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South Park: Scontri Di-Retti, Recensione PS4

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A più di tre anni di distanza da South Park: Il Bastone della Verità, firmato niente di meno che Obsidian Entertainment (gli stessi signori dietro Pillars of Eternity, per citarne solo uno degli ultimi), ecco arrivare il seguito di uno dei più geniali videogiochi di ruolo occidentali mai concepiti, grandemente apprezzati e decisamente singolari. Stiamo parlando di South Park: Scontri Di-Retti, giunto su Pc Windows, PS4 e Xbox One il 17 ottobre scorso, questa volta sviluppato da Ubisoft San Francisco e immancabilmente prodotto da Ubisoft.

GIOCHI DI RUOLO DAL VIVO

South Park: Scontri Di-Retti, come Il Bastone della Verità, narra le gesta eroiche (e infami) di un gruppo di ragazzini che hanno abbandonato i videogiochi per dedicarsi anima e corpo al giochi di ruolo dal vivo. Per chi non lo sapesse, cerchiamo di spiegarlo in termini estremamente poveri: parliamo di rappresentazioni in costume di scena, in cui ogni partecipante (giocatore) interpreta un ruolo definito a priori e che deve essere coerentemente portato avanti fino alla fine della messa in scena. I giocatori, sempre in nome della coerenza, smettono di chiamarsi per nome anagrafico e iniziano a rivolgersi tra loro con i nomi di fantasia che si sono dati per la rappresentazione.

Ne Il Bastone della Verità, il tema da rispettare era il medioevo fantasioso, portato in auge da Il Signore degli Anelli, The Hobbit ma che ha sempre trovato terreno fertile in produzioni di scrittori più vicini a noi, come G.R.R. Martin (Il Trono di Spade), David Gemmel (La Leggenda dei Drenai), Terry Brooks (la Saga di Shannara) o il recentissimo Andrzej Sapkowski (la Saga del Witcher). E Scontri Di-Retti riparte proprio da qui, dalla fine de Il Bastone della Verità e da una battaglia senza esclusione di colpi tra ragazzini vestiti da cavalieri e maghi.

Ma quel buontempone di Cartman, che ha evidentissime manie di protagonismo, pensa bene di annullare tutto quello che era stato fatto e di cambiare il tema al volo: non più maghi e cavalieri, adesso si gioca nel futuro. Un futuro denso di super criminali ma anche pieno di super eroi, ed è proprio quello che i bambini di South Park iniziano a fare, iniziano ad interpretare super eroi di stampo originale (niente plagio a quelli già esistenti). E’ solo l’inizio di una “Civil War” di marveliana memoria, ma tutta dissacrata e resa comica dallo stile irriverente tipico di South Park.

Il giocatore viene introdotto alla nuova campagna di gioco di ruolo dal vivo dallo stesso Cartman, che lo ribattezza “Petoman”, che ha il super potere di emettere flatulenze illegali in cinquanta stati e può scegliere fra tre classi di base e secondarie. Chi vi scrive, assecondando il prologo del gioco, ha scelto come classe base il piacchiatore e poi ha scelto il distruttore, rendendolo così, del tutto simile alla “Cosa” dei Fantastici 4 in termini di capacità e poteri: grande prestanza fisica ma poca attenzione ai poteri magici.

Quelli, tra Kyle, Stan e tutti gli altri bambini di South Park, non mancano mai e sanno essere estremamente utili non solo per offendere gli avversari. Non mancano i poteri a supporto del gruppo.

UN VIDEOGIOCO DI RUOLO IN TUTTO, NON PER TUTTI

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A dispetto della presentazione grafica che non ha niente da invidiare ad un vero episodio animato di South Park, sotto la veste priva di molti poligoni riposa un videogioco di ruolo che riprende a costruire sulle solide fondamenta piantate da Il Bastone della Verità.

South Park: Scontri Di-Retti impiatta una modalità esplorativa condita da mini-giochi, sotto-giochi e brevi dialoghi dalle battute taglienti che viene intervallata dagli immancabili combattimenti (per fortuna non troppo frequenti da interrompere il flusso narrativo). Questi ultimi si svolgono rigorosamente a turni, come i più classici videogiochi di ruolo, suddividono il campo di battaglia come una scacchiera ed ogni personaggio può muovere, attaccare oppure usare un attacco speciale. Non è questa la sede per approfondire così tanto gli aspetti del combattimento ma qui possiamo scrivere che le battaglie, in Scontri Di-Retti, sono semplicemente perfette nel loro bilanciamento, non troppo facili né esageratamente difficili. Basta sfruttare con un po’ di logica e di astuzia i poteri degli amici, far leva sulle debolezze dei nemici e sulla prevedibilità di alcuni dei loro attacchi più potenti.

Immancabilmente, da ogni missione completata o battaglia portata a buon fine, arrivano punti esperienza con cui riempire la classica barra che, una volta riempita, fa passare ad un livello superiore portando con sé nuove abilità e nuovi potenziamenti. Punti esperienza aggiuntivi derivano dal soddisfare richieste di primati singolari (ci viene in mente quello di picchiare decine di ragazzini delle scuole medie, tra i tanti).

