Everybody’s Golf, Recensione PS4
Fin dai tempi di Leaderboard, il golf è stato uno degli sport più gettonati per i videogiochi. Sono passati oltre 30 anni dai fasti Leaderboard (con World Class Leaderbord al top, ndr) ed alcune serie si sono alternate: da Links (che ricordiamo affettuosamente nel suo ultimo capitolo datato 2003 per la prima Xbox), a Jack Nicklaus Unlimited Golf & Course Design. Tutti più o meno col loro grado di difficoltà e sempre migliore realismo che si è alzato notevolmente grazie anche a PGA Tour Golf di EA Sports che dal 1990 in poi è sempre cresciuto.
Da venti anni a questa parte, una serie più “giocosa” ma non per questo meno profonda fa divertire il popolo PlayStation. Parliamo così di Everybody’s Golf, titolo firmato da Clap Hanz e Japan Studio, che festeggia il ventennale della saga approdando su PlayStation 4 il 31 agosto (giovedì scorso).
Tutta la spensieratezza e l’amore per questo sport “da ricchi”, che da piccoli abbiamo imparato a conoscere grazie anche ai racconti del cartone animato giapponese Tutti in campo con Lotti, è stata portata in questo titolo esclusivo per l’ammiraglia di casa Sony.
Conosciamo meglio questo videogioco dedicato ad uno degli sport più a contatto con la natura ancora non entrato nel cuore degli italiani nonostante i buoni risultati internazionali di Costantino Rocca, prima, e più recentemente dei fratelli Edoardo e Francesco Molinari. Ma quella di Everybody’s Golf è tutta un’altra storia. Sarà in grado di fare hole in one nei nostri cuori da golfisti provetti? Vedremo.
APPROCCIO GIOCOSO
Andiamo subito a parlare delle possibilità che offre Everybody’s Golf. Si inizia con il classico editor per il nostro alter ego. Tool piuttosto interessante che permette tante personalizzazioni e la realizzazione di una moltitudine di personaggi, anche caricaturali. Tantissime le opzioni per cesellare come si vuole il proprio avatar (altezza, acconciatura, colore di occhi e capelli, lineamenti e tratti del volto e così via). Un numero davvero notevole. Man mano che si andrà avanti si sbloccheranno costumi ed accessori dei più disparati grazie anche alle ricompense ottenute dalle sfide vinte o si potrà comprarli tramite moneta di gioco acquisita con i piazzamento nei vari tornei disputati.
Il negozio presente ci permette di acquistare tutta una infinita serie di oggetti per cambiare look a nostro piacimento ed in qualunque momento si desideri. Si può anche decidere all’inizio, di scegliere uno tra i tanti modelli standard. Andando avanti nel gioco, sarà possibile anche incontrare tanti personaggi nell’hub e “copiarne” il look acquistando in toto il loro abbigliamento.
Vi rammendiamo il fatto che sono tantissimi gli accessori per permetterci di sfoggiare degli stili personalizzati da fare invidia a molti. Dalle pettinature più strane all’abbigliamento più estroso. Chi vuole può anche divertirsi in accoppiamenti alquanto bizzarri. Non c’è limite alla fantasia.
Fatto questo possiamo cominciare a girovagare per l’hub per parlare con i vari abitanti e prendere le prime informazioni. Sarà possibile anche prendere parte a dei quiz proposti dal professore per testare la conoscenza delle regole del golf e della serie. Saranno esami “severissimi” che daranno, però, delle ricompense. Ma il nocciolo è un altro: ci si potrà iscrivere ai vari tornei per cominciare a fare esperienza, salire di classe e di livello (ci arriviamo) e, in poche parole, saggiare effettivamente le nostre abilità golfistiche. Si potranno disputare partite offline ed online.
GAMEPLAY GRADEVOLISSIMO, IMMEDIATO E PROFONDO
Di Everybody’s Golf ci ha colpito una cosa: l’immediatezza del gameplay. Sembra quasi di cimentarsi in un arcade ma è decisamente più profondo.
I tiri, la parte fondamentale del gameplay, vengono regolati dalla classica barra dell’energia che troviamo nella parte inferiore dell’ottima interfaccia. Per effettuare tiri allo stato dell’arte dovremo regolarci con la tempistica premendo tre volte il pulsante X. La prima volta per attivare il tiro, la seconda per selezionare la forza, la terza per chiudere al meglio lo swing ed impattare al meglio la pallina dando il massimo della precisione possibile.
Un sistema mutuato da altri titoli simili. Ovviamente si effettuerà il tiro soltanto dopo aver letto le informazioni preliminari come distanza, vento, tipo di ostacoli presenti, e la mazza da scegliere.
Importante, ma va da sé, essere precisi ed all’inizio sarà un po’ problematico. Si perché saremo davvero scarsi, come è giusto che sia a nostro avviso, ma la pratica migliora tutto. Mandando la pallina nel fairway ci si assicurerà una superficie idonea per effettuare tiri di avvicinamento in tutta sicurezza o comunque relativamente più semplici rispetto ad altre superfici come l’erba non rasata, l’erba alta o peggio ancora i bunker di sabbia.
