Mancano praticamente due settimane al calcio di inizio della nuova stagione secondo EA Sports. Fifa 18, arriverà il 29 settembre su Pc e console, nel frattempo abbiamo messo le mani – come tanti appassionati – sulla demo per PS4.
Ecco le nostre prime impressioni su questo assaggio interessante del gioco liberamente (come è ovvio che sia) scaricabile da l’altro ieri da Origin per gli utenti Pc, su PSN per quelli PS4 e su Xbox Live per chi vuole cimentarsi su Xbox One.
I CONTENUTI
La versione dimostrativa di Fifa 18 include la possibilità di provare le esibizioni, ossia le partite amichevoli, e ci offre un piccolo assaggio della modalità Il Viaggio che segna il ritorno di Alex Hunter. Possiamo quindi disputare partite di quattro minuti per tempo in quatto stadi: il Bernabeu di Madrid, la Bombonera di Buenos Aires, lo StubHub Center ed il King Fahd Stadium.
Dodici, invece, le formazioni disponibili provenienti da tutto il mondo: la Juventus, il Bayern Monaco, il Paris Saint Germain, il Real Madrid, l’Atletico Madrid, il Manchester United, il Manchester City, ma anche le più esotiche Los Angeles Galaxy, Toronto FC, Boca Juniors, D. Guadalajara ed il Vissel Kobe.
Un buon numero di squadre, quindi, per cominciare a prendere confidenza con i campioni di questo gioco. Ultimo ma non ultimo è possibile provare durante il caricamento delle partite alcuni esercizi di abilità come i tiri, i dribbling, i tiri al volo, i passaggi e così via.
IL VIAGGIO STAGIONE 2
Ea Sports ha confermato anche per Fifa 18 la modalità Il Viaggio che vede nuovamente protagonista il giovane Alex Hunter che punta a diventare una stella del calcio ricalcando i fasti del nonno. Dopo averci impressionato l’anno scorso, questa modalità Storia sarà disponibile anche nella versione finale del gioco. La demo ci mostra le fasi iniziali di questa nuova stagione che vede il nostro eroe vestire la maglia del Chelsea allenato da Antonio Conte campione d’Inghilterra in carica.
In questo assaggio davvero delizioso oseremmo dire, saremo di fronte ad un bivio importante. Il giovane Hunter è frastornato e lacerato dall’elettrizzante possibilità che il Real Madrid possa essere interessato a lui o rimanere al Chelsea (che non sarà il Real ma non è comunque l’ultimo club arrivato avendo, peraltro, vinto l’ultima Premier League). Sarà sempre il nonno di Alex Hunter a tentare di farlo ragionare mentre il suo agente, ovviamente, lo presserà per i “Blancos”. Da buon 18enne immaginatevi l’euforia del ragazzo.
Ad ogni modo, senza esagerare troppo con le anticipazioni di questo prologo che comunque dura molto poco ma è molto intenso, giocheremo una partita di campionato partendo dalla panchina. I rapporti tra la tifoseria ed il nostro alter ego sono deteriorati. I fan sanno di questo possibile trasferimento mentre la squadra sembra avergli voltato le spalle ed il tecnico lo relega in panchina.
Toccherà a noi tentare fare la differenza in campo in una partita contro il Manchester United di Mourinho. A ripresa inoltrata saremo chiamati a scendere in campo e cominceranno i primi dialoghi a scelta tanto famosi nella prima stagione de Il Viaggio e qui le prime risposte.
Come sempre l’obiettivo di questa modalità Storia è quella di ricreare una sorta di film e complici i tanti dialoghi, scelte, personaggi con i quali interagire e cose da fare, questa seconda stagione sembra promettere davvero bene.
Ovviamente, le nostre scelte nelle risposte determineranno il carattere del nostro campioncino. Fatto questo, prima di scendere in campo potremo scegliere se controllare la squadra o singolarmente il nostro giocatore.
Il tecnico ci dirà di partita in partita cosa si aspetta e quali saranno i compiti che dovremo svolgere. Segnare un goal, ad esempio o ribaltare la partita, spezzare l’equilibrio e così via. Se colpiremo il nostro coach, avremo la sua fiducia e maggiore libertà e benefici che comunque si rispecchieranno nella trama.
Tornando alla prova, ci è molto piaciuta l’atmosfera. Benché sia durato pochissimo questo segmento riservato alla modalità nella demo, possiamo già affermare che l’atmosfera tanto apprezzata l’anno scorso è tornata in modo prepotente e, se possibile, più amplificata.
I tifosi sanno del nostro probabile addio e ci fischieranno. Un boato ci accoglierà quando scenderemo in campo. Ricordiamo che l’anno scorso il pubblico alla prima partita non ci conosceva ed addirittura ci chiedeva chi fossimo con un coro quasi di scherno.
