XCOM 2: War of the Chosen, Recensione Pc
Quasi un anno fa di questi tempi, l’11 ottobre 2016 per essere precisi, su queste stesse pagine approdava la nostra recensione su XCOM 2 di Firaxis Games, nella sua versione PlayStation 4 ma – tutto sommato e joypad a parte – in linea con la controparte Pc Windows. Dopo le pubblicazioni di Dlc minori, che aggiungono qualche missione o elemento minore al contesto, ecco approdare XCOM 2: War of the Chosen, corposa espansione che va ad installarsi sul gioco originale e che si può giocare fusa insieme a quello, oppure lasciata da parte.
Un po’ come accadde per la pubblicazione di Enemy Within, che nel caso del primo XCOM andava a rimpolpare la campagna originale con vagonate di contenuti aggiuntivi. XCOM 2: War of the Chosen non fa eccezione e, come nel caso della prima installazione, i contenuti non mancano e possono essere giocati anche su Xbox One e PlayStation 4.
L’AVVENTO DEI PRESCELTI
Le premesse di War of the Chosen partono anche prima del prologo di XCOM 2 originale e contestualizzano ancora meglio lo stato di guerriglia tra la Advent e il movimento di resistenza anti-alieno. Senza rivelare troppo della trama qui basti sapere che, oltre alle truppe Advent, i gerarchi delle forze extraterrestri hanno addestrato e sguinzagliato tre, temibili, campioni che non possono essere uccisi e che incarnano una minaccia ben al di sopra delle capacità umane dei soldati alle nostre dipendenze.
C’è l’Assassina, maestra dell’occultamento, armata di spade e letale nel corpo a corpo. C’è il Cacciatore, che ridefinisce il significato di cecchino, potendo sparare da qualunque distanza tenendosi lontano dai guai. C’è lo Stregone, campione di poteri psionici e – letteralmente – mina vagante nel campo di battaglia.
Questi campioni, questi prescelti, prendono possesso di una nazione del nostro pianeta e da questa vanno partire delle sortite micidiali che è nostro compito respingere (state certi) a carissimo prezzo. I Prescelti sono anche quelli che possono stordire e catturare i nostri soldati, portandoli prigionieri in centri di detenzione fortemente difesi e da cui ottengono segreti sulle tattiche e le missioni XCOM. In questo modo anche i Prescelti espandono le loro abilità, ottenendone di nuove e diventando sempre più pericolosi.
L’ARRIVO DELLA RESISTENZA
A far da contraltare alla presenza dei Prescelti, ecco arrivare in nostro soccorso dei soldati speciali, addestrati dalle forze di resistenza esterne alla XCOM: Mietitori, Guerriglieri e Templari, se opportunamente soddisfatti nelle loro richieste, concederanno uno dei loro campioni al Comandante (il nostro alter-ego). Questi soldati di élite sono sono quasi le uniche personalità a poter dare qualche fastidio ai Prescelti, soprattutto nelle fasi iniziali di War of the Chosen, che vedono l’umanità indietro sul piano tecnologico.
I Mietitori sono maestri dell’occultamento, non lo perdono se sparano un colpo, sono tiratori scelti di rara bravura e sopravvivono alle Zone Morte con più facilità di tanti soldati addestrati. Sono dei novelli “S.T.A.L.K.E.R.” (ogni riferimento ai personaggi del gioco di GSC Game World è, da noi, voluto) che tengono a debita distanza ogni genere di minaccia.
I Guerriglieri sono dei soldati Advent disertori, che hanno abbandonato le promesse di utopia aliena e abbracciato la causa dell’umanità (essendo, in gran parte, esseri umani anch’essi, sebbene irriconoscibili). Sono dotati di un potente rampino, che possono usare per gli spostamenti verticali e per afferrare i nemici a distanza (anche qui, si spreca il non casuale riferimento a Scorpion di Mortal Kombat).
I Templari sono esseri umani dalle spiccate capacità psioniche innate. Le alternano ad una scherma a doppia lama che non lascia scampo, anche qui i riferimenti agli Zeloti di StarCraft sembra fortemente voluto ma riteniamo che lo stile proposto da Firaxis Games sia assolutamente efficace e originale. Le uccisioni portare con le armi, caricano la potenza psionica del templare, che può così sfruttarla per ottenere dei vantaggi tattici.