Everybody’s Golf propone tutte le regole ed i punteggi di questo sport. Per chi non lo sapesse riassumiamo in brevissimo: l’obiettivo è quello di imbucare la pallina col minor numero di colpi. Le buche vengono suddivise in Par 3; 4; 5 o, rarissimamente 6 che indica il numero di colpi con il quale mandare la pallina in buca. Il Par delle buche viene determinato dalla distanza dal tee di partenza (da dove si colpisce la pallina per la prima volta) alla bandierina. Chiudere la buca con un colpo in meno dà il birdie (-1); con due troviamo l’eagle (-2) con tre, e pochissime volte nella storia abbiamo assistito ad un evento del genere, si concretizza un albatross (solitamente nelle buche Par 5 o nelle Par 4 in caso di buca in uno) esistono anche i Condor (un giocatore lo ha realizzato in Everbybody’s Golf e lo mostriamo con una clip dopo questo piccolo inciso sulle regole del gioco) ed i Phoenix (quest’ultimi si realizzerebbero chiudendo una Par 6 in un colpo. Pensiamo che sia fantascienza).
Ci sono anche i punteggi negativi, ovviamente: bogey un colpo in più; doppio e triplo bogey e così via. Non pensiate sia un disonore. Rispettare il par è già un risultato degno di nota. Nei tornei chi totalizza il punteggio più basso vince e comunque le classifiche vengono determinate così. Ci sono altre regole semplici: se la pallina va out of bounds (fuori i limiti) si ha un tiro di penalità e si riparte mulligando in una parte entro i confini del percorso. Se la pallina va in acqua si ha un colpo di penalizzazione e si effettua sempre un mulligan per stabilire da dove ripartire.
Torniamo a parlarvi del gameplay. Ci ha colpito moltissimo, infatti, il meccanismo di progressione del nostro personaggio. Come nei migliori giochi di ruolo, infatti, vengono assegnati dei punti esperienza che vanno a migliorare quattro abilità del tiro, potenza, controllo, backspin e porta di servizio in ogni mazza. Ogni tiro andato a buon fine o comunque positivo con una mazza ci offre punti esperienza in una (o più) di queste caratteristiche. Le prime due caratteristiche sono semplici (la gittata del tiro che aumenta sempre più e la precisione) mentre, il backspin offre un effetto utile per gli approcci alla bandierina da fuori dal green e porta di servizio serve per i tiri particolari di avvicinamento da posizioni difficili quali erba alta e bunker di sabbia ed effettuare quindi dei chip in vincenti o quantomeno redditizi.
Se si utilizzano le stesse mazze, in sostanza, le padroneggeremo più velocemente rispetto alle altre. Importante anche il putting, ossia il colpo “finale” per imbucare la pallina dal green. In questa fase finale della buca spunterà la solita griglia che ci indicherà la pendenza. I suggerimenti dei Caddie (che non solo dei semplici porta mazze e possono essere reclutati) aiuteranno anche a leggere al meglio le insidie.
Ma non finisce qui, ad ogni piazzamento fatto nei tornei, corrispondono altri punti esperienza che si applicano direttamente al giocatore per farlo alzare di livello. Più alto è il livello del nostro golfista più sfide si apriranno ed ampie saranno le ricompense. Ci si scontrerà, infatti, con altri golfisti per dei duelli all’ultimo colpo per salire di classe. Una sorta di esame pratico di difficoltà sempre crescente che permetterà il salto di categoria dopo tre vittorie nei duelli. Avanzare di classe sbloccherà altri campi e molte altre attività e competizioni… oltre che a ricompense sempre superiori sia in termini di punti esperienza, che di monete che di abbigliamento o equipaggiamento (mazze e palline speciali, ndr).
Insomma, gli sforzi di Clap Hanz e Japan Studio per offrire un gameplay semplice ma al tempo stesso profondo ci sono piaciuti. Il principio di dare punti esperienza nell’utilizzo delle mazze (legni e ferri oltre che il putter ed i ferri d’approccio) e prendere più familiarità con quelle più utilizzate lo abbiamo trovato interessante, coerente anche con la realtà, così come il sistema di progressione generale del nostro personaggio.
Peccato però che per andare avanti si debbano ripetere gli stessi tornei tante volte prima di sbloccarne altri. Forse, gli sviluppatori avrebbero potuto concedere una più ampia varietà di tornei e campi in modo da limitare l’effetto “grinding” che costringe a ripetere troppe volte gli stessi tornei negli stessi campi benché con qualche variante come la presenza o meno di avversità atmosferiche (pioggia) o condizioni meteo diverse o di mega buche (più grandi di quelle normali) o di buche tornado (che risucchiano le palline quando sono in prossimità) rendendo comunque più o meno facile le partite. La strada verso il gotha del golf è comunque lunghissima ed in salita. Se all’inizio, benché in presenza di alter ego davvero scarsi, sembra tutto semplice, andando avanti i compiti saranno più difficili e gratificanti.