EA Sports continua quindi a condire questa modalità con tante finezze. La nostra prestazione sarà importante per riconquistare la fiducia nei tifosi. Basteranno alcune buone giocate e gol per trasformare man mano il clima ostile in applausi a scena aperta.
Dopo la prima partita, le scene ti taglio cinematografico, oggettivamente visibilmente migliorate (ed anche di non poco) rispetto a quanto visto e vissuto 12 mesi fa, svelano alcuni tratti importanti della trama che vi risparmiamo ma possiamo dirvi che creano un attimino di “sorpresa”. Non ci resta che attendere.
SENSAZIONI POSITIVE
Il gameplay del gioco, che ricordiamo non è nella sua versione finale e che quindi sarà ulteriormente limato anche sotto questo aspetto, è piuttosto incoraggiante.
Generalmente l’azione appare più fluida come se fossero state aggiunte tonnellate di animazioni supplementari a prima vista “invisibili” ma presenti in modo tangibile quando si mette mano al joypad. La velocità dell’azione rispetto a Fifa 17 ci sembra sostanzialmente più lenta ma il controllo dei giocatori ed i movimenti senza palla ci sembrano decisamente più definiti e realistici.
Anche quest’anno particolare attenzione è stata data ai contrasti che in queste primissime ore di gioco ci sembrano decisamente migliorate e più veritiere rispetto al predecessore. Le trame di passaggi sono caldamente raccomandate ed offrono spunti soddisfacenti. Interessante anche il modo di giocare delle formazioni che è assolutamente diverso. Il Real può contare su solisti fantastici mentre il gioco appare spezzettato. Navas, per quanto sia un buon portiere, non è Neuer e si vede ed ogni tanto gli sbandamenti difensivi fanno tremare. Il Bayern è rocciosissimo: una corazzata relativamente lenta e compassata che ha in Levandowski un terminale formidabile e nel suo portiere un baluardo davvero arduo da superare senza però dimenticare la fantasia e le accelerazioni del suo centrocampo.
La Juventus ci appare solida con un Dybala in netta ascesa ed un Iguain implacabile mentre il resto appare davvero un ottimo mix tra rudezza fisica, corsa e piedi buoni.
E potremmo andare avanti ma preferiamo cambiare discorso anche se ci preme segnalare come Lucas Podolski, probabilmente nella fase calante della sua carriera, sia comunque una punta devastante, forte fisicamente, precisa e scaltra, capace di spiccare nel suo club giapponese del Vissel Cobe.
Belle le sensazioni quindi sia sul gioco corale che sui passaggi, con il comportamento della palla che ci sembra abbastanza corretto e veritiero con finezze più “concrete” e la possibilità di difendere bene la palla cercando e creando quegli spazi che il movimento dei compagni di squadra ed un attento colpo d’occhio possono ricreare. Le accelerazioni, inoltre, sono realistiche perché non sono sempre uguali e bisognerà fare attenzione ai cambi di direzione nei dribbling perché si rischia di offrire “il fianco” al nostro marcatore.
Quando però riescono le aperture con i filtranti i cambi di gioco, le triangolazioni e gli uno-due che portano l’attaccante a trovarsi a tu per tu col portiere avversario, la soddisfazione è grande. Abbiamo notato una maggior naturalezza dell’uso del colpo sotto che può anche sorprendere il portiere facendoci fare una gran bella figura ma può anche essere letto e sventato dall’estremo difensore con salvataggi prodigiosi. E se l’estremo difensore non ci dovesse arrivare, i difensori sarebbero pronti ad immolarsi con risultati altrettanto spettacolari.
I portieri, invece, pur migliorabili, questa volta ci sono sembrati più attenti. Paradossalmente sembra più facile bucarli da lontano a patto di trovare la zolla giusta e lo spazio e far passare la sfera tra le strette maglie delle difese avversarie. A tu per tu sono in grado di fare buoni interventi mentre sono stati migliorati in uscita sia alta che bassa. Più difficile trovare cali.
E’ tangibile, inoltre, l’effetto fatica. Se nel primo tempo i più freschi erano in grado di fare ottime folate, chi ha corso tanto pagherà dazio nella ripresa perché gli scatti non saranno così efficaci come prima. Le difese invece sono a corrente alternata ed alcune volte concedono contropiedi evitabili.
E’ ancora presto parlare di salto in avanti ma la strada rispetto a Fifa 17 ci sembra già tracciata. Ah, c’è una finezza da segnalare: la possibilità di fare delle sostituzioni veloci senza dover ricorrere al menu ed interrompere la partita. Durante i replay o le pause è possibile, infatti, se segnalato dal gioco, premere R2 e guardare la sostituzione suggerita. Se convinti, basterà premere X per confermarla. Un modo per accelerare i tempi e rendere la partita ancora più “televisiva”. Molto divertente ci ha riportato, per alcune sfumature e sensazioni, ai fasti di PES 4 e 5 che a nostro avviso furono tra i titoli più divertenti e realistici in assoluto.