Le abilità dei soldati di élite non vanno sbloccate come quelle dei soldati XCOM, bensì ottenute grazie a delle imprese, da compiere durante le missioni. Un sistema di sblocco tramite encomio, tramite tattica, che ci ha fatto chiedere perché non si adotti sempre questo sistema, decisamente più coerente e realistico del “passo di livello e imparo a fare qualcosa che non ho mai fatto prima”.
ALTRE NOVITA’ DA SEGNALARE
Come abbiamo già accennato, War of the Chosen si innesta sul gioco originale arricchendolo di contenuti che ne espandono l’esperienza di gioco in maniera esponenziale. Oltre a tre personaggi affascinanti come i Prescelti, oltre ai soldati di élite come quelli offerti dalla Resistenza, troviamo Sacerdoti e Purificatori tra le maglie della Advent: i primi sono dei personaggi di supporto, che curano i propri commilitoni, li supportano e li avvantaggiano.
I Purificatori sono soldati armati di potenti lanciafiamme. Sono il risultato dell’esigenza di controllare le masse di Dispersi che infestano quelle che definiamo Zone Morte: città in rovina, abbandonate a se stesse, fatiscenti e diroccate, abitate da creature che hanno ormai perduto l’umanità facendo spazio ad una bestialità tutta aliena. Novelli zombie, né morti né vivi, che urlano, corrono, accerchiano, picchiano, in costante superiorità numerica, immancabilmente attratti dai rumori forti (come quelli delle armi da fuoco). Fortunatamente possono essere “instradati” verso quelli della Advent, con le giuste tattiche.
Aggiungono carne al fuoco di un barbeque che, già di base, faceva positivamente impressione: missioni aggiuntive per il recupero ostaggi, missioni per conto della Resistenza, missioni nelle Zone Morte, un sistema di “legame” che nasce tra i soldati XCOM che lavorano spesso insieme, e grazie al quale possono ottenere notevoli vantaggi (e pessimi traumi psicologici, se dovessero perdere il proprio “legato”). Molto divertente la possibilità di fare propaganda tramite manifesti, come fa la Advent tramite quelli che siamo costretti a subire tra un caricamento e l’altro. Ora anche XCOM può fare la propria propaganda, permettendo al giocatore di mettere i propri campioni in posa, scattarne una foto, farne un poster e scriverne uno slogan d’effetto da far leggere alle masse: orpello più divertente che utile, ai fini del gioco, ma che contribuisce a stemperare la tensione e a coinvolgere il giocatore ancora di più. Colpo di genio.
COMMENTO FINALE
XCOM 2: War of the Chosen è una corposa espansione al gioco base XCOM 2 di Firaxis Games e 2K Games. Parliamo di uno strategico a turni, con elementi gestionali e una difficoltà anche troppo eccessiva (per qualcuno), davvero avvincente e ottimamente confezionato.
War of the Chosen, una volta installato, offre la possibilità di essere giocato al posto del gioco base. Se questa opzione venisse approvata, avremmo tra le mani XCOM 2 avvalorato da un Dlc che lo rende sostanzialmente un altro gioco: più coerente, coeso, corposo nei contenuti e tecnicamente (ormai dopo mesi di supporto e patch correttive) inappuntabile. Porta con sé un ventaglio di novità non indifferenti, tre nuovi boss da affrontare, tre classi di soldato XCOM inedite che rendono ancora più varie le tattiche e le missioni, nuovi nemici e nuove mappe: le “Zone Morte” infestate dai Dispersi e le prigioni in cui vengono detenuti i prigionieri di guerra.
Tra scene inedite, una caratterizzazione dei nemici migliore, migliori dinamiche di gestione della base e delle squadre di soldati, che sono più “umanizzati” e quindi ancora più emotivamente vicini al giocatore e tra loro, non ci resta che definire War of the Chosen il valore aggiunto che perfeziona XCOM 2 al punto da renderlo quasi il sequel di se stesso.
Pregi
Si fonde a XCOM 2 e ne rende l’inizio ancora più avvincente e difficile. Tre nuovi nemici e tre nuovi soldati a rinfrescare l’offerta. Nuove missioni e nuove pressioni ad affiancare il Progetto Avatar.
Difetti
Richiede il gioco base per funzionare. Se molto bravi a reggere la botta iniziale, il resto del gioco diventa molto più facile.
Voto
9