Ma Everybody’s Golf offre anche altre attività: ci si potrà cimentare in corse con le macchinine che accompagnano i giocatori da una buca all’altra, a patto di battere l’avversario preposto e bloccare la relativa attività.
Ma si potrà pure pescare o di esplorare le buche a piedi (nel comparto online) o ancora di tuffarsi a mare ed altre amenità che possono essere comunque divertenti e che servono necessariamente a chi vuole platinare il gioco.
Dal punto di vista online segnaliamo una modalità interessante chiamata All’ultima buca che non è altri che una sorta di Ryder Cup con due squadre, rossa e blu che si sfidano per conquistare quante più buche possibile nel minor tempo possibile. Ovviamente ci saranno altre competizioni da affrontare contro altri giocatori o contro la cpu.
GRAFICA CARINA, BUONE LE MUSICHE
Ma come si presenta Everybody’s Golf? Tecnicamente parlando possiamo tranquillamente dire che gli sviluppatori abbiano svolto un compito non impossibile. I personaggi sono stilosi e ricchi di particolari grazie anche ad un editor potente ma l’aspetto volutamente caricaturale e la mancanza di dettagli “realistici” non ci hanno convinto appieno. L’aspetto grafico generale delle varie buche è decisamente carino, un po’ cartoonesco e sicuramente lontano dal fotorealismo. Alcuni modelli mancheranno di quella definizione che potremmo aspettarci da un gioco PS4.
Discretamente dettagliate e variegate, le varie ambientazioni e le buche sono comunque realizzate sostanzialmente bene. Gli ambienti sono soddisfacenti a patto di non pretendere il già citato fotorealismo. Everybody’s Golf non è una simulazione ma è una lettera d’amore per questa disciplina sportiva che fa anche del contatto con la natura una delle sue caratteristiche peculiari.
Esplorare le varie buche (tante ma non tantissime) può essere utile anche per ammirare i vari paesaggi e scorci naturalistici e far riposare gli occhi e l’animo. Queste escursioni sono presenti nella modalità Campo Aperto. Sono presenti alcuni piccoli effetti ambientali come la caduta di foglie, le folate di vento o la pioggia. Davvero gradevole. Simpatiche alcune inquadrature.
Ci sono piaciute parecchio le musiche che alternano brani più tranquilli e spensierati ad altri più intensi e che caricano. C’è anche la presenza di qualche parola di doppiaggio nei tanti dialoghi con i personaggi. Insomma, benché non al top, Everybody’s Golf ci ha intrigato per la sua simpatia e per le sue piccole chicche che, ovviamente non possono essere considerate il punto di forza del gioco ma che fanno comunque apprezzare il lavoro di Clap Hanz e Japan Studio anche se, in ultimo, non capiamo il perché della lunghezza dei caricamenti. Ma tant’è.
COMMENTO FINALE
I giochi di golf su PlayStation 4 non sono tantissimi. Everybody’s Golf porta la serie ventennale anche sull’ammiraglia di casa Sony e lo fa (ancora una volta) con un prodotto dai toni spensierati, dal gameplay immediato ma al tempo stesso interessante, profondo e con tantissime cose da fare. Un golf per tutti come suggerisce il titolo. Stupisce quasi che, nonostante un aspetto ed un approccio così avulsi dall’esasperazione agonistica, il gameplay sia così profondo ed in grado di tenere conto di tanti dettagli e variabili.
Una lettera d’amore condita da una grafica che pur non essendo spettacolare è comunque gradevole e rilassante. Ed a tratti ha il suo perché. Del resto il golf è uno sport rilassante (benché irritante quando alcune cose non vanno per il giusto). Molte attività collaterali abbelliscono ed arricchiscono un gioco ricco di tornei e modalità sia offline che online e che richiede ore ed ore per perfezionarsi e per superare gli ostacoli che diventano ovviamente sempre più problematici con una difficoltà ben calibrata anche se all’inizio appare tutto troppo semplice.
La longevità è assicurata anche se molte attività tendono a ripetersi mentre è ottimo il sistema di avanzamento e progressione del nostro golfista. Insomma, Clap Hanz non fa Eagle non fa hole in one in senso lato ma si aggiudica un ottimo Eagle. Con pieno merito il lavoro degli sviluppatori è promosso ampiamente nonché consigliabile, spassionatamente, ai neofiti di questo magnifico sport.
Pregi
Il lato spensierato del golf. Gameplay davvero interessante. Progressione e gestione personaggio splendido. Tanti tornei ed attività collaterali. Personalizzazione al top. Grafica e sonoro complessivamente molto gradevoli. Divertente.
Difetti
Peccato che si debbano ripetere gli stessi tornei troppe volte. Se cercate il realismo o una grafica da urlo potreste essere delusi. Caricamenti lunghi.
Voto
8+