FROSTBITE IN TUTTO IL SUO SPLENDORE CON TANTE FINEZZE E QUALCHE LIEVE INCERTEZZA
La prima impressione sull’aspetto di Fifa 18 è senza dubbio impressionante. Che il Frostbite sia un ottimo motore lo avevamo già assodato da tempo e non tanto per l’eccellente Fifa 17 ma anche per l’attrettanto eccellente Battlefield 1, Star Wars Battlefront e così via.
Il motore di DICE continua a raccogliere consensi e la naturale evoluzione delle cose (con gli sviluppatori che imparano sempre più a padroneggiare il tutto) ci mostra un aspetto grafico sempre più vicino a tratti di foto realismo.
Le atmosfere del pre-partita sono ancora più densi e ricchi di particolari. Certo, alcuni di questi come determinate inquadrature al pubblico non sono esattamente miracolose, ma altre come i ciuffi d’erba o l’insieme degli stadi visti finora, ci hanno impressionato così come la presenza a bordo campo dei tecnici: abbiamo visto Mourinho, Conte ma anche Carletto Ancelotti con una definizione tale da sembrare essere in TV a guadare una partita. Interessante anche alcuni replay di gol particolarmente spettacolari come ad esempio tiri da lontano: le inquadrature diventano libere nel replay “in diretta” grazie alla telecamera a 360 gradi, una delle novità annunciate da Ea Sports che vi proponiamo in questa clip. Fluidissimi invece, i replay singoli delle azioni salienti.
I volti dei giocatori sono incredibili: Buffon, Dybala, Robben, Ribery, Neuer, Cristiano Ronaldo, l’uomo immagine praticamente riprodotto perfettamente, sono riprodotti davvero bene. Strano però che Higuain non somigli (ma ricordi solo vagamente) la sua controparte reale. Per il resto molti volti noti sono pienamente riconoscibili. Impressionante il dettaglio dei volti solcati dal sudore e con qualche accenno alle animazioni della chioma così come le pieghe delle divise.
Ma tra tanto luccichio c’è anche qualche piccola ombra. Nulla di grave ma si segnala qualche lievissimo effetto pop up nelle trame delle maglie, qualche sporadico rallentamento (su PS4). Ed in ultimo abbiamo visto un fastidiosissimo (e frequente per quanto di breve duratura) effetto contro-luce.
Ottimo il commento sonoro. Abbiamo potuto saggiare solo la telecronaca inglese che però ci è parsa competente, coerente ed inerente al gioco mentre gli effetti campo sono sempre all’altezza.
Abbiamo notato tante piccole chicche interessanti. Tra queste, se segniamo un gol col Real Madrid al Bernabeu, e quindi nello stadio di casa, partirà l’inno della squadra dodici volte Campione d’Europa. Siamo convinti con la versione finale del gioco avremo maggiori soddisfazioni sotto questo aspetto ma anche la presenza di molti elementi a bordo campo.
COMMENTO FINALE
Davvero interessante questa demo di Fifa 18. Un buon assaggio di quello che ci aspetterà il prossimo 29 settembre con contenuti sufficienti.
In campo il gioco sembra già differire in modo palpabile dal capitolo precedente ed offre tanti spunti per le manovre nonché per le azioni personali che però sono comunque difficili per chiunque. I contatti fisici sembrano più fluidi e complessi al tempo stesso mentre la fisica appare già di livello. Ci ha colpito il modo diverso di giocare delle squadre che sembra tangibile mentre abbiamo notato come sia più naturale il movimento senza palla che permette così trame efficaci ed estremamente sontuose dal punto di vista estetico ma permette anche di effettuare sanguinosi contropiedi e presentarsi davanti alla porta in due passaggi ben assestati.
Soddisfacente anche la parte tecnica con scene di intermezzo più fluide e generalmente una visione di insieme più fotorealistica e vicina al taglio “televisivo”. Tantissime le finezze proposte e siamo solo alla demo. Siamo estremamente curiosi di giocare alla versione finale di Fifa 18 che sembra fin da ora nuovamente in grado di dettare legge magari non rivoluzionando troppo ma aggiungendo ancora di più contenuti e certezze.
PREGI: Gameplay rivisto con fluidità di manovra e giusta rudezza nei contrasti per infiniti modi di trovare la rete. Graficamente potenziato ed a tratti impressionante. Alcuni volti dei giocatori sono incredibili. Anche alcune animazioni non sono da meno. Tante chicche. Buona la telecronaca inglese. Il ritorno di Alex Hunter è già interessante.
DIFETTI: Alcuni modelli di top player (vedi Higuain) non sono fedeli al centro per cento. Sporadici rallentamenti ed effetti pop up. Alcune inquadrature sul pubblico sono trascurabili. Ogni tanto la difesa si addormenta inspiegabilmente.