Gli aspetti da videogioco di ruolo classico non finiscono qui. In base al genere di appartenenza (maschile o femminile) i personaggi non controllati dal giocatore cambiano il modo di parlare e di rapportarsi con il protagonista. In base alla pigmentazione della pelle, invece, si assiste ad un inasprirsi della vita: più la nostra pelle è nera meno ricompense e più battutacce offensive arriveranno nei nostri riguardi. Altri aspetti da tenere in considerazione sono: la gestione di un profilo “Procinstagram” per accrescere l’influenza del nostro personaggio in città, la gestione di ricette e materiali per la forgia di equipaggiamenti, armi e potenziamenti, la gestione dei super poteri e dei punti abilità per incrementarli.

UN GIOCO CHE NON INVECCHIA MAI

South Park: Scontri Di-Retti ha l’enorme pregio di ricalcare fedelmente lo stile grafico del serial televisivo, con l’effetto di risultare sempre attuale e mai vetusto. Non ci sono orpelli grafici, poligoni in bella vista e motori di gioco che tra qualche anno, a vedersi, ci sembreranno di un’era passata. E’ tutto, oggettivamente, inappuntabile ma un plauso in particolare vogliamo farlo alla splendida colonna sonora, che rende bene l’atmosfera, e all’ispiratissimo doppiaggio anche italiano, che rende il tutto ancora più godibile anche per l’utenza dello “Stivale”.

Se vogliamo proprio andare a sindacare su certi aspetti del gioco, possiamo puntare il dito sul turpiloquio diffuso e su temi delicati che vengono trattati senza il minimo tatto. E’ il tratto distintivo degli autori di South Park e, se vogliamo dirla tutta, non si avvicinano lontanamente alle pesantezze di certi episodi o lungometraggi. Altri nei che abbiamo potuto constatare sono relativi alla mancanza di una vera e propria libertà di andare dove si vuole fin da subito: se siete tra quelli che cercano free-roaming e possibilità di andare dove si vuole, sperimentare quello che piace, combattere in tempo reale, allora questo non è il gioco che fa per voi. Se lo stile grafico di South Park è il principale problema che lo rende sgradevole e sgradito, anche in quel caso, dovreste rivolgere l’attenzione altrove perché Scontri Di-Retti non è certamente una libera interpretazione di quello che si vede in tv da ormai vent’anni.

Se vi è piaciuto Il Bastone della Verità, potreste finire con l’adorare Scontri Di-Retti. Noi vi abbiamo avvisato.

COMMENTO FINALE

South Park: Scontri Di-Retti è un videogioco di ruolo in terza persona in due dimensioni che riproduce perfettamente lo stile grafico delle serie televisive di South Park griffate Matt Stone e Trey Parker. Alterna fasi esplorative in tempo reale a combattimenti a turni, su piccola e semplice scacchiera.

Graficamente parlando, non dovendo contare su numerosi poligoni ed effetti speciali da muovere sullo schermo, South Park: Scontri Di-Retti rientra, a pieno diritto, tra le produzioni che non soffriranno mai il tempo che passa, non invecchierà male ma sarà eternamente un ottimo gioco di South Park, gradevole a vedersi e convincente nelle animazioni e nella colonna sonora. Anche il commento sonoro fa la sua parte: i doppiatori originali si sono prestati per dare le proprie voci anche in italiano, per la felicità di tutti coloro che valutano l’acquisto di un titolo anche in dipendenza dalla presenza, o meno, della lingua di Dante, specialmente parlata.

Joypad o tastiera alla mano, risulta evidente che sia stato ereditato l’impianto di base del prequel Il Bastone della Verità ma riveduto, corretto e perfezionato per garantire un’esperienza più piacevole e meno “ingessata”. Due classi selezionabili lungo il tutorial definiscono la scuola di combattimento del nostro alter-ego, garantendo anche un certo grado di rigiocabilità per chi volesse provare tutte le combinazioni possibili. La gestione del personaggio, degli oggetti, dei poteri e dei potenziamenti risulta davvero semplice ed intuitiva e grande incoraggiamento viene dato al sistema di crafting.

Tra missione principale, missioni secondarie, incarichi a margine, mini-giochi e sotto-giochi, South Park: Scontri di-Retti risulta essere la naturale e migliore evoluzione del suo predecessore, un videogioco di ruolo autenticamente divertente e stimolante. L’unico compromesso da accettare è una veste grafica ben lontana dai fasti di The Witcher 3 e Dragon Age: Inquisition, unitamente al senso dell’umorismo, denuncia sociale, satira politica, linguaggio e contenuti estremamente forti, che sono i tratti che distinguono South Park da tutte le altre produzioni televisive/videoludiche.

Pregi

Graficamente immortale. Umorismo americano tra serio, faceto, satirico e politicamente scorretto. Doppia classe liberamente selezionabile. Ottima gestione del personaggio. Bel sistema di crafting. Sistema di incarichi e ricompense ben studiato. Totalmente in italiano, anche con voci dei doppiatori originali.

Difetti

Potrebbe risultare stucchevole perché politicamente scorretto in tante parti. Non passerà alla storia come il più bel gioco da vedere. Non fa contenti gli adoratori del free-roaming.

Voto

8,5

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