, possiamo comunque contare su una grafica molto ben realizzata con interfaccia molto semplice e ben caratterizzata ed una colonna sonora davvero notevole.
Se siete appassionati di fantasy, azione, strategia, vi piacciono le influenze ruolistiche, ed amate il single-player (il titolo non ha comparto multiplayer), Hand of Fate 2, pur non essendo eccessivamente originale, fa assolutamente al caso vostro. Un titolo indie eccellente e sicuramente tra i più interessanti di questo fine 2017.
Pregi
Ottimo mix tra narrativa, azione, strategia e gdr. Atmosfera fantasy ben resa. Graficamente interessante. Notevole colonna sonora. Longevo e rigiocabile.
Difetti
I comandi non sono precisissimi. La sfumatura gdr sarebbe potuta essere più decisa. Animazioni, a volte, semplicistiche.
Voto
9